Grimacco
Grimacco (Garmak in dialetto sloveno[4][5], Grimàc in friulano[6]) è un comune italiano di 379 abitanti della provincia di Udine in Friuli-Venezia Giulia. La frazione Clodig ospita la sede comunale[7].
Grimacco comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Eliana Fabello (Lista civica "Per Grimacco") dall'8-6-2009 |
Territorio | |
Coordinate | 46°09′25″N 13°35′39″E |
Altitudine | 248 m s.l.m. |
Superficie | 16,38 km² |
Abitanti | 374[1] (30-09-2011) |
Densità | 22,83 ab./km² |
Frazioni | vedi elenco |
Comuni confinanti | Canale d'Isonzo (SLO), Caporetto (SLO), Drenchia, San Leonardo, Savogna, Stregna |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 33040 |
Prefisso | 0432 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 030045 |
Cod. catastale | E179 |
Targa | UD |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 788 GG[3] |
Nome abitanti | grimacesi (garmičianj o rečanji in dialetto sloveno) |
Patrono | san Valentino |
Giorno festivo | 14 febbraio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Il comune, facente parte del comprensorio della Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio, si apre sui due versanti della valle Cosizza a 33,1 chilometri dal capoluogo di provincia[10]. La sua superficie è di 16,38 km²[11] e la sua altitudine varia dai 198 m s.l.m. di Cosizza ai 987 m s.l.m. del monte San Martino[12].
Territorio
Le maggior parte delle alture del comune sono rappresentate dai contrafforti meridionali del monte Colovrat. Tra questi sono da segnalare lo Škarje (956 m s.l.m.) ed il Gune (767 m s.l.m.) situati a nord di Topolò, il Nad Dolino (956 m s.l.m.) ubicato sopra Grimacco, il Kuk ed il San Mattia situati nei pressi di Costne ed il Merišča ubicato nelle vicinanze di Sverinaz[12].
Il punto più elevato del territorio comunale è il Monte San Martino, alto 987 metri, che ha preso il nome dalla chiesetta ivi costruita, sacello romanico le cui origini sono già documentate nel 1299. Il monte si trova in posizione strategica a poca distanza dal passo per Luico e fu utilizzato probabilmente come luogo di vedetta e di avvistamento nel sistema difensivo locale sin da tempi remoti[13].
I monti sopra menzionati sono attraversati dai seguenti sentieri contraddistinti da segnavia:
- Sentiero Italia n° 745 che unisce Topolò con il comune di Savogna;
- Sentiero Italia n° 746 che collega Topolò con il comune di Drenchia e percorre le cime del Colovrat sino al passo Solarie ed all'abitato di Clabuzzaro;
- il sentiero che dal passo Prievalo conduce alla cima del monte San Martino e prosegue verso il Sentiero Italia n° 745[12].
Due sono i passi che collegano la vallata su cui insiste il comune con quelle limitrofe, e precisamente il passo del Prievalo (663 m s.l.m.) che porta verso il comune di Savogna ed il passo di Brieza che conduce verso l'abitato di Luico (Slovenia) e la valle dell'Isonzo[12].
Idrologia
Il territorio comunale è attraversato dal torrente Rieca che nasce dal monte Colovrat, in comune di Drenchia, e prosegue nel comune di San Leonardo con il nome di Cosizza. È bagnato inoltre dai torrentelli che scendono dai monti di San Martino e Santa Maria Maddalena (Za Hošnjak, Za Velin Čelan) e dei numerosi ruscelli che prendono origine dalle sorgenti che sgorgano dai fianchi delle alture presenti (Potok Ozimjak, Biela Uoda, Za Traunim, Malnan, Kobijak, Starmarčak ecc.)[12].
Le specie ittiche presenti nelle acque sono la trota fario, il barbo comune, il cavedano ed il gambero di fiume.
In particolare, nel tratto del torrente Rieca che attraversa l'abitato di Clodig, è stata rilevata la presenza delle seguenti specie[14]:
Nome comune | Nome scientifico | Famiglia | % presenze a Clodig |
---|---|---|---|
barbo | barbus plebejus | cyprinidae | 1% |
trota fario | salmo trutta trutta | salmonidae | 99% |
La pesca nei torrenti è soggetta a particolari restrizioni e divieti stabiliti dalla Regione Friuli Venezia Giulia [15][16][17].
