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mie sandbox (sottopagine):
http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Ciclofi/sandbox/fatto
http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Ciclofi/sandbox/dafare
http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Ciclofi/sandbox/portale

Attraversamento ciclabile con fondo rosso
---- RIQUADRO VOCI DA CREARE: ------- 
ciclopista Ano
ciclostazioni
rivista BC
Gigi Riccardi?
CICLABILITA'
(come sostituire il nesso ad altre lingue, che è su "ciclismo urbano"?)
Albergabici (e biciviaggi?)

http://en.wikipedia.org/wiki/Permeability_(spatial_and_transport_planning)

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Lo stesso argomento in dettaglio: FIAB.
elenco voci in lavorazione

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  1. FIAB X
  2. mobilità ciclabile (grosse modifiche e ampliamenti) X
  3. moderazione del traffico (grosse modifiche e ampliamenti) X
  4. Ripartizione modale del traffico o modal split (modificato)
  5. Superstrada ciclabile(creato) X
  6. pista ciclabile (modifiche da fare) X
  7. European Cyclists' Federation (creato)
  8. Velo-city (creato)
  9. BicItalia (mettere criticità)
  10. Bicicletta (modifiche da fare) X
  11. ciclismo urbano (modifiche da fare/fatte) X
  12. mobilità sostenibile (minime modifiche per ciclabilità) X
  13. Intermodalità#Trasporto intermodale urbano (minime modifiche per ciclabilità) X
  14. Cicloturismo (modifiche piccole su investimenti e requisiti)
  15. Attraversamento ciclabile
  16. Woonerf (o spazio condiviso)
  17. Bike-to-Work Day
  18. Bike sharing, la bicicletta condivisa
  19. Ciclofficina


----- voce ESEMPIO -----


http://it.wikipedia.org/wiki/Aiuto:Manuale_di_stile

Riassumendo l'ordine dei paragrafi e i titoli convenzionali sono questi:

  1. Note
  2. Bibliografia
  3. Voci correlate
  4. Altri progetti
  5. Collegamenti esterni

Le versioni della voce disponibili in altre lingue sono invece elencate nel riquadro Altre lingue, nella colonna a sinistra (vedi Aiuto:Interlink).

Note


Bibliografia

  • Ivan Illich, Elogio della bicicletta, Bollati e Boringhieri editore, 2006, ISBN 978-88-339-1712-2
  • Sabina Morandi, La filosofia morale della bicicletta, ovvero come sopravvivere (e diventare saggi) pedalando in città, Zelig, 1997, ISBN 88-86471-56-4
  • Gianni Catania, Amica bicicletta, EGA-Edizioni Gruppo Abele, 1995, ISBN 88-7670-213-X
  • Wolfang Zuckermann, Fine della strada, Franco Muzio, 1992, ISBN

8870216357

  • Mario Fratesi, Storie in bicicletta, Edizioni Manservigi, 1997
  • S. S. Wilson. La tecnologia della bicicletta, Le Scienze, 1973, 58 (giugno 1973), 30-42.
  • Davide Ambrosi, Andrea Bacciotti, Giovanni Ropolo (2008): La matematica della bicicletta, "La Matematica nella Società e nella Cultura". er. I, Vol. I, N. 3, pp 477–492
  • "Bici batte auto. Creativi & guerrieri urbani su due ruote", a cura di Naoto, ShaKe Edizioni, Milano 2009. ISBN 978-88-88865-59-1
  • Luigi Bairo, Bici Ribelle. Percorsi di fantasia, resistenza e libertà, Stampa Alternativa, 2010. ISBN 978-88-6222-111-5

Voci correlate

----(de rerum mobilitatis) ----

----(de rerum ludicis) ----

----(de rerum organizzazioni ed eventi) ----

Altri progetti




Cicloturismo, ampliamento

blater blater

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  3. Voci correlate
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  5. Collegamenti esterni

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-------------- sostituire "ciclismo urbano" o aggiungere? 
e come linkarlo alle altre lingue al posto di ciclismo urbano?
Disambiguazione? -------
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Ciclabilità - traduzione di Radverkehr

 
Vienna, spostamento casa-lavoro

Ciclabilità è il tipo di mobilità che si serve della bicicletta come mezzo di trasporto, sia di persone che di merci ed oggetti.

