Nazionale maschile di calcio dell'Italia

rappresentativa nazionale maschile di calcio dell'Italia

La Nazionale di calcio dell'Italia è la selezione maggiore maschile di calcio della Federazione Italiana Giuoco Calcio, il cui nome ufficiale è Nazionale A, che rappresenta l'Italia nelle varie competizioni ufficiali o amichevoli riservate a squadre nazionali.

[[File:{{Naz/{{{Nome}}}|a}}|class=noviewer|{{Naz/{{{Nome}}}|c}} (bandiera)|35px]]
{{{Nome}}}
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Sport Calcio
ConfederazioneUEFA
Selezionatore{{{Selezionatore}}}
Ranking FIFA[1]
Sponsor tecnicoAdidas
Esordio internazionale
{{{Prima partita}}}
Migliore vittoria
{{{Maggiore vittoria}}}
Peggiore sconfitta
{{{Maggiore sconfitta}}}

È una delle Nazionali di calcio più titolate del mondo: annovera nel suo palmarès quattro campionati mondiali (1934, 1938, 1982 e 2006, record europeo, seconda nazionale al mondo ad averne vinti di più dopo il Brasile) ed un campionato europeo (1968). È inoltre una delle cinque nazionali maggiori (assieme a quelle di Belgio, Svezia, Uruguay e Regno Unito) a potersi fregiare del titolo di "olimpionica", essendosi aggiudicata il torneo a cinque cerchi del 1936 (uno dei sette riservati alle nazionali maggiori e disputati dal 1908 al 1948). In bacheca vanta anche due Coppe Internazionali, competizione continentale antesignana dell'attuale campionato d'Europa. Al mondiale è arrivata tra le prime quattro classificate in otto edizioni (sei le finali) e cinque volte all'europeo (tre le finali); dopo la Germania, è la Nazionale europea con il maggior numero di piazzamenti nei primi quattro posti nelle due competizioni.

Nella graduatoria FIFA in vigore da agosto 1993 ha occupato più volte il 1º posto, la prima volta a novembre dello stesso anno, mentre il peggior posizionamento è stato il 16º posto raggiunto a ottobre 2010. Al momento occupa l'8º posto della graduatoria.[1]

Storia della Nazionale A

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Nazionale di calcio dell'Italia.
 
L'esordio assoluto della Nazionale italiana nel 1910, in maglia bianca

Per quanto riguarda le vicende più importanti della Nazionale di calcio italiana, esse sono legate alla Nazionale A che, almeno fino alla differenziazione delle varie categorie di selezione, era la nazionale unica, che assumeva varie fisionomie a seconda del torneo al quale essa partecipava. Per fare un esempio, se è normale che nel corso dei tornei maggiori quali Coppa Internazionale o Campionato del Mondo venisse schierata la formazione più competitiva possibile, nel corso del torneo olimpico si dava spazio a professionisti di seconda fascia, in genere giovani universitari, come coloro che vinsero il torneo calcistico delle Olimpiadi di Berlino nel 1936.

Nel dopoguerra vennero via via inserite categorizzazioni più precise soprattutto per inserire criteri oggettivi e uguali per tutti di selezione dei giocatori, sia per via della progressiva istituzione di tornei giovanili, sia per dare un quadro di riferimento chiaro al torneo olimpico di calcio: il regolamento olimpico prevede infatti che la partecipazione sia riservata solo ad atleti il cui status sia formalmente di dilettante. Ma questo faceva sì che molte federazioni che ammettevano il professionismo fossero costrette a mandare i loro giocatori di seconda, se non terza fascia (secondo una formula empirica di compromesso via via variata nel tempo, i professionisti meno in vista e meno pagati e, successivamente, quelli che non avessero mai partecipato alle fasi finali di un campionato continentale o di quello mondiale), mentre federazioni i cui atleti avevano lo status di dilettante (ad esempio l'URSS e in generale tutte quelle del blocco dell'Est Europeo) potevano mandare in pratica la propria nazionale maggiore.

 
La vittoria azzurra nella Coppa Rimet 1934

Non a caso per lunghissimo tempo nel dopoguerra il torneo olimpico di calcio fu appannaggio di squadre come la stessa Unione Sovietica, Cecoslovacchia, Germania Est e Ungheria, fino a che dopo l'edizione olimpica del 1988 a Seul fu deciso che le squadre di calcio olimpiche fossero, per tutti i partecipanti, le loro selezioni Under-21 (o Under-23), con al massimo tre calciatori fuori quota.

La Nazionale italiana vanta 4 titoli mondiali (1934, 1938, 1982, 2006) e un Europeo (1968). Inoltre ha conquistato un oro olimpico nel 1936 e 2 Coppe Internazionali conquistate negli anni venti e trenta. Il periodo d'oro fu quello degli anni trenta in cui vennero conquistati due Mondiali (unica nazione assieme al Brasile ad averne vinti due consecutivi).

Seguì un periodo di calo, complice la seconda guerra mondiale e la tragedia di Superga del 1949. Infatti l'Italia non ebbe successo ai Mondiali del 1950, né a quelli del 1954, addirittura non si qualificò al quelli del 1958, e di conseguenza rinunciò a prendere parte al primo campionato europeo, la cui fase finale si svolse nel 1960. Ai Mondiali del 1962 usci al primo turno in una spedizione mal gestita, a quelli del 1966 andò peggio perché furono eliminati dai semi-professionisti della Corea del Nord.

 
Il trionfo all'Europeo 1968

La rinascita avvenne nel 1968 con la vittoria dell'Europeo in Italia, mentre due anni dopo ai Mondiali di Messico '70 gli azzurri avrebbero dato vita alla famosa semifinale contro la Germania Ovest, ricordata come la partita del secolo, vinta per 4-3. In finale sarebbero stati poi sconfitti dal Brasile di Pelé per 4-1. Dopo i disastrosi Mondiali del 1974, dove furono esclusi al primo turno, ben figurarono al Mondiale di Argentina del 1978 dove la nazionale espresse un bel gioco e si piazzò al quarto posto.

Le premesse per far bene anche al Mondiale successivo in Spagna c'erano tutte e infatti, dopo un incerto avvio nella fase a gironi, gli azzurri allenati da Enzo Bearzot batterono in sequenza l'Argentina di Maradona e il Brasile di Zico e Falcão e in semifinale la sorprendente Polonia. In finale affrontarono la Germania Ovest che sconfissero per 3-1. Il capocannononiere del torneo fu Paolo Rossi. La nazionale non si sarebbe qualificata per l'Europeo del 1984.

Dopo i Mondiali del 1986, che segnarono l'addio di Bearzot, gli azzurri di Azeglio Vicini espressero bel gioco all'europeo del 1988, dove raggiunsero la semifinale contro l'URSS, che poi perse la finale contro l'Olanda. Una bella Nazionale si presentò al Mondiale in casa del 1990, ma in semifinale, dopo i rigori, ebbe la meglio l'Argentina di Maradona. Nella finale per il terzo posto gli azzurri sconfissero l'Inghilterra.

 
L'Italia campione del mondo per la terza volta nella sua storia a Spagna 1982

L'Italia non si qualificò per l'Europeo del 1992 e Vicini fu esonerato a due giornate dalla fine delle eliminatorie. Il sostituto Arrigo Sacchi, reduce dai grandi successi con il Milan, qualificò la nazionale per il Mondiale statunitense del 1994. Qui gli azzurri superarono la fase a gironi come migliore terza, dopo aver ottenuto una vittoria, un pareggio ed una sconfitta in tre partite, e poi proseguirono il cammino sino alla finale, trascinati dai gol di Roberto Baggio, che eliminarono Nigeria, Spagna e Bulgaria. Nella finale di Pasadena gli azzurri pareggiarono senza reti contro il Brasile, ma persero nuovamente ai rigori, nella prima finale di un Mondiale decisa dai tiri dal dischetto. L'avventura all'europeo inglese del 1996 finì già al primo turno, dopo una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Ai Mondiali del 1998, nel difficile quarto di finale contro la Francia padrona di casa, gli azzurri di Cesare Maldini persero ancora una volta ai rigori.

L'occasione per una rivincita arrivò due anni dopo ad Euro 2000, dove gli azzurri giunsero in finale, proprio contro la Francia. Passata in vantaggio nel primo tempo con una rete di Marco Delvecchio, la squadra di Dino Zoff parve in procinto di condurre in porto il successo, ma i francesi pareggiarono all'ultimo istante della partita. Con gli azzurri troppo scioccati per reagire, la Francia segnò il golden goal che le garantì il titolo europeo. A seguito di alcuni sprezzanti giudizi in diretta televisiva di Silvio Berlusconi, sentendosi leso ingiustamente nella sua dignità, per protesta Zoff si dimise tre giorni dopo la finale[2], lasciando il posto a Giovanni Trapattoni. Peggio andarono i Mondiali del 2002 in Giappone e Corea del Sud: la squadra alla vigilia era tra le favorite, ma, dopo aver passato a fatica il primo turno esprimendo un gioco difensivista e rinunciatario, fu eliminata ancora al golden goal negli ottavi dai padroni di casa della Corea del Sud (1-2). Fu il risultato peggiore dal Mondiale 1986. Ad Euro 2004 l'Italia uscì dal torneo al primo turno.

