Tarzanide

personaggio dei fumetti a imitazione di Tarzan

Un tarzanide è un personaggio dei fumetti ispirato a Tarzan.[1] Il termine fu coniato dal critico francese Francis Lacassin.[2] Un tarzanide assomiglia a Tarzan nella sua intraprendenza fisica all'interno di una linea di azione che comprende una vita avventurosa nella giungla, il dono di capire e farsi capire dagli animali, il contatto con civiltà perdute, coraggio combinato con la capacità di gestire la natura. La comparsa di questi personaggi potrebbe essere stata causata dal successo che Tarzan aveva raggiunto fin dalla sua comparsa nella letteratura, nel 1912,[3] che culminò con la pubblicazione di strisce a fumetti nei quotidiani nel 1929, aprendo la strada a un genere che combina il richiamo di un ambiente sconosciuto, la necessità delle caratteristiche archetipiche del protagonista e un accesso popolare.

Copertina della rivista pulp All Story (ottobre 1912), debutto di Tarzan nella letteratura.
Copertina di Jo-Jo - Congo King n.23 (1949)

I tarzanidi seguono le stesse linee d'azione di Tarzan, ma tra essi vi sono diversi eroi, uomini o donne, adattati ad avventure ambientate in un insieme di elementi che compongono lo stereotipo della giungla nell'immaginario popolare, comprendendo, oltre alle giungle africane, la foresta amazzonica e anche regioni polari sconosciute.[4]

Etimologia e caratteristiche

 
Nyoka the Jungle Girl n. 6, Fawcett Comics, 1946

Il termine "Tarzanide" venne coniato dal critico letterario francese Francis Lacassin, autore di tre libri sull'uomo scimmia: Tarzan: mythe triomphant, mythe humilié (1963),[2] "Tarzan" ou le Chevalier crispé (1971)[5] e La Legendé de Tarzan (2000).[2] Proprio come Tarzan, un tarzanide è generalmente considerato "il re della foresta" o "il re della giungla". Può parlare con gli animali e persino comandarli,[6] è rispettato dalla maggior parte delle tribù locali e scopre spesso civiltà perdute.[7][3]

Mentre i termini "tarzanide" e "tarzanidi" sono adottati per i personaggi nati nelle pubblicazioni del fumetto franco-belga[8] e italiano,[1] nelle pubblicazioni americane il termine ampiamente utilizzato è Tarzanesque[9] (traducibile come "tarzanesco"). Secondo il dizionario online The Free Dictionary, "Tarzan" è un termine usato per deridere gli uomini forti e agili.[10] In portoghese è usato anche "Tarzânico".[11]

Storia

Primordi

 
Anche se Sheena (sopra in Jumbo Comics n.99 del 1947) non è stata la prima "ragazza della giungla", era caratterizzata graficamente da un bikini di pelliccia di leopardo, una caratteristica del tutto senza precedenti che sarebbe stata replicata dalle eroine successive.

Il successo delle strisce di Tarzan, sorto nel 1929,[3] stimolò la creazione di diversi "Re" e "ragazze della giungla"[12][13][14] (chiamate anche "donne della giungla"[15] o "Tarzanas").[16] Alcuni di queste manifestazioni furono indipendenti: nel 1931 lo scrittore Jerry Siegel - che sarebbe poi diventato uno degli ideatori di Superman ma a quel tempo era ancora a scuola - ideò una parodia di Tarzan per il giornale dello studente The Torch della Glenville High School.[17] Nel 1933 il filippino Francisco Reyes (disegnatore) e Pedrito Reyes (autore dei testi) idearono una prima copia di Tarzan, Kulafu, considerata la striscia delle Filippine.[18] Nel 1934 Alex Raymond ideò le strisce di Flash Gordon e Jim della giungla (Jungle Jim) per competere, rispettivamente, con Buck Rogers e Tarzan.[19] Jim, tuttavia, non era un "Re della giungla", ma un cacciatore[20] protagonista di avventure nelle giungle asiatiche.[21]

