Calice al Cornoviglio

comune italiano

Càlice al Cornoviglio (Calice in ligure[4]) è un comune italiano di 1.144 abitanti[1] della provincia della Spezia in Liguria. La sede comunale è ubicata presso la frazione di Castello di Calice.

Calice al Cornoviglio
comune
Calice al Cornoviglio – Veduta
Calice al Cornoviglio – Veduta
Panorama del borgo e dell'omonimo castello
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Liguria
Provincia La Spezia
Amministrazione
SindacoAlberto Battilani (Lista civica di Centro-sinistra "Un futuro per Calice") dal 7-6-2009
Data di istituzione1797
Territorio
Coordinate44°14′35″N 9°50′11″E
Altitudine402 m s.l.m.
Superficie34,1 km²
Abitanti1 144[1] (31-12-2011)
Densità33,55 ab./km²
FrazioniBorseda, Bruscarolo, Castello di Calice (sede comunale), Madrignano, Santa Maria, Usurana
Comuni confinantiBeverino, Follo, Mulazzo (MS), Podenzana (MS), Rocchetta di Vara, Tresana (MS)
Altre informazioni
Cod. postale19020
Prefisso0187
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT011008
Cod. catastaleB410
TargaSP
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 886 GG[3]
Nome abitanticalicesi
PatronoNostra Signora di Loreto
Giorno festivo10 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Calice al Cornoviglio
Calice al Cornoviglio
Calice al Cornoviglio – Mappa
Calice al Cornoviglio – Mappa
Posizione del comune di Calice al Cornoviglio nella provincia della Spezia
Sito istituzionale

Geografia fisica

Territorio

 
Scorcio del borgo

Il territorio è totalmente montano, solcato da strette vallate percorse da torrenti e trasversali alla val di Vara. Il capoluogo comunale sorge su un'altura a circa 400 m s.l.m.

Nel suo territorio comunale, facente parte del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra, si trovano le vette del monte Cornoviglio (1.162 metri) e del monte Coppigliolo (1.139 metri); proprio dalle pendici di quest'ultimo nasce il torrente Usurana che, dopo un percorso di circa dieci chilometri, dove attraversa le frazioni di Terruggiara e Ferdana passando anche sotto al colle dominato dal capoluogo, confluisce nel fiume Vara presso la località di Martinello.

L'ente comunale è costituito dalle sette frazioni[5] di Borseda, Bruscarolo, Castello di Calice (sede comunale), Madrignano, Santa Maria e Usurana per un totale di 34,1 chilometri quadrati. Tuttavia lo statuto comunale[6], oltreché ad affermare ufficialmente la propria identità storica con il territorio della Lunigiana, riconosce come "frazioni" anche quei nuclei abitati (località e borgate) dislocati lungo la valle del torrente Usurana e lungo il versante di Madrignano. Vengono citate quindi i borghi di Debeduse, Villagrossa, Molunghi, Campi, Nasso, Terruggiara-Filettino, Ferdana-Novegina, Usurana-Pantanelli, Pianaccia-Martinello, Piano di Madrignano, Pegui, Tranci, Valdonica, Provvedasco e Castello di Madrignano.

Confina a nord con i comuni di Rocchetta di Vara e Mulazzo, a sud con Follo, ad ovest con Rocchetta di Vara e Beverino e ad est con Mulazzo, Tresana e Podenzana. Dista circa 23 chilometri a nord della Spezia e 95 chilometri ad est di Genova.

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Calice al Cornoviglio.

Storia

 
Fontana presso il municipio in piazza del Leone

Le notizie più antiche riguardanti il borgo risalgono agli inizi del XI secolo[7], quando il complesso fu proprietà dei vescovi di Luni e poi dei Malaspina, come attesta un documento del 1033[7], con il quale il marchese Adalberto destinava al Borgo San Donnino (l'attuale Fidenza, nel parmense) alcune proprietà, tra cui Calese.

