Virna Lisi

attrice italiana (1936–2014)

Virna Lisi, nome d'arte di Virna Pieralisi (Ancona, 8 settembre 1936), è un'attrice italiana.

Virna Lisi negli anni sessanta.

Con sei Nastri d'argento condivide con Margherita Buy il record di premi vinti nella manifestazione organizzata dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. In carriera ha vinto anche un Prix d'interprétation féminine a Cannes, due David di Donatello per le sue interpretazioni e altrettanti alla carriera.

Biografia

I primi anni

 
Virna Lisi con Raimondo Vianello in una scena del film Il giorno più corto (1962)

Il nome di nascita di Virna Pieralisi avrebbe dovuto essere Siria[1]; tuttavia all'anagrafe lo rifiutarono, poiché l'Italia era in quel periodo in guerra con la Siria. Il padre inventò allora su due piedi il nome Virna, scoprendo solo dopo che era un nome realmente esistente[1].

Dopo aver vissuto a Jesi, suo padre Ubaldo, commerciante di piastrelle di marmo, si trasferisce per motivi di lavoro a Roma con tutta la famiglia.

Qui la giovane Virna è scoperta dal cantante ed attore Giacomo Rondinella (amico di famiglia dei Pieralisi) che le fa conoscere il produttore cinematografico Antonio Ferrigno, che la mette sotto contratto all'età di diciotto anni; inizia così a muovere i primi passi nel cinema, adottando lo pseudonimo Virna Lisi; nella prima metà degli anni cinquanta recita con dei ruoli di rilievo in numerosi film del genere strappalacrime, allora molto in voga, diretti da registi come Carlo Borghesio, Giorgio Pastina e Luigi Capuano.

Viene poi scritturata in commedie di successo come Le diciottenni di Mario Mattoli (di cui è protagonista accanto a Marisa Allasio) e Lo scapolo di Antonio Pietrangeli del 1955 con Alberto Sordi, mentre l'anno successivo riesce finalmente a dare prova anche delle sue capacità drammatiche in La donna del giorno, di Francesco Maselli, in cui interpreta una ragazza che si affaccia al successo grazie alla pubblicità, pagandone le conseguenze. Due anni dopo proprio grazie ad una pubblicità le arriva la grande popolarità: il dentifricio Chlorodont la scelse infatti per interpretare i propri sketch all'interno della storica rubrica televisiva Carosello, il cui slogan, con quella bocca può dire ciò che vuole, ottenne immediato successo e divenne un vero e proprio tormentone di quegli anni.

Nel 1959 interpreta la contessa di Castiglione nello sceneggiato televisivo della RAI Ottocento.

Gli anni sessanta

Il 25 aprile del 1960 Virna Lisi ha sposato l'architetto romano Franco Pesci da cui ha avuto un figlio, Corrado, nato nel luglio del 1962 (che l'ha resa nonna di tre nipoti: Franco, nato nel 1993 ed i gemelli Federico e Riccardo, nati nel 2002).

Nella prima metà degli anni sessanta la Lisi è protagonista al cinema di numerose commedie all'italiana di successo come ad esempio Sua Eccellenza si fermò a mangiare di Mario Mattoli in cui affiancò Totò, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello e Un militare e mezzo di Steno con Aldo Fabrizi e Renato Rascel, oltre a comparire in televisione in alcuni dei più seguiti sceneggiati dell'epoca, quali Orgoglio e pregiudizio. Il caso Maurizius, Cenerentola e Una tragedia americana, rispettivamente tratti da Austen, Wassermann, Perrault e Dreiser.

Nello stesso periodo recita anche in numerosi spettacoli teatrali diretta da grandi nomi del teatro italiano come Giorgio Strehler e Luigi Squarzina.

Inizia a lavorare anche a diversi film francesi, ottenendo così molto successo ed apprezzamento anche in Francia, recitando in Eva di Joseph Losey, in cui lavorò assieme a Jeanne Moreau e Stanley Baker, Il delitto Duprè e Il tulipano nero entrambi diretti da Christian-Jaque (il secondo interpretato insieme ad Alain Delon), ed in un film della saga dell'agente segreto Francis Coplan (versione francese di James Bond) Agente Coplan: missione spionaggio di Maurice Labro.

 
Virna Lisi in una scena del film Le bambole (1965)

A Hollywood

Al cinema cominciò a comparire anche in pellicole d'autore e uno dei suoi ruoli più significativi fu quello di Milena, la cassiera del bar per cui perde la testa il ragionier Bisigato (Gastone Moschin) in Signore & signori (1966) di Pietro Germi, film premiato con la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1966.

In precedenza aveva rifiutato la parte della bond-girl in Agente 007 - Dalla Russia con amore (1963) al fianco di Sean Connery, parte che comunque fu assegnata ad un'altra attrice italiana, Daniela Bianchi.

