Elezioni politiche in Italia del 2006
Le elezioni politiche italiane del 2006 per il rinnovo dei due rami del Parlamento Italiano - la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica - si tennero domenica 9 e lunedì 10 aprile 2006.
La vittoria andò a L'Unione, la coalizione di centro-sinistra composta da numerosi partiti che aveva come candidato alla presidenza del consiglio Romano Prodi, a fronte di un'esigua maggioranza (circa 24.000 voti su 38 milioni) alla Camera e una consistente minoranza di circa 500.000 voti in meno al Senato, compensata dai 3 seggi conquistati in più nelle sezioni all'estero.
L'esito della tornata elettorale è stato incerto fino alla fine dello scrutinio delle schede, attirando l'attenzione della stampa internazionale.
Sistema di voto
Le elezioni politiche del 2006 si tennero con un nuovo sistema di voto (la c.d. "Legge Calderoli"),che sostituì le precedenti leggi numeri 276 e 277 del 1993 (cosiddetto Mattarellum), introducendo un sistema radicalmente differente.
Con il sistema introdotto dalla legge n. 270 del 21 dicembre 2005, si è modificato il precedente meccanismo misto, per 3/4 a ripartizione maggioritaria dei seggi, in favore di un sistema proporzionale corretto, a coalizione, con premio di maggioranza ed elezione di più parlamentari contemporaneamente in collegi estesi, senza possibilità di indicare preferenze. Sono previsti ambiti territoriali diversi per l'attribuzione del premio di maggioranza: l'intero territorio nazionale (esclusa la Valle d'Aosta) per la Camera dei deputati, la singola circoscrizione, coincidente con il territorio di una Regione, per il Senato della Repubblica[1] (escluse Valle d'Aosta, Molise e Trentino Alto-Adige).
Per la Camera dei deputati, la legge prevede che la lista o coalizione di liste che ottiene la maggioranza dei voti ma che non consegue i 340 seggi, sia assegnataria di una quota ulteriore di seggi oltre quelli già ottenuti, in modo da raggiungere tale numero. I 12 seggi assegnati dalla Circoscrizione Estero e il seggio assegnato dalla Valle d'Aosta sono attribuiti secondo regole diverse: i relativi voti non sono calcolati per la determinazione della lista o coalizione di liste di maggioranza relativa.
Per il Senato della Repubblica, la legge prevede che la lista o coalizione di liste che ottiene la maggioranza dei voti nella Regione ma che non consegue il 55% dei seggi da questa assegnati, sia assegnataria di una quota ulteriore di seggi, in modo da raggiungere tale numero. I 6 seggi assegnati dalla Circoscrizione Estero, il seggio assegnato dalla Valle d'Aosta, i 2 seggi assegnati dal Molise e i 7 seggi assegnati dal Trentino Alto-Adige sono attribuiti secondo regole diverse.
La legge prevede l'obbligo, contestualmente alla presentazione dei simboli elettorali, per ciascuna forza politica di depositare il proprio programma e di indicare il proprio capo. Prevede inoltre la possibilità di apparentamento reciproco fra più liste, raggruppate così in coalizioni. Il programma e il capo della forza politica, in caso di coalizione, devono essere unici: in questo caso viene assunta la denominazione di Capo della coalizione. Egli tecnicamente non è candidato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, poiché spetta al Presidente della Repubblica la nomina a quell'incarico.
Circoscrizioni
Il territorio nazionale italiano venne suddiviso alla Camera dei deputati in 28 circoscrizioni plurinominali ed al Senato della Repubblica in 21 circoscrizioni plurinominali, corrispondenti alle regioni italiane.
Camera dei deputati
Le circoscrizioni della Camera dei deputati furono le seguenti:
- Piemonte 1 (Torino);
- Piemonte 2 (Cuneo, Alessandria, Asti, Novara, Vercelli, Biella e Verbano-Cusio-Ossola);
- Lombardia 1 (Milano);
- Lombardia 2 (Bergamo, Brescia, Como, Sondrio, Varese e Lecco);
- Lombardia 3 (Pavia, Lodi, Cremona e Mantova);
- Trentino-Alto Adige;
- Veneto 1 (Padova, Verona, Vicenza e Rovigo);
- Veneto 2 (Venezia, Treviso e Belluno);
- Friuli-Venezia Giulia;
- Liguria;
- Emilia-Romagna;
- Toscana;
- Umbria;
- Marche;
- Lazio 1 (Roma);
- Lazio 2 (Latina, Frosinone, Viterbo e Rieti);
- Abruzzo;
- Molise;
- Campania 1 (Napoli);
- Campania 2 (Avellino, Benevento, Caserta e Salerno);
- Puglia;
- Basilicata;
- Calabria;
- Sicilia 1 (Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Trapani);
- Sicilia 2 (Catania, Messina, Enna, Ragusa e Siracusa);
- Sardegna;
- Valle d'Aosta:
- Estero (a sua volta suddivisa nelle ripartizioni Europa; America Meridionale; America Settentrionale e Centrale; Africa, Asia, Oceania ed Antartide).
Senato della Repubblica
Le circoscrizioni del Senato della Repubblica furono invece le seguenti:
- Piemonte;
- Valle D'Aosta;
- Lombardia;
- Trentino-Alto Adige;
- Veneto;
- Friuli-Venezia Giulia;
- Liguria;
- Emilia-Romagna;
- Toscana;
- Umbria;
- Marche;
- Lazio;
- Abruzzo;
- Molise;
- Campania;
- Puglia;
- Basilicata;
- Calabria;
- Sicilia;
- Sardegna;
- Estero (a sua volta suddivisa nelle ripartizioni Europa; America Meridionale; America Settentrionale e Centrale; Africa, Asia, Oceania ed Antartide).
Quadro politico
Principali forze politiche
Schieramenti a confronto
La Casa delle Libertà
La Casa delle Libertà, coalizione parte della maggioranza parlamentare di centrodestra guidata da Silvio Berlusconi, si ripresenta con i suoi quattro partiti che hanno costituito l'alleanza principale nelle precedenti elezioni politiche: Forza Italia, il movimento di Silvio Berlusconi (Presidente del Consiglio uscente); Alleanza Nazionale, guidato da Gianfranco Fini (Vicepresidente del Consiglio uscente); Lega Nord, guidato da Umberto Bossi; UDC, partito nato successivamente all'alleanza di cinque anni prima del Biancofiore, riunente il CDU di Rocco Buttiglione e il CCD di Pier Ferdinando Casini, attualmente posto sotto la guida di Lorenzo Cesa.