Sotto la Repubblica di Genova divenne un'importante postazione contro gli attacchi dei milanesi che, tuttavia, riuscirono a distaccare Madrignano da Calice, togliendolo ai Fieschi. Dopo la Congiura di Gianluigi Fieschi del 1547 Calice passò sotto il dominio dei Doria[7], per tornare per breve tempo nelle mani dei Malaspina (1710). Questo continuo mutare di padroni precedette la definitiva concessione, nel 1772[7], dei Malaspina a Leopoldo II, sovrano del Granducato di Toscana.

Con la nuova dominazione francese di Napoleone Bonaparte, all'interno del Primo Impero francese, venne inserito dal 13 giugno 1805 al 1814 nel Dipartimento degli Appennini. Rientrato nei confini del Regno d'Italia, il territorio, dal 1859 al 1923, fu eletto a capoluogo dell'omonimo mandamento del circondario di Massa facente parte della provincia di Massa e Carrara. Con l'istituzione nel 1923 della provincia della Spezia passò sotto questo ente amministrativo[8].

Subisce infine gli ultimi aggiustamenti e assestamenti del territorio comunale proprio nel 1923 con la cessione della frazione di Veppo al comune di Rocchetta di Vara.[9]

Dall'ottobre 1943 al giorno della Liberazione, Calice fu centro nevralgico delle attività partigiane nella val di Vara. Il 19 giugno 1944, il castello di Calice, presidio della Guardia Nazionale Repubblicana, fu attaccato in forze da un gruppo di partigiani giellisti al comando di Daniele Bucchioni detto "Dani", insieme ad alcuni partigiani del maggiore inglese Gordon Lett. L'attacco fallì, ma dopo pochi giorni i fascisti si ritirano da Calice.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità Montana della Media e Bassa Val di Vara e con le nuove disposizioni della Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008[10], in vigore dal 1º gennaio 2009, ha fatto parte della Comunità Montana Val di Vara, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010[11] e in vigore dal 1º maggio 2011[12].

Il 25 ottobre 2011 una violenta perturbazione ha colpito il levante ligure (bassa e media val di Vara, val di Magra e Cinque Terre) e la Lunigiana (provincia di Massa e Carrara)[13] con esondazioni, danni, vittime e dispersi in diverse località del territorio ligure e toscano. Tra i comuni più colpiti c'è anche Calice al Cornoviglio e frazioni dove le precipitazioni intense hanno provocato danni alle abitazioni, alle attività commerciali e ai collegamenti stradali[14].

Simboli

File:Calice al Cornoviglio-Stemma.png
 
 
 
«Leone rampante inserito in uno scudo riportante in riquarto superiore la bandiera crociata di San Giorgio sormontato da corona guarnita di nove merli con due cerchi sottostanti ornati, il primo da nove piccole nicchie ed il secondo da tre nicchie di dimensioni più ampie con gli interspazi mattonati, il tutto racchiuso, a sinistra, da un ramo di quercia e, a destra, da un ramo di olivo, uniti in basso da nastro con fiocco tricolore»
«Drappo di bianco...»
«Drappo di azzurro...»

Lo stemma è stato concesso con il decreto datato al 3 dicembre 1937[15], mentre il gonfalone è stato concesso con il Reale decreto datato al 15 aprile 1940[15].

Onorificenze

Calice al Cornoviglio è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stato insignito della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

— Calice al Cornoviglio

Monumenti e luoghi d'interesse

 
La chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Loreto nella frazione capoluogo di Calice Castello

Architetture religiose

  • Chiesa della Madonna del Carmine nella frazione di Borseda. Risalente al XVII secolo, secondo le fonti storiche la sua edificazione fu voluta dalla marchesa Placida Doria.
  • Oratorio di San Pietro nella borgata di Debeduse, presso un castagneto.
  • Oratorio di Nostra Signora del Carmine del XVI secolo nella borgata di Forno.
  • Oratorio di Santa Maria Annunziata nella borgata di Molunghi. La sua costruzione potrebbe essere risalente agli inizi del XVII secolo. Il terremoto del 1920, che colpì principalmente la zona di Fivizzano, distrusse l'edificio che fu riedificato poco dopo dall'ultima discendente della famiglia lunense Paita, Donna Armida Pirero Paita.
  • Oratorio di Sant'Anna nella borgata di Tranci.
  • Oratorio di Nostra Signora del Carmine nella borgata di Valdonica.
  • Chiesa dei Santi Sebastiano e Fabiano nella borgata di Villagrossa. Si presenta con una struttura in pietra a vista. All'interno sono conservate due statue in marmo raffiguranti Sant'Antonio da Padova e San Sebastiano.

