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Presunto ritratto di Michel de La Barre

Michel de La Barre /mi'ʃɛl də la'baʁ/ (Parigi, ca. 167515 marzo 1745) è stato un flautista e compositore francese.

Michel de La Barre è il primo dei grandi flautisti francesi conosciuti. Grazie alle suo composizioni, da semplice esecutore, fondò probabilmente la prima scuola di flauto traverso francese.

Elementi biografici

Versailles

All'inizio collaboratore dei due flautisti "d'allemand"[1] preferiti da Jean-Baptiste Lully e da Luigi XIV, René Pignon Descoteaux e Philibert Rebillé detto Philbert (ca. 1650-1712), Michel de La Barre prestò presto servizio nei saloni di Versailles al fianco di François Couperin, Antoine Forqueray e dei fratelli Hotteterre in occasione di quei concerti da camera tanto graditi al re.

Figlio di un mercante di vini del quartiere Saint-Paul di Parigi, de La Barre sviluppò un gusto particolare per la formazione in trio (due strumenti concertanti e basso continuo) che illustrava a meraviglia il gusto nobile e fastoso del monarca e introdotto a Versailles da Lully per i celebri "coucher du roy" (coricamento del re per la notte). Imitando Marin Marais, che già si era accostato al genere nel 1682, non è sorprendente che la prima opera di Michel de La Barre, pubblicata da Christophe Ballard nel 1694, sia stata un libro di trii sul cui frontespizio egli si qualifica "flûte de la Chambre du Roy". Dedicata a un'oscura "Mademoiselle G. L. C.", la raccolta privilegia i movimenti teneri e sensibili che spesso hanno fatto dire che de La Barre avesse un talento particolare per commuovere le dame della corte:

(francese)
«Mademoiselle, Ce n’est ni l’ambition de paroître, ni le désir d’acquérir de la réputation, qui m’ont engagé à faire les Trio que je vous présente : Quoyque l’un & l’autre motifs soient glorieux, & que l’on puisse, sans rougir, se laisser aller à un penchant si doux ; Cependant j’aurois peut-être été long-temps insensible à leurs douceurs, si je n’y eusse été poussé par le désir que j’avois de faire quelque chose qui pût vous plaire & vous divertir. C’est le seul but que je me suis proposé dans mon entreprise, & c’est aussi dans cette vûë que je prends la liberté de vous les offrir : j’auray toujours assez bien reüssi, si vôtre délicatesse peut s’en contenter, & si je puis par-là vous persuader que je suis avec tout le respect possible, Mademoiselle, Vôtre très-humble & très-Obeïssant Serviteur,/De La Barre.»
(italiano)
«Mademoiselle, non è né l'ambizione di apparire, né il desiderio di acquisire reputazione che mi hanno spinto a scrivere i trii che vi presento: sebbene l'uno o l'altro motivo siano gloriosi, e che si possa, senza arrossire, lasciarsi andare a una passione così dolce, avrei tuttavia potuto restare a lungo insensibile alle loro dolcezze, se non fossi stato spinto dal desiderio che avevo di fare qualcosa che potesse piacervi e divertirvi. È questo il solo scopo che mi sono proposto nella mia impresa, ed è anche in questa veduta che mi prendo la libertà di offrirvela: avrò sempre ben riuscito, se la vostra delicatezza può esserne contenta, e se posso con ciò persuadervi che sono, con tutto il rispetto possibile, Mademoiselle, il vostro umilissimo ed obbedientissimo servitore,/De La Barre.»

Note

  1. ^ Il flauto traverso era detto "fluste d’allemand" nel XVII secolo in Francia, per differenziarlo dal più comune e utilizzato flauto dolce.