Le acque fanno parte del bacino montano del fiume Natisone e del bacino imbrifero del fiume Isonzo[18].
Geologia e morfologia
Le mappe geologiche delle Prealpi Giulie fanno risalire le asperità del comune all'epoca dell'eocene[13].
Il complesso sedimentario del territorio comunale è identificato come "Flysch di Clodig"[19][20] (Maastrichtiano inferiore)[21].
Le grotte e le cavità presenti non sono così numerose ed estese come quelle delle vicine vallate del Natisone e dell'Alberone.
Il catasto regionale delle grotte del Friuli Venezia Giulia indica la presenza di 24 grotte e pozzi[22][23]:
Nr. catasto regionale | Nr. catasto locale | Nome principale |
---|---|---|
1473 | 606/FR | Caverna di Seuza [24] |
1474 | 607/FR | Antro di Topolò [25] |
1595 | 618/FR | Risorgiva di Grimacco [26] |
2026 | 873/FR | Grotta della roncola [27] |
2544 | 1205/FR | Pozzo Giulietta [28] |
2821 | 1383/FR | Pozzo a W di Trusgne [29] |
3002 | 1492/FR | Grotta 2° di Trusgne [30] |
3003 | 1493/FR | Grotta 3° di Trusgne [31] |
3441 | 1829/FR | Grotta a W di Monte S. Martino [32] |
3443 | 1831/FR | Pozzo dell'acqua [33] |
3446 | 1834/FR | Passo a W del Nagunag [34] |
3447 | 1835/FR | Grotta a N di Topolò [35] |
4021 | 2243/FR | Grotta di Brida [36] |
4540 | 2542/FR | Pozzo 1° ad E di Topolò [37] |
4592 | 2593/FR | Grotta BR1 [38] |
4593 | 2594/FR | Grotta BR2 [39] |
4594 | 2595/FR | Grotta BR3 [40] |
4595 | 2596/FR | Grotta BR4 [41] |
4596 | 2597/FR | Pozzo BR5 [42] |
4598 | 2599/FR | Grotta GR1 [43] |
5120 | 2849/FR | Grotta Top2 [44] |
5332 | 2967/FR | Grotta ad E di Grimacco Superiore [45] |
6563 | 3825/FR | Risorgiva Crasso [46] |
7641 | 4627/FR | Foiba del monte San Martino |
Sismologia
Secondo la classificazione sismica, il comune appartiene alla zona 2 (sismicità medio-alta)[47][48][49].
Storia
L'origine del toponimo Grimacco si può far risalire al vocabolo sloveno grm (cespuglio) che, con il suffisso ak assume il significato di "cespuglieto" e fa riferimento al gran numero di macchie di avellana che ricoprono le pendici del monte su cui il paese è arroccato. Venne nominato nell'anno 1379 (homines de Gremach) e nel 1445 (per la villa de Grimaç)[50]
Nel territorio non si hanno chiare evidenze di insediamenti abitativi stabili di epoca preistorica. Non essendo state eseguite campagne di scavi archeologici nella zona, i pochi reperti rinvenuti sono dovuti a ritrovamenti occasionali[51]. Tra questi è da ricordare un'ascia ad alette della tarda età del bronzo rinvenuta presso l'abitato di Clodig[52].
Sul monte San Martino è stato scoperto, nel 1998, un ripostiglio di nove attrezzi di ferro di epoca tardoantica, acquisiti dal Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli[51].
Reperti di epoca romana sono stati ritrovati presso la chiesetta di san Mattia e precisamente un bronzetto di Ercole del terzo/secondo secolo A.C.[53], un denario della gens Antestia (174 A.C.) e tre monete di epoca tardoromana[54]. Presso l'abitato di Costne è stata inoltre rinvenuta una moneta celtica d'argento databile la metà del primo secolo A.C.[55].
Nel secolo VII popolazioni slave entrarono in Italia, al seguito degli Avari, ed occuparono e colonizzarono le Valli del Natisone[56]. Ebbero diversi scontri, con alterne fortune contro i Longobardi, che dopo il 568 avevano occupato quasi tutta la penisola. Presso Broxa, che alcuni identificano con Brischis ed altri con Ponte San Quirino (Broxas dicitur, non longe a Foroiuli....ad ponte Natisonis fluminis), avvenne, nel 670, la battaglia tra il duca Vettari e le milizie slave narrata dallo storico Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum[13][57]. Le azioni bellicose terminarono dopo la stipula di un trattato che definiva i confini tra le due comunità e lasciava le terre della zona collinosa alle popolazioni slave[13].