Nello stesso periodo venne chiamata ad Hollywood, dove le major cinematografiche stavano cercando di lanciare una possibile erede di Marilyn Monroe; la Lisi firmò un prestigioso contratto in esclusiva di sette anni con la Paramount e si trasferì con il marito ed il figlio a Los Angeles. Il suo primo film hollywoodiano fu la commedia Come uccidere vostra moglie del 1965, interpretato assieme a Jack Lemmon e Terry-Thomas per la regia di Richard Quine, che ottenne un grande successo (fu il maggiore incasso americano della stagione 1965-66); sembrava l'inizio di una sfolgorante carriera ad Hollywood per l'attrice marchigiana, ma lo star system hollywoodiano le impose regole troppo restrittive, relegandola, nei suoi successivi film americani (in cui ebbe modo di lavorare al fianco di grandi attori come Frank Sinatra, George C. Scott e Tony Curtis) al ruolo della bambola sexy, bionda e svampita, in cui la Lisi non si sentiva affatto realizzata e valorizzata. Nel 1968 le fu assegnato il ruolo di protagonista per il film Barbarella, ma Virna rifiutò d'interpretarlo e se ne tornò in Italia, rescindendo il contratto con la Paramount (per cui dovette pagare una cospicua penale) dopo appena tre anni e quattro film realizzati: il ruolo di protagonista di Barbarella dopo il rifiuto della Lisi fu assegnato a Jane Fonda.

Questo fu inoltre il periodo in cui Frank Sinatra si innamorò dell'attrice, ma lei - sposata - rifiutò nettamente le sue avances.

Anni settanta ed ottanta

 
Virna Lisi ne La cicala (1980) di Alberto Lattuada

Tornata a Roma alla fine degli anni sessanta riprende a lavorare a pieno ritmo, alternando ruoli brillanti e drammatici, in vari film girati in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna ed anche in alcune produzioni hollywoodiane girate in Europa, come ad esempio Il segreto di Santa Vittoria interpretato accanto ad Anthony Quinn ed Anna Magnani e diretto da Stanley Kramer, L'albero di Natale di Terence Young in cui ebbe come partner maschile William Holden, La statua di Rodney Amateau recitato assieme a Terry Gilliam, Il serpente anche questo diretto da Henri Verneuil in cui affiancò Yul Brinner e Barbablù di Edward Dmytryk, in cui recitò con Richard Burton; ma nella metà degli anni settanta, dopo aver interpretato, accanto a Franco Nero, il ruolo di Suor Evangelina nei film Zanna Bianca ed Il ritorno di Zanna Bianca diretti da Lucio Fulci, decise di diradare gli impegni di lavoro per dedicarsi maggiormente al marito Franco Pesci ed al figlio Corrado.

Tornò pienamente in attività al cinema alla fine dello stesso decennio, interpretando una serie di ruoli più maturi ed impegnativi, nei quali rivelò una straordinaria capacità di interprete, senza mostrare alcun disagio nell'apparire invecchiata e, spesso, imbruttita per esigenze di copione: nel 1977 recitò la parte di Elisabeth Nietzsche in Al di là del bene e del male di Liliana Cavani, grazie al quale fu premiata con il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista.

Successivamente prese parte, nel 1979, al film Ernesto di Salvatore Samperi, interpretando la madre del protagonista, seguito da Bugie bianche di Stefano Rolla e soprattutto da La cicala di Alberto Lattuada del 1980: questo film, in particolare, le valse un David di Donatello come migliore attrice protagonista conferitole per la sua interpretazione di Wilma Malinverni.[2] Per sostenere questo ruolo l'attrice jesina fu costretta ad ingrassare di ben venti chili.[3]

Gli anni successivi la videro nel cast di vari film: nel 1982 tornò a girare un film ad Hollywood, prendendo parte alla commedia La donna giusta diretta da Paul Williams; nel 1983 fu tra i protagonisti del film Sapore di mare di Carlo Vanzina, che le fece vincere il David di Donatello ed il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista, l'anno successivo fu la volta di Amarsi un po', anch'esso diretto da Carlo Vanzina.

Nel 1987 prese parte al suo ultimo film hollywoodiano: I love N.Y. diretto da Alan Smithee e due anni dopo recitò nel film I ragazzi di via Panisperna di Gianni Amelio, nel quale interpretò la madre di Ettore Majorana ricevendo ottime critiche, e nello stesso anno fu anche la protagonista della commedia Buon Natale... buon anno di Luigi Comencini, film per cui fu candidata sia al David di Donatello sia al Nastro d'argento come miglior attrice protagonista.

Nello stesso decennio, Virna Lisi è molto attiva anche in televisione, dove prende parte a molti sceneggiati e telefilm della RAI di grande successo: ...e la vita continua di Dino Risi, Cristoforo Colombo di Alberto Lattuada, Se un giorno busserai alla mia porta di Luigi Perelli, Cinema di Luigi Magni, E non se ne vogliono andare! di Giorgio Capitani ed il seguito E se poi se ne vanno? diretto sempre da Giorgio Capitani.

