Vitale Barberis Canonico è il nome di un'azienda manifatturiera di tessuti in lana per l'abbigliamento maschile con sede a Pratrivero in provincia di Biella.

Vitale Barberis Canonico
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StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione
Sede principalePratrivero
Prodottitessuti pregiati
Sito webwww.vitalebarberiscanonico.it

Dalla nascita al 1900

Il “Quinternetto delle taglie” datato al 1663, è il primo documento ufficiale che testimonia l’attività laniera della famiglia. In queste carte risulta un pagamento delle tasse da parte di Ajmo Barbero al Duca di Savoia e al feudatario del luogo con la cessione di un tessuto ordinario, la “saia grisa”, prodotta nel biellese già in epoca romana. Circa 50 anni dopo l’attività laniera viene ampliata ed è nel 1770 che la nascente azienda si aggiudica la prima commessa di panni ordinari in una gara per forniture militari. Dopo vari appalti, nel giro di quattro anni vengono riconosciuti alla famiglia Barbero due importanti patenti: nel 1776 a Giovanni Barbero la patente ducale di “fabbricante di pannilani”, che permette di siglare le singole pezze con le proprie iniziali “g.a.b”, e nel 1780, al fratello Giuseppe, la patente per l’esercizio del commercio nelle città di Provincia in occasione di fiere e mercati. La fabbrica inizia a crescere e i buoni profitti vengono investiti soprattutto nell’acquisto di terreni i cui prodotti alimentari sono usati per pagare i lavoranti. All’inizio del XIX secolo la concorrenza, soprattutto dell’industria francese, sempre più agguerrita e la morte di Giuseppe portano nel 1808 alla suddivisione della società tra i discendenti. All’alba della rivoluzione industriale i figli di Giuseppe intraprendono nuove sfide terziarizzando e affidando parte della lavorazione a fabbriche meccanizzate. Il processo di meccanizzazione procede molto velocemente, anche se si continuano ad usare alcuni telai a mano, così come la concorrenza. Alla fine del 1800 la fabbrica conta 800 fusi, 73 telai per una produzione complessiva di 4.000 pezze all’anno di tessuti di media qualità.

I primi anni del '900

Nel 1910, grazie soprattutto all'arrivo dell’elettricità, a Pratrivero viene inaugurata una fabbrica a ciclo completo, attuati significativi contenimenti di costi e acquisita competitività alla produzione in un mercato in cui la qualità della vita è in netto miglioramento. Già nel 1915 la produzione è di 7 volte maggiore, infatti con 400 operai, 3.000 fusi e 120 telai meccanici si arriva ad una produzione annua di 30.000 pezze e di 300.000 chili di filato che iniziano ad essere esportati nelle Americhe, in India e in Cina. Durante la prima guerra mondiale, all'azienda biellese viene affidata gran parte delle forniture militari cosa che permetterà a fine conflitto di ampliare lo stabilimento, acquistare nuovi terreni e immobili e costruire, nel 1921, sempre a Pratrivero, due nuove fabbriche. Si hanno così 3 fabbriche gestite rispettivamente da Giovanni e Alfredo, Luigi e Guglielmo, Oreste e Vitale. Nel 1936 il sodalizio Oreste e Vitale si scioglie e inizia la storia della Vitale Barberis Canonico, una storia laboriosa resa complessa prima dalla dittatura fascista poi dalla guerra che porta ad una carenza di manodopera, di elettricità, di reperimento di pezzi di ricambio per i macchinari. Tuttavia al termine del conflitto l’azienda fattura 223.522.375 lire (pari ad oltre 3 milioni e mezzo di euro di oggi). Ma produrre ed esportare tessuti a basso costo diventa sempre più difficile e negli anni successivi la Vitale Barberis Canonico è costretta a delle scelte di valore strategico assoluto sia sul piano della qualità che della distribuzione.

Gli anni '50 e il boom economico

Nel 1956 il fatturato è più che raddoppiato grazie alla costruzione di nuovi impianti e al costante aggiornamento tecnologico che innalzano il livello qualitativo e consolidano sui maggiori mercati internazionali un’immagine di prestigio vitalebarberiscanonico.it, http://www.vitalebarberiscanonico.it.. A Vitale succedono i figli Alberto e Luciano e la fabbrica arriva a superare i due miliardi di lire di fatturato con una produzione di circa 635.000 metri di tessuto di cui la metà destinati all'esportazione prevalentemente in paesi europei come Francia, Germania e Olanda.

Il passaggio a società per azioni

Nel 1971 l’azienda diventa società per azioni e i due fratelli si dividono i campi d’azione: Alberto si dedica al settore tecnico e tecnologico e Luciano alle vendite portando l’export a rappresentare il 75% del fatturato.

La nuova generazione al timone

Dal 2010 al timone della società c’è la nuova generazione: Alessandro, figlio di Alberto, è amministratore delegato mentre Francesco, figlio di Luciano, è a capo dello stile e della comunicazione dell’azienda.