Nel 1936 la Timely Comics (oggi Marvel Comics) pubblicò il primo numero della rivista pulp Ka-Zar, con protagonista il personaggio del titolo, un giovane di nome David Rand che vive nel Congo Belga accanto al leone Zar.[7] Nello stesso anno William L. Chester lanciò il personaggio di Kioga dalla serie di libri; il personaggio vive le sue avventure nello Stretto di Bering;[22] nel 1938 Kioga fu protagonista del serial cinematografico Hawk of the Wilderness, interpretato da Herman Brix,[23] che aveva anche interpretato Tarzan in un serial lanciato nel 1935.[24]

Nel 1937 Will Eisner e Jerry Iger idearono Sheena, la regina della giungla, una delle più famose "ragazze della giungla". Anche se ben noto,[25][26] il personaggio non fu il primo a entrare nell'archetipo: nel 1904 era nata Rima, un personaggio del romanzo Green Mansions: A Romance of the Tropical Forest[27] scritto da W. H. Hudson[4][28] otto anni prima del Tarzan vero e proprio.[29] Sheena comunque apportava caratteristiche inedite: fu la prima "ragazza della giungla" a indossare un bikini di pelle di leopardo, che ben presto sarebbe diventato un cliché,[30][31] e fu anche la prima eroina a guadagnare una propria rivista, pubblicata dalla Fiction House tra il 1942 e il 1953:[4][30] Rima riuscì ad avere una versione a fumetti solo nel 1974, dalla DC Comics, e persino a partecipare a tre episodi della serie animata I Superamici.[28]

Nel 1939 Ka-Zar fece il suo debutto nel mondo dei fumetti, pubblicato sulla rivista Marvel Comic n. 1, prima pubblicazione del suo genere da parte dell'editore, il primo scritto da Ben Thompson; fu adattato nel racconto King of Fang and Claw di Bob Byrd, pubblicato inizialmente nella rivista pulp di eroi; oltre che nel Congo belga, Ka-Zar vive avventure in Somaliland (una regione della Somalia), Etiopia, Kenya, Gran Bretagna e Stati Uniti, affrontando i più vari cattivi: cacciatori, contrabbandieri, fascisti, nazisti e altri ancora. Nel 1941 l'eroe ha partecipato a una storia dell'androide Torcia Umana originale; Ka-Zar fu pubblicato dall'editore fino al 1942.[32]

Anni quaranta

Nel 1940 la Fiction House diede inizio alle storie di Kaanga, il re della giungla, che venne pubblicato in Brasile da EBAL (editore che pubblicava Tarzan[3] e Sheena) col nome di "Kionga".[33] Oltre a Kaanga e Sheena, la Fiction House aveva pubblicato sulla rivista pulp Jungle Stories il personaggio di Ki-Gor.[14] Dalla stessa casa editrice furono pubblicati anche Camilla, regina dell'impero perduto e Tabu, il mago della giungla.[34]

Nyoka the Jungle Girl è un personaggio originariamente ideato per il grande schermo nel 1941, nel serial cinematografico Jungle Girl. Benché il personaggio di Nyoka sia stato frequentemente attribuito a Edgar Rice Burroughs - dato che il serial era ufficialmente basato su una sua storia - in realtà non c'è un personaggio di nome Nyoka o un personaggio analogo nella storia originale di Burroughs del 1931. Dopo il primo film, il personaggio venne ripreso nel 1942 nei fumetti dalla Fawcett Comics per il n.1 di Jungle Girl; Nyoka apparve in modo irregolare fino al 1953, quando cessarono le pubblicazioni della Fawcett, per venire ripresa da Charlton (fino al 1957) e da AC Comics negli anni ottanta.[35] Fu anche pubblicata in Brasile negli anni quaranta e cinquanta.

Nel 1948 fece il suo esordio un albo italiano ispirato a figure come Sheena[36] e Nyoka, Pantera Bionda, ideata da Gian Giacomo Dalmasso (testi) ed Enzo Magni (disegni, con lo pseudonimo di Ingam). La bionda eroina è accompagnata nelle sue avventure nelle foreste del Borneo dal fidanzato/esploratore Ted, dalla scimmia Tao e da Fiore di Loto, un'anziana cinese che l'ha allevata. Pantera Bionda è stata la prima vera eroina dei fumetti italiani[36][37] e il primo fumetto italiano a puntare scopertamente sul sesso, precorrendo quella che sarebbe stata l'evoluzione del fumetto degli anni sessanta.[36] La serie, dato il notevole successo di vendite (circa 100 000 copie a numero[38]), da quindicinale si convertì ben presto in settimanale, venendo pubblicata fino al 1950,[39] subendo tuttavia varie censure, dato che il carattere indipendente dell'eroina e il suo costume succinto facevano scandalo nella società dell'epoca.[40] Dalmasso in seguito ideò tra i suoi numerosi personaggi un'altra tarzanide, Naja.[41]