Dagli anni novanta

Negli anni novanta del XX secolo, dopo una fase dedicata a miniserie televisive come I misteri della giungla nera e Passioni, l'attrice interpretò Caterina de' Medici nel film francese La Regina Margot di Patrice Chéreau, che la scelse dopo avere scartato Giulietta Masina[4] e dopo il rifiuto di Monica Vitti.[5] Il regista, tuttavia, secondo la stessa Virna Lisi non la riteneva adeguata al ruolo.[6]

 
Virna Lisi al Roma Fiction Fest 2009.

Il film, tratto dal romanzo omonimo di Alexandre Dumas padre, fu presentato al Festival di Cannes, ottenendo il Premio della giuria e il Prix d'interprétation féminine, vinto proprio dall'attrice marchigiana.[7] Per il film, del resto, Virna Lisi fece incetta di premi e nomination: fu candidata ai David di Donatello e vinse sia il Premio César[8] che il Nastro d'argento, in tutti e tre i casi concorrendo nella categoria riservata alla migliore attrice non protagonista.[9]

Nel 1996 tornò al cinema con un altro film tratto da un romanzo: questa volta un ruolo da protagonista in Va' dove ti porta il cuore di Cristina Comencini, basato sul libro omonimo di Susanna Tamaro. Il film, ancora una volta, le valse un premio e una nomination: la vittoria arrivò ai Nastri d'argento come miglior attrice protagonista, mentre fu solo rinviata di qualche minuto con la candidatura ai David di Donatello per la stessa categoria. La sconfitta ad opera di Valeria Bruni Tedeschi nella categoria riservata alla migliore attrice protagonista dell'anno fu infatti compensata dalla consegna all'attrice jesina di un premio speciale per la carriera. Lo stesso riconoscimento le fu attribuito una seconda volta nel 2009.

Nello stesso anno, il 1996, tornò a recitare per la tv: fino al 2001, infatti, Virna Lisi prese parte a Uno di noi (1996), Deserto di fuoco (1997), Cristallo di rocca (1999), Balzac (2000), Le ali della vita e Le ali della vita 2 (2000 e 2001), Piccolo mondo antico (2001), La memoria e il perdono (2001), I ragazzi della via Pal (2003) e alla prima stagione de Il bello delle donne (alla quale avrebbe successivamente partecipato alle successive due stagioni, fino al 2003).

Nel 2002 tornò al cinema, ancora una volta in una pellicola diretta da Cristina Comencini, Il più bel giorno della mia vita interpretato a fianco di Margherita Buy, Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli, prima di dedicarsi nuovamente alla televisione con A casa di Anna (2004), Caterina e le sue figlie (2005, 2007 e 2010), L'onore e il rispetto (2006), un'ospitata alla serata finale del Festival di Sanremo 2006 in cui premiò il vincitore della kermesse Povia, Donne sbagliate (2007), Fidati di me (2008), La donna che ritorna (2011), Baciamo le mani (2013) ed Il Signore sia con te (2014).

Filmografia

Cinema

Doppiatrici

Virna Lisi è una delle poche attrici italiane che ha recitato quasi sempre con la sua voce (anche nei film da lei girati all'estero si è quasi sempre auto-doppiata in italiano); solo in poche occasioni l'attrice è stata doppiata dalle seguenti attrici:

Televisione

Onorificenze

«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— Roma, 2 giugno 1995

Premi e candidature

David di Donatello
Anno Titolo Categoria Risultato
1980 La cicala Migliore attrice protagonista Vincitore/trice
1983 Sapore di mare Migliore attrice non protagonista
1990 Buon Natale... buon anno Migliore attrice protagonista Candidato/a
1995 La Regina Margot Migliore attrice non protagonista
1996 Va' dove ti porta il cuore Migliore attrice protagonista
Premio speciale, per il prestigio della sua carriera Vincitore/trice
2009 Premio alla carriera
Nastro d'argento
Anno Titolo Categoria Risultato
1969 Tenderly Migliore attrice protagonista Candidato/a
1978 Al di là del bene e del male Migliore attrice non protagonista Vincitore/trice
1983 Sapore di mare
1990 Buon Natale... buon anno Migliore attrice protagonista
1995 La Regina Margot Migliore attrice non protagonista
1997 Va' dove ti porta il cuore Migliore attrice protagonista
2002 Il più bel giorno della mia vita Migliore attrice non protagonista
Globo d'oro
Anno Titolo Categoria Risultato
1996 Và dove ti porta il cuore Migliore attrice Vincitore/trice
2004 Premio alla carriera
Ciak d'oro
Anno Titolo Categoria Risultato
2002 Premio alla carriera Vincitore/trice
Festival di Cannes
Anno Titolo Categoria Risultato
1994 La Regina Margot Prix d'interprétation féminine Vincitore/trice
Premio César
Anno Titolo Categoria Risultato
1995 La Regina Margot Migliore attrice non protagonista Vincitore/trice
Taormina Film Fest
Anno Titolo Categoria Risultato
2005 Taormina Arte Awards Vincitore/trice
Bari International Film Festival
Anno Titolo Categoria Risultato
2012 Premio Fellini 8½, per l'eccellenza artistica[10]. Vincitore/trice

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni

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