A questi si aggiungono una serie di partiti e movimenti, come il Nuovo PSI di Gianni De Michelis, confermando l'alleanza della precedente appuntamento elettorale, ma subendo la scissione di Bobo Craxi, questa volta insieme alla Democrazia Cristiana per le Autonomie di Gianfranco Rotondi, partito che in precedenza non si era schierato per una delle due principali coalizioni. Lo stesso per il Partito Repubblicano Italiano di Giorgio La Malfa, con la differenza che il Movimento Repubblicani Europei, nato a causa del cambio di alleanza operato da La Malfa nel 2001, ora è parte integrante della coalizione avversaria di Romano Prodi. Apparentato è il Movimento per l'Autonomia fondato di recente da Raffaele Lombardo e attivo soprattutto nel meridione d'Italia, richiamante le idee della Lega Nord. Dalla scissione verificatasi nel Partito Radicale a causa della sua decisione di schierarsi e di favorire la vittoria del centrosinistra, sono nati i Riformatori Liberali, guidati da Benedetto Della Vedova, in appoggio alla coalizione di Berlusconi. Anche Alternativa Sociale si collega alla Casa delle Libertà, il partito di Alessandra Mussolini, che nelle precedenti politiche era stata eletta con Alleanza Nazionale, ora a guida di una sua coalizione che raccoglie anche l'appoggio di Forza Nuova di Roberto Fiore e del Fronte Sociale Nazionale di Adriano Tilgher (la Fiamma Tricolore di Luca Romagnoli, stavolta, si è presentata con una lista autonoma, appoggiando Berlusconi premier). Altre formazioni apparentate sono: L'Ambienta-Lista (Verdi Verdi), No Euro, S.O.S. Italia, Pensionati Uniti, Patto Cristiano Esteso, Nuova Sicilia, Patto per la Sicilia.
La nuova legge elettorale non prevede l'elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri (che viene designato dal Presidente della Repubblica, in base alla possibilità che ha di riscuotere la fiducia del Parlamento), ma richiede l'indicazione formale di un capo della coalizione, ruolo che viene assegnato dalla Casa delle Libertà a Silvio Berlusconi. Nonostante Berlusconi sia chiaramente intenzionato a tornare alle funzioni di cui si è preso carico negli anni passati, gli alleati Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini vorrebbero proporsi al suo posto nel caso riuscissero ad ottenere un numero di voti superiore a quello di Forza Italia.
L'Unione
L'Unione è il nome assunto dalla coalizione del centrosinistra, già precedentemente presentatasi alle elezioni regionali del 2005, nella quale l'alleanza precedente dell'Ulivo viene estesa ad altre forze politiche, innanzitutto Rifondazione Comunista. La coalizione è guidata da Romano Prodi, già Presidente del Consiglio dei ministri nel 1996-1998 (XIII legislatura), in un governo dell'Ulivo, appoggiato soltanto esternamente da Rifondazione Comunista, e Presidente della Commissione europea nel periodo 1999-2004. La sua designazione come candidato dell'Unione alla presidenza del Consiglio è avvenuta, per la prima volta, in seguito alle elezioni primarie che si sono tenute il 16 ottobre 2005. Nella competizione interna si sono voluti misurare contro Prodi altri leader di partito come Clemente Mastella, Fausto Bertinotti, Alfonso Pecoraro Scanio e Antonio Di Pietro. Prodi riscuote un consenso pari al 74% dei 4.300.000 voti espressi; Bertinotti non arriva al 15%, Mastella non arriva al 5%.
I partiti della coalizione, che hanno già partecipato in alleanza alle precedenti politiche, sono: i Democratici di Sinistra, guidati da Piero Fassino; La Margherita, guidata da Francesco Rutelli (che nelle precedenti politiche era soltanto una lista elettorale unente quattro formazioni politiche distinte, ed ora invece rappresenta un soggetto politico unitario nato dall'unione del Partito Popolare Italiano, dei Democratici e di Rinnovamento Italiano); l'UDEUR, con la guida di Clemente Mastella, i Verdi, di Alfonso Pecoraro Scanio; i Socialisti Democratici Italiani, di Enrico Boselli; i Comunisti Italiani, con segretario Oliviero Diliberto, la Lista Bonino, il Südtiroler Volkspartei. Bertinotti questa volta ha portato Rifondazione Comunista all'interno della coalizione di centrosinistra, similmente ad Antonio Di Pietro con l'Italia dei Valori. Presente sin dalle europee, l'alleanza con il Movimento Repubblicani Europei di Luciana Sbarbati e, dalle regionali, quella con la Lista Consumatori (che si presentano in quattro regioni).
I Socialisti Democratici Italiani, che nelle precedenti politiche avevano costituito una lista comune con i Verdi, hanno costituito la Rosa Nel Pugno sulla base di un progetto di ispirazione radical-socialista siglato tra Socialisti Democratici Italiani, Radicali Italiani, Associazione Luca Coscioni e Federazione dei giovani socialisti. Hanno aderito al progetto anche personalità indipendenti di orientamento laico-socialista. Alla coalizione si sono aggiunti anche I Socialisti di Bobo Craxi, il PSDI di Giorgio Carta, il Partito Pensionati di Carlo Fatuzzo ed altre formazioni minori.
I Democratici di Sinistra, La Margherita e i Repubblicani Europei alla Camera dei Deputati si sono presentati in una lista unica utilizzando il simbolo dell'Ulivo.
Campagna elettorale
Nel mese di luglio 2005, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi in un incontro con il presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi solleva la questione dell'opportunità di anticipare di un mese le elezioni politiche rispetto alla scadenza naturale della legislatura, ossia di indirle per la prima metà di aprile 2006, allo scopo di evitare un'eccessiva sovrapposizione di appuntamenti elettorali essendo previsto nella primavera 2006 anche un turno di elezioni amministrative e l'elezione stessa del nuovo presidente della Repubblica. Il mandato di Ciampi scade, infatti, a maggio 2006.
La Commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI ha approvato, con i voti della sola maggioranza di centrodestra, un regolamento di esecuzione della legge sulla par condicio che prevedeva due dibattiti tra Silvio Berlusconi e Romano Prodi, leader rispettivamente della Casa delle Libertà e de L'Unione, tre tra i componenti dei maggiori partiti delle rispettive coalizioni, una conferenza stampa per ogni partito nei giorni precedenti le elezioni ed una conferenza stampa finale del presidente del Consiglio.
Prodi ha inizialmente rifiutato di partecipare ai duelli perché riteneva un'illegittima alterazione della parità di trattamento tra le forze politiche la conferenza stampa finale del premier, e solo dopo che il Presidente del Consiglio vi ha rinunciato (definendo peraltro questa rinuncia come una "violenza subita") il leader del centrosinistra ha accettato di prendere parte ai dibattiti. Come condizione ulteriore Prodi ha imposto la definizione di regole precise su tempi e modalità delle domande e delle risposte, ad imitazione del modello americano dei duelli tra George W. Bush e John Kerry. Berlusconi ha accettato questa richiesta pur affermando che simili vincoli non avrebbero permesso un dibattito interessante.