Negli anni cinquanta due artisti che progettarono eroi tarzanidi della Fiction House lavorarono alla striscia di Tarzan: John Celardo, che illustrò le storie con Kaanga come protagonista,[42] e Bob Lubbers, che illustrò storie di Camilla.[43]

Tarzanidi neri

Copertina e una pagina di All-Negro Comics n.1 (1947)

Nel 1947, turbato dalla rappresentazione delle persone di colore nei fumetti (soprattutto nelle storie di eroi ambientate in Africa),[44] il giornalista afroamericano Orrin C. Evans elaborò la rivista All-Negro Comics, prodotta e diretta al pubblico nero (qualcosa di analogo al cinema di blaxploitation degli anni settanta[45]); nella rivista il fratello di Orrin, George J. Evans Jr., ideò l'eroe Lion Man, uno scienziato afroamericano al servizio delle Nazioni Unite, che quando viene inviato nella Costa d'Oro in Africa si trova di fronte una miniera di uranio; temendo che la miniera possa cadere nelle mani sbagliate si risolve di proteggerla, diventando una sorta di tarzanide nero; nonostante gli sforzi la rivista durò appena una uscita.[46] Non fu questo il primo tentativo di un tarzanide nero: anche l'afroamericano Matt Baker[47] ideò nel 1945 Voodah,[48] per il terzo numero della rivista Crown Comics dell'editore Golfing/McCombs.[49] Il personaggio non sarebbe rimasto nero per molto: sulla copertina della quinta uscita della rivista, Voodah appare come un caucasico (anche se ancora nero nelle pagine interne); nel numero successivo Voodah divenne bianco come pure nelle pagine interne.[50]

Anni cinquanta

 
Roberto Renzi, co-ideatore di Akim
 
Copertina di Thun'da, King of Congo n. 3 (1952). Illustrazione di Bob Powell.

Nel 1950 apparve Akim nell'italiano Albo Gioiello, un albo pubblicato nel formato a striscia fino al 1967 e che poi passò (vedi Akim (1976-1983)) al classico formato bonellide. Ideato dallo sceneggiatore Roberto Renzi e dal disegnatore Augusto Pedrazza, Akim non vive solo avventure nella giungla, combattendo criminali anche comuni nel cosiddetto "mondo civile" dove indossa abiti normali in uso nelle grandi metropoli. Il personaggio è stato pubblicato in Italia e Francia, con alcune interruzioni, per oltre 40 anni, fino al 1991.[4] Oltre a un inedito antropomorfismo delle varie specie che si incontrano nelle storie (gli animali parlano e ragionano), la serie è fortemente caratterizzata dalla sensibilità ecologica, con frequenti richiami a un rapporto più equilibrato con la natura. Accanto alle consuete avventure tra le tribù della giungla compaiono anche temi fantascientifici e fantastici.

Proprio nell'edizione italiana di Akim Gianni Bono ha curato per molti anni una rubrica regolare, I Tarzanidi, facendo la puntuale rassegna di tutti i personaggi dei fumetti ispirati all'uomo scimmia.

Nel 1952 Frank Frazetta ideò Thun'da, King of Congo per la Magazine Enterprises; il personaggio ebbe un serial, King of the Congo dello stesso anno, con protagonista Buster Crabbe[51] (attore che aveva interpretato Tarzan nel serial Tarzan l'indomabile del 1933).[52] Thun'da (il cui vero nome è Robert Drum) è un aviatore dell'US Air Force che si perde nel Congo; nel fumetto Drum affronta dinosauri, creature preistoriche (elementi che esistevano anche nelle storie di Tarzan, più precisamente nei mondi perduti di Pal-ul-don[53] e di Pellucidar, un altro romanzo della serie omonima ideata da Edgar Rice Burroughs[54]), ma a causa del budget limitato questi elementi non erano presenti nel serial.[55] Negli anni sessanta Frazetta illustrò le copertine delle versioni tascabili dei racconti di Tarzan pubblicati da Ace Books.[56]

