Berberi
Berberi (Imazighen) (ⵉⵎⴰⵣⵉⵖⵏ) | ||||||||||
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Luogo d'origine | Nordafrica | |||||||||
Popolazione | 60 milioni | |||||||||
Lingua | berbero, dialetti arabi | |||||||||
Religione | Islam, Cristianesimo, Ebraismo | |||||||||
Distribuzione | ||||||||||
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I Berberi o, nella loro stessa lingua, Amazigh (plurale Imazighen, il nome significherebbe in origine "uomini liberi")[1], propriamente sono gli abitanti autoctoni del Nordafrica. Per una serie di motivi storici e ideologici oggi tale nome è solitamente riservato solo a quanti, in Nordafrica, parlano ancora la lingua berbera (tamazight). Il nome berbero deriva dal francese berbère, che a sua volta riproduce la parola araba barbar, che probabilmente non fa che continuare la parola greco-romana barbaro (che designava chi non parlava il latino o il greco). Si veda per esempio Sallustio, nel suo Bellum Iugurthinum in cui la lingua dei Libi è definita "barbara lingua" (cap. 18).
Storia
Origini e antichità
Per quanto se ne sa, i Berberi sono i popolo indigeno del Nord-Africa. I fossili umani paleolitici affini ai Berberi propriamente detti, sono noti in paleo-antropologia con il nome di uomo di Mechta-Afalou, una variante del paleo-europoide del tipo di Cro-Magnon databile intorno al 20000 a.C.
Nell'antichità le popolazioni nordafricane erano note sotto varie denominazioni: gli antichi egizi conoscevano i ṯḥnw (nominati dal "Re Scorpione" di età predinastica, intorno al 3000 a.C.), i ṯmḥw, i Rbw (probabilmente da leggere Libu, "Libi"), i mšwš. Capi dei mšwš divennero addirittura faraoni intorno al 1000 a.C. Nello spirito di riscoperta delle proprie tradizioni che anima da alcuni decenni alcuni intellettuali berberi, molti Berberi oggi fanno iniziare il loro calendario dal 950 a.C., approssimativa data di ascesa al trono di Sheshonq I, iniziatore della XXII dinastia, anche se probabilmente era già libica anche la dinastia precedente.
In epoca successiva, molti nomi di popoli e tribù ci giungono da storici greci e latini, a partire da Erodoto.
In particolare, si ricordano i Libi nelle regioni più occidentali, i Numidi nella zona dell'attuale Algeria, i Mauri nell'attuale Marocco, mentre nell'interno vi erano soprattutto i Garamanti e i Getuli.
A partire dal I millennio a.C., il Nordafrica conobbe la colonizzazione di vari popoli. Da principio Fenici e Greci (Cartagine è fondata intorno all'814 a.C., Oea-Tripoli nel VII secolo a.C., Cirene intorno al 630 a.C.). In seguito fu il turno dei Romani, che contesero ai Cartaginesi la supremazia sulla regione.
Intorno al III secolo a.C. si cominciano ad avere notizie precise su veri e propri Stati berberi, con propri re e una propria organizzazione: i regni di Numidia e di Mauretania. A quest'epoca risalgono alcune figure celebri come Massinissa, Giugurta, Giuba II, ecc.
Dopo diverse vicende, che li videro sempre meno autonomi, i regni berberi persero definitivamente la loro indipendenza nel 40 d.C., sotto Caligola.
Durante la dominazione romana molti Berberi emersero nelle arti, nella politica e nella religione, esprimendosi nella lingua scritta del tempo: il latino.
Vi furono così:
scrittori (da Terenzio a Marziano Capella, con personaggi come Frontone, Apuleio, o Tertulliano);
santi cristiani (dai martiri scillitani a San Cipriano, San Vittore, Sant'Agostino e Santa Monica);
papi (Vittore I, Melchiade, Gelasio I);
e perfino alcuni imperatori (dal libico-punico Settimio Severo, fondatore di una dinastia, ai mauri Macrino e Emiliano).
Dopo essere rimasto per lungo tempo sotto la dominazione romana, il Nordafrica subì nel V secolo le invasioni dei Vandali di Genserico, che costituirono regni nordafricani, finché nel 534, una spedizione condotta da Belisario, inviata da Giustiniano lo riconquistò alla sovranità di Bisanzio. Tale conquista però durò poco più di un secolo, giacché nel VII secolo si affacciarono i nuovi conquistatori, gli arabi.