File:Napolitano, Cannavaro e Lippi.jpg
Festa azzurra dopo la vittoria del quarto titolo mondiale a Germania 2006

Al Mondiale 2006 l'Italia di Marcello Lippi fu grande protagonista. Dopo aver superato brillantemente la fase a gironi, eliminò Australia e Ucraina e ai tempi supplementari la Germania padrona di casa. In finale trovò nuovamente la Francia e qui gli italiani vinsero dove avevano fallito sei anni prima, ai rigori. Il calcio di rigore di Fabio Grosso incoronò gli azzurri campioni del mondo per la quarta volta.

Lippi lasciò dopo il successo e fu sostituito da Roberto Donadoni, che guidò la Nazionale a Euro 2008. L'Italia superò la prima fase battendo la Francia per 2-0 nella terza partita del girone e ai quarti di finale pareggiò a reti bianche contro la temibile Spagna, futura vincitrice del torneo, che la sconfisse ai tiri di rigore. La vittoria ai Mondiali del 2006 permise agli azzurri, nel frattempo tornati sotto la guida di Lippi, di partecipare all'edizione 2009 della Confederations Cup, che si svolse in Sudafrica. L'Italia fu eliminata al primo turno dopo aver vinto contro gli Stati Uniti, poi finalisti nel torneo e perso contro Egitto e Brasile, poi vincitore della competizione.

 
L'attuale formazione italiana nel 2012

Ai Mondiali 2010 in Sudafrica la squadra azzurra, guidata ancora da Lippi, ha molto deluso, classificandosi ultima nel girone composto anche da Slovacchia, Paraguay e i semi-professionisti della Nuova Zelanda che al termine del torneo è stata l'unica squadra a non subire alcuna sconfitta. Con due pareggi e una sconfitta gli azzurri sono stati eliminati dal torneo al primo turno per la sesta volta, fatto che non accadeva da 36 anni ed inoltre, per la prima volta in 17 partecipazioni, senza vincere alcuna partita. Dopo la fine del Mondiale 2010 la Nazionale italiana passa sotto la guida del nuovo commissario tecnico Cesare Prandelli, il cui ingaggio quadriennale era già stato ufficializzato il 30 maggio 2010.[3] Il Mondiale sudafricano segna anche l'addio del capitano della Nazionale Fabio Cannavaro[4] (la cui fascia di capitano passerà a Gigi Buffon) e di un'altra pedina storica come Gennaro Gattuso.[5]

Durante le qualificazioni al campionato europeo di calcio 2012, la Nazionale di Prandelli, a seguito della vittoria contro la Slovenia del 6 settembre 2011 (1-0), ottiene il record di precocità per quanto riguarda le qualificazione alla competizione continentale, conseguita con due turni d'anticipo con 22 punti in sole otto partite.[6] L'Italia si presenta a Euro 2012 superando un girone composto dalla Spagna, campione del Mondo e d'Europa in carica, dalla Croazia e dall'Irlanda. Approda ai quarti di finale, dove vince contro l'Inghilterra ai rigori, quindi sconfigge in semifinale la Germania per 2-1. In finale la squadra subisce una sconfitta dalla Spagna (0-4).

Altre Nazionali

Oltre alla citata selezione nazionale, l'ordinamento della FIGC ne prevede varie altre, divise per fascia d'età dei propri giocatori. La Nazionale maschile Under-21, che partecipa alle competizioni continentali con i propri pari categoria; la Nazionale olimpica rappresenta altresì l'Italia nei tornei olimpici di calcio utilizza generalmente come base l'Under-21 con l'aggiunta di giocatori di un precedente ciclo dato che il limite di età è Under-23, inoltre viene data la possibilità di aggiungere fino a tre fuori quota che superino i 23 anni di età, tutti i giocatori della selezione comunque non devono aver partecipato alla fase finale di una competizione per nazionali maggiori; le Nazionali Under-20, Under-19, Under-18, Under-17 e Under-16-15.

Rappresentano ufficialmente l’Italia sempre sotto il coordinamento della FIGC: la Nazionale femminile, la Nazionale femminile Under-19 e quella Under-17; la Nazionale di beach soccer; la Nazionale universitaria (che rappresenta l'Italia nel torneo calcistico delle Universiadi), composta da calciatori dilettanti o professionisti della Lega Pro che frequentino l'università; la Nazionale militare, riservata formalmente a qualsiasi militare tesserato come calciatore della FIGC in qualsiasi categoria, ma, di fatto, almeno fino all'abolizione del servizio militare obbligatorio, composta dai giovani calciatori professionisti che stessero assolvendo l'obbligo di leva (tale selezione rappresenta l'Italia durante i Giochi mondiali militari ed i Campionati mondiali militari di calcio); la Rappresentativa dei Giochi del Mediterraneo, che rappresenta l’Italia nei Giochi omonimi e può essere formata indistintamente da giocatori professionisti o dilettanti di qualsiasi categoria; infine, la Nazionale di calcio a 5 e la Nazionale di calcio a 5 Under-21.

 
La Nazionale Under-23 al Torneo di Tolone 2008

Nazionali italiane che sono esistite in passato, ma che – a seguito di ristrutturazioni sia decise per norme federali che per esigenze legate ai requisiti di partecipazione ai vari tornei internazionali – sono scomparse, furono la Nazionale B (in genere l'anticamera della Nazionale A, costituita dalle seconde scelte di campionato o di giocatori sotto osservazione in vista di un eventuale impiego per la selezione maggiore, e il cui ruolo spesso si è sovrapposto con quello della, scomparsa anch'essa, Nazionale Sperimentale). È sporadicamente attiva anche la Nazionale Under-23.

Rappresentative di Lega

Si fregiano (o si sono fregiate) impropriamente del titolo di "Nazionale" anche alcune Rappresentative di Lega. Negli anni settanta era già esistita una Rappresentativa di Lega Nazionale (Serie A e B), che utilizzava una maglia verde con dettagli tricolori, ed un proprio stemma.[7] Nel 2011 è nata la cosiddetta B Italia, formata da giocatori con limite d'età Under-21 e militanti nella Serie B, che riprende idealmente la storia della rappresentativa Under-21 di Serie B;[8] anche in questo caso è però improprio parlare di "Nazionale", dato che si tratta a tutti gli effetti di una Rappresentativa U-21 della Lega Serie B (infatti sulle maglie non sfoggia lo stemma della FIGC, ma il logo della Lega B[9]) che funge da bacino per le Nazionali U-20 e U-21.

Risultati conseguiti

La Nazionale A ha vinto quattro edizioni del campionato mondiale di calcio (1934, 1938, 1982 e 2006), la massima competizione calcistica per squadre nazionali maschili, classificandosi seconda in altre due occasioni (1970 e 1994); inoltre, si è classificata terza nel 1990 ed è arrivata quarta nel 1978; un campionato europeo di calcio per nazioni (1968), classificandosi in altre due occasioni seconda (2000, 2012) ed arrivando quarta nel 1980, giungendo complessivamente cinque volte alle semifinali (l'altra nel 1988); si aggiunge a questi la medaglia d'oro al torneo olimpico di calcio alla XI Olimpiade a Berlino nel 1936 e quella di bronzo alla IX Olimpiade ad Amsterdam nel 1928, in un periodo in cui l’ordinamento olimpico non aveva ancora uniformato secondo criteri d'età massima dei giocatori la composizione delle squadre. Infine, a livello non completamente ufficiale, vinse due Coppe Internazionali (torneo centro-europeo nato nel 1930, prima dell'istituzione dell’UEFA e da questa mai riconosciuto ufficialmente, superato nel 1960 dall'Europeo).

La Nazionale Under-21 vanta invece la vittoria in cinque edizioni del campionato europeo di calcio Under-21 (1992, 1994, 1996, 2000 e 2004), la massima competizione ufficiale per squadre di tale categoria. Come Nazionale olimpica, l'Under-21 ha conseguito la medaglia di bronzo al torneo di calcio della XXVIII Olimpiade ad Atene nel 2004, ed è la Nazionale più titolata d'Europa a livello Under-21.

La Nazionale di beach soccer gioca regolarmente i campionati europei e mondiali.

Infine, la Nazionale universitaria ha vinto il torneo di calcio della XIX Universiade svoltasi in Sicilia nel 1997.

Impianti e strutture

La Nazionale italiana non ha uno stadio nazionale: gioca le sue partite a rotazione nei vari stadi italiani, scegliendoli di volta in volta a seconda dell'avversario che si incontra e dell'eventuale affluenza ed importanza della partita. Le partite di maggiore spessore vengono disputate negli impianti delle principali città della nazione: l'Olimpico di Roma, il Meazza di Milano, il San Paolo di Napoli, l'Olimpico di Torino, il Barbera di Palermo, il Ferraris di Genova, il Dall'Ara di Bologna, il Franchi di Firenze, il San Nicola di Bari, lo Stadio Ennio Tardini di Parma. Per le amichevoli o le partite di minore importanza vengono scelte le più svariate località a seconda dell'esigenza.

Per i ritiri e le sessioni di allenamento gli Azzurri hanno invece una sede fissa nel centro tecnico della Federazione situato a Firenze, nel quartiere di Coverciano.

Colori e simboli

La maglia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Maglia azzurra (Italia).