Nel 1953 Joe Kubert lanciò Tor;[57] la differenza tra Tor e Tarzan è che le storie di Tor erano ambientate nella preistoria (più precisamente un milione anni prima di Cristo, il corrispondente del periodo Quaternario, noto ai paleontologi per la grande evoluzione del genere Homo che ha portato all'Homo sapiens;[58] tuttavia l'autore usò anche la "licenza poetica" di includere dinosauri nelle storie di Tor).[59] Anni più tardi Kubert disegnò anche fumetti di Tarzan.[60]

Nello stesso anno la Atlas Comics (nome usato dalla Marvel durante gli anni cinquanta) lancia la rivista Lorna the Jungle Queen, con protagonista una bionda ragazza della giungla; dopo cinque edizioni la rivista cambiò nome in Lorna the Jungle Girl (Lorna ragazza della giungla).[30] Tra il 1954 e il 1955 pubblicò due riviste che avevano come scenario la giungla: Jungle Action[61] e Jungle Tales[13]. Su Jungle Action venivano pubblicati due personaggi tipicamente ispirati a Tarzan: Lo-Zar (il nome del personaggio venne cambiato in Tharn cambiando il colore dei capelli dal biondo al rosso quando fu ripubblicato negli anni settanta per non essere confuso con Ka-Zar)[32] ragazzo della giungla[62] e una ragazza della giungla, Jann of the Jungle apparsa anche in Jungle Action n.1; a partire dal numero 8 la rivista venne ribattezzata Jann of the Jungle[61] (pratica comune nei fumetti americani)[63] e durò 9 numeri; in Jungle Tales n. 1 fu pubblicata la storia di Waku, Prince of Bantu, un nuovo tentativo di un eroe nero ambientato nelle selve africane; ideata da autori sconosciuti, la storia mostrava un principe africano.[46] Il personaggio anticipava alcuni elementi che sarebbero stati presenti in Pantera Nera (un altro personaggio della Marvel, supereroe ideato da Stan Lee e Jack Kirby in Fantastic Four n. 52 del 1966).[64] Nel 1972, ora come Marvel Comics, l'editrice lanciò una nuova rivista chiamata Jungle Action, i cui primi quattro numeri ripubblicavano storie già edite nella rivista originale (Tharn e Jann)[65] e alcune storie di Lorna;[66] dal quinto numero pubblicato nel 1973 iniziarono a comparire storie di Pantera Nera.[45][67]

Anni sessanta

 
Il "papà" di Zagor, Sergio Bonelli (1932-2011)
 
Le foreste brasiliane sono servite anche come scenario per le avventure di tarzanidi.

Il 1961 vede la nascita di uno dei più originali e celebri tarzanidi italiani,[68] Zagor, ideato da Sergio Bonelli (con lo pseudonimo di Guido Nolitta) e dalle matite di Gallieno Ferri, tuttora edito dopo oltre 50 anni. Il fumetto si caratterizza per la varietà degli spunti, dei temi, dei personaggi e delle situazioni, con una notevole commistione di generi, dal western al fantasy alla fantascienza. Creduto un essere soprannaturale dagli indiani, che lo chiamano "Spirito con la Scure", Zagor abita con l'amico Cico nell'immaginaria foresta di Darkwood da qualche parte nel selvaggio West degli Stati Uniti, in una capanna difesa da sabbie mobili e paludi. Strenuo difensore della foresta e dei nativi americani, le sue armi sono la pistola e una scure indiana fatta con una pietra arrotondata.