A questo periodo appartiene anche la costruzione dei jedar, tredici monumentali mausolei berberi situati a sud di Tiaret, in Algeria. Il loro nome deriva dall'arabo جدار (jidār, muro), ed erano tombe pre-islamiche risalenti alla tarda antichità (forse IV-VIII secolo).[2]
Dalla conquista islamica al colonialismo
La conquista araba del Nordafrica, condotta in nome dell'islamizzazione, si svolse in varie fasi. Da principio, gli eserciti musulmani, dopo avere sottomesso l'Egitto, si portarono ad est della Libia, raggiungendo il sud della Tunisia e fondando la città-accampamento militare (misr ) di Qayrawan. Da lì ʿUqba b. Nāfiʿ partì, intorno al 685, per la sua celebre "cavalcata" che lo portò fino alle sponde atlantiche del sud del Marocco (la tradizione vuole che fosse entrato nell'oceano a cavallo, a significare che aveva conquistato all'Islam tutte le terre fino agli estremi confini occidentali). ʿUqba trovò un forte avversario in Kusayla, un capo berbero da lui catturato e pubblicamente umiliato, che riuscì a fuggire, organizzò la resistenza, lo sorprese a Tahuda, sulla via del ritorno, e lo uccise. Dopo alterne vicende, la resistenza berbera all'invasione araba fu sostenuta da Dihya, regina dei berberi della tribù Gerawa, più conosciuta con il soprannome attribuitole dagli arabi, Kahina, che in arabo significa strega; condusse anch'essa un'aspra campagna e tenne a lungo in scacco gli invasori. Prevedendo la propria sconfitta essa esortò i suoi figli ad allearsi col futuro vincitore in modo da conservare comunque il potere. Di fatto, in un breve volgere di tempo, il Nordafrica fu interamente islamizzato, a tal punto che nel 711 le truppe islamiche che invasero la penisola iberica sotto la guida di Tāriq ibn Ziyād erano costituite in massima parte da Nordafricani.
Geografia
Per molto tempo (in pratica fino agli inizi del XIX secolo quando iniziò la colonizzazione europea) il Nordafrica è stato denominato dagli europei Barberia, ossia il "Paese dei Berberi", cosicché gli stati del Nordafrica sono stati chiamati Stati barbareschi, e lingua franca barbaresca la lingua di scambio in uso in quelle regioni. Nel mondo arabo-islamico, invece era in uso soprattutto l'espressione Maghreb (ossia "Occidente"). Recentemente i berberi hanno creato, a partire dal loro nome, amazigh, l'espressione Tamazgha che si riferisce al complesso di tutti i paesi dove è (o è stata) parlata la lingua tamazight. I paesi che vengono considerati far parte di Tamazgha sono: Marocco, Algeria, Libia, Tunisia, Egitto, Sahara Occidentale, Mauritania, Mali, Niger, Burkina Faso, nonché le Isole Canarie in cui la lingua non è più parlata.
Lingua
La lingua berbera o tamazight appartiene alla famiglia linguistica afroasiatica o camito-semitica. La sua estensione copre tutta l'Africa del Nord, dall'Oceano Atlantico fino all'Egitto occidentale; un tempo sembra che una varietà di berbero fosse parlata anche dai guanci delle Isole Canarie.
La lingua tamazight è stata duramente repressa negli anni passati dai paesi del Nordafrica che si proclamano "arabi" e procedono a sistematiche campagne di arabizzazione e ancora oggi, in tali paesi, non esistono canali di diffusione scritta od orale prettamente berberi o reti televisive berbere. Una rete televisiva satellitare in berbero è stata invece realizzata in Francia ("Berber TV"). Ultimamente sono nati due canali televisivi in lingua berbera rispettivamente in Marocco (Canale Tamazight) e Algeria (Tamazight TV).
Scrittura
I Berberi (gli Amazighi o Imazighen) possiedono una loro scrittura, già conosciuta da numerose iscrizioni nell'antichità, risalenti anche al I millennio a.C. (la cosiddetta scrittura libica, di cui si conoscono due varianti, una orientale e una occidentale).