Architetture militari

 
Il castello Doria-Malaspina
 
Scorcio del borgo di Madrignano con il locale castello e la parrocchiale
  Lo stesso argomento in dettaglio: Castello di Calice al Cornoviglio e Castello di Madrignano.

Il castello dei Doria-Malaspina è situato all'interno del borgo di Calice e domina la valle del torrente Usurana controllando gli accessi che dalla Val di Vara risalgono verso l'interno. Ha una struttura a pianta trapezoidale, dovuta alle ristrutturazioni subite, e si presenta come un corpo quadrangolare con due torri angolari: a destra un torrione rotondo, a sinistra un corpo cilindrico più basso. Il castello è stato molto rimaneggiato e modificato dalle strutture operate nel corso dei secoli: oggi appare come un palazzo signorile, che conserva solo in parte le caratteristiche architettoniche del complesso fortificato con funzioni di difesa.

Nella frazione di Madrignano si trovano tutt'ora le rovine di un fortilizio che i genovesi fecero distruggere nel 1416; domina le case del borgo arroccate intorno alla chiesa dei Santi Margherita e Nicola. Il castello, ricostruito dai Malaspina, fu definitivamente diroccato durante la guerra di successione spagnola, nel 1706, ad opera delle truppe gallo-ispaniche che avevano occupato il feudo di Madrignano con l'appoggio dei Doria, signori di Calice e Veppo. Attualmente[16] il sito è in fase di restauro.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[17]

Etnie e minoranze straniere

Al 31 dicembre 2010 gli stranieri residenti a Calice al Cornoviglio sono 78, pari al 6,63% della popolazione comunale. Le nazionalità più numerose sono:[18]

Qualità della vita

Nel 2009 il Comune di Calice al Cornoviglio ha conseguito la certificazione del proprio sistema di gestione ambientale conformemente alla norma ISO 14001.[19]

Cultura

 
Il castello Doria-Malaspina di Calice, sede dei musei locali e della pinacoteca.

Istruzione

Musei

  • Museo dell'apicoltura[21]. Aperto al pubblico dal settembre 2000 (il primo in Liguria) e allestito al piano inferiore del locale castello di Calice, espone una vasta raccolta di arnie e altri attrezzi da lavoro utilizzati dai produttori per le varie fasi della raccolta e produzione del miele.
  • Museo delle galassie[22]. Realizzato da Umberto Bonini, a cui il museo è intitolato, si trova nelle campagne intorno al borgo medievale di Madrignano.
  • Museo della civiltà contadina.

Eventi

  • Festa del castagno, la seconda e terza domenica di ottobre, nel capoluogo[23].
  • Sagra di santa Margherita, la seconda e quarta domenica di luglio, a Castello di Madrignano.
  • Sagra del miele, ad agosto, a Santa Maria.

Persone legate a Calice al Cornoviglio

Geografia antropica

 
La frazione di Santa Maria con la parrocchiale omonima

Borghi

Il capoluogo, chiamato dai locali Castello di Calice o semplicemente Il Castello (r Castélo in dialetto calicese) per distinguerlo dalla denominazione in senso lato di Calice per tutta la vallata, è diviso essenzialmente in due parti. Il borgo medievale, detto Borgofreddo, circonda lungo la metà meridionale del colle il castello e si diparte dalla centrale piazza del Leone, sede del comune, della chiesa parrocchiale di Nostra Signora di Loreto e principale punto d'accesso al castello.

Il borgo presenta alcune case padronali interessanti (come la casa Gasbarro) e offre suggestive vedute lungo la valle dell'Usurana. La zona di piazza Trento e Trieste, più recente, è attraversata dalla provinciale e ivi si concentrano gli esercizi commerciali ed i servizi del paese.