Nei duelli televisivi a cui presero parte Prodi e Berlusconi, vennero toccati i principali temi della campagna elettorale:
- Forme di lavoro
- Situazione economica
- Riduzione della pressione fiscale
- Immagine internazionale
- Riforma costituzionale
- Fonti energetiche
- Questione giustizia
- Questione dell'informazione
Sondaggi pre-voto
Nel periodo preelettorale sono stati realizzati molti sondaggi commissionati per lo più da giornali nazionali e stazioni TV, che hanno visto un predominio dell'Unione di circa il 5%. È da notare che i tre sondaggi che attribuivano un lieve vantaggio in termini di voti per la Casa delle Libertà sono stati tutti commissionati dal partito di Berlusconi, il quale ha più volte accusato una simpatia verso sinistra dei sondaggisti italiani.
Il risultato finale alla Camera (49,76% dell'Unione contro il 49,69% della Casa delle Libertà) e quello del Senato (49,2% dell'Unione contro il 49,9% della Casa delle Libertà) ha avuto un discostamento di circa il 3% dalla quasi totalità dei sondaggi, inclusi gli exit poll. I sostenitori di centrosinistra hanno provato a spiegare questa discrepanza sostenendo la tesi secondo cui ci sarebbero molti elettori della Casa delle Libertà che non comunicavano il loro voto quando venivano intervistati.
Istituto di ricerca | Data | L'Unione | Casa delle Libertà |
---|---|---|---|
IPR Marketing (exit poll) | 10 aprile | 50-53 | 46-49 |
Nexus per RAI e Mediaset(exit poll) | 10 aprile | 50-54 | 45-49 |
Istituto Piepoli per SKY TG24 (in house poll) | 10 aprile | 52 | 47 |
IPR Marketing | 22 marzo | 52 | 47 |
TNS Abacus | 20 marzo | 51.5 | 48 |
GfK Eurisko | 20 marzo | 52 | 46.7 |
Ekma Ricerche | 20 marzo | 53.5 | 46 |
SWG | 17 marzo | 52.8 | 46.4 |
IPR Marketing | 16 marzo | 52 | 47.7 |
GfK Eurisko | 15 marzo | 51 | 46.5 |
TNS Abacus | 13 marzo | 51.5 | 48 |
Ekma Ricerche | 13 marzo | 53 | 46.3 |
IPR Marketing | 12 marzo | 52 | 47.7 |
SWG | 10 marzo | 52.6 | 46 |
Penn, Schoen & Berland | 9 marzo | 48.3 | 48.8 |
Euromedia Research | 9 marzo | 49.3 | 50 |
TNS Abacus | 9 marzo | 51 | 47.5 |
Lorien Consulting | 7 marzo | 51.1 | 48.1 |
IPR Marketing | 7 marzo | 52.2 | 47.5 |
Ekma Ricerche | 6 marzo | 52 | 47.5 |
SWG | 3 marzo | 52 | 47 |
IPR Marketing | 1º marzo | 52.2 | 47.3 |
TNS Abacus | 1º marzo | 51.5 | 47 |
Ekma Ricerche | 27 febbraio | 51.8 | 47.2 |
SWG | 23 febbraio | 51.8 | 47.2 |
TNS Abacus | 22 febbraio | 51.5 | 47 |
IPR Marketing | 21 febbraio | 52.1 | 47.4 |
Ekma Ricerche | 20 febbraio | 51.2 | 47 |
SWG | 17 febbraio | 51 | 47.8 |
IPR Marketing | 16 febbraio | 52 | 47.5 |
Penn, Schoen & Berland | 16 febbraio | 48.2 | 48.4 |
TNS Abacus | 15 febbraio | 51 | 47 |
Ekma Ricerche | 13 febbraio | 51.5 | 47.5 |
SWG | 10 febbraio | 51.6 | 47.3 |
TNS Abacus | 8 febbraio | 51 | 46.5 |
IPR Marketing | 7 febbraio | 52 | 47 |
Ekma Ricerche | 6 febbraio | 52.5 | 46.5 |
SWG | 4 febbraio | 51.2 | 46.6 |
TNS Abacus | 1º febbraio | 51 | 46 |
Euromedia Research | 1º febbraio | 50.9 | 47.9 |
IPR Marketing | 31 gennaio | 52.2 | 47.2 |
Lorien Consulting | 30 gennaio | 51.5 | 45.9 |
SWG | 28 gennaio | 51.4 | 46.2 |
TNS Abacus | 25 gennaio | 51 | 45.5 |
IPR Marketing | 25 gennaio | 52.5 | 47 |
Lorien Consulting | 23 gennaio | 51.3 | 46 |
SWG | 22 gennaio | 51.7 | 45.7 |
TNS Abacus | 18 gennaio | 50.5 | 46 |
Euromedia Research | 18 gennaio | 51.7 | 48.3 |
IPR Marketing | 18 gennaio | 52 | 46 |
Lorien Consulting | 16 gennaio | 51.4 | 45.7 |
SWG | 16 gennaio | 51.4 | 46 |
IPR Marketing | 11 gennaio | 52 | 46 |
TNS Abacus | 11 gennaio | 51 | 46 |
SWG | 5 gennaio | 49.7 | 47.9 |
IPR Marketing | 11 dicembre, 2005 | 52.8 | 44.9 |
IPR Marketing | 7 dicembre | 52.5 | 44.5 |
IPR Marketing | 25 ottobre | 52 | 45 |
Risultati
Lunedì 10 aprile 2006, ore 15:00: seggi chiusi e urne aperte; è iniziato lo spoglio dei voti. Gli exit poll confermavano tutti il risultato dei sondaggi preelettorali con L'Unione avanti di 5 punti percentuali sulla Casa delle Libertà ma i primi dati provenienti dal Viminale e le prime proiezioni già ridimensionavano la situazione. I dati del Ministero continuavano ad uscire con notevoli ritardi, il Viminale ha parlato di "problemi tecnici", e nel frattempo il vantaggio dell'Unione continuava lentamente ad assottigliarsi sempre più fino ad arrivare al sorpasso per quanto riguardava il voto del Senato, mentre il risultato parziale della Camera sembrava avere lo stesso tipo di andamento.