Colori

La prima maglia indossata dalla Nazionale italiana nell'esordio assoluto con la Francia del 15 maggio 1910 era di colore bianco. Pare infatti che, nel momento di decidere la prima tenuta di gioco, si sia voluto far indossare alla Nazionale la maglia bianca in onore del club italiano più forte del momento, la Pro Vercelli; in realtà, la scelta del bianco era semplicemente dovuta al fatto che non si era raggiunto ancora l'accordo sulla divisa ufficiale, e dunque si decise di non colorarla lasciandola bianca.[10] Tutt'oggi la seconda maglia della Nazionale è di colore bianco.[11]

 
Nel 1911 la Nazionale italiana indossa per la prima volta la maglia azzurra

Dopo due partite, in occasione di un'amichevole con l'Ungheria disputata a Milano il 6 gennaio 1911 la tenuta bianca venne sostituita da quella azzurra: la scelta fu motivata dal fatto che l'azzurro (o meglio, il blu Savoia) era il colore dello stendardo della casa reale dei Savoia (sul quale poi campeggiava lo stemma sabaudo);[12] la divisa prevedeva in abbinamento pantaloncini bianchi e calzettoni neri (col tempo anche quest'ultimi diverranno azzurri).[13] Ancora oggi sopravvive la leggenda secondo cui le divise italiane dei primi decenni fossero di una tonalità di azzurro molto chiara, più vicina al celeste. In realtà, le maglie della Nazionale sono sempre state azzurre o blu: questo falso storico (che ha influenzato anche le divise Kappa dei primi anni duemila, e la maglia celebrativa realizzata dalla Puma per la Confederations Cup 2009) è probabile derivi dalle copertine acquerellate che La Domenica del Corriere dedicava alla squadra (le poche immagini a colori all'epoca disponibili), in cui le maglie venivano rappresentate con un celeste molto chiaro.

Durante gli anni trenta l'Italia ha vissuto anche una breve parentesi con una divisa completamente nera, voluta dal regime fascista di Benito Mussolini.[14] La maglia nera debuttò il 17 febbraio 1935 in un'amichevole contro la Francia allo Stadio del Partito Nazionale Fascista di Roma,[15] e seppur non abbia mai soppiantato stabilmente la maglia azzurra, questa venne sfoggiata in misura minore dalla Nazionale anche al torneo calcistico degli XI Giochi olimpici di Berlino dell'anno seguente,[16] e ai Mondiali di Francia del 1938.[12][17] La divisa nera cadde nell'oblio dopo la caduta di Mussolini.

La maglia della Nazionale ha visto anche delle curiose varianti cromatiche nel corso della sua storia. Nel 1950 la Nazionale B disputò un'amichevole contro l'Inghilterra B indossando per un'unica volta una divisa azzurra con una fascia bianca sul petto, inglobante lo scudetto tricolore.[18][19]. Sempre negli anni cinquanta la Nazionale giovanile scendeva in campo con una maglia verde.[20] Nel 1994 l'Under-21, a causa di un disguido tecnico, giocò contro la Croazia U-21 a Caltanissetta indossando una maglia rossa, in realtà la seconda maglia della locale squadra della Nissa.[21] Infine nel 2004, per un'unica amichevole in casa dell'Islanda, la Nazionale A utilizzò un'inedita divisa blu scuro.[22]

Evoluzione

Le maglie delle Nazionali, almeno fino agli anni settanta, erano anonime e spartane. A partire dalla metà del decennio fecero ingresso massiccio gli sponsor tecnici, che si accreditarono come fornitori unici di tutto l'equipaggiamento della Nazionale (a eccezione delle scarpe, che ogni calciatore sceglieva e tuttora sceglie a seconda della propria comodità e dei propri contratti di sponsorizzazione). Da notare che fino al 1999 gli accordi di fornitura tra la FIGC e i vari fornitori tecnici che si sono alternati negli anni vietavano a questi ultimi di marchiare col proprio logo o con altri elementi estranei la divisa ufficiale della Nazionale, caso unico al Mondo.

 
Lo storico capitano Giacinto Facchetti indossa la classica maglia azzurra

Nel 1974 l'Adidas fu il primo fornitore della Nazionale anche se fino al 1978, le maglie erano prodotte dalla ditta Baila[23], mentre le tute e i calzettoni erano Adidas), a cui nel 1979 subentrò Le Coq Sportif, che rimase fino al 1984. Dopo tre amichevoli giocate con divise fornite dalla Ennerre, nel 1985 ha inizio il lungo sodalizio con Diadora che si concluderà nel 1994, quando arrivò la Nike. Nel 1999, con le prime maglie firmate Kappa, per la prima volta nella storia della Nazionale il logo dello sponsor tecnico compare sulle maglie. Dal 2003 il fornitore tecnico dell'Italia è Puma.[13] Da quando la FIGC ha raggruppato sotto il proprio coordinamento tutto il calcio giocato in Italia, anche la situazione-uniformi è stata normalizzata, per cui tutte le Nazionali maschili e femminili di qualsiasi categoria e specialità vestono lo stesso marchio e usano lo stesso equipaggiamento dello sponsor tecnico del momento.

Per quanto riguarda invece la foggia delle maglie, essa non ha avuto grossi cambiamenti nel tempo, adeguandosi più o meno blandamente alla moda del momento con periodici mutamenti legati soltanto alla forma del colletto, almeno fino all'inizio degli anni ottanta: se infatti sino ad allora la tenuta era sostanzialmente rimasta alla maglia girocollo e pantaloncini bianchi (con alcune variazioni, tipo i pantaloncini e calzettoni neri degli anni cinquanta e sessanta), nei Mondiali 1970 e 1974 la maglia da trasferta era invece bianca con una grande striscia orizzontale blu all'altezza del petto. Nel corso dei Mondiali 1982 venne adottato un collo a V ornato da bordini tricolori, mentre ad USA 1994 comparvero minuscoli triangolini tricolori e stemmi stampati su tutta la maglia. Le divise Nike del periodo 1996-1997 erano caratterizzate da orlature inferiori di colore oro e una scritta ITALIA che creò molto disappunto, dato che andava a cadere proprio sulle natiche dei calciatori. Nei Mondiali 1998, la maglia aveva delle righe orizzontali che correvano dall'ascella fino alla fine della maglia. Durante gli Europei del 2000, con il modello Kombat di Kappa, la Nazionale adottò un modello molto attillato e elasticizzato, che fece moda per un certo periodo. Per Euro 2004 i numeri della divisa passarono da bianchi a color oro. Coi Mondiali 2006 vennero aggiunte delle vistose sfumature blu scuro sui bordi, mentre sulla maglia bianca vi era un triangolino azzurro che partiva dal collo. In questi anni, sempre più spesso la Nazionale inizia a sfoggiare il completo maglia-pantaloncini-calzettoni totalmente azzurri (l'Italia ha disputato la finale dei Mondiali 2006 con questo completo).[13] Nel 2007 sulla seconda maglia, quella bianca, sono ritornati i numeri in blu scuro. Ad Euro 2008 sono ritornati i numeri in bianco sulla prima maglia. Per quanto riguarda i pantaloncini, storicamente di colore bianco, nei decenni ci sono stati pochi cambiamenti; tuttavia, come accennato sopra, in tempi recenti lo sponsor tecnico ha proposto frequentemente pantaloncini di colore azzurro come la maglia.

Il 2 settembre 2008, in presenza del presidente della FIFA Joseph Blatter, venne presentato il FIFA Champions Badge, stemma celebrativo di campione del mondo in carica, introdotto dall'organismo mondiale, inserito al centro sulla maglia della Nazionale. L'Italia è stata la prima Nazionale al mondo a fregiarsi di questo riconoscimento.[24]

Per la Confederations Cup del 2009 la Puma ha messo a disposizione della Nazionale un completo celebrativo, che voleva omaggiare quelli indossati durante gli anni trenta. La maglia era di colore celeste molto chiaro, denominato "Cendre Blue", con inserti tricolori sul lato destro del tronco. Il logo della FIGC era più grande del solito, incorniciato sempre dello stesso colore. I pantaloncini e i calzettoni erano invece marroni.[13] Un altro completo celebrativo è stato realizzato per la sola amichevole con l'Inghilterra del 15 agosto 2012, quando la Nazionale è scesa in campo con una speciale maglia che si rifaceva a quella vittoriosa di Spagna '82, celebrando il trentennale del terzo trionfo mondiale azzurro.[25]

Maglie storiche

Casa
Esordio (1910)
Prima maglia azzurra (1911)
Mondiali 1934-1938
Anni '30-'40 (alcune partite)
Mondiali 1950
Mondiali 1954
Mondiali 1962
Mondiali 1966
Anni '60 (alcune partite)
Europei 1968 e Mondiali 1970-1978
Mondiali 1982-1990
Mondiali 1994
Qualificazioni Europei 1996
Europei 1996
Mondiali 1998
Europei 2000
Mondiali 2002
Mondiali 2006
Europei 2008
Confederations Cup 2009
Qualificazione Mondiali 2010
Mondiali 2010
Qualificazione Europei 2012
Europei 2012 e qualificazione Mondiali 2013
Confederations Cup 2013
Trasferta
Mondiali 1970-1974
Mondiali 1978 Europei 1980
Mondiali 1982-1990
Mondiali 1994
Europei 1996
Mondiali 1998
Europei 2008
Qualificazioni Mondiali 2010
Mondiali 2010
Qualificazione Europei 2012
Europei 2012 e qualificazione Mondiali 2012

Gli stemmi

Detto nella sezione precedente dell'origine dell'azzurro quale colore della rappresentativa nazionale (esteso poi alle altre discipline), bisogna aggiungere che durante il Fascismo sulle maglie era visibile un fascio littorio ricamato in oro, che caricava la croce sabauda già presente dal 1910. Questa fu tra l'altro la tenuta con cui l'Italia vinse i mondiali del 1934 e del 1938 nonché il titolo olimpico di Berlino nel 1936. Non era raro vedere usata, in quegli anni, una tenuta da gara completamente nera quale seconda uniforme di gioco (come avvenne nei quarti di finale del Mondiale del 1938 contro la Francia).

