Grotte
Grotte (Grutti in siciliano) è un comune italiano di 5.987 abitanti[3] della provincia di Agrigento in Sicilia.
Grotte comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Libero consorzio comunale | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Paolo Pilato (lista civica Grotte Libera e Solidale - Pilato Paolo Sindaco) dal 16-6-2008 |
Territorio | |
Coordinate | 37°24′21″N 13°42′04″E |
Altitudine | 516 m s.l.m. |
Superficie | 23,86 km² |
Abitanti | 5 911[1] (31-12-2010) |
Densità | 247,74 ab./km² |
Comuni confinanti | Aragona, Campofranco (CL), Comitini, Favara, Milena (CL), Racalmuto |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 92020 |
Prefisso | 0922 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 084018 |
Cod. catastale | E209 |
Targa | AG |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | grottesi |
Patrono | santa Venera |
Giorno festivo | 14 novembre |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Storia
Si vuole che il presente nome di Grotte sia originario dal termine punico "Erbessus" , nel quale idioma essa sta a significare "Mons Foveae" ovvero abbondante di grotte (dal latino volgare "gruptae", corruzione del classico "cryptae") cioè "Monte Incavato". Poiché il territorio di Grotte, per lo più natura calcarea, abbonda di spelonche e caverne, si pensa che Grotte sia sorto sulle rovine dell' antica Erbesso di cui parla Polibio, distinta però dall'altra Erbesso in provincia di Siracusa, pur essa ricca di grotte e di caverne.
Secondo Polibio Erbesso dovette essere un villaggio distrutto dai romani nella Prima guerra punica, durante l' assedio della città di Agrigento, e del quale essi si servirono come luogo di deposito di viveri e di materiale bellico. Grotte sotto gli Aragonesi, fu terra feudale, cioè terra in cui l' amministrazione del re veniva delegata da un vassallo che la riceveva in beneficio. Appartenne pertanto ai Ventimiglia, ai Montaperto, poi, nella seconda metà del XVIII secolo a Don Vincenzo La Grua Talmanca Principe di Carini, discendente del protagonista del truce episodio in "La baronessa di Carini" che tanto eco suscitò nel cinquecento in tutta la Sicilia. La Grua, carico di debiti, nel 1800 vendette ed assegnò le proprie terre ai vari creditori. Tra il 1873 ed il 1876 nel paese di determinò uno scisma della religione cattolica per niniziativa del sacerdote Luigi Sciarratta che, accogliendo parecchi elementi della confessione evangelica diede origine ad una vera e propria chiesa separata. Quindi egli si rivolse alla diocesi agrigentina con una lettura a stampa nella quale invita i fedeli a seguire la vera religione. Scomunicato da Pio IX, la cui infallibilità papale era stata dichiarata appena un triennio prima nel Concilio Vaticano I, lo Sciarratta venne abbandonato dai sui seguaci, e la chiesa separata ben presto si estinse.
Simboli
Lo stemma del casato di Don Vincenzo La Grua è costituito da una Gru rampante su campo ermellino, esso è rimasto come stemma del comune.
Monumenti e luoghi d'interesse
Dell'originario borgo, Grotte conserva:
- La Chiesa Madre con loggia campanaria baluastra.
- La Chiesa del Carmelo.
- La Chiesa del Purgatorio del Settecento, quasi integra nella purezza delle sue linee.
- La Torre Ottagonale situata nella parte alta dell'abitato, inglobata nelle nuove costruzioni edilizie.
- Il Calvario che si apre sul corso principale con un erto e largo sentiero fiancheggiato da cipressi secolari e dominato dalla minuscola Chiesetta della Croce dove annualmente si svolgono le funzioni del Venerdì Santo.
- La casa di Padre Vinti, in particolare la sua angusta stanzetta, dove il Servo di Dio si chiudeva per ore intere in Comunione con Dio, sostando lungamente in preghiera, inginocchiato dinanzi la Sua Immagine, è ancora oggi un luogo in cui si avverte la Sua affascinante presenza.
Siti archeologici
Il territorio di Grotte, dove a perdita d' occhio, si distendono vigneti e mandorleti, presenta delle caratteristiche naturali come il monumentale masso roccioso della "Pietra" ("Rocca Petra" in siciliano) con bucherellato di grotte preistoriche. Interessanti dal punto di vista archeologico e storico i loculi della "Scintilìa" a pochi chilometri dal centro abitato.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[4]

Tradizioni e folclore
Il santo patrono di grotte è Santa Venera la cui festività ricorre il 14 novembre, ma la fiera del bestiame si tiene per la festa della Madonna delle Grazie, la prima settimana di settembre. Molto importante è la festa di Pasqua che prende inizio il giorno Delle Palme e si conclude il giorno di Pasqua, dove viene rievocata tutta la Passione di Cristo descritta nei vangeli e coinvolgendo tutta la cittadinanza con processioni e recite tratte dal testo drammaturgico "Il Riscatto di Adamo nella morte di Gesù Cristo" di Filippo Orioles.
Cultura
Personalità legate a Grotte
- Raimondo Sferlazza, bandito.
- Renzo Collura, pittore.
- Luigi Carmona, medico chirurgo.
- Francesco Ingrao, rivoluzionario, garibaldino liberale e politico. Fu sindaco di Lenola.
Economia
La miniera di zolfo di Stretto Cuvello offriva lavoro a molti operai. Parte del prodotto veniva usato in agricoltura e parte destinato alle industrie chimiche per la produzione dell'acido solforico. L'attività artigianale era dedita alla manifattura di articoli di lana. Oggi comunque l'economia si basa sulla vendita di corredi e tappeti orientali e nel circondario provinciale e regionale rappresenta una notevole realtà economica.
Amministrazione
Altre informazioni amministrative
Il comune di Grotte fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n.3 (Colline del Platani)[5].
Gemellaggi
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Dato Istat al 31/12/2008.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato l'08-07-2011.
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