Nella notte, a scrutini non ancora finiti, il ministro Pisanu esce dalla sede del Ministero, partecipa ad una breve riunione nell'abitazione di Berlusconi e poi torna al lavoro. Le ragioni del vertice notturno non sono note. Alcuni giornali hanno riportato indiscrezioni[6] secondo le quali Berlusconi avrebbe chiesto a Pisanu di invalidare le elezioni ed il ministro avrebbe risposto di non poterlo fare. Il Senato sembra essere nelle mani della Casa delle Libertà, mancano soltanto da assegnare i seggi dei senatori votati dagli italiani all'estero, novità della nuova legge elettorale voluta dal ministro Tremaglia. Per la Camera rimane in vantaggio l'Unione ma molti si aspettano di vedere un sorpasso analogo a quanto avvenuto al Senato (nelle precedenti elezioni alla Camera era favorita la CdL). Gli scrutini della Camera si concludono intorno alle 3 di notte (dopo uno scrutinio durato oltre 10 ore) e il secondo sorpasso non arriva. Ai fini dell'assegnazione del premio di maggioranza, in base alla legge elettorale, non bisogna tener conto dei risultati della Valle d'Aosta e del voto degli italiani all'estero, entrambi nettamente a favore del centro sinistra, e ciò rende la situazione ancor più delicata, sul filo del rasoio. Alla fine il pacchetto di seggi del premio di maggioranza viene assegnato all'Unione grazie ad appena 26.000 voti di vantaggio (esclusi quindi valdostani e italiani all'estero).
L'andamento del grafico è stato oggetto di osservazioni da parte di diversi giornalisti: infatti si nota come i due grafici siano speculari e il vantaggio si assottigli sempre più con l'andare del tempo. Il giornalista Enrico Deaglio, nel suo film-reportage Uccidete la democrazia, considera questo andamento un indice dei brogli elettorali da parte del centrodestra che riusciva a dirottare costantemente una parte delle schede bianche verso la coalizione, in particolare verso Forza Italia, diminuendo gradualmente lo svantaggio[7]. Secondo altri osservatori l'andamento potrebbe essere invece spiegato dalla conclusione più rapida delle operazioni di voto e di scrutinio in alcune regioni tradizionalmente più efficienti, e cosiddette "rosse", come Toscana ed Emilia-Romagna, storicamente appannaggio della sinistra. (per approfondire vedi più avanti nella voce) In ogni caso, le regioni tradizionalmente più efficienti lo erano probabilmente anche nelle elezioni precedenti e l'andamento non mostra nessuna casualità ma solo un disegno intelligente.
La sorpresa arriva poi dal voto degli italiani all'estero: l'Unione conquista 4 senatori contro uno solo della CdL, recuperando anche lo svantaggio al Senato. Prodi riesce a conquistare una lieve maggioranza al Senato.
I risultati delle elezioni politiche furono diffusi, a titolo provvisorio, dal Ministero dell'Interno, man mano che le prefetture ricevevano i verbali delle sezioni elettorali. I risultati definitivi, salvo reclami esaminati dalla giunte per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, furono forniti dalla Commissione elettorale centrale istituita presso la Suprema Corte di Cassazione. A seguito della proclamazione dei risultati nazionali, le singole commissioni elettorali circoscrizionali proclamarono i candidati eletti. La composizione del plenum di entrambe le assemblee legislative nella XV Legislatura, tuttavia, fu definita solo dopo che i parlamentari eletti in più circoscrizioni decisero per quale seggio optare lasciando che i primi dei non eletti nelle altre circoscrizioni accedessero in loro vece in Parlamento.
Camera dei Deputati
Italia
Leader | Lista | Voti (%) | Voti | Seggi | Differenza (%) | / | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Romano Prodi | ||||||||
L'Ulivo | 31,27 | 11.930.983 | 220 | - | - | |||
Partito della Rifondazione Comunista | 5,84 | 2.229.464 | 41 | 0,8 | 30 | |||
Rosa nel Pugno | 2,60 | 990.694 | 18 | - | - | |||
Partito dei Comunisti Italiani | 2,32 | 884.127 | 16 | - | - | |||
Italia dei Valori | 2,30 | 877.052 | 16 | 1,9 | 16 | |||
Federazione dei Verdi | 2,06 | 784.803 | 15 | - | - | |||
UDEUR Popolari | 1,40 | 534.088 | 10 | - | - | |||
Partito Pensionati | 0,87 | 333.278 | 0 | - | - | |||
Südtiroler Volkspartei | 0,49 | 182.704 | 4 | |||||
I Socialisti[8] | 0,30 | 115.066 | 0 | - | - | |||
Lista Consumatori[9] | 0,19 | 73.751 | 0 | - | - | |||
Lega per l'Autonomia - Alleanza Lombarda - Lega Pensionati[10] | 0,12 | 44.589 | 0 | - | - | |||
Altri centro-sinistra | 0,06 | 21.999 | 0 | - | - | |||
Totale coalizione | 49,81 | 19.002.598 | 340 | 94[11] | ||||
Silvio Berlusconi | ||||||||
Forza Italia | 23,72 | 9.048.976 | 137 | 5,7 | 77 | |||
Alleanza Nazionale | 12,34 | 4.707.126 | 71 | 0,01 | 47 | |||
Unione dei Democratici Cristiani e di Centro | 6,76 | 2.580.190 | 39 | - | - | |||
Lega Nord-Movimento per l'Autonomia | 4,58 | 1.747.730 | 26 | 0,6 | 6 | |||
DCA-Nuovo PSI[12] | 0,75 | 285.474 | 4 | - | - | |||
Alternativa Sociale | 0,67 | 255.354 | 0 | - | - | |||
Fiamma Tricolore | 0,60 | 230.506 | 0 | - | - | |||
No Euro[13] | 0,15 | 58.746 | 0 | - | - | |||
Altri centro-destra | 0,16 | 63.741 | 0 | - | - | |||
Totale coalizione | 49,74 | 18.977.843 | 277 | 91 | ||||
Progetto NordEst[14] | ||||||||
Giorgio Panto | 0,24 | 92.002 | 0 | - | - | |||
Altri | ||||||||
Altre liste | 0,21 | 80.900 | 0 | - | - | |||
Totale | 100,00 | 38.153.343[15] | 617 |
Valle d'Aosta
Lista | Voti (%) | Voti | Seggi | |
---|---|---|---|---|
Autonomie Liberté Démocratie | 43,44 | 34.167 | 1 | |
Vallee d'Aoste - Autonomie Progrès Fédéralisme | 30,66 | 24.118 | 0 | |
Forza Italia - Alleanza Nazionale | 17,00 | 13.372 | 0 | |
Unione dei Democratici Cristiani e di Centro | 2,90 | 2.282 | 0 | |
Alternativa Sociale | 2,02 | 1.587 | 0 | |
Lega Nord | 1,99 | 1.566 | 0 | |
Partito Pensionati | 1,44 | 1.135 | 0 | |
Fiamma Tricolore | 0,55 | 430 | 0 | |
Totale | 100,00 | 78.657[16] | 1 |
Estero
Lista | Voti (%) | Voti | Seggi | |
---|---|---|---|---|
L'Unione | 43,30 | 422.330 | 6 | |