Nel secondo dopoguerra, caduto il regime fascista e abolita la Monarchia, la croce sabauda lasciò il posto ad un tricolore originariamente raccolto in uno scudetto (di forma analoga a quello delle squadre campioni d'Italia di qualsiasi disciplina). Nel corso degli anni il tricolore sulle maglie ha cambiato varie volte forma (quadrangolare, trapezoidale, rotondo) e posizione, dal lato sinistro fino al centro, per poi tornare al lato sinistro. Dell'inizio degli anni cinquanta è invece l'idea di sormontare lo scudo tricolore con una banda recante la scritta in maiuscolo «ITALIA». Successivamente fu inserito nello scudetto anche l'acronimo «FIGC» della Federazione, scritto in verticale sulla banda bianca del tricolore.

Nel 1983, per celebrare la vittoria nel campionato del mondo dell'anno precedente, tre stelle dorate sostituirono la scritta «ITALIA» sopra il tricolore, poi il tutto fu rimpiazzato nel 1984 da un nuovo stemma tondo incorporante le tre stelle, le scritte «ITALIA» e «FIGC», e il tricolore. Dal 1991 al 1998 lo stemma adottato fu una controversa e criticata lettera i scritta in corsivo, con tanto di puntino laterale blu, contenente i soliti elementi (stelle e tricolore) più la denominazione «FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO». Tale stemma ricordava vagamente il logo dello sponsor istituzionale dell'epoca (la IP).

Nel 1999 si tornava al tradizionale scudo tricolore, ristilizzato poi per motivi di marketing nel 2005, adottato dalla FIGC come nuovo logo: uno scudetto dai bordi squadrati con all'interno le tre stelle dei mondiali vinti (quattro dal settembre 2006). Le stelle compaiono su autorizzazione della FIFA, che dalla metà degli anni novanta permise alle federazioni di portare sulla maglia tante stelle quanti sono i campionati del mondo vinti.

La forma attuale è tornata a ricordare lo scudetto originario seppur rivisto alla luce dell'evoluzione del design, anche se non mancano i nostalgici per la vecchia maglia con un semplice scudetto tricolore e la scritta sovrastante «ITALIA» in maiuscolo.[26][27]

Rivalità

Essendo una delle più titolate e prestigiose al mondo, la Nazionale italiana ha partecipato a pagine di storia calcistica mondiale che hanno inevitabilmente fatto nascere rivalità sportive piuttosto sentite.

Nei primi anni di attività esistevano accese rivalità con le Nazionali di calcio di Ungheria, Uruguay e Cecoslovacchia.

Francia

 
Italia-Francia del 1910 è stato il primo incontro ufficiale della squadra azzurra

Quella contro i cugini transalpini è forse una delle più sentite fra le rivalità della nazionale italiana. La prima partita ufficiale disputata dagli azzurri, il 6 gennaio 1910 all'Arena Civica di Milano, fu giocata proprio contro la Francia. Nel corso del periodo precedente alla seconda guerra mondiale le due formazioni si sono affrontate più volte e spesso a prevalere erano gli italiani. Nel campionato mondiale di calcio 1938 l'Italia affrontò e sconfisse la Francia padrona di casa per 3-1 nei quarti di finale. Ad Argentina 1978 le due nazionali si affrontarono nella prima partita del proprio girone e l'Italia, pur passando in svantaggio dopo soli 44 secondi, ribaltò il risultato grazie a Paolo Rossi e Renato Zaccarelli imponendosi per 2-1. L'andamento però cambiò dai primi anni ottanta, quando la Francia ritornò alla vittoria nel febbraio del 1982, in una gara amichevole. Fino ad allora infatti l'ultimo confronto vincente con gli italiani risaliva addirittura alle Olimpiadi del 1920, pertanto vi fu un'attesa di ben 62 anni. Quattro anni dopo quella storica vittoria i francesi riuscirono a ripetersi in una occasione ben più importante, ovvero gli ottavi di finale del Mondiale del 1986, estromettendo così i campioni del Mondo in carica.

Dal 1986 (se si esclude una gara amichevole nel febbraio del 1994 a Napoli, conclusa con una vittoria francese per 1-0) le squadre non si affrontarono fino a fine anni novanta. La rivalità si fece accesa in questo periodo, dopo il Torneo di Francia, competizione amichevole in vista del campionato del mondo 1998, le due nazionali si affrontarono nella terza e ultima partita del torneo pareggiando 2-2, condannandosi vicendevolmente agli ultimi due posti. Nel giro di breve tempo le due formazioni si affrontarono in due competizioni ufficiali: prima ai quarti di finale dei Mondiali '98 (disputatisi proprio in Francia) in cui i bleus, dopo lo 0-0 dei 120 minuti di gioco, vinsero ai rigori e due anni dopo, ad Euro 2000, dove le due squadre si ritrovarono in finale a Rotterdam, con la Francia che vinse pareggiando al termine dei tempi regolamentari e segnando ai supplementari il decisivo golden goal.

 
Le due nazionali prima della finale di Euro 2000

Per un breve periodo le Nazionali maggiori non si affrontarono più, per poi tornare a sfidarsi nella finale del campionato del mondo 2006, vinta questa volta ai rigori dagli azzurri e anch'essa ricca di episodi incandescenti, i cui protagonisti furono per lo più il difensore Marco Materazzi e Zinédine Zidane. Prima il campione francese segnò su calcio di rigore, provocato da un fallo in area proprio di Materazzi con un tiro a cucchiaio. Qualche minuto dopo il difensore dell'Inter riuscì a pareggiare con un colpo di testa e i tempi regolamentari finirono 1-1. Poi nei supplementari un triste evento mise fino anticipatamente alla carriera di Zidane: la stella francese infatti diede una testata violenta a Marco Materazzi, reo di averlo eccessivamente provocato, e venne espulso.[28] I tempi supplementari si conclusero col risultato di parità e ai calci di rigore fu decisivo l'errore del francese David Trezeguet che colpì la traversa della porta difesa da Buffon, l'Italia vinse così il suo quarto mondiale.

Curiosamente, dopo breve tempo dalla discussa finale, l'Italia ha ritrovato la Francia sia nelle qualificazioni (ma il sorteggio avvenne a gennaio) che, a qualificazione ottenuta, nel girone del campionato d'Europa 2008. Anche le due partite di qualificazione per l'Europeo sono state giocate in un clima di accesa rivalità. Quella di Parigi terminò 3-1 per i francesi, ma soprattutto quella di ritorno a Milano, finita 0-0, è stata preceduta da dichiarazioni infuocate del CT francese Raymond Domenech rese a Le Parisien, che sostenne di essere preoccupato di un arbitraggio a favore degli azzurri. L'UEFA, costretta ad intervenire, squalificò Domenech e decise di multarlo.[29] Nonostante i tentativi di distensione dei giocatori italiani e francesi, soprattutto del capitano azzurro Fabio Cannavaro, la sera della partita a San Siro il pubblico ha fischiato l'inno nazionale francese suonato prima della partita.[30] All'episodio hanno fatto seguito ulteriori aspre polemiche sia in Francia che in Italia, con lettere ufficiali di scuse. Le due Nazionali si sono reincontrate per l'ultima giornata del primo turno di Euro 2008, il 17 giugno. L'Italia, dopo 30 anni, ha vinto sul campo per 2-0 con reti di Andrea Pirlo e Daniele De Rossi, qualificandosi per i quarti di finale ed estromettendo gli stessi Bleus dalla competizione. L'ultima sfida tra le due Nazionali si è disputata il 14 novembre 2012 allo Stadio Ennio Tardini di Parma. La partita finirà con il risultato di 1-2 per conto dei francesi.

Germania

Altra forte rivalità è quella con i tedeschi: Germania Ovest un tempo, Germania unita ora, e Italia hanno dato vita a match memorabili della storia del calcio. Tuttavia, la Nazionale italiana è una vera e propria bestia nera per la Nazionale tedesca; infatti, oltre ad avere un bilancio largamente negativo nel computo delle vittorie e sconfitte, la Nazionale tedesca non ha mai vinto né prevalso ai rigori in alcun incontro ufficiale (cioè non amichevole) né europeo né mondiale con la squadra italiana.

Per quasi quarant'anni le due squadre non si sono mai affrontate in occasioni veramente degne di nota e si deve attendere il primo turno del campionato mondiale del 1962 per avere la prima partita con una posta significativa in palio; in quell'occasione la sfida non fu emozionante e terminò con un tacito accordo di pareggio a reti inviolate che andava bene ad entrambe poiché le altre avversarie del girone non sembravano inarrestabili, poi la Germania fece il suo dovere, mentre l'Italia perse contro il Cile nella famosa battaglia di Santiago, subendo l'eliminazione.