La ciclabilità è una modalità di trasporto individuale sostenibile, a zero emissioni, silenziosa e a basso consumo di spazio.

Il termine é spesso sinonimo di "traffico in bicicletta" o imparentato con "mobilità ciclabile", con alcune differenze di utilizzo e sfumature di significato: mentre per ciclabilità generalmente si intende il complesso di realizzazioni in atto a favore della bicicletta e la sua realtà, il termine di mobilità ciclabile si riferisce più specificamente alla disciplina o materia, con i suoi aspetti ingegneristici e trasportistici, urbanistici, sociologici etc.

Requisiti

La ciclabilitá può essere ripartita in tre grandi categorie: spostamenti quotidiani, ciclo-turismo e, in altro contesto, attività sportiva. Queste modalità di spostamento hanno condizioni diverse, che scaturiscono da differenti esigenze, origini e scopi.

Gli spostamenti quotidiani in bicicletta hanno luogo generalmente su tutto l'arco dell'anno, con oscillazioni stagionali, e coinvolgono grandi numeri di utenti, una quota più o meno alta della popolazione che effettua spostamenti regolari per recarsi al lavoro, a scuola, verso servizi etc. Nel caso dei paesi con ciclabilità sviluppata si tratta di ordini di grandezza di milioni di persone, con modal split che vanno dal 10% ad oltre il 50% di tutti gli spostamenti. Gli spostamenti quotidiani in bicicletta hanno carattere "trasportistico", analoghi dunque ad altre forme di mobilità (trasporto pubblico, automobile etc).

L'attività cicloturistica tocca numeri e ordini di grandezza molto minori degli spostamenti quotidiani, tuttavia in alcune regioni di particolare attrattiva e adeguatamente attrezzate (ricettività, ciclovie etc) riscontra anche una quota di utilizzo ampia soprattutto nei mesi miti o caldi dell'anno.

L'attività sportiva contribuisce in maniera minima alla ciclabilità complessiva.

Per la ciclabilità sono necessarie sia infrastrutture che normative apposite, destinate a consentire e facilitare gli spostamenti dal punto A al punto B, quotidiani, sporadici o anche occasionali.

Origini e destinazioni del traffico biciclette sono identici a quelli di ogni altro tipo di traffico (auto, trasporto pubblico etc). Per questo motivo la rete stradale esistente fornisce già in molti casi una possibilità di utilizzo da parte del traffico biciclette. Essendo a trazione muscolare esso richiede percorsi diretti e brevi, senza rilevanti deviazioni o aggiramenti, con superfici adatte e di facile transitabilità. Anche nei casi in cui sia necessaria una separazione dei flussi(es. per motivi di sicurezza, dettati da differenze di velocità, intenso traffico motorizzato etc) la rete stradale fornisce quasi sempre le direttrici di spostamento del traffico biciclette. Per la ciclabilità turistica invece vengono preferite sedi stradali al di fuori e spesso su percorsi diversi da quelle ad intenso traffico motorizzato. Spesso si adottano perciò percorsi meno diretti fra due località, a favore invece del passaggio in luoghi turisticamente attraenti. Anche il fondo stradale delle ciclovie può essere per es. non pavimentato o comunque non avere caratteristiche di scorrimento.

 
Musicista in bici

Potenziale

La ciclabilità ha un potenziale che può sostituire oltre la metà del totale degli spostamenti urbani motorizzati al di sotto dei 10 km, secondo diffuse ed affidabili stime di esperti. Esiste cioè la possibilità di elevare fortemente la quota di spostamenti globali (Modal split) che vengono effettuati in bicicletta. [1][2]

Tempi di spostamento

La ciclabilità offre anche vantaggi nei tempi di percorrenza rispetto ad altri mezzi di trasporto fino a circa 5 km di