Al giorno d'oggi questa scrittura è conservata tradizionalmente solo dai Tuareg, che la chiamano scrittura tifinagh. Questa scrittura è stata di recente modificata per poter trascrivere anche altri suoni, tipici dei parlari berberi del Nord ("neo-tifinagh"), ed è stata adottata dall'Istituto Reale di Cultura Amazigh per la trascrizione ufficiale del berbero in Marocco.
La scrittura adottata nelle scuole della Cabilia (Algeria) a partire dal 1995 è quella a caratteri latini, standardizzata secondo le indicazioni di una serie di convegni e conferenze sulla pianificazione linguistica del berbero.
Etnia
Gli Imazighen, cioè i Berberi, sono una popolazione europoide dell'Africa del Nord (Tamazgha). Sembra che almeno fino all'età del Bronzo (circa 1200 a.C.), tra le popolazioni berbere fosse piuttosto diffusa la depigmentazione, cioè l'albinismo come carattere genetico, documentata anche da pitture rupestri del Tassili e in iscrizioni egiziane. La depigmentazione sopravvive in forma residuale ancora oggi particolarmente tra i berberi dell'Atlante in Marocco è anche testimoniato dagli spagnoli per i Guanci delle Canarie.
Dal momento che al giorno d'oggi è diffusa la concezione che "africano" sia solo chi ha la pelle scura, i Berberi rientrano in questa categoria poiché sono di carnagione scura, mulatta; e sono ritenuti come una popolazione di origine del Nordafrica; vengono ritenuti come una popolazione esterna gli Arabi, che sono giunti in queste regioni solo a partire dal VII secolo.
In realtà per quanto si risalga indietro nel tempo i Berberi sembrano avere popolato il Nordafrica fin dal Neolitico.
Questo popolo è entrato nella storia già 5000 anni fa: popolazioni berbere sono infatti citate nei testi egiziani fin dal 3000 a.C.
La maggior parte della popolazione in Algeria, Marocco e Tunisia è di origine berbera. Ma i Berberi si trovano anche in Libia, Mauritania, Egitto e in alcuni stati dell'Africa occidentale, soprattutto nel Niger e in Mali (Tuareg). Le popolazioni berbere nella loro lunga storia non hanno mai effettuato guerre di conquista ma solo subito (e spesso contrastato aspramente ed efficacemente) dominazioni altrui; per questo la maggior parte dei documenti che riguardano i Berberi provengono dai loro conquistatori con i conseguenti punti di vista a loro negativi.
I governi dei paesi del Nordafrica, infatti, amano descriversi come arabi e ignorano quasi del tutto la lingua e la cultura nordafricana, tanto che la lingua berbera non è riconosciuta nella costituzione di quasi nessun paese del Maghreb[3]. La riforma costituzionale del 2011 in Marocco ha introdotto il Berbero come lingua ufficiale del regno a fianco dell'arabo. E gli Europei si adeguano ai cliché offerti da questi governi, che nei Berberi si limitano a vedere soprattutto pittoreschi elementi folkloristici, utili per attirare i turisti.
Molte associazioni culturali, in Nordafrica e nei paesi di emigrazione, sono sorte per rappresentare le istanze dei Berberi e per difendere i loro interessi e i loro diritti negati. Dal 1997 esiste un'organizzazione sovrannazionale indipendente. il Congresso Mondiale Amazigh, che mira a rappresentare con una voce unica a livello internazionale le associazioni culturali berbere di ogni parte del mondo.
Cultura materiale
Alimentazione
Per quanto riguarda l'alimentazione[4], il piatto più caratteristico del Nordafrica è il cuscus, alimento costituito da semola di frumento o d'orzo cotta a vapore e guarnita in vari modi, perlopiù con carni in umido o verdure e qualche volta anche pesce in umido.
Un'altra consuetudine alimentare tipicamente nordafricana è quella di preparazioni a base di farina di orzo raccolto ancora verde e poi tostato (cui si uniscono ingredienti vari, tra cui fieno greco, lenticchie, cumino, ecc.). A seconda dei luoghi e delle lingue prevalenti, berbero (B) o arabo (A), queste preparazioni hanno il nome di tazemmiṭ (B), arkuku (B), swik (B), zummiṭa (A), tutte di un tipo che normalmente viene impastato solo con acqua e non dolcificato; aḍemmin (B), bsisa (A), ṭemmina (A), di un tipo che invece viene impastato anche con olio e spesso arricchito di elementi dolcificanti (datteri, miele...) "arkul". Quest'ultimo cibo, gustoso e nutriente costituisce spesso l'elemento tipico dell'alimentazione durante il ramadan o per le partorienti che devono riprendere forze. Si tratta di un cibo assai antico (nel romanzo di Apuleio, Amore e Psiche, Psiche ammansisce Cerbero con due offae polentae "focacce fatte di farina di orzo tostato"). Questo cibo è anche una specialità delle isole Canarie, denominata gofio.