Successivamente l'area del Comune di Grimacco, dal Patriarcato di Aquileia sino alla caduta della Repubblica di Venezia, fece parte (con le contrade di Grimacco e Costne) della Banca di Merso che, con la corrispondente Banca di Antro, costituiva l'organizzazione che gestiva in modo autonomo l'amministrazione e la giustizia nell'area della Slavia veneta. Tali privilegi vennero concessi come riconoscenza dell'azione di controllo e difesa dei confini nord-orientali del Friuli svolta dalle milizie locali all'uopo costituite.[58]. La banca di Merso riuniva i propri eletti, per il disbrigo degli affari amministrativi e giudiziari di prima istanza della popolazione delle valli del Cosizza e dell'Erbezzo intorno alla lastra di pietra posta sotto i tigli che crescevano nei pressi della chiesa di san Antonio Abate di Merso di Sopra. Le due banche di Antro e di Merso formavano, insieme, il Grande Arengo che si riuniva, ordinariamente, una volta all'anno nei pressi della chiesetta di San Quirino e trattava gli interessi generali di tutta la Slavia veneta.
In seguito, l'arrivo delle truppe di Napoleone e la conseguente imposizione del sistema amministrativo francese, portò alla soppressione di ogni forma di autonomia locale ed alla suddivisione del territorio in "Comuni" previa abolizione delle 36 "Vicinie" esistenti. In particolare, nelle Valli del Natisone furono istituiti gli otto comuni di San Pietro, San Leonardo, Savogna, Stregna, Drenchia, Grimacco, Rodda e Tarcetta. Questi ultimi due nel 1928 si fusero per formare il comune di Pulfero. Nel 1797, con il Trattato di Campoformio, la Slavia veneta venne assegnata in amministrazione all'Austria; successivamente, dopo la pace di Presburgo passò, per un breve periodo, al Regno d'Italia napoleonico. Nel 1815, dopo la stipula della convenzione di Schiarino Rizzino tornò all'Austria come parte integrante del Regno Lombardo Veneto. Nel 1848, sulla scia delle sollevazioni popolari che stavano scuotendo l'Europa, anche nella Slavia Veneta si formarono dei gruppi di resistenza che cercarono di ostacolare l'esercito austriaco[13].
Un cippo a ricordo dell'opera di resistenza avvenuta in quel periodo è visibile presso la cima del monte San Martino. Infine nel 1866, a seguito della terza guerra d'indipendenza, dopo la pace di Vienna ed un referendum popolare, si staccò dai domini absburgici per passare sotto il Regno d'Italia sabaudo.
Il territorio del Comune di Grimacco tornò ad interessare la storia per le vicende legate alla prima guerra mondiale. Sulle cime delle montagne della zona passavano infatti le linee arretrate dello schieramento difensivo approntato dalla 2ª Armata a protezione della pianura friulana in caso di ripiegamento delle linee combattenti.
Nelle vicinanze del paese di Sverinaz era ubicato l'accampamento della 470ª Compagnia Mitragliatrici dove prestò servizio lo scrittore Carlo Emilio Gadda, allora tenente di complemento dell'Arma di Fanteria.[59]
Il 24 ottobre 1917 i paesi del Comune furono sconvolti dai tragici avvenimenti della battaglia di Caporetto che tanti lutti e danni provocarono in tutto il territorio delle Valli del Natisone ad opera dell'esercito austro-ungarico[60].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architettura sacra
Nel Comune di Grimacco sono presenti due chiese: una ubicata nel fondovalle a Liessa e l'altra eretta in altura presso il paese di Topolò[61].
La più importante è quella di Liessa, che è dedicata a Santa Maria del Buon Consiglio; fu costruita nel 1830 al posto di una preesitente, di minori dimensioni, edificata nel 1687[62]. Ha, sulla facciata, un pregevole mosaico raffigurante Santa Barbara (dono degli emigranti del Comune) ed un possente portale in bronzo realizzato nel 1995 dallo scultore Giorgio Benedetti. All'interno sono visibili le vetrate colorate realizzate dal maestro Kregar ed un organo a 27 canne costruito nel 1841 da Valentino Zanini [63]
La seconda, dedicata a San Michele, fu costruita sulla cima del paese di Topolò nel 1847 dalla popolazione locale, utilizzando materiale reperito sul posto e senza alcun contributo civile o ecclesiastico[64].