A metà degli anni sessanta, sulla scia del successo del genere, altri editori brasiliani crearono i loro tarzanidi, uno dei quali era Targo di Editora Outubro (in seguito ribattezzato Taika); Targo è un orfano sopravvissuto a un incidente aereo nella foresta amazzonica (più propriamente sul confine dello Stato di Amazonas con il Perù, ma vi erano anche storie ambientate nel Planalto Central)[69]) e cresciuto dagli indios apocajés. Il personaggio ha avuto storie prodotte da artisti come Helena Fonseca, Jaime Cortez, Gedeone Malagola, Nico Rosso e Rodolfo Zalla.[30] Assieme a Tarzan e Thun'da, Targo talvolta convive con creature preistoriche ritenute estinte.[69] L'idea di un'Amazzonia abitata da creature preistoriche era stata ritratta nel romanzo Il mondo perduto di Arthur Conan Doyle, pubblicato nel 1912.[70] Come Tarzan, Targo ha anche un proprio nucleo familiare, composto dalla moglie Arima, dal fratello Aurici e da un giaguaro.[69] Sotto la guida di Jaime Cortez, il personaggio fu la creazione congiunta di editori e fumettisti delle edizioni Outubro; toccò a Gedeone Malagola battezzare l'eroe; Malagola disse che il nome l'aveva preso da quello di un amico poliziotto dal cognome "Targa", che egli per scherzo confrontava con Tarzan delle scimmie.[71] Per coincidenza, Targa era anche il nome usato da un tarzanide francese[8] pubblicato negli anni quaranta.[72] Lo stesso Gedeone Malagola aveva ideato anche un altro personaggio ispirato a Tarzan, Tambu.[73] Un altro esempio era Tarun di Paulo I. Fukue, pubblicato dalla rivista Magia Verde di EDREL.[30][74] Come Thun'da, Tarun a sua volta non rientrava negli archetipi del bambino selvaggio/buon selvaggio: il personaggio è un uomo che cerca di tornare alla civiltà; come Targo, Tarun vive avventure in una regione isolata del Rio delle Amazzoni, una "regione fantastica".[30] Per l'editore di origine messicana Editormex,[75] il fumettista Edmundo Rodrigues disegnò una storia di Antar (quasi un anagramma di Tarzan);[76] Antar era una rivista di fotoromanzi di film di Tarzan, Jim della giungla e altri.[77]

Nel 1963 giunse il francese Zembla, ideato da Marcel Navarro (disegni) e Phil Anderson (alias Cesare Solini, testi)[78] per fare concorrenza ad Akim. Apparso sulla rivista Spécial Kiwi, Zembla arrivò ad avere storie disegnate dal co-creatore di Akim, Augusto Pedraz. Le storie di Zembla erano più vicine a parodie. Cresciuto dai leoni, con indosso una striscia di pelle di leopardo, Zembla ha come alleati un leone, un gatto selvatico, un canguro, un pigmeo e un mago (chiaramente ispirato al Mandrake di Lee Falk).[79] Il personaggio fu pubblicato fino al 1994[4], in Francia. Tanto Akim quanto Zembla furono pubblicati in formato digest.[80] Un'altra creazione francese fu Yataca, nato nella foresta amazzonica, eroe che vive avventure nelle Americhe per venti numeri, dopodiché, inesplicabilmente, le sue storie passano alla terra d'Africa come scenario.[4]

 
Johnny Weissmuller e Johnny Sheffield nel film Il figlio di Tarzan (1939)

Tra il 1967 e il 1968 la DC Comics pubblicò la rivista Bomba, the Jungle Boy.[81] Bomba apparve in una serie di venti romanzi iniziata nel 1926 e terminata nel 1938;[82] come Tarzan, anche Bomba fu adattato per il cinema tra il 1949 e il 1955; le sue storie erano ambientate nelle giungle dell'America meridionale.[83] Bomba fu interpretato da Johnny Sheffield, l'attore che aveva avuto il ruolo di Boy, il figlio adottivo di Tarzan e Jane nel film Il figlio di Tarzan del 1939.[84] Le storie di Bomba sarebbe state ristampato dalla casa editrice nel 1970 su riviste con protagonista Tarzan, prodotto da Joe Kubert; per non violare il diritto d'autore, il personaggio fu ribattezzato Simba.[85]

Ka-Zar e Shanna

Una nuova versione di Ka-Zar venne realizzata nel 1965 da Stan Lee e Jack Kirby, ispirato a Tarzan e Tor di Joe Kubert.[32] Il nuovo Ka-Zar appare come personaggio minore della rivista Uncanny X-Men, il Congo belga sostituito da una fittizia Terra Selvaggia (una zona tropicale curiosamente localizzata nel Circolo polare antartico,[4] abitata anche da creature preistoriche apparentemente estinte, proprio come Pellucidar, la terra cava ideata da Burroughs[22][86]), dal leone Zar e dalla tigre dai denti a sciabola Zabu. Il vecchio alter ego di Ka-Zar, David Rand, viene sostituito da quello di lord Kevin Plunder.[7] Ka-Zar è stato il tarzanide di maggior successo: ebbe diverse riviste proprie, miniserie e romanzi a fumetti.[87][88]

Nel 1973 la Marvel lanciò un'altra ragazza della giungla, Shanna, con una rivista propria, durata però solo cinque uscite, per continuare ad essere pubblicata su riviste di Ka-Zar (che in seguito sposerà),[30] Daredevil e Hulk.[12]

I Tarzanidi nel mondo contemporaneo

 
Il fumettista Frank Cho con la sua "Jungle Girl" nello sfondo.