 
Targa commemorativa all'Estadio Azteca della partita del secolo tra Italia e Germania Ovest a Mexico '70

Le due squadre si ritrovarono di fronte in una occasione ben più importante otto anni dopo, per la semifinale del Mondiale 1970, dando vita alla partita del secolo, che vide l'Italia qualificarsi per la finale, dopo un emozionante 4-3 in suo favore dopo i tempi supplementari. Al Mondiale del 1978 le due squadre si affrontano nel girone di semifinale, l'Italia domina ma i tedeschi riescono a non prendere gol e la partita termina con uno 0-0 che si traduce in una eliminazione con figuraccia, sul piano del gioco, per la Germania (campione in carica).

Azzurri nuovamente in festa nel 1982 in Spagna, stavolta in finale, imponendosi nettamente sui tedeschi per 3-1 a Madrid davanti alle autorità di entrambe le Nazioni. È invece del 1988 la prima sfida europea: è la prima fase del campionato europeo, ma le squadre danno vita ugualmente ad una sfida avvincente, che finisce 1-1 ed accontenta entrambe le tifoserie; alla fine la Germania vincerà il girone per differenza reti, e l'Italia sarà seconda, ma entrambe saranno eliminate in semifinale, rispettivamente da Olanda e URSS.

Nell'Europeo del 1996 in Inghilterra, Italia e Germania sono inserite nello stesso girone. La Germania non perde colpi e sconfigge nettamente Repubblica Ceca e Russia mentre l'Italia batte i russi ma perde con i cechi, ed arriva allo scontro diretto con la necessità di dover vincere, mentre i tedeschi sono già qualificati; la partita finisce 0-0 (con Zola che fallisce un rigore nei primi minuti), e l'Italia deve fare i bagagli, per la gioia della Germania che poi andrà a vincere il titolo contro i cechi al golden gol.

Nell'amichevole giocata a Firenze il 1º marzo 2006, gli Azzurri uscirono vincenti per 4-1. Successivamente le due nazionali si affrontarono nella semifinale dei Mondiali 2006, organizzati proprio dai tedeschi; la partita terminò sul 2-0 per gli azzurri, capaci di segnare due reti nei supplementari con Grosso e Del Piero, e poi di vincere il titolo mondiale ai rigori nella finale contro la Francia.

Le due formazioni si reincontrano il 9 febbraio 2011 per un'amichevole giocata a Dortmund e terminata 1-1. Ad Euro 2012 l'Italia ritrova la Germania nelle semifinali; i tedeschi, dati favoriti per condizione fisica e mentale, e sempre vincenti nelle quindici partite precedenti in tornei ufficiali (1 ai mondiali, 10 nelle qualificazioni agli europei e 4 agli europei), vengono nuovamente sconfitti dagli Azzurri per 2-1. In otto incontri ufficiali tra europei e mondiali, il bilancio è di quattro vittorie italiane ed altrettanti pareggi.

Brasile

 
Pelé e Mazzola in occasione dell'amichevole di Milano del 1963 tra gli Azzurri e la Seleção, vinta per 3-0 dai padroni di casa

A differenza delle europee con cui esiste la rivalità più accesa (Francia e Germania), il Brasile è una squadra sudamericana, il che limita le sfide tra le due selezioni nazionali quasi alle sole occasioni ufficiali. Non sono, però, poche le amichevoli giocate tra le due squadre, nonostante l'appartenenza a due confederazioni diverse e le difficoltà organizzative.

Il primo contatto importante tra le due squadre fu nella semifinale del campionato del mondo 1938, in cui i brasiliani erano talmente sicuri della vittoria da aver prenotato già il biglietto aereo per la finale e preferito non schierare l'asso Leônidas[31]. L'Italia giocò alla pari con il Brasile dando vita ad una partita equilibrata, che si concluse con la meritata vittoria azzurra e con una eliminazione bruciante per i verdeoro.

In campo mondiale l'incontro successivo si ebbe nel campionato del mondo 1970, fino a quella data si ebbero solo alcune amichevoli dai risultati altalenanti (tra cui un 3-0 per l'Italia). In Messico gli azzurri arrivarono alla finalissima del torneo dopo la rocambolesca semifinale con la Germania Ovest, ma furono pesantemente sconfitti 4-1 dal Brasile di Pelé che fece sua la Coppa Rimet. Nel 1973 le due squadre si sfidarono in un'amichevole di lusso in preparazione al mondiale. L'Italia sconfisse i verdeoro, candidandosi come grande favorita per il torneo dell'anno successivo. Tuttavia le due squadre non si incontrarono nel torneo, perché l'Italia venne eliminata al primo turno dalla Polonia, mentre il Brasile arrivò al quarto posto dopo aver perso la finalina contro i polacchi. Nel 1976 le due squadre si affrontarono nel Torneo del Bicentenario, il risultato fu nuovamente 4-1 per i verdeoro. Altra vittoria brasiliana (2-1) si registra nella finale per il terzo posto del campionato del mondo 1978.

Nel campionato del mondo 1982 le due squadre si affrontarono al secondo turno. Anche in questo contesto i brasiliani erano netti favoriti, e gli stessi giocatori erano convinti di vincere facilmente; il risultato fu la Tragedia del Sarriá che vide gli azzurri vincere 3-2 (con in più un gol regolare annullato a Giancarlo Antognoni per un fuorigioco inesistente) ed estromettere i brasiliani a cui bastava il pareggio. Questa è, attualmente, l'ultima vittoria italiana contro i brasiliani. Nel 1989 ci fu un'altra amichevole importante, in vista del mondiale dell'anno successivo: il Brasile vinse 1-0, ma nel torneo le due squadre non si incontrarono, e furono eliminate entrambe dall'Argentina, rispettivamente negli ottavi di finale e nella semifinale.

Nel 1994 la partita più sofferta per entrambe le squadre: nel campionato del mondo 1994 Italia e Brasile si affrontarono in finale nello stadio Rose Bowl di Pasadena; dopo 120 minuti di partita poco emozionante il titolo venne assegnato ai calci di rigore, con i verdeoro in festa dopo l'errore dal dischetto di Roberto Baggio. Tre anni dopo si giocò il Torneo di Francia in preparazione al mondiale dell'anno successivo, qui Italia e Brasile diedero vita ad una partita spettacolare, che finì 3-3, con una rimonta nel finale del Brasile che si ritrovava a perdere 2-0 e poi 3-1.

A distanza di 11 anni le due squadre si sono affrontate il 10 febbraio 2009 in amichevole all'Emirates Stadium di Londra, dove i brasiliani si sono imposti per 2-0. L'ultima partita ufficiale è stata disputata il 21 giugno 2009 in occasione della Confederations Cup 2009, nella terza partita del girone, dove il Brasile ha vinto con il punteggio di 3-0. Le due Nazionali tornano ad affrontarsi per due volte nel 2013; la prima, in amichevole a Ginevra il 21 marzo, si è conclusa con un pareggio per 2-2, la seconda volta girone A della Confederations Cup.

Argentina

File:Zenga Caniggia Ferri - Italia Argentina 1990.JPG
Il gol del pareggio di Caniggia nella semifinale di Italia '90

Più che di rivalità vera e propria, si tratta di un "derby" e di una "classica" del calcio mondiale; "derby" in quanto moltissimi cittadini argentini hanno origini italiane (tra l'altro le due squadre pià blasonate di Buenos Aires, Boca Juniors e River Plate, sono state fondate da genovesi) e "classica" in quanto per ben cinque edizioni consecutive dei Mondiali (dal 1974 al 1990) le due nazionali si sono affrontate, alternando qualificazioni ad eliminazioni (da notare però che l'Argentina non riuscì mai a sconfiggere l'Italia, ma le volte che superò il turno lo fece tramite pareggi). L'unico momento di tensione si ebbe durante i mondiali del 1990, quando i giocatori argentini eliminarono gli Azzurri padroni di casa in semifinale ai rigori al San Paolo, essi vennero fischiati durante l'esecuzione del loro inno nella finalissima di Roma, dove il pubblico italiano appoggiò l'altra finalista, la Germania Ovest. Maradona insultò in mondovisione il pubblico dell'Olimpico che fischiava la sua squadra. La rivalità non è sentita in alcune parti d'Italia, soprattutto al sud, ed in particolare a Napoli, dove ha giocato Maradona per sette anni. Infatti nella semifinale, dove appunto l'Italia uscì sconfitta ai rigori, larga parte del pubblico napoletano presente allo stadio San Paolo di Napoli ha sostenuto apertamente la Nazionale argentina[32], creando non poche polemiche e disappunti.[senza fonte] Nel 1978, gli azzurri hanno battuto i padroni di casa all'ultimo turno della prima fase. Fino al 2010, con la vittoria della Spagna, battuta dalla Svizzera nella prima partita della fase a gironi, è rimasta l'ultima volta che una squadra, poi campione del mondo, abbia subito una sconfitta nella fase finale del mondiale.

Altre

Sono molto sentite anche le partite contro Spagna e Inghilterra, con le quali c'è forte competizione a livello di club. I loro campionati nazionali contendevano alla Serie A italiana il titolo di "campionato più bello del mondo" e di meta calcistica più ambita dai fuoriclasse di tutto il mondo, prima delle crisi e degli scandali che hanno colpito il calcio italiano negli Anni 2000.