Sul territorio esistono anche due chiesette votive, costruite sulla sommità di due alture, presso le quali si svolgono le caratteristiche sagre paesane della Slavia veneta.
La prima, dedicata a San Martino, è ubicata sulla cima dell'omonimo monte e fu costruita, in stile romanico, nel XIII secolo[13][65]; la seconda, dedicata a San Mattia Apostolo, fu costruita nei pressi del paese di Costne nel XIV secolo[66][67].
Architettura rurale
Nei pressi dei paesi di Topolò, Seuza, Brida Superiore ed Inferiore, Canalaz e Plataz si possono ammirare numerosi esempi di vecchie costruzioni localmente chiamate kozolec. Sono strutture in pietra e legno tipiche dell'architettura rurale dell'area etnica slovena, adibite ad essiccatoi dei prodotti agricoli come funzione principale, ed a deposito delle attrezzature agricole come mansione secondaria[68][69].
Musei
Nel capoluogo di Clodig è operante il museo etnografico Mario Ruttar che espone una raccolta di attrezzi e manufatti utilizzati, nei secoli scorsi, dalla popolazione locale per le attività rurali e domestiche quotidiane[70][71].
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[72]

Nel secondo dopoguerra la popolazione si è ridotta di oltre un quarto, particolarmente in quelle frazioni poste al di sopra dei 400 metri di altitudine. Gli attuali residenti sono circa il 30 % di quelli rilevati nel 1961.
Lingue e dialetti
Il censimento del 1971 riscontrava che il 77,2% della popolazione del comune si dichiarava appartenente alla minoranza linguistica slovena.
Nel comune, accanto alla lingua italiana, è ufficialmente tutelata la lingua slovena[4].
Il comune invece non rientra fra quelli in cui vige la Legge regionale 18 dicembre 2007, n. 29 "Norme per la tutela, valorizzazione e promozione della lingua friulana"[73], con la quale la Regione Friuli Venezia Giulia stabilì le denominazioni ufficiali in friulano standard e in friulano locale dei comuni in cui effettivamente si parla il friulano.
Religione
La maggior parte della popolazione comunale, come per il resto dell'Italia, appartiene alla chiesa cattolica.
Nel comune ha sede la parrocchia di Santa Maria del Buon Consiglio di Liessa, afferente alla forania di San Pietro al Natisone dell'arcidiocesi di Udine. Il parroco esercita le sue funzioni anche presso le chiese di san Michele a Topolò e di sant'Egidio a Cosizza.[74].
Associazioni
Sul territorio comunale sono presenti le associazioni Pro Loco Grimacco, Pro Loco Grmak, Circolo Culturale Rečan, Circolo Culturale Jacopo Stellini, squadra Volontari della Protezione civile, Associazione Topolò-Topoluave, Associazione Nazionale Alpini[75].
Eventi, tradizioni e folclore
- Febbraio, giorno delle ceneri, a Clodig festa con il funerale del carnevale[76].
- Giugno, a cura del Circolo Culturale Rečan: U nebu luna plava (Nuota la luna nel cielo), serata di poesie recitate nella propria lingua (dialetto sloveno, friulano, sloveno letterario)[77].
- 23 giugno, Kries Svetega Ivana a Costne, in località Luze, festa del solstizio d'estate con accensione del falò di San Giovanni[78][79].
- Luglio, Stazione di Topolò-Postaja Topolove - a Topolò due settimane di incontri tra manifestazioni e mostre di opere d'arte di artisti internazionali[80][79].
- Luglio/agosto, Al di là della linea immaginaria, passeggiata tranfrontaliera tra Topolò e Luico (Slovenia)[79].
- Settembre, nella terza settimana, sagra di San Martino Kvatarinca, festa presso la chiesetta sulla cima dell'omonimo monte con funzione religiosa e pic-nic sui prati circostanti[79].
- Settembre, nell'ultima settimana, a Costne, sagra di San Matteo, festa campestre presso la chiesetta di San Mattia con canti e intrattenimenti[79].
- Ottobre, Kulturna jesen (Autunno culturale), rappresentazioni teatrali, concerti, passeggiate nei boschi per vecchi sentieri con castagnata finale[81].