Bevande
Il tè, soprattutto quello alla menta, è forse la bevanda più diffusa tra la gente berbera, soprattutto in Marocco e nel Sahara. Negli altri paesi del Nordafrica che conobbero la dominazione turca (Algeria, Tunisia, Libia) è tradizionalmente diffuso anche il caffè.
Abbigliamento
Riguardo all'abbigliamento maschile, l'elemento più caratteristico di tutto il Nordafrica è il burnus, un ampio mantello di lana con cappuccio. Questo vale per i paesi che si affacciano sul Mediterraneo o sull'Atlantico, mentre l'abbigliamento dei tuareg è molto diverso ed è caratterizzato da un velo (tagelmust) che copre la bocca e gran parte del volto, lasciando liberi solo gli occhi.
Berberi celebri
Nell'Antichità
- Sheshonq I, X secolo a.C. (faraone egiziano di origine libica)
- Massinissa, 238-148 a.C. (re di Numidia)
- Terenzio, (Publius Terentius Afer), 195-159 a.C. (scrittore latino)
- Gaia (re di Numidia)
- Soso o Mastanesoso (re di Mauretania)
- Ailymas (fu un sovrano del Nordafrica)
- Aderbale (re) (fu un sovrano numida)
- Iempsale I (fu re della Numidia nel 118 a.C.)
- Iempsale II (fu re della Numidia)
- Gauda (fu re della Numidia)
- Siface (fu un sovrano della Numidia)
- Giugurta, 160 circa - 104 a.C. (re di Numidia)
- Giuba II, 52 a.C.-23 (re di Numidia)
- Bocco I (111-80 a.C. Re di Mauretania)
- Bocco II (49-33 a.C. Re di Mauretania orientale)
- Bogud (49-38 a.C. Re di Mauretania occidentale)
- Tolomeo (23-40 re di Mauretania).
- Baga (206-225 a.C. Re di Mauretania).
- Vermina (202-215 a.C. Re di Numidia).
- Papa Vittore I (santo della chiesa cattolica e ortodossa)
- Siface (215-202 a.C. Re di Numidia)
- Micipsa (148-118 a.C. Re di Numidia).
- Tacfarinas, m. ca. 23 (ribelle contro Roma)
- Marco Cornelio Frontone, ca. 100-ca. 166 (oratore latino)
- Apuleio, ca. 123 - ca. 180 (scrittore in lingua latina "semi-numida e semi-getulo")
- Minucio Felice, II secolo
- Tertulliano, ca. 155-245 (filosofo e teologo)
- Macrino, ca. 164-218 (imperatore romano)
- Emiliano, ca. 207-253 (imperatore romano)
- Tascio Cecilio Cipriano, ca. 210-258 (Santo e vescovo di Cartagine)
- Settimio Severo (fondatore della dinastia severiana)
- Ario, ca. 265-336 (iniziatore dell'eresia ariana)
- Arnobio, ca. 255- 327 (apologista cristiano)
- Aurelio Vittore, m. ca. 390 (storico latino)
- Lattanzio, ca. 250- ca. 320 (scrittore ecclesiastico latino)
- Santa Monica, 331-387 (madre di Sant'Agostino)
- Agostino d'Ippona, 354-430 (dottore della Chiesa)
- Donato, ca. 270- ca. 355 (vescovo di Cartagine, diede il nome allo scisma donatista)
- Marziano Capella, V secolo (scrittore in lingua latina)
- Floro (scrittore in lingua latina)
- Gildone (è stato un generale romano)
- Papa Gelasio I (fu il 49º Papa della Chiesa cattolica)
- San Nabore (santo dalla Chiesa cattolica)
- Santa Fosca (santa, vergine e martire)
- Papa Milziade (santo della chiesa cattolica)
- Vittore il Moro (santo martire e patrono di prigionieri ed esuli dalla Chiesa cattolica)
- Restituta d'Africa (vergine e martire nordafricana)
- Firmo (fu un usurpatore nord-africano)
Nel Medioevo e in epoca precoloniale
- Tarif al-Matghari (fondatore della dinastia berbera "Barghawata")
- Salih ibn Tarif (profeta berbero e secondo re della dinastia berbera "Barghawata")
- Doramas (guerriero delle Isole Canarie)