Forza Italia | 20,75 | 202.407 | 3 | |
Associazioni Italiane in Sud America | 10,54 | 102.780 | 1 | |
Per l'Italia nel Mondo con Tremaglia | 7,51 | 73.289 | 1 | |
Unione dei Democratici Cristiani e di Centro | 6,75 | 65.794 | 0 | |
Italia dei Valori | 2,81 | 27.432 | 1 | |
Lega Nord | 2,07 | 20.227 | 0 | |
Unione Sudamericana Emigrati Italiani | 1,46 | 14.283 | 0 | |
Partito degli Italiani nel Mondo | 1,16 | 11.274 | 0 | |
L'Altra Sicilia | 1,11 | 10.848 | 0 | |
UDEUR Popolari | 0,99 | 9.692 | 0 | |
Alternativa Sociale | 0,73 | 7.102 | 0 | |
Alternativa Indipendente Italiani all'Estero | 0,36 | 3.474 | 0 | |
Amare l'Italia | 0,34 | 3.349 | 0 | |
Fiamma Tricolore | 0,12 | 1.133 | 0 | |
Totale | 100,00 | 975.414[17] | 12 |
Senato della Repubblica
Italia
Leader | Lista | Voti (%) | Voti | Seggi | Differenza (%) | / | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Romano Prodi | ||||||||
Democratici di Sinistra[18] | 17,49 | 5.977.347 | 62 | - | - | |||
Democrazia è Libertà - La Margherita[18] | 10,72 | 3.664.903 | 39 | - | - | |||
Partito della Rifondazione Comunista | 7,37 | 2.518.361 | 27 | 2,3 | 23 | |||
Insieme con L'Unione | 4,16 | 1.423.003 | 11 | - | - | |||
Italia dei Valori | 2,88 | 986.191 | 4 | 0,5 | 3 | |||
Rosa nel Pugno | 2,49 | 851.604 | 0 | - | - | |||
UDEUR Popolari[19] | 1,39 | 477.226 | 3 | - | - | |||
Partito Pensionati | 0,99 | 340.565 | 0 | 0,06 | ||||
I Socialisti[20] | 0,37 | 126.431 | 0 | - | - | |||
Lega per l'Autonomia - Alleanza Lombarda - Lega Pensionati[21] | 0,26 | 90.855 | 0 | - | - | |||
Lista Consumatori[22] | 0,21 | 72.199 | 1 | - | - | |||
L'Ulivo[23] | 0,17 | 59.498 | 1 | - | - | |||
Partito Socialista Democratico Italiano[24] | 0,16 | 57.343 | 0 | - | - | |||
Movimento Repubblicani Europei[25] | 0,14 | 51.219 | 0 | - | - | |||
Altri centro-sinistra | 0,07 | 28.656 | 0 | - | - | |||
Totale coalizione | 48,95 | 16.725.401[26] | 148 | 23[27] | ||||
Silvio Berlusconi | ||||||||
Forza Italia | 24,00 | 8.202.890 | 78 | - | - | |||
Alleanza Nazionale | 12,39 | 4.235.208 | 41 | - | - | |||
Unione dei Democratici Cristiani e di Centro[18] | 6,75 | 2.309.442 | 21 | - | - | |||
Lega Nord-Movimento per l'Autonomia[28] | 4,47 | 1.530.667 | 13 | - | - | |||
Alternativa Sociale | 0,62 | 214.526 | 0 | - | - | |||
Fiamma Tricolore | 0,59 | 204.498 | 1 | 0,5 | 1 | |||
DCA-Nuovo PSI[29] | 0,55 | 190.717 | 0 | - | - | |||
Pensionati Uniti[30] | 0,18 | 61.681 | 0 | - | - | |||
Partito Repubblicano Italiano[31] | 0,13 | 45.098 | 0 | - | - | |||
L'Ambienta-Lista - Ecologisti Democratici[32] | 0,10 | 36.458 | 0 | 0,01 | ||||
Altri centro-destra | 0,31 | 122.793 | 0 | - | - | |||
Totale coalizione | 50,19 | 17.153.978[26] | 153 | 23 | ||||
Progetto NordEst[33] | ||||||||
Giorgio Panto | 0,27 | 93.172 | 0 | - | - | |||
Nello Musumeci | ||||||||
Alleanza Siciliana | 0,10 | 36,194 | 0 | - | - | |||
Altri | ||||||||
Altre liste | 0,31 | 153.870 | 0 | - | - | |||
Totale | 100,00 | 34.162.615[26] | 301 |
Trentino-Alto Adige
Lista | Voti (%) | Voti | Seggi | |
---|---|---|---|---|
L'Unione - SVP | 34,53 | 198.153 | 2 | |
Casa delle Libertà | 30,52 | 175.137 | 2 | |
Südtiroler Volkspartei | 20,47 | 117.500 | 2 | |
L'Unione | 4,81 | 27.629 | 0 | |
Partito Pensionati | 2,85 | 16.406 | 0 | |
Fiamma Tricolore | 2,58 | 14.818 | 0 | |
Die Freiheitlichen | 2,91 | 16.746 | 0 | |
Unione Popolare Autonomista | 1,27 | 7.327 | 0 | |
Totale | 100,00 | 573.716[26] | 6 |
Valle d'Aosta
Lista | Voti (%) | Voti | Seggi | |
---|---|---|---|---|
Autonomie Liberté Démocratie[34] | 44,16 | 32.553 | 1 | |
Vallee d'Aoste - Autonomie Progrès Fédéralisme | 31,97 | 23.573 | 0 | |
Forza Italia-Alleanza Nazionale[35] | 15,60 | 11.505 | 0 | |
Unione dei Democratici Cristiani e di Centro[35] | 3,08 | 2.274 | 0 | |
Lega Nord[35] | 2,13 | 1.573 | 0 | |
Partito Pensionati[34] | 1,41 | 1.046 | 0 | |
Alternativa Sociale[35] | 1,05 | 775 | 0 | |
Fiamma Tricolore[35] | 0,56 | 416 | 0 | |
Totale | 100,00 | 73.715[26] | 1 |
Estero
Lista | Voti (%) | Voti | Seggi | |
---|---|---|---|---|
L'Unione | 43,99 | 387.145 | 4 | |
Forza Italia | 21,07 | 185.438 | 1 | |
Italia dei Valori[36] | 2,96 | 26.134 | 0 | |
UDEUR Popolari[37] | 1,50 | 13.265 | 0 | |
Per l'Italia nel Mondo con Tremaglia | 7,21 | 63.474 | 0 | |
Unione dei Democratici Cristiani e di Centro[38] | 6,50 | 57.200 | 0 | |
Lega Nord | 2,09 | 18.455 | 0 | |
Fiamma Tricolore[39] | 0,95 | 8.433 | 0 | |
Associazioni Italiane in Sud America[40] | 9,60 | 84.507 | 1 | |
Unione Sudamericana Emigrati Italiani[40] | 1,39 | 12.271 | 0 | |
Partito degli Italiani nel Mondo[36] | 1,22 | 10.791 | 0 | |
L'Altra Sicilia-Per il Sud[36] | 1,08 | 9.512 | 0 | |
Alternativa Indipendente Italiani all'Estero[41] | 0,37 | 3.308 | 0 | |
Totale | 100,00 | 879.933[26] | 6 |
Eletti
Camera dei deputati
Di seguito viene proposta l'attribuzione finale dei seggi[42], per coalizione, alla Camera:
Lista | Seggi | |
---|---|---|
L'Ulivo Rifondazione Comunista Rosa nel Pugno Italia dei Valori Comunisti Italiani Federazione dei Verdi UDEUR Popolari L'Unione[43] Südtiroler Volkspartei[44] Autonomie Liberté Démocratie Totale L'Unione |
220 41 18 17 16 15 10 6 4 1 348 | |
Forza Italia Alleanza Nazionale Unione dei Democratici Cristiani e di Centro Lega Nord- Movimento per l'Autonomia DCA-Nuovo PSI Per l'Italia nel Mondo con Tremaglia Totale Casa delle Libertà |
140 71 39 26 4 1 281 | |
Associazioni Italiane in Sud America | 1 | |
Totale | 630 |
Senato della Repubblica
Di seguito viene proposta l'attribuzione finale dei seggi[45], per coalizione, al Senato:
Analisi territoriale del voto
Rispetto alle precedenti elezioni del 2001 hanno avuto luogo le seguenti variazioni:
La coalizione di centro-sinistra di Romano Prodi, alla Camera dei Deputati ottiene ottimi risultati in Basilicata e Toscana, dove alla Camera dei Deputati supera il 60% delle preferenze, sfiorandolo in Emilia Romagna. Ottiene buoni risultati anche in Calabria e Marche e Umbria, dove supera il 55% dei voti[48].