Il Comune di Calice al Cornoviglio vanta altri numerosi borghi ricchi di testimonianze dell'architettura rurale ligure-lunigianese. Oltre alle chiese e agli oratori risalenti, nella struttura attuale, ai secoli XV-XVII, si trovano interessanti esempi di criptoportici in particolare a Filettino, Tranci, Villagrossa, Ferdana e Usurana; ville storiche a Villagrossa (Rapallini), Campi, Tranci (palazzo Remedi), Castello di Madrignano e Pegui (Saccomani); esempi di case patrizie a Santa Maria, Borseda, Debeduse e Bruscarolo.

Economia

La popolazione calicese non ha rinnegato le sue tradizioni rurali e l'economia locale si basa prevalentemente sull'agricoltura e sulla pastorizia. Questo elemento ha determinato una progressiva riduzione della popolazione residente. Negli ultimi anni si è invertita la tendenza, come in generale nel comprensorio della val di Vara.

Infrastrutture e trasporti

Strade

Il centro di Calice al Cornoviglio (sede comunale di Castello di Calice) è attraversato principalmente dalla strada provinciale 8 che gli permette il collegamento stradale, a sud, con la provinciale 10 in località Martinello. Ulteriori collegamenti viari del territorio sono la provinciale 20 dei Piani di Madrignano e la provinciale 27.

Il comune non è raggiungibile direttamente tramite autostrada, pertanto il casello autostradale di Brugnato-Borghetto di Vara sull'autostrada A12 è l'uscita consigliata per raggiungere la destinazione.

Ferrovie

La stazione di La Spezia Centrale è la fermata ferroviaria più vicina sulla linea Pisa-La Spezia-Genova nel tratto locale compreso tra Genova e La Spezia.

Amministrazione

 
Il municipio
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1985 1990 Roberto Verelli Partito Socialista Italiano Sindaco
1990 1995 Roberto Verelli Partito Socialista Italiano Sindaco
1995 1999 Flavio Cucco Lista civica di Centro-sinistra Sindaco
1999 2004 Piero Barberi Lista civica Sindaco
2004 2009 Alberto Battilani Lista civica di Centro-sinistra Sindaco
2009 in carica Alberto Battilani Lista civica di Centro-sinistra "Un futuro per Calice" Sindaco

Note

  1. ^ a b Dato Istat al 31/12/2011
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
  5. ^ Fonte dal sito del Comune di Calice al Cornoviglio-Il territorio
  6. ^ Fonte dallo Statuto Comunale di Calice al Cornoviglio
  7. ^ a b c d Fonte dal sito turistico della Provincia della Spezia, su turismoprovincia.laspezia.it. URL consultato il 12-05-2011.
  8. ^ Regio Decreto 2 settembre 1923, n. 1913
  9. ^ Fonte dal sito del Sistema Informatico Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 17-01-2011.
  10. ^ Legge Regionale n° 24 del 4 luglio 2008
  11. ^ Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010
  12. ^ Fonte sulla soppressione delle comunità montane
  13. ^ Fonte dal sito del quotidiano ligure de [[Il Secolo XIX]], su ilsecoloxix.it. URL consultato il 26-10-2011. Wikilink compreso nell'URL del titolo (aiuto)
  14. ^ Fonte dal sito del quotidiano la Repubblica Genova.it, su genova.repubblica.it. URL consultato il 29-10-2011.
  15. ^ a b c d e Fonte dal sito Araldica Civica.it, su araldicacivica.it. URL consultato il 06-11-2011.
  16. ^ Recupero e riuso del castello di Madrignano dal sito istituzionale del comune
  17. ^ Dati tratti da:
  18. ^ ISTAT, cittadini stranieri al 31 dicembre 2010, su demo.istat.it. URL consultato il 03-10-2011.
  19. ^ Fonte dal sito Comune di Calice al Cornoviglio-Certificazione ambientale
  20. ^ Approfondimenti sul sito ufficiale della pinacoteca
  21. ^ Approfondimenti sul sito del Turismo in provincia della Spezia
  22. ^ Approfondimenti sul sito Terre di Lunigiana.com
  23. ^ Approfondimenti sulla festa dal Sito del Comune di Calice al Cornoviglio

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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