- Tarif ibn Malik (comandante berbero)
- Tin Hinan (progenitrice dei Kel Ahaggar)
- Aksil o Kusayla, m. 689 (resistente all'invasione araba)
- Dihya detta la Kahina, m. ca 705 (resistente all'invasione araba)
- Tariq ibn Ziyad, m. 720 (comandante della conquista islamica della Spagna nel 711)
- Abbas Ibn Firnas, 810-888 (poeta, scienziato e inventore)
- Sidi Mahrez, X secolo (santo musulmano, patrono di Tunisi)
- Hatim ibn Mann Allah al-Muftari, 928 (comandante religioso)
- Ibn al-Jazzar, m. intorno al 980 (celebre medico di Qayrawan)
- Ziri ibn Manad, m. 971 (fondatore della dinastia ziride)
- Ibn Tumart, ca. 1080-ca. 1130 (fondatore della dinastia almohade)
- Yusuf ibn Tashfin, 1006 circa-1106 (fondatore della dinastia almoravide)
- Idrisi, 1099 circa – 1164 (geografo)
- Abu Ya'qub Yusuf I, m. 1184 (califfo almohade che fece costruire la Giralda a Siviglia)
- Mansur ibn Nasir (principe hammadida a Bejaia tra il 1088 e il 1104)
- Abu Ya'qub Yusuf II, 1197-1224 (califfo almohade che fece costruire la Torre del Oro a Siviglia)
- Ibn Ajarrum, m. 1323 (celebre grammatico della lingua araba)
- Ibn Battuta, 1304-1377 (viaggiatore ed esploratore marocchino)
- Muhammad al-Jazuli, m. 1465 (sufi, autore del libro di preghiere Dala'il al-Khayrat)
- Abu Thabit 'Amir (quinto sultano merinide)
- al-Warthilani, XVIII secolo (viaggiatore ed erudito)
- Muhammad Awzal, ca. 1680-1749 (prolifico poeta berbero del Sous, Sud del Marocco)
In età moderna
Figure della resistenza e della lotta anticoloniale
- Lalla Fadhma n'Soumer, 1830-1863 (figura femminile che guidò la resistenza contro la colonizzazione francese)
- Abd el-Krim, 1882-1963 (leader della resistenza del Rif contro Spagna e Francia)
- Abdallah Oualline, combattente per la libertà contro l'occupazione spagnola (Aït Baamrane, a sud di Agadir)
- Abane Ramdane, 1920-1957 (combattente della resistenza algerina)
- Krim Belkacem, 1922-1970 (combattente della resistenza algerina)
- Colonnello Amirouche, 1926-1959 (combattente della resistenza algerina)
- Didouche Mourad, 1927-1955 (combattente della resistenza algerina)
- Mano Dayak, 1950-1995 (resistente tuareg del Niger)
- Mouha ou Hammou Zayani, m. 1921 (leader della resistenza dell'Atlante contro Francia e Spagna)
- Mohamed Amezian (combattente della resistenza marocchina)
- Zayd Ouhmad (combattente della resistenza marocchina)
- Suleiman Baruni (combattente della resistenza libica)
- Musa ag Amastan (amenukal tuareg all'epoca dell'arrivo dei francesi)
- Omar al-Mukhtar (leader della resistenza libica contro gli italiani)
- Kawsen Ag Kedda (grande capo dei tuareg dell'Air insorti contro i francesi durante la prima guerra mondiale)
- Assou Oubasslam (combattente della resistenza marocchina)
- Mohand N'hamoucha (combattente della resistenza marocchina)
Politici
- Hocine Aït Ahmed, n. 1926 (combattente per l'indipendenza algerina e politico laico)
- Liamine Zeroual, n. 1941 (Presidente dell'Algeria tra il 1994 e il 1999)
- Driss Jettou, n. 1945 (Primo Ministro del Marocco)
- Ahmed Aassid, n. 1967 (Scrittore e politico marocchino)
- Ahmed Adghirni, n. 1947 (Avvocato e politico marocchino)
- Saïd Sadi, n. 1947 (politico algerino laico e democratico)
- Abdelmadjid Sidi Said, leader del sindacato algerino dei lavoratori: UGTA.