La coalizione di centro-destra di Silvio Berlusconi perde notevolmente consensi, restando forte solamente in Lombardia e Veneto, dove supera il 55% delle preferenze alla Camera dei Deputati. Buoni risultati anche in Friuli Venezia Giulia, dove sfiora il 55% dei voti, e in Sicilia, dove oltrepassa abbondantemente il 50%[48].
Conseguenze del voto
La vittoria di misura dell'Unione
Sulla base dei risultati comunicati dal Viminale, l'Unione di Romano Prodi proclama la vittoria, ma la coalizione di centrodestra non ritiene di accettare immediatamente il risultato della consultazione elettorale. La contestazione nasce dal minimo scarto di voti che aggiudica al centrosinistra la maggioranza nei due rami del parlamento. Alla Camera dei deputati infatti il centrosinistra si aggiudica il premio di maggioranza con un vantaggio di 24.755 voti, ovvero dello 0,06% che assicura alla coalizione vincente una consistente maggioranza di seggi (340 deputati, poi saliti a 348 con gli eletti all'estero e in Valle d'Aosta).
Anche al Senato, nonostante un vantaggio di circa lo 0,6% per il centrodestra, l'Unione risulta avere la maggioranza dei seggi, con uno scarto positivo consistente in due senatori grazie al voto estero: tale vantaggio risulta poi rafforzato dall'appoggio quasi certo di un senatore indipendente della circoscrizione estero (che avrebbe appoggiato la coalizione vincente) e di almeno quattro senatori a vita. Qualcuno parla addirittura di una sorta di nemesi: la legge elettorale e il voto all'estero, voluti fortemente dalla Casa delle Libertà, permettono la vittoria del centrosinistra (anche) al Senato, seppur di stretta misura e nonostante il numero di elettori totali sia favorevole al centrodestra per oltre 200.000 voti: 17.713.163 contro 17.511.309.
Non era mai successo, nella storia parlamentare italiana, che le elezioni politiche si giocassero su un numero di voti così esiguo. Molti hanno parlato di un quasi pareggio e di un voto che divide l'Italia in due; peraltro, anche il risultato elettorale del 2001 - sotto il profilo dei voti raccolti - non aveva fatto emergere una maggioranza assoluta di voti a favore della coalizione vincente: alla Camera la Casa delle Libertà raccolse il 45,40% dei voti nella quota maggioritaria e il 48,6% nella quota proporzionale, ed al Senato con il 42,53% dei voti ottenne 176 seggi su 315. Sta di fatto che nel 2006, come detto, alla Camera l'Unione ha avuto 19.001.684 voti, e il Polo 18.976.460; ma a questi dati bisognerebbe aggiungere i voti della Val d'Aosta (calcolati separatamente perché hanno leggi elettorali diverse): 35.302 per l'Unione e 19.237 per il Polo; inoltre, occorre aggiungere i voti delle circoscrizioni estere: 459.454 per l'Unione e 369.952 per il Polo.
In tutto, quindi, l'Unione ottiene 130.801 voti in più alla Camera (19.496.450 contro 19.365.649) ma 201.854 in meno al Senato (17.511.309 contro 17.713.163).
Accuse di brogli e contestazioni
L'esiguità dello scarto nei risultati, le novità introdotte nella legge elettorale, nei meccanismi dello scrutinio elettronico, e nel voto degli italiani all'estero tramite posta hanno fatto sì che le elezioni del 2006 fossero oggetto di diverse gravi denunce di brogli e contestazioni da più parti dello schieramento politico, con vaste ripercussioni nell'opinione pubblica, fino alla decisione di procedere ad una revisione delle schede valide per il Senato.
Da parte di Silvio Berlusconi
Nell'immediato dopo voto, Silvio Berlusconi, forte del risultato di quasi parità, poco dopo aver prospettato all'Unione l'ipotesi di formare una grande coalizione, dichiara che riconoscerà la vittoria dell'avversario solo al termine delle verifiche circoscrizionali dei voti contestati. I maggiori leader della Casa delle Libertà sottolineano pertanto l'importanza di attendere il termine della verifica delle schede elettorali contestate e provvisoriamente non assegnate. Forza Italia organizza anche un sito web dal nome "Operazione ricontiamo" contenente una petizione da inoltrare al Presidente della Repubblica per richiedere il conteggio dei voti non validi, ossia il riconteggio delle schede nulle, più di un milione. Dopo una giornata di apparente distensione, il Presidente del Consiglio uscente passa all'attacco, accusando l'esistenza di supposti brogli elettorali, che sarebbero "tanti, tantissimi", così tanti che "il risultato deve cambiare", e chiedendo tempo per controllare verbali, schede, scrutini. La legge elettorale esclude però la possibilità di ricontare le schede definitivamente assegnate. Berlusconi dichiara che telefonerà a Prodi (che nel frattempo riceve i complimenti per la vittoria da diversi capi di stato) solamente dopo che saranno state finite di assegnare in sede circoscrizionale le circa 43 000 presunte schede contestate capaci numericamente di ribaltare il risultato elettorale alla Camera.