Una minore rivalità, piuttosto affievolita, vi è con la Svizzera, che era sentita principalmente dagli emigranti italiani in terra elvetica ed era dovuta anche alla vicinanza fra i due paesi. Ben altre rivalità, molto forti, vi sono con due nazioni di recente formazione quali Slovenia e Croazia; dovute più che altro a questioni irredentistiche di confine e per lo più circoscritte ad ambienti nazionalistici dei paesi in questione. Sebbene queste rivalità non siano generalmente sentite come quelle verso Francia o Germania, considerate dei derby, gli incontri con Slovenia e Croazia hanno finora rappresentato gli unici casi in cui i tifosi azzurri, solitamente tranquilli, siano stati coinvolti in scontri di curva. Uno dei casi più emblematici fu rappresentato dall'amichevole del 28 agosto 2002 Italia-Slovenia (0-1), che doveva rappresentare anche una sorta di festa di commiato per Bruno Pizzul quale telecronista della nazionale. La gara, giocata a Trieste (dov'è molto sentita la rivalità coi vicini sloveni), venne principalmente ricordata per i numerosi scontri fra le 2 tifoserie, qualche tentata invasione di campo ed alcuni accenni di rissa anche fra i calciatori.

Le altre rivalità non sono storiche, ma più che altro segnate da episodi limitati o sporadici. Impossibile non citare il Cile e la famosa Battaglia di Santiago, rivalità sorta e finita in quell'anno dopo un'inopportuna campagna mediatica della stampa italiana nei confronti della città capitale cilena che suscitò notevoli polemiche nello stato sudamericano, accrescendo in maniera esponenziale la tensione prima della partita, terminata poi in maniera decisamente poco felice. Le partite successive coi cileni sono tornate ad essere partite normali senza problemi.

Lo stesso discorso vale per le due Coree: la Corea del Nord che sconfisse gli azzurri per 1-0 ai Mondiali in Inghilterra al termine di una gara sfortunatissima che costò l'eliminazione agli azzurri, e la Corea del Sud che estromise l'Italia al golden gol, in una partita segnata dal contestatissimo arbitraggio di Byron Moreno agli ottavi di finale del Mondiale 2002. L'Italia non ha più incontrato queste due nazionali in gare ufficiali.

Record individuali

Tabella aggiornata al 26 marzo 2013.

  • Il grassetto indica giocatori ancora in attività in Nazionale.
Record presenze
# Giocatore Periodo Pres. Reti
1 Fabio Cannavaro 1997-2010 136 2
2 Paolo Maldini 1988-2002 126 7
3 Gianluigi Buffon 1997-oggi 126 0
4 Dino Zoff 1968-1983 112 0
5 Gianluca Zambrotta 1999-2010 98 2
6 Andrea Pirlo 2002-oggi 97 11
7 Giacinto Facchetti 1963-1977 94 3
8 Alessandro Del Piero 1995-2008 91 27
9 Daniele De Rossi 2004-oggi 84 14
10 Franco Baresi 1982-1994 81 1
Record reti
# Giocatore Periodo Reti Pres. Reti/pr.
1 Gigi Riva 1965-1974 35 42 0,83
2 Giuseppe Meazza 1930-1939 33 53 0,62
3 Silvio Piola 1935-1952 30 34 0,88
4 Roberto Baggio 1988-2004 27 56 0,48
4 Alessandro Del Piero 1995-2008 27 91 0,3
6 Adolfo Baloncieri 1920-1930 25 47 0,53
6 Filippo Inzaghi 1997-2007 25 57 0,44
6 Alessandro Altobelli 1980-1988 25 61 0,41
9 Christian Vieri 1997-2005 23 49 0,47
9 Francesco Graziani 1975-1983 23 64 0,36
 
Attualmente Fabio Cannavaro è al primo posto per le presenze individuali in Nazionale e come capitano
 
Gianluigi Buffon è il portiere più presente della storia della Nazionale italiana

Record presenze da capitano

# Giocatore Pres. capitano
1 Fabio Cannavaro 79
2 Paolo Maldini 74
3 Giacinto Facchetti 70
4 Dino Zoff 59
5 Giuseppe Bergomi 33
6 Franco Baresi 31
7 Gianluigi Buffon 30
8 Adolfo Baloncieri 28
9 Renzo De Vecchi 26
10 Giampiero Boniperti 24

Capitani storici

Questo elenco comprende i calciatori che per un determinato periodo hanno vestito stabilmente la fascia di capitano.

File:Dinozoff.jpg
Dino Zoff, 59 presenze da capitano
 
Paolo Maldini, 74 presenze con la fascia di capitano

Commissari tecnici

  Lo stesso argomento in dettaglio: Allenatori della Nazionale di calcio dell'Italia.
 
Vittorio Pozzo, l'allenatore più vincente nella storia della Nazionale

La Nazionale italiana è stata guidata da 27 commissioni tecniche (inizialmente formate solitamente da arbitri, poi anche da allenatori) e da 16 commissari tecnici La prima commissione tecnica era formata dal Umberto Meazza, Agostino Recalcati, Alberto Crivelli, Giannino Camperio ed Achille Gama e fu in carica dal 15 maggio 1910 al 6 gennaio dell'anno seguente. Il primo commissario tecnico unico fu Vittorio Pozzo, che guidò la nazionale per la prima volta (seguirono altri due incarichi nel 1924 e dal 1929 al 1948) dal 26 giugno 1912 al 3 luglio seguente.

Confronti con le altre Nazionali

Questi sono i saldi dell'Italia nei confronti delle Nazionali con cui sono stati disputati almeno 10 incontri.

Saldo positivo

Nazionale G. V. Pa. Pe. RF RS DR Ultima vittoria Ultimo pareggio Ultima sconfitta
  Svizzera 58 28 22 8 107 67 +40 30 aprile 2003 5 giugno 2010 1º maggio 1993
  Austria 37 17 8 12 49 56 −7 23 giugno 1998 20 agosto 2008 23 marzo 1958
  Francia 37 18 10 9 80 50 +30 17 giugno 2008 8 settembre 2007 14 novembre 2012
  Ungheria 34 16 9 9 63 56 +7 6 ottobre 2001 3 settembre 2000 22 agosto 2007
  Germania 31 15 9 7 47 35 +12 28 giugno 2012 9 febbraio 2011 21 giugno 1995
  Spagna 31 10 12 9 39 34 +5 10 agosto 2011 10 giugno 2012 1 luglio 2012
  Cecoslovacchia 26 9 9 8 39 38 +1 19 giugno 1990 7 aprile 1984 16 novembre 1983
  Portogallo 24 18 2 4 51 21 +30 6 febbraio 2008 31 maggio 1992 22 dicembre 1976
  Inghilterra 24 9 7 8 27 30 −3 27 marzo 2002 25 giugno 2012 15 agosto 2012
  Svezia 22 10 6 6 27 24 +3 18 novembre 2009 18 giugno 2004 3 giugno 1998
  Belgio 20 13 4 3 40 21 +19 30 maggio 2008 29 maggio 1996 13 novembre 1999
  Paesi Bassi 18 7 8 3 23 19 +4 12 novembre 2005 6 febbraio 2013 9 giugno 2008
  Jugoslavia 17 8 5 4 24 21 +3 23 settembre 1987 31 marzo 1988 13 giugno 1979
  Bulgaria 16 8 6 2 29 14 +15 9 settembre 2009 7 settembre 2012 25 settembre 1991
  Romania 16 10 4 2 26 12 +14 16 novembre 2003 17 novembre 2010 29 marzo 1989
  Norvegia 15 8 4 3 18 12 +6 4 settembre 2004 4 giugno 2005 3 giugno 2000
  Polonia 14 5 6 3 19 9 +10 11 novembre 2011 2 aprile 1997 12 novembre 2003
  Argentina 13 6 5 2 21 11 +10 10 giugno 1987 3 luglio 1990 28 febbraio 2001
  Finlandia 12 10 1 1 30 7 +23 17 novembre 2004 27 settembre 1975 29 giugno 1912
  Irlanda 12 8 2 2 20 9 +11 18 giugno 2012 10 ottobre 2009 7 giugno 2011
  Danimarca 12 8 1 3 22 14 +6 16 ottobre 2012 14 giugno 2004 8 settembre 1999
  Messico 11 6 4 1 26 9 +17 20 gennaio 1993 13 giugno 2002 3 giugno 2010
  Stati Uniti 11 7 3 1 32 5 +27 15 giugno 2009 17 giugno 2006 29 febbraio 2012
  Scozia 10 7 2 1 18 4 +14 17 novembre 2007 3 settembre 2005 9 novembre 1965
  Turchia 10 7 3 0 18 5 +13 11 giugno 2000 15 novembre 2006 -

Saldo negativo

Nazionale Giocate Vinte Pareggiate Perse RF RS DR Ultima vittoria Ultimo pareggio Ultima sconfitta
  Brasile 15 5 3 7 21 26 −5 5 luglio 1982 21 marzo 2013 21 giugno 2009
  Unione Sovietica 11 2 5 4 7 9 −2 20 febbraio 1988 12 ottobre 1991 22 giugno 1988

Palmarès

Italia 1934, Francia 1938, Spagna 1982, Germania 2006
Italia 1968
Berlino 1936
1927-1930, 1933-1935