- Ahmed Ouyahia, n. 1952 (Primo Ministro dell'Algeria)
- Khalida Toumi, n. 1958 (già femminista e laica, attualmente ministro del governo algerino)
- Belaïd Abrika, n. 1969 (uno dei portavoce del movimento degli Aarch)
- Nordine Ait Hamouda, politico algerino laico, figlio del colonnello Amirouche.
- Mohamed Oufkir, politico marocchino
- El Mahjub Ahrtan, politico marocchino
- Aziz Akhennouch, n. 1961 (ministro dell'agricoltura e della pesca del Marocco)
Artisti e musicisti
- Hadj M'hamed El Anka, 1907-1978 (Cantante di chaabi, sia in cabilo che in arabo)
- Cheikh El Hasnaoui, 1910-2002 (Cantante cabilo)
- Slimane Azem, 1918-1983 (Cantante cabilo)
- Cherif Kheddam, n. 1927 (Cantante cabilo)
- Nba Saghru, 1982-2011 (Cantante marocchino)
- El Hachemi Guerouabi, n. 1938 (Cantante di Chaabi da Mostaghanem, Nord dell'Algeria)
- Ait Menguellet, n. 1950 (Cantante cabilo)
- Idir, n. 1955 - Cantante cabilo
- Yuba, n. 1968 - Cantante Marocchino del Souss
- Lounès Matoub, 1956-1998 (Cantante cabilo laico, assassinato da un commando terrorista)
- Moha Mellal, n. 1965 (Cantante marocchino)
- Takfarinas, n. 1958 (Cantante cabilo)
- Walid Mimoun, n. 1959 (Cantante di protesta del Rif)
- Karim Ziad, n. 1966 (Cantante e musicista eclettico)
- Khalid Izri, n. 1969 (Cantante del Rif)
- Souad Massi, n. 1972 (Cantante di origine cabila che si esibisce soprattutto in francese e arabo dialettale)
- Etran Finatawa (Complesso di musica Tuareg e Wodaabe)
- Tinariwen (Complesso di musica Tuareg)
- Toumast (Complesso di musica Tuareg)
- Tartit (Primo gruppo musicale di donne Tuareg fondato da Fadimata Walet Oumar)
- Mohamed Rouicha (Cantante, nato a Khenifra nel 1950)
- Baha Lahcen (Cantante dell'Atlante - Marocco)
- Taos Amrouche (cantante e scrittrice 1913-1976)
- Slimane Azem (Cantante Cabilo, 1918-1983)
- Oulahlou (Cantante Cabilo)
- Omar Ait Said (Cantante dell'Atlante - Marocco)
- Fatima Samar (Cantante dell'Atlante - Marocco)
- Fatima Tabaâmrante (Cantante del Sous - Marocco)
- Farid Ali (cantante cabilo)
- Nour Eddine Fatty (Cantante e musicista di origini marocchine)
Attori
- Touria Alaoui (attrice marocchina)
- Ibourka Lahoucine (attrore marocchino)
- Abdellah Ferkous (attore marocchino)
- Leila Shenna (attrice marocchina e nipote di Mohamed Oufkir)
- Isabelle Adjani (attrice francese)
- Djamila Amzal (attrice e regista)
- Fellag (attore e autore di teatro)
Scrittori, poeti
- Youcef ou-Kaci, XVIII secolo (poeta cabilo)
- Cheikh Zaid Oubjna (poeta e cantante marocchino)
- Lhadj Belaid, (poeta berbero del Sous-Marocco)
- Si Mohand, 1848-1905 (poeta cabilo)
- Mouloud Feraoun, 1913-1962 (scrittore assassinato dall'OAS)
- Malek Ouary, 1916-2001 (scrittore cabilo)
- Jean Amrouche, 1906–962 (scrittore, poeta e critico letterario cabilo)
- Mouloud Mammeri, 1917-1989 (scrittore, antropologo e amusnaw)
- Kateb Yacine, 1929-1989 (scrittore e drammaturgo algerino)
- Mohamed Choukri, 1935-2003 (scrittore marocchino del Rif)
- Mohamed Khair-Eddine, n. 1941 (scrittore marocchino chleuh)
- Abdellah Mohia, 1950-2004 (poeta e drammaturgo cabilo)
- Mohamed Toufali, n. 1952 (scrittore e compositore del Rif (Melilla)
- Tahar Djaout, 1954-1993 (scrittore e giornalista assassinato dal GIA)
- Ali Lmrabet, giornalista marocchino
- Malika Oufkir, scrittrice marocchina
- Mohia, (scrittore, poeta e drammaturgo algerino)
- Boulifa, (storico e letterato algerino di madrelingua cabila)
- Taos Amrouche, (scrittrice e cantante algerina)
- Tahar Ben Jelloun, (scrittore marocchino)
Sport
- Zinedine Zidane (n. 1972), calciatore di origine berbera algerina
- Rabah Madjer calciatore algerino, vincitore della Coppa dei Campioni nel 1987 col Porto FC
- Mustapha Hadji calciatore marocchino, vincitore del Pallone d'oro africano nel 1998.