Nelle ultime ore prima della scadenza del termine a disposizione delle Circoscrizioni per ufficializzare il voto, Silvio Berlusconi ipotizza anche la promulgazione di un decreto legge che allunghi i tempi per ricontare tutte le schede e riesaminare i verbali. La proposta secondo fonti giornalistiche viene avanzata al Quirinale che esprime forte parere negativo, incontrando anche la perplessità dello stesso Ministro dell'Interno Beppe Pisanu.[49] Sia il Presidente della Repubblica che il Ministro hanno espresso soddisfazione per la correttezza della consultazione elettorale, e nessun altro esponente politico oltre Berlusconi ha denunciato brogli.
Scaduti i tempi di verifica, il Viminale ammette: «È stato un errore materiale». Il numero delle schede contestate si riduce da 43.028 a 2.131 per la Camera dei deputati, e da 39.822 a 3.135 per il Senato, chiudendo la disputa sulla legittimità del responso elettorale. Berlusconi rifiuta comunque di accettare il risultato elettorale, allo stesso tempo riproponendo l'ipotesi di una grande coalizione con la sinistra. Nel frattempo forte del risultato elettorale finale Prodi dichiara "Il premier si scusi, ha spaccato il Paese".
Nello stesso tempo alcune dichiarazioni di Gavino Angius, esponente dei DS, davano adito alla possibilità di un accordo che avrebbe potuto assegnare la presidenza di una delle due camere al centrodestra. Immediatamente arriva la smentita di Romano Prodi. Nei giorni successivi, continua il balletto di dichiarazioni e controdichiarazioni. Massimo D'Alema rilascia un'intervista sul Corriere della Sera dai toni distensivi, riguardante un possibile accordo sull'elezione del Presidente della Repubblica, seguita da una lettera di Silvio Berlusconi che con più decisione rilancia l'ipotesi di grande coalizione, invitando Romano Prodi a "trovare insieme soluzioni nuove", qualunque sia l'esito finale delle verifiche sullo spoglio in corso. Molte altre voci si sono espresse contro questa eventualità, da Rifondazione Comunista ma anche dalla Lega Nord e dall'UDC, fino a che essa è tramontata completamente alla vigilia delle prime importanti scadenze parlamentari (elezione dei Presidenti di Camera e Senato e del nuovo Presidente della Repubblica). Lo stesso giorno dell'elezione al Quirinale di Giorgio Napolitano, da parte di Berlusconi e del ministro uscente Castelli si è invece ripreso il tema delle verifiche sulla correttezza dei risultati elettorali, preannunciando che tale questione verrà posta alla Giunta dei due rami del Parlamento.
Da parte di Roberto Calderoli
A distanza di un giorno, Roberto Calderoli, interpretando a suo modo la legge che ha contribuito a scrivere lui stesso, ha sostenuto in data 15 aprile che «la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali e quindi la Lega Alleanza Lombarda, che si è presentata con Unione, potendo contare solo sulla somma della cifra elettorale della circoscrizione Lombardia 2, non dovrebbe concorrere coi suoi 45.580 voti al calcolo del totale per il centrosinistra». La dichiarazione di Calderoli è stata tuttavia smentita dalla Corte di Cassazione il 19 aprile.[50]
Da parte della Rosa nel Pugno
Dopo l'assegnazione dei seggi, il partito della Rosa nel Pugno ha contestato la mancata assegnazione di quattro seggi del Senato a propri candidati[51]. La controversia riguardava l'interpretazione della legge elettorale in riferimento al calcolo del quorum del 3 per cento dei voti[52]. Il ricorso richiesto dalla Rosa nel Pugno non è stato accolto[53].
Il film inchiesta di Deaglio e Cremagnani
Nel novembre 2006, pochi mesi dopo le elezioni, la questione dei brogli elettorali è stata ulteriormente infiammata dall'uscita del DVD Uccidete la democrazia!, di Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani, che paventa l'ipotesi che alcune schede bianche possano essere state "trasformate" in voti per la Casa delle Libertà durante la trasmissione elettronica dei dati dalle prefetture al Viminale. Questa ipotesi sarebbe avvalorata dalla mancanza di dati ufficiali sul numero delle schede bianche, e dall'andamento sospetto dei dati ufficiosi ad esse relative.[7] La procura di Roma, pochi giorni dopo, ha aperto un'indagine contro Deaglio e Cremagnani per "diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico".[54]
La denuncia di Paolo Rajo
Irregolarità anche nelle votazioni via posta degli italiani all'estero sono state denunciate nel luglio 2007 da Paolo Rajo, candidato senatore dell'UDEUR all'estero.[55]
La revisione delle schede
La giunta per le elezioni del Senato, nel dicembre 2006, ha deciso il riconteggio totale delle schede nulle, bianche, e contenenti voti nulli o contestati, partendo dalle regioni di Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia e Toscana, oltre che alla revisione a campione delle schede valide custodite nei tribunali. Il riconteggio si sarebbe poi esteso al resto d'Italia se i risultati evidenziassero scostamenti significativi rispetto ai dati proclamati ufficialmente. Nonostante le ipotesi di Deaglio fossero di brogli a favore di Forza Italia, anche Berlusconi appoggia la decisione del riconteggio, sostenendo che ci sono stati brogli a favore del centrosinistra.[56] Il 18 settembre 2007, il presidente della Giunta delle elezioni del Senato, Domenico Nania, ha dichiarato conclusa la revisione iniziata il 6 dicembre 2006. I Comitati di revisione schede costituiti nelle 7 regioni interessate, hanno riferito unanimemente che "gli scostamenti riscontrati rispetto ai dati di proclamazione sono assolutamente fisiologici" e quindi risulta "la legittimità delle operazioni di voto del 9 e 10 aprile 2006 per il Senato".[57]
Note
- ^ Obbligo imposto dall'art. 57, comma 1 della Costituzione italiana.
- ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
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- ^ Insieme con L'Unione, al Senato raggruppa Partito dei Comunisti Italiani, Federazione dei Verdi e Consumatori Uniti
- ^ Rosa nel Pugno raggruppa Socialisti Democratici Italiani e Radicali Italiani
- ^ Alternativa Sociale raggruppa Azione Sociale, Fronte Sociale Nazionale e Forza Nuova
- ^ Articolo di Repubbica
- ^ a b La notte delle schede bianche scomparse. Brogli, l'inquietante ipotesi del film di Deaglio, in La Repubblica, 23 novembre 2006. URL consultato il 22 novembre 2009.