- Novembre, a Liessa a cura del Circolo Culturale Rečan, Senjam beneške piesmi (Festival della canzone slovena nelle Valli del Natisone), manifestazione con canzoni inedite di autori della Benečija (Slavia veneta) con testo in dialetto sloveno locale[79].
- 15-23 dicembre, Devetica Božinčna (Novena di Natale), rito tradizionale sloveno con preghiere nelle case dei paesi, canti e processioni notturne con l'immagine della Madonna[82][79].
Cultura
Istruzione
Dopo la chiusura delle tre scuole elementari e dell'asilo che operavano sul territorio verso gli anni '50 del secolo scorso, attualmente nessuna scuola risulta presente nel comune[83].
Gli istituti di istruzione più vicini alla sede municipale sono:
- a San Leonardo la scuola dell'infanzia (scuola materna), la scuola primaria (scuola elementare) e la scuola secondaria di primo grado (scuola media)[84][85];
- a San Pietro al Natisone, oltre alla tipologia di scuole sopra indicata, anche l'Istituto regionale sloveno per l'istruzione professionale (IRSIP), il liceo psico-pedagogico e linguistico, e l'Istituto comprensivo bilingue (Italiano - Sloveno) con scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di 1º grado[86][87][88].
Personalità nate a Grimacco
- Giovanni Clodig (Clodig 1828 - Udine 1898) presidente dell'Accademia di Udine, consigliere provinciale, membro del consiglio sanitario provinciale ed autore di diverse pubblicazioni a carattere scientifico e meteorologico[89][90];
- Anton Klodič Sabladoski (Clodig 1836 - Trieste 1914) letterato, docente in diverse località dell'Impero austroungarico, ispettore regionale scolastico, gli fu conferito il titolo di Consigliere di corte e l'insegna dell'ordine della corona di ferro di III classe[91][92];
- Rinaldo Luszach (Costne 1910 - Cividale 1978) musicista e poeta dialettale, autore della raccolta poetica Narava an ljudje - moja ljubezan[93].
- Pietro Fanna (Clodig 1958) calciatore che ha giocato nella Nazionale italiana ed ha militato nelle squadre di serie A di Atalanta, Juventus, Hellas Verona ed Inter[94].
Cucina
Nel capoluogo di Clodig sono ubicati due ristoranti, che propongono piatti tipici locali, uno dei quali è apprezzato anche fuori dall'ambito regionale[95][96][97].
Fra i piatti caratteristici di Grimacco vi sono:
- la Gubana: un tipico dolce delle valli del Natisone, a base di pasta dolce lievitata con un ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, liquore, scorza grattugiata di limone, dalla forma a chiocciola e cotto al forno[98];
- gli Strucchi: dolci fatti con sfoglia di farina ripiena di un composto di uvetta, pinoli, noci, zucchero e burro. Si presentano nella versione fritta o lessa[99][100];
- il Frico: un piatto a base di formaggio, considerato la preparazione culinaria più tipica del Friuli. Si presenta in due versioni: friabile o morbido[101];
- la Brovada: un piatto a base di rape usato per accompagnare arrosti o carni bollite[102];
- il Musetto: insaccato di carne mista di suino, cucinato soprattutto nella stagione invernale, e servito con il contorno di brovada[103];
- il salame friulano: insaccato di un trito di carne scelta di suino, lardo e spezie[104];
- il formaggio Montasio[105];
- il formaggio Latteria del Friuli[106][107][108]
- le štakanjie, passato di patate e tegoline condito con un soffritto di olio, aglio e pancetta di maiale e con aceto[109];
- le šnite, un dolce povero fatto da fette di pane raffermo bagnate nel latte e nell'uovo, fritte nell'olio o strutto e ricoperte di zucchero[110].
Geografia antropica
Il capoluogo del comune è l'abitato di Clodig che ospita, nell'edificio comunale, una sala polifunzionale utilizzata per le attività pubbliche e per gli eventi di natura culturale.
Su un alto costone è abbarbicata la frazione di Topolò un tempo il centro più popoloso del comune (264 abitanti nel 1961, oggi soltanto 33) che dal 1994 è sede della rassegna d'arte Stazione di Topolò.
