Piattaforma girevole
Nella tecnica delle ferrovie si definisce piattaforma girevole un apparecchio dell'infrastruttura fissa destinato a orientare nel senso di marcia le locomotive, a instradarle nelle rimesse dei depositi locomotive e a permettere il passaggio delle locomotive, delle carrozze e dei carri da un binario all'altro.

Storia
Ideate agli albori della ferrovia, e in Italia già presenti nel 1839 sulla Napoli-Portici, le piattaforme girevoli vennero subito distinte nei tipi per girare locomotive e per instradare carri e carrozze. Le piattaforme per locomotive trassero la loro origine dal fatto che, generalmente, le locomotive a vapore per treni sviluppano una velocità maggiore nel senso della marcia avanti (con camino disposto anteriormente). Pertanto era necessario, al termine di ogni corsa, ruotarle di 180° per affrontare nel verso giusto il viaggio di ritorno. Inoltre vennero disposte al centro delle rimesse a settore circolare ("rotonde") dove sostavano le macchine in attesa del turno successivo e per poter essere sottoposte alle operazioni di manutenzione.
Le piattaforme per carri e carrozze invece nacquero per spostare i veicoli su altri binari, paralleli o divergenti, e furono utilizzati specialmente nei raccordi portuali e industriali e nei fasci viaggiatori delle stazioni che erano sovente affetti da una mancanza di spazio che impediva l'installazione degli scambi.
Il passaggio dalla trazione a vapore alla trazione elettrica e diesel e quindi l'introduzione di locomotive aventi la stessa velocità di marcia nei due sensi fece venir meno una delle funzioni delle piattaforme. Restò tuttavia quella di permettere l'accesso alle rimesse o di girare locomotive o veicoli in casi speciali (per esempio la presenza della cabina di guida su una sola testata come nel caso delle E.464).
Tecnica
La piattaforma girevole è composta da una vasca in cemento (tina) incassata nel terreno e sui cui bordi si affacciano i vari binari orientati in senso radiale. All'interno della tina insiste il piatto o il ponte girevole, imperniato al centro e dotato alle estremità di ruote appoggiate a una rotaia che corre parallela al bordo esterno della tina.
Appositi fermi ("catenacci") bloccano la rotazione affinché il piatto o il ponte sia perfettamente allineato con il binario desiderato e non si muova durante il passaggio del rotabile.
Le piattaforme girevoli più piccole (per carri e per piccole locomotive) potevano essere ruotate a mano. Le più grandi sono mosse da motori a vapore, pneumatici o elettrici, con la possibilità di manovre d'emergenza a mano.
In Italia le FS ereditarono dalle preesistenti aziende ferroviarie diversi tipi di piattaforme, che furono mantenute in esercizio con vari miglioramenti. In particolare nel 1914, al termine di un'impegnativa campagna di catalogazione e adeguamento dei tipi costruttivi eseguita dalle Officine Materiale Fisso di Pontassieve, erano in uso piattaforme per girare carrelli nei magazzini e nelle officine, con piatto girevole e diametri compresi fra i 2 m e i 2,023 m; per girare carri e carrozze, con piatto girevole e diametri compresi fra i 4 m e i 4,5 m; per girare carri, carrozze ed eccezionalmente locomotive, con piatto girevole e diametro di 5,5 m; e per girare locomotive, con ponte e diametri compresi fra i 7 m e i 21,5 m.
Piattaforme girevoli operative
La scomparsa dei veicoli più corti e delle locomotive a vapore ha portato con sé lo smantellamento di molte piattaforme. Sopravvivono, spesso elettrificate e ammodernate, quelle a servizio delle rotonde. La piattaforma del deposito di Mestre, è stata ricostruita per girare le E.464. Altre vengono mantenute in impianti usati da treni turistici a vapore: tra esse quelle di Asciano e Pistoia e del Museo ferroviario piemontese a Savigliano.
Bibliografia
- Ferrovie dello Stato. Servizio dei Lavori, Ramo III. Ufficio 2°, Piattaforme per veicoli e locomotive. Tipi ed elenchi dei materiali. Roma, Ottobre 1914, Roma, Fot.-Tip.-Lit. Ferrovie dello Stato, 1914 Indice
- Zeta-Zeta [ Bruno Bonazzelli ], Le piatteforme girevoli usate nelle ferrovie, in HO Rivarossi, 9 (1962), n. 51, pp. 14-21. Digitalizzazione:
- Angelo Nascimbene, Gianfranco Berto, Depositi locomotive. Dal grande vapore all'Alta Velocità, in Tutto treno tema, 10 (1997), n. 11, pp. 1-88.
- Gian Guido Turchi, Le piattaforme girevoli, in I treni, 20 (1999), n. 200, pp. 24-34.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Piattaforma girevole ferroviaria