- ^ Lista presentata solamente undici circoscrizioni (Piemonte 1, Veneto 1, Veneto 2, Lazio 1, Lazio 2, Campania 1, Campania 2, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia 1)
- ^ Lista presente in quattro circoscrizioni (Toscana, Campania 1, Calabria, Sicilia 1)
- ^ Lista presente in una circoscrizione (Lombardia 2)
- ^ Confrontato con l'Ulivo, nome della coalizione di centrosinistra alle precedenti elezioni
- ^ Lista presentata in tutte le circoscrizioni, ad eccezione della circoscrizione Friuli Venezia Giulia
- ^ Lista presente solamente in quindici circoscrizioni (Piemonte 1, Piemonte 2, Lombardia 1, Lombardia 2, Veneto 1, Veneto 2, Liguria, Emilia-Romagna, Umbria, Marche, Campania 1, Campania 2, Puglia, Sicilia 1, Sicilia 2)
- ^ Lista presente in tre circoscrizioni (Veneto 1, Veneto 2, Friuli Venezia Giulia)
- ^ Ministero dell'Interno - Archivio storico delle Elezioni
- ^ Ministero dell'Interno - Archivio storico delle Elezioni
- ^ Ministero dell'Interno - Archivio storico delle Elezioni
- ^ a b c Lista non presentata in Molise
- ^ Lista non presentata in Friuli-Venezia Giulia e in Molise
- ^ Lista presentata solo in nove regioni (Piemonte, Veneto, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia)
- ^ Lista presentata solo in Lombardia
- ^ Lista presentata solo in quattro regioni (Toscana, Campania, Calabria, Sicilia)
- ^ Lista presentata solo in Molise
- ^ Lista presentata solo in dieci regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia)
- ^ Lista presentata solo in otto regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia)
- ^ a b c d e f Ministero dell'Interno - Archivio Storico Elezioni
- ^ Confrontato con l'Ulivo, nome della coalizione di centrosinistra alle precedenti elezioni
- ^ Lista non presentata in Sardegna
- ^ Lista presentata solo in dodici regioni (Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sardegna)
- ^ Lista presentata solo in sei regioni (Lombardia, Veneto, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia)
- ^ Lista presentata solo in nove regioni (Emilia-Romagna, Marche, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna)
- ^ Lista presentata solo in cinque regioni (Piemonte, Lombardia, Marche, Campania, Sicilia)
- ^ Lista presentata solo in Veneto e Friuli-Venezia Giulia
- ^ a b Fa riferimento alla coalizione dell'Unione
- ^ a b c d e Fa riferimento alla coalizione della Casa delle Libertà
- ^ a b c Presentata solo nella ripartizione Europa
- ^ Non è stata presentata nella ripartizione America Settentrionale e Centrale
- ^ Non è stata presentata nella ripartizione Asia-Africa-Oceania-Antartide
- ^ Non è stata presentata nella ripartizione America Meridionale
- ^ a b Presentata solo nella ripartizione America Meridionale
- ^ Presentata solo nella ripartizione America Settentrionale e Centrale
- ^ Ministro dell'Interno - Archivio storico delle Elezioni
- ^ Nome della lista presente nella circoscrizione estero
- ^ Lista presente nella circoscrizione Trentino Alto Adige
- ^ Ministro dell'Interno - Archivio storico delle Elezioni
- ^ Nome della lista presente nella circoscrizione Estero
- ^ Nome della lista presente nella circoscrizione Trentino Alto Adige
- ^ a b Ministro dell'Interno - risultati elezioni
- ^ Fonte: Articolo di Repubblica (13/04/2006)
- ^ La Cassazione conferma la vittoria dell'Unione, in La Repubblica, 19 aprile 2006. URL consultato il 22 novembre 2009.
- ^ Annuncio sul sito rosanelpugno.it
- ^ Spiegazione della controversa interpretazione con esempio numerico da noiseFromAmeriKa.org
- ^ Verbale seduta della Giunta delle Elezioni del Senato
- ^ Elezioni, Deaglio indagato per diffusione di notizie false, in La Repubblica, 28 novembre 2006. URL consultato il 22 novembre 2009.
- ^ Alessia Manfredi, Il video-denuncia su Repubblica.it "Ecco i brogli in Australia", in La Repubblica, 9 luglio 2007. URL consultato il 22 novembre 2009.
- ^ Senato: "Ricontare le schede bianche". Berlusconi: "Primo passo positivo, in La Repubblica, 6 dicembre 2006. URL consultato il 22 novembre 2009.
- ^ "Elezioni 2006 furono regolari", in La Stampa, 18 settembre 2007. URL consultato il 22 novembre 2009.
Bibliografia
- Costituzione della Repubblica Italiana
- L. 21 dicembre 2005, n. 270, in materia di "Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica"
- L. 27 dicembre 2001, n. 459, in materia di "Norme per l' esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all'estero"
- Elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica (PDF), su interno.it. URL consultato il 06-04-2008., pubblicazione elettronica a cura del Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali - Direzione Centrale dei Servizi Elettorali - del Ministero dell'Interno
Voci correlate
- Calendario delle elezioni in Italia
- Circoscrizioni elettorali
- Parlamento della Repubblica Italiana
- Governo italiano
- Legge elettorale italiana del 2005
- Sistema politico della Repubblica Italiana
- Storia del sistema politico italiano
- XV Legislatura della Repubblica Italiana
- Partiti politici italiani
- Grafico delle elezioni politiche italiane
Altri progetti
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su elezioni politiche in Italia del 2006
- Wikinotizie contiene l'articolo Il Corriere della Sera si schiera con l'Unione, 8 marzo 2006
- Wikinotizie contiene l'articolo Italia: oggi e domani al voto, si elegge il nuovo Parlamento, 9 aprile 2006
- Wikinotizie contiene l'articolo Si è concluso il primo match fra Prodi e Berlusconi, 15 marzo 2006
- Wikinotizie contiene l'articolo Duello Berlusconi-Prodi: Mimun non offre la replica al professore, 15 marzo 2006
- Wikinotizie contiene l'articolo Duello tv: secondo match Berlusconi-Prodi, 4 marzo 2006-
Collegamenti esterni
- Il testo della legge sulla par condicio (L. 22 febbraio 2000, n.28)
- Programma elettorale dell'Unione 2006
- Programma elettorale della CDL 2006
- Le schede elettorali che i cittadini riceveranno nei seggi (dal Ministero dell'Interno)
- La missione di osservazione elettorale OSCE in Italia
- Risultati non ufficiali per il Senato con riepilogo nazionale e suddivisi regione per regione su senato.it
- Risultati Corte di Cassazione per la Camera
- Risultati Giunta delle elezioni della Camera
- Scrutinio Elettronico, come è andata a finire in una sezione del Lazio, PI
- Voto elettronico, è tempesta - Punto Informatico
- Composizione delle società incaricate degli scrutini, sito non ufficiale
- Intervista a Calderoli sulla legge elettorale Calderoli: "La legge elettorale? L'ho scritta io, ma è una porcata"