L'abitato di Liessa ospita la ottocentesca chiesa parrocchiale di S. Maria del Buon Consiglio ed è sede del Senjam beneške piesmi, festival della canzone popolare slovena, che ha luogo durante il mese di novembre.
Frazioni
Arbida/Arbida, Brida Inferiore/Dolenje Bardo, Brida Superiore/Gorenje Bardo, Canalaz/Kanalac, Clodig/Hlodič, Costne/Hostne, Dolina/Vodopivac, Grimacco Inferiore/Mali Garmak, Grimacco Superiore/Veliki Garmak, Liessa/Liesa, Lombai/Lombaj, Plataz/Platac, Podlach/Podlak, Rucchin/Zaločilo, Scale/Skale, Seuza/Seucè, Slapovicco/Slapovik, Sverinaz/Zverinac, Topolò/Topolove, Ville di Mezzo (o Case Fanfani).
La frazione di Scale è ubicata sul territorio del comune di Drenchia ma, amministrativamente, dipende dal comune di Grimacco; analogamente la frazione di Malinsche/Malinske, situata sul comune di Grimacco, è amministrata dal comune di Drenchia[111].
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il fondovalle del comune è percorso dalla strada provinciale n°45 "della Val Cosizza" che collega Azzida, nel comune di San Pietro al Natisone, con Cras, nel comune di Drenchia.
Il resto del territorio è attraversato dalle strade comunali che uniscono la varie frazioni con la provinciale:
- strada Clodig-Costne-Podlach;
- strada Coldig-Seuza-Topolò;
- strada Liessa-Grimacco Inferiore-Grimacco Superiore;
- strada Clodig-Sverinaz-Cras;
- strada Clodig-Brida-Plataz-Canalaz;
- strada per Arbida.
Il mezzo di trasporto più usato è l'automobile, grazie anche al prezzo scontato della benzina per gli abitanti locali.
Il servizio di trasporto pubblico è svolto dagli autobus della società SAF Autoservizi F.V.G. S.p.A. che collegano Cividale con Cras con sette corse giornaliere[112]
Ferrovie
La ferrovia più vicina al Comune è quella che collega Cividale del Friuli con il capoluogo di Udine, gestita dalla società, a capitale interamente regionale, Ferrovie Udine Cividale s.r.l.[113].
Amministrazione
Amministrazioni precedenti
Elenco degli amministratori succedutisi dal 1871 ad oggi: [114]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1871 | 1872 | Giuseppe Craghil | - | - | - |
1873 | 1879 | Stefano Chiabai | - | - | - |
1879 | 1885 | Giuseppe Craghil | - | - | - |
1885 | 1887 | Antonio Marinig | - | - | - |
1888 | 1892 | Stefano Chiabai | - | - | - |
1893 | 1895 | Giuseppe Gus | - | - | - |
1896 | 1902 | Stefano Chiabai | - | - | - |
1903 | 1905 | Pietro Primosig fu Giovanni | - | - | - |
1906 | 1911 | Matteo Trusgnach | - | - | - |
1912 | 1913 | Antonio Sdraulig di Giovanni | - | - | - |
1914 | 1920 | Giovanni Vogrig fu Giovanni | - | - | - |
1921 | 1925 | Giovanni Gariup fa Matteo | - | - | - |
1925 | 1928 | Matteo Trusgnach fu Giuseppe | - | - | - |
1929 | 1933 | Giovanni Vogrig | - | - | - |
1934 | 1935 | Antonio Crucil | - | - | - |
1935 | 1940 | Giovanni Rucchin | - | - | - |
1941 | 1945 | Filippo Canalaz | - | - | - |
Repubblica Italiana (1945 - oggi)
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1945 | 1960 | Antonio Pauletig | - | Sindaco | - |
1960 | 1965 | Giuseppe Clodig | - | Sindaco | - |
1965 | 1975 | Lucio Zufferli | - | Sindaco | - |
1975 | 1990 | Fabio Bonini | - | Sindaco | - |
1990 | 1994 | Elio Chiabai | - | Sindaco | - |
1994 | 2009 | Lucio Paolo Canalaz | lista civica | Sindaco | - |
2009 | - | Eliana Fabello | lista civica | Sindaco | - |
Galleria fotografica
Cartoline d'annata (fine 1800-inizi 1900)
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Clodig - ex albergo Primosig
-
Clodig -ex albergo Sdraulig (in secondo piano)
-
La piazza di Clodig
-
Clodig - ex albergo/negozio Primosig
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2011.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b DPR 12/09/2007 - Comuni slovenofoni del Friuli-Venezia.