- Lahcen Ahidous (pugile marocchino)
- Youssouf Agnaou (calciatore marocchino nato a Ajmou-n'Ait-Ali-ou-Hasso)
- Youssouf Hadji (calciatore marocchino e fratello minore di Mustapha Hadji)
- Salaheddine Bassir (calciatore marocchino)
- Ibrahim Afellay (calciatore marocchino)
- Nabil Baha (calciatore marocchino)
- Abdeslam Ouaddou (calciatore marocchino)
- Marouane Chamakh (calciatore francese naturalizzato marocchino)
- Youssef Mokhtari (calciatore marocchino)
- Idrissa Coulibaly (giocatore della Jeunesse Sportive de Kabylie)
- Yacine Amaouche (giocatore della Jeunesse Sportive de Kabylie)
- Mohamed Aït Kaci (giocatore della Jeunesse Sportive de Kabylie)
- Jaouad Zairi (calciatore marocchino)
- Yazid Mansouri (calciatore algerino)
- Khalid Boulahrouz (giocatore olandese di origine marocchina)
- Larbi Benboudaoud (judoka francese originario della Cabilia)
- Jaouad Gharib (atleta marocchino)
Studiosi, scienziati
- Mohamed Chafik, n. 1926 (linguista e accademico marocchino)
- Mohand-Aârav Bessaoud, 1924-2002 (scrittore e militante)
- Mohammed Arkoun, n. 1928 (Filosofo e storico dell'Islam)
- Salem Chaker, n. 1950 (linguista e militante della cultura berbera)
- Abdallah Nihrane, scienziato, docente alla Mount Sinai School of Medicine, New York USA
- Tassadit Yacine (antropologa, n. 1949)
Tribù
- Ait Atta (tribù del sud est Marocco)
- Aït Baamrane, (confederazione del sud ovest del Marocco)
- Kel Ahaggar, (Tuareg del Nord)
- Ait Yafelman, (confederazione del centro sud del Marocco)
- Ait Ouriaghel, (una delle confederazione del Rif nord del Marocco)
- Kinnin, (Imuzagh del Ciad)
- Kel Adagh, (Tuareg del Mali)
- Kel Denneg, (Tuareg del Niger)
Note
- ^ Sulle diverse ipotesi circa origine e significato del termine amazigh si veda, tra l'altro, Chaker (1995).
- ^ Kadra (1983); LaPorte (2005) il quale fornisce alcune informazioni omesse da Kadra.
- ^ Fra i paesi che riconoscono il berbero come lingua «nazionale», c'è l'Algeria, che con legge di revisione costituzionale n° 02/03 del 10 aprile 2002 ha assicurato al tamazight, una fra le varietà più diffuse di tale idioma, particolari tutele.
- ^ Sull'alimentazione berbera, cf. Vermondo Brugnatelli, "Elementi per uno studio dell'alimentazione nelle regioni berbere", in: D. Silvestri, A. Marra, I. Pinto (a c. di), Saperi e sapori mediterranei. La cultura dell'alimentazione e i suoi riflessi linguistici (Napoli, 13-16 ottobre 1999), Napoli 2002, vol. III, pp. 1067-1089.
Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Berberi
Bibliografia
- Brett, Michael & Fentress, Elizabeth, The Berbers, Oxford UK-Cambridge USA, Blackwell, 1996 ISBN 0-631-16852-4
- Bougchiche, Lamara: Langues et littératures berbères des origines à nos jours , Paris, Ibis Press, 1997, ISBN 2-910728-02-1
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