Partecipazioni ai tornei internazionali

Campionato del mondo
Edizione Risultato
1930 Non partecipante
1934 Campione File:W.Cup2.svg
1938 Campione File:W.Cup2.svg
1950 Primo turno
1954 Primo turno
1958 Non qualificata
1962 Primo turno
1966 Primo turno
1970 Secondo posto  
1974 Primo turno
1978 Quarto posto
1982 Campione File:W.Cup.svg
1986 Ottavi di finale
1990 Terzo posto  
1994 Secondo posto  
1998 Quarti di finale
2002 Ottavi di finale
2006 Campione File:W.Cup.svg
2010 Primo turno
Campionato europeo
Edizione Risultato
1960 Non partecipante
1964 Non qualificata
1968 Campione  
1972 Non qualificata
1976 Non qualificata
1980 Quarto posto
1984 Non qualificata
1988 Semifinali
1992 Non qualificata
1996 Primo turno
2000 Secondo posto  
2004 Primo turno
2008 Quarti di finale
2012 Secondo posto  
Giochi olimpici[33]
Edizione Risultato
1912 Turno di qualificazione
1920 Quarti di finale
1924 Quarti di finale
1928 Bronzo  
1936 Oro  
1948 Quarti di finale
Confederations Cup
Edizione Risultato
1992 Non invitata
1995 Non invitata
1997 Non qualificata
1999 Non qualificata
2001 Non qualificata
2003 Rinuncia[34]
2005 Non qualificata
2009 Primo turno[35]
2013 Qualificata [36]
UEFA Nations League
Edizione Risultato
Coppa Internazionale
Edizione Risultato
1927-1930 Campione  
1931-1932 Secondo posto  
1933-1935 Campione  
1936-1938 Non terminata[37]
1948-1953 Quarto posto
1955-1960 Quinto posto


Legenda: Grassetto: Risultato migliore, Corsivo: Mancate partecipazioni


Statistiche dettagliate sui tornei internazionali

Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1930   Uruguay Non partecipante - - - -
1934   Italia Campione File:W.Cup2.svg 4 1 0 12:3
1938   Francia Campione File:W.Cup2.svg 4 0 0 11:5
1950   Brasile Primo turno 1 0 1 4:3
1954   Svizzera Primo turno 1 0 2 6:7
1958   Svezia Non qualificata - - - -
1962   Cile Primo turno 1 1 1 3:2
1966   Inghilterra Primo turno 1 0 2 2:2
1970   Messico Secondo posto 3 2 1 10:8
1974   Germania Ovest Primo turno 1 1 1 5:4
1978   Argentina Quarto posto 4 1 2 9:6
1982   Spagna Campione File:W.Cup.svg 4 3 0 12:6
1986   Messico Ottavi di finale 1 2 1 5:6
1990   Italia Terzo posto 6 1 0 10:2
1994   Stati Uniti Secondo posto 4 2 1 8:5
1998   Francia Quarti di finale 3 2 0 8:3
2002   Corea del Sud /   Giappone Ottavi di finale 1 1 2 5:5
2006   Germania Campione File:W.Cup.svg 5 2 0 12:2
2010   Sudafrica Primo turno 0 2 1 4:5
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1960   Francia Non partecipante - - - -
1964   Spagna Non qualificata - - - -
1968   Italia Campione   1 2 0 3:1
1972   Belgio Non qualificata - - - -
1976   Jugoslavia Non qualificata - - - -
1980   Italia Quarto posto 1 3 0 2:1
1984   Francia Non qualificata - - - -
1988   Germania Ovest Semifinali 2 1 1 4:3
1992   Svezia Non qualificata - - - -
1996   Inghilterra Primo turno 1 1 1 3:3
2000   Belgio /   Paesi Bassi Secondo posto 4 1 1 9:4
2004   Portogallo Primo turno 1 2 0 3:2
2008   Austria /   Svizzera Quarti di finale 1 2 1 3:4
2012   Polonia /   Ucraina Secondo posto 2 3 1 6:7
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1992   Arabia Saudita Non invitata - - - -
1995   Arabia Saudita Non invitata - - - -
1997   Arabia Saudita Non qualificata - - - -
1999   Messico Non qualificata - - - -
2001   Corea del Sud /   Giappone Non qualificata - - - -
2003   Francia Rinuncia[34] - - - -
2005   Germania Non qualificata - - - -
2009   Sudafrica Primo turno 1 0 2 3:5
2013   Brasile Qualificata
Anno Luogo Piazzamento V N P Gol
1912 Stoccolma Turno di qualificazione 1 0 2 4:8
1920 Anversa Quarti di finale 2 0 2 5:7
1924 Parigi Quarti di finale 2 0 1 4:2
1928 Amsterdam Bronzo   3 1 1 25:11
1936 Berlino Oro   4 0 0 13:2
1948 Londra Quarti di finale 1 0 1 12:5
1952 Helsinki Ottavi di finale 1 0 1 8:3
1956 Melbourne Non partecipante - - - -
1960 Roma Quarto posto 2 2 1 11:7
1964 Tokyo Ritirata[38] - - - -
1968 Città del Messico Ritirata[39] - - - -
1972 Monaco di Baviera Non qualificata - - - -
1976 Montréal Non partecipante - - - -
1980 Mosca Non qualificata - - - -
1984 Los Angeles Quarto posto 3 0 3 5:5
1988 Seul Quarto posto 3 0 3 11:13
1992 Barcellona Quarti di finale 2 0 2 3:5
1996 Atlanta Primo turno 1 0 2 4:5
2000 Sydney Quarti di finale 2 1 1 5:3
2004 Atene Bronzo   3 1 2 7:8
2008 Pechino Quarti di finale 2 1 1 8:3
2012 Londra Non qualificata - - - -
Anni Piazzamento V N P Gol
1927–1930 Campione 5 1 2 21:15
1931–1932 Secondo posto 3 3 2 14:11
1933–1935 Campione 5 1 2 18:10
1936–1938 Non terminata[37] 3 1 0 9:4
1948–1953 Quarto posto 3 2 3 10:9
1955–1960 Quinto posto 2 3 5 12:21

Tutte le rose

Template:Nazionale italiana mondiali 1934 Template:Nazionale italiana mondiali 1938 Template:Nazionale italiana mondiali 1950 Template:Nazionale italiana mondiali 1954 Template:Nazionale italiana mondiali 1962 Template:Nazionale italiana mondiali 1966 Template:Nazionale italiana mondiali 1970 Template:Nazionale italiana mondiali 1974 Template:Nazionale italiana mondiali 1978 Template:Nazionale italiana mondiali 1982 Template:Nazionale italiana mondiali 1986 Template:Nazionale italiana mondiali 1990 Template:Nazionale italiana mondiali 1994 Template:Nazionale italiana mondiali 1998 Template:Nazionale italiana mondiali 2002 Template:Nazionale italiana mondiali 2006 Template:Nazionale italiana mondiali 2010

Template:Nazionale italiana europei 1968 Template:Nazionale italiana europei 1980 Template:Nazionale italiana europei 1988 Template:Nazionale italiana europei 1996 Template:Nazionale italiana europei 2000 Template:Nazionale italiana europei 2004 Template:Nazionale italiana europei 2008 Template:Nazionale italiana europei 2012

Template:Nazionale italiana confederations cup 2009

Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1912 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1920 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1924 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1928 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1936 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1948 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1952 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1960 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1984 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1988 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1992 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 1996 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 2000 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 2004 Template:Nazionale italiana Olimpiadi 2008

Template:Nazionale italiana mundialito

Rosa attuale

Lista dei 31 giocatori convocati per le partite contro San Marino e Repubblica Ceca.

Presenze e reti aggiornate al 19 maggioo 2013.

N. Pos. Giocatore Data nascita (età) Pres. Reti Squadra
P Michael Agazzi 3 luglio 1984 (41 anni) 0 -0
P Gianluigi Buffon   28 gennaio 1978 (47 anni) 126 -97
P Federico Marchetti 7 febbraio 1983 (42 anni) 8 -7
P Salvatore Sirigu 12 gennaio 1987 (38 anni) 4 -6
D Ignazio Abate 12 novembre 1986 (38 anni) 9 0
D Luca Antonelli 11 febbraio 1987 (38 anni) 3 0
D Davide Astori 7 gennaio 1987 (38 anni) 3 0
D Andrea Barzagli 8 maggio 1981 (44 anni) 41 0
D Leonardo Bonucci 1º maggio 1987 (38 anni) 26 2
D Giorgio Chiellini 14 agosto 1984 (41 anni) 57 2
D Mattia De Sciglio 20 ottobre 1992 (32 anni) 2 0
D Christian Maggio 11 febbraio 1982 (43 anni) 23 0
D Angelo Ogbonna 23 maggio 1988 (37 anni) 5 0
D Andrea Ranocchia 16 febbraio 1988 (37 anni) 10 0
C Alberto Aquilani 7 luglio 1984 (41 anni) 22 3
C Giacomo Bonaventura 22 agosto 1989 (36 anni) 0 0
C Antonio Candreva 28 febbraio 1987 (38 anni) 7 0
C Alessio Cerci 23 luglio 1987 (38 anni) 2 0
C Daniele De Rossi 24 luglio 1983 (42 anni) 84 14
C Alessandro Diamanti 2 maggio 1983 (42 anni) 11 0
C Emanuele Giaccherini 5 maggio 1985 (40 anni) 8 0
C Claudio Marchisio 19 gennaio 1986 (39 anni) 32 1
C Riccardo Montolivo 18 gennaio 1985 (40 anni) 43 2
C Andrea Pirlo 19 maggio 1979 (46 anni) 97 11
C Andrea Poli 29 settembre 1989 (36 anni) 2 0
A Mario Balotelli 12 agosto 1990 (35 anni) 19 8
A Stephan El Shaarawy 27 ottobre 1992 (32 anni) 6 1
A Alberto Gilardino 5 luglio 1982 (43 anni) 50 17
A Sebastian Giovinco 26 gennaio 1987 (38 anni) 14 0
A Pablo Osvaldo 12 gennaio 1986 (39 anni) 8 3
A Marco Sau 3 novembre 1987 (37 anni) 0 0

Statistica partite

Questa è la statistica di tutte le partite ufficiali giocate dalla nazionale di calcio dell'Italia fino al 6 febbraio 2013.