- ^ AA. VV. Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, 1996, GARZANTI, Milano, ISBN 88-02-04384-1
- ^ Dizionario toponomastico fiul.net, su friul.net. URL consultato il 30 novembre 2011.
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- ^ Google Earth - Itinerari
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- ^ a b c d e Carta topografica per escursionisti 1:25.000 "Valli del Natisone - Cividale del Friuli" foglio 041, Tabacco editore
- ^ a b c d e f Olinto Marinelli, Guida delle Prealpi Giulie, Società Alpina Friulana, Udine, 1912
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- ^ Società Geologica Italiana, Alpi e Prealpi Carniche e Giulie - Friuli Venezia Giulia - Guide geologiche regionali, BE-MA editrice, Milano
- ^ > AA. VV., Valli del Natisone Nediške Doline - Ambiente, Cultura popolare, Arte, Tradizioni popolari, Lingua, Storia, San Pietro al Natisone, Cooperativa Lipa editrice, 2000, p. 28.
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- ^ Classificazione sismica indicata nell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n°3274/03, aggiornata con la Deliberazione della Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia n. 845 del 6 maggio 2010 (BUR n. 20 del 19 maggio 2010)
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- ^ Carlo Podrecca, La Slavia italiana, Fulvio Giovanni editore in Cividale, 1884
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- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Toponomastica: denominazioni ufficiali in lingua friulana.
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- ^ Osterie d'Italia 2011, Slow Food editore, 2010, ISBN 978-88-8499-213-0
- ^ Carlo Cambi, Il mangiarozzo 2010, Newton Compton editori, 2009, ISBN 978-88-541-1558-3
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- ^ AA. VV., La cucina regionale italiana-Vol.12 Friuli Venezia Giulia, Milano, Mondadori editore, 2012, p. 351.
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- ^ Statuto del comune di Grimacco[1]
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- ^ Elementi forniti dal Comune di Grimacco
Bibliografia
- Carlo Podrecca, La Slavia italiana, Fulvio Giovanni editore in Cividale, 1884;
- Olinto Marinelli, Guida delle Prealpi Giulie, Società Alpina Friulana, Udine, 1912 (Riedizione a cura della sottosezione "Val Natisone" del Club Alpino Italiano, Atesa Editrice, San Pietro al Natisone, 1977);
- Roberto Dapit, La Slavia Friulana, Cooperatia Lipa editrice, San Pietro al Natisone, 1995;
- Clara Gorjan, Cenni sulla vita e l'opera di Anton Klodič, La Panarie editrice, 1981;
- Mario Gariup, Renzo Gariup e Renzo Rucli, Topolò - Topolove, Cooperativa Lipa Editrice, San Pietro al Natisone, Racconto sulle origini del paese a cura del Circolo culturale Rečan;
- Renzo Rucli, Kozolec - Soria e caratteristiche costruttive dell'edificio rurale chiamato kozolec, Cooperativa Lipa Editrice, San Pietro al Natisone;
- AA.VV., Valli del Natisone - Nediške Doline, Ambiente, cultura materiale, arte, tradizioni popolari, lingua, storia, Cooperativa Lipa Editrice, San Pietro al Natisone, 2002, a cura dei Comuni di Drenchia, Grimacco, Pulfero, San Leonardo, San Pietro al Natisone, Stregna e Savogna;
- Fabio Bonini, Imena v Garmiškem kamune-Nomi in comune di Grimacco, Cooperativa Lipa editrice, San Pietro al Natisone, 2001;
- Aldo Clodig, Giuseppe Floreancig, Natalino Zuanella e AA. VV., Hostne, med zgodovino in legendo, Racconto sulle origini del paese a cura del Circolo culturale/Kulturno društvo Rečan;
- Franco Cernotta, Antonio Fant, Rinaldo Luszach, Faustino Nazzi, Antonio Qualizza, Antonio Sdraulig e Antonio Specogna, Pjejmo vsi kupe, Canti di chiesa tratti dal terzo Senjam Beneške Piesmi a cura del Circolo culturale/Kulturno društvo Rečan;
Voci correlate
Altri progetti
- Wikisource contiene il testo completo di L. 15 Dicembre 1999, n. 482 - Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Grimacco