Con il trascorrere del tempo, molti dei tarzanidi ideati per il mercato statunitense entrarono nel pubblico dominio nel Paese:[89] ciò deriva dal fatto che con l'attuazione del Comics Code Authority a metà degli anni cinquanta molti editori chiusero i battenti[90][91] e non rinnovarono i diritti dei loro personaggi, come invece hanno fatto gli eredi di Edgar Rice Burroughs e aziende come la Walt Disney Company.[92]

Tarzan è entrato a sua volta nel pubblico dominio nel 2001,[93] non prima che alcuni autori lo utilizzassero nelle loro storie: tra la metà degli anni novanta e l'inizio dei duemila, il personaggio ha partecipato a dei crossover ufficiali pubblicati con personaggi come Batman,[94] Superman[95] e Predator.[96] Nel 1999 lo sceneggiatore di fumetti Warren Ellis e il disegnatore John Cassaday hanno ideato vari personaggi ispirati ai pulp per la serie Planetary; Kevin Sack, o Lord Blackstock (un'allusione al titolo di Lord Greystoke, che Tarzan ha ereditato dal padre[3]) è chiaramente ispirato a Tarzan;[97][98][99] nel 2000 Alan Moore ha usato una versione di Tarzan nel suo La Lega degli Straordinari Gentlemen (The League of Extraordinary Gentlemen), senza tuttavia rivelare il nome del personaggio nella serie.[100]

Nel 2005 Shanna ha avuto una miniserie prodotta dal fumettista Frank Cho, che ha anche ideato la propria ragazza della giungla, Jana, in una miniserie pubblicata da Dynamite Entertainment[15] (nota per pubblicare numerosi progetti con personaggi di pubblico dominio).[101] Nel 2006 la Marvel Comics ha riconosciuto l'originale Ka-Zar come parte dell'Universo Marvel nella sesta edizione di All-New Official Handbook of the Marvel Universe A to Z,[32] la guida ufficiale dell'editrice,[102] benché il personaggio non appaia in nessuna nuova storia[32] (come è accaduto con la Torcia Umana originale, per esempio).[103]

Nel 2007 Sheena, regina della giungla, ha avuto una miniserie in cinque edizioni pubblicate da Devil's Due Digital, sceneggiata da Steven E. de Souza (sceneggiatore cinematografico più noto per il film Die Hard - Duri a morire con Bruce Willis), disegni di Matt Merhoff e copertine illustrate da Joe Jusko, Nicola Scott, Khary Randolph e Tim Seeley.[104] All'inizio del 2010 Devil's Due Digital ha iniziato la distribuzione di materiale digitalizzato di Sheena.[105]

Nel 2009 Luiz Gê e Ivan Jaf hanno adattato il romanzo O Guarani del 1857 di José de Alencar in un albo pubblicato da Editora Ática; gli autori si sono ispirati a Tarzan per l'eroe della storia, l'indio goitacá Peri.[106]

Nel 2011 la Dynamite Entertainment ha lanciato la rivista Lord of the Jungle; anche se è di pubblico dominio, il nome di Tarzan non può essere utilizzato nei titoli senza autorizzazione.[93] Entrando nel vivo, l'editore annunciò che avrebbe pubblicato una nuova serie di Thun'da, nella prima edizione: l'editore ha scelto di ripubblicare il personaggio originale ideato da Frank Frazetta con nuove storie prodotte da Robert Luogo Napton (testi), Cliff Richards (disegni) e copertine di Jae Lee.[107]

Nel 2011-2012 è stato ripubblicato un altro personaggio storico, Akim figlio della jungla, con un albo a colori.[108]

Note

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Bibliografia

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