Competizione Partite Vittorie Pareggi Sconfitte Gol fatti Gol subiti Dif. reti
Amichevoli 364 180 101 83 612 408 +204
Coppe Internazionali 46 21 11 14 84 70 +14
Confederations Cup 3 1 0 2 3 5 -2
Giochi olimpici 23 14 1 8 71 38 +33
Qualificazioni Europei[40] 98 57 27 14 171 65 +106
Europei 33 13 15 5 33 25 +8
Qualificazioni Mondiali 91 64 20 7 189 55 +134
Mondiali 80 44 21 15 126 74 +52
Totali 738 394 196 148 1291 740 +551
  • Nota bene: le statistiche dei Giochi olimpici sono aggiornate fino al 1980, perché dal 1984 le Nazionali olimpiche sono quelle Under-23 e Under-21.
Competizione Partite Vittorie Pareggi Sconfitte Gol fatti Gol subiti
Giochi olimpici Under 23/21 21 10 3 8 27 24

Staff

Lo staff della nazionale si compone del commissario tecnico, che allena, convoca e schiera in campo gli atleti ed è assistito da due vice-allenatori. Ad aiutare gli allenatori, ci sono il preparatore atletico, il preparatore dei portieri, il capo delegazione, il segretario, i medici, i massofisioterapisti e gli osservatori, che assistono ai match degli avversari.

Staff tecnico 2012

Dal sito della FIGC:[41]

  • Capo delegazione: Demetrio Albertini
  • Commissario Tecnico: Cesare Prandelli
  • Vice allenatore: Gabriele Pin
  • Segretario: Mauro Vladovich
  • Preparatore dei portieri: Vincenzo Di Palma
  • Preparatori atletici: Gianbattista Venturati, Renzo Casellato, Niccolò Prandelli
  • Medici: Enrico Castellacci, Luca Gatteschi
  • Fisioterapisti: Aldo Esposito, Silviano Cotti, Antonio Pagni

Note

  1. ^ a b (EN) The FIFA/Coca-Cola World Ranking - Ranking Table, su fifa.com. URL consultato l'11 aprile 2013.
  2. ^ Zoff lascia la nazionale, 4 luglio 2000.
  3. ^ Prandelli da luglio sarà CT, 30 maggio 2010.
  4. ^ Cannavaro, l'addio alla Nazionale, 24 giugno 2010.
  5. ^ Gattuso, l'addio alla Nazionale, 24 giugno 2010.
  6. ^ Davide Chinellato, Pazzini manda l'Italia all'Europeo Slovenia piegata, festa azzurra, in Gazzetta.it, 6 settembre 2011. URL consultato il 7 settembre 2011.
  7. ^ Maglia Lega Nazionale, su gianfrancoronchi.net.
  8. ^ 'B Italia', presentato il programma della stagione e sponsor tecnico, in lapresse.it, 26 settembre 2011. URL consultato il 29 settembre 2011.
  9. ^ Le nuove divise della Rappresentativa B Italia fornite da Puma, in passionemaglie.it, 18 luglio 2012.
  10. ^ Chiesa, p. 41.
  11. ^ La raccolta completa degli album Panini 1960-61 pag.70 Franco Cosimo Panini Editore 2005
  12. ^ a b Biagio Angrisani, Italia, la maglia azzurra compie cento anni, in corrieredellosport.it, 5 gennaio 2011.
  13. ^ a b c d La maglia azzurra nei suoi 100 anni di storia: tutte le divise dell’Italia, in passionemaglie.it, 17 gennaio 2011.
  14. ^ Maglia nera Nazionale 1935, su gianfrancoronchi.net.
  15. ^ Maglia nera Nazionale 1935 (formazione dell'Italia schierata e altri momenti dell'incontro), su gianfrancoronchi.net.
  16. ^ La raccolta completa degli album Panini 1962-63 pag.75 Franco Cosimo Panini Editore 2005
  17. ^ Francia 1938, l'Italia fa il bis a Parigi, in adnkronos.com.
  18. ^ Maglia Nazionale B (Partita vs Inghilterra B), su gianfrancoronchi.net.
  19. ^ Maglia Nazionale B 1950 (formazione schierata), su gianfrancoronchi.net.
  20. ^ Maglia Verde Nazionale Giovanile, su gianfrancoronchi.net.
  21. ^ Le maglie dell’ultimo minuto: quando da una distrazione nasce una casacca da collezione, in passionemaglie.it, 20 gennaio 2011. URL consultato il 26 febbraio 2012.
  22. ^ Pessimo esordio per Lippi, Italia sconfitta in Islanda, in repubblica.it, 18 agosto 2004. URL consultato il 1º marzo 2012.
  23. ^ http://www.gmmigroup.com/index.php?museumid=392
  24. ^ (EN) First 'FIFA World Champions Badge' presented to Italy, in fifa.com, 2 settembre 2008.
  25. ^ La maglia Puma dell’Italia in edizione limitata per celebrare i 30 anni dal mondiale 1982, in passionemaglie.it, 13 agosto 2012.
  26. ^ Alessandro Martinelli, Un calcio alla tradizione (1) (JPG), in vessillologia.it, 28 novembre 2005, p. 142.
  27. ^ Alessandro Martinelli, Un calcio alla tradizione (2) (JPG), in vessillologia.it, 28 novembre 2005, p. 143.
  28. ^ Zidane, carriera chiusa con una testata, Corriere della Sera, 7 settembre 2006. URL consultato il 31 maggio 2008.
  29. ^ Squalificato Domenech, niente Italia-Francia, Corriere della Sera, 28 agosto 2007. URL consultato il 15 giugno 2009.
  30. ^ San Siro fischia la Marsigliese, La Stampa, 9 settembre 2007. URL consultato il 15 giugno 2009.
  31. ^ Da Leonidas a Montpellier, 70 anni di Italia-Brasile, in tuttosport.com, 09 febbraio 2009. URL consultato il 27 giugno 2010.
  32. ^ Roberto Saviano, Lo scrittore e il campione Saviano e Lionel Messi, in la Repubblica.it, 15 febbraio 2009. URL consultato il 27 giugno 2010.
  33. ^ Come da regolamento FIFA vengono considerate le sole edizioni comprese tra il 1908 ed il 1948 in quanto sono le uniche ad essere state disputate dalle nazionali maggiori. Per maggiori informazioni si invita a visionare questa pagina.
  34. ^ a b La Confederations Cup 2003 si svolse in Francia, la Francia era qualificata di diritto in quanto nazione ospitante ed inoltre aveva vinto l'Europeo 2000, l'Italia, quindi, aveva diritto di partecipare in quanto finalista dell'Europeo 2000 ma decise di rifiutare. Dopo il rifiuto dell'Italia la FIFA invitò alla competizione la Germania in quanto finalista del Mondiale 2002 ma anch'essa rifiutò, così venne deciso di invitare la Turchia che nel suddetto mondiale si classificò al terzo posto.
  35. ^ Qualificata come vincitrice del Campionato mondiale di calcio 2006
  36. ^ Qualificata come finalista/vincitrice del Campionato europeo di calcio 2012
  37. ^ a b La competizione venne interrotta a causa dell'annessione dell'Austria da parte della Germania nazista il 12 marzo 1938. Al momento dell'interruzione la prima classificata era l'Ungheria mentre l'Italia si trovava al secondo posto.
  38. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ritiro
  39. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ritiro2
  40. ^ Inclusa la partita contro la Serbia del 12 ottobre 2010 (Qualificazioni all'Europeo 2012), gara sospesa dopo 6 minuti di gioco e il cui risultato finale di 3-0 è stato assegnato a tavolino ( Decisione UEFA sul caso Italia-Serbia, su it.uefa.com, UEFA.com, 29 novembre 2010. URL consultato il 19 novembre 2010.
  41. ^ Organigramma staff tecnico, su figc.it, FIGC. URL consultato il 19 settembre 2010.

Bibliografia

  • Almanacco Panini 2003
  • Carlo Chiesa, La grande storia del calcio italiano, Guerin Sportivo, 2012-
    • 1.a puntata: 1898-1907, pp. 1–16, in Guerin Sportivo #4 (aprile 2012), pp. 83–98.
    • 2.a puntata: 1908-1910, pp. 17–32, in Guerin Sportivo #5 (maggio 2012), pp. 83–98.
    • 3.a puntata: 1910-1912, pp. 33–48, in Guerin Sportivo #6 (giugno 2012), pp. 83–98.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Template:Nazionali di calcio italiane

Template:Link VdQ