Palazzo d'Avossa

edificio situato a Salerno


Il Palazzo d'Avossa si trova nel cuore del centro storico di Salerno sulla Via delle Botteghelle, a poca distanza dal Duomo e dall' antica Via dei Mercanti.

Palazzo d'Avossa
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneCampania
LocalitàSalerno
IndirizzoVia delle Botteghelle
Coordinate40°40′46.74″N 14°45′30.67″E
Informazioni generali
Condizioniin uso
Costruzione1600
Stilebarocco campano
Realizzazione
ArchitettoFerdinando Sanfelice

Caratteristiche e storia

Di costruzione seicentesca, fu ristrutturato nel secolo successivo dall'architetto Ferdinando Sanfelice in stile barocco campano su commissione del Nobile Saverio Maria d'Avossa, dei Marchesi di Bergara.

Il Palazzo è il più grande edificio storico dell'antica Salerno. Infatti il palazzo si estende per un’area di circa 1.330 metri quadrati, coperti da quattro piani che raggiungono un'altezza di circa 20 metri sopra il livello di via delle Botteghelle. Inoltre possiede una raffinata balconata, ornata originariamente da sedici busti marmorei.


«Nel cortile interno, da cui parte un maestoso scalone un tempo affrescato da episodi della "Gerusalemme Liberata" di Torquato Tasso di cui restano solo pochi frammenti, si trovano cinque statue romane del I secolo d.C. provenienti dal Foro Romano di Piazza Abate Conforti. L'interno è caratterizzato dagli eleganti saloni: Sala dell'Abbondanza, Sala delle Dame, Saletta di Don Saverio e la Sala delle Feste affrescata con scene mitologiche. Notevoli sono anche la biblioteca e la cappella gentilizia.

Il portone principale era in precedenza sormontato dallo stemma dei Della Calce, (nobile famiglia salentina,ora estinta, e proprietaria del Palazzo fin verso la fine del XVII sec.), poi divenuto, all'atto del passaggio dei beni e proprietà, stemma di Casa d'Avossa, famiglia patrizia e ramo italiano dei Marchesi Abos di Bergara, originari della città di Tramacastilla (Aragona), giunta a Salerno nel XVI secolo.[1]»


Dal cortile d'accesso si apre un ampio scalone sulle cui pareti furono dipinte scene della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, andate quasi completamente perdute. L'ampio salone al piano nobile (Sala delle Feste), sormontato da un palco ligneo per i musici, conserva affreschi raffiguranti scene mitologiche, si accede poi alla "Sala dell'Abbondanza", le cui volte appaiono affrescate da una deliziosa allegoria de "l'Abbondanza e la Fortuna", di autore campano del XVIII sec. D'infilata, si susseguono la Sala delle Dame, la Saletta di Don Saverio, la Biblioteca e la piccola Cappella.

Nell'aprile del 1799 il palazzo conobbe un grave saccheggio ad opera delle truppe napoleoniche: danni irreparabili subirono la sala delle Feste, le stanze di Carlo III, la Biblioteca che venne privata di gran parte della ricca collezione medico-scientifica e dell'archivio familiare cola' custodito

Nel 1944 vi trovarono sede alcuni Uffici del Governo Provvisorio del Regno del Sud con Salerno capitale.

Dal 1980 al 2011 Palazzo d'Avossa è stata sede della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico di Salerno e Avellino.

Dal gennaio 2012 è sede di alcuni uffici della Provincia di Salerno.

Ospiti illustri

Il Palazzo d'Avossa ha avuto numerosi ospiti illustri, come:

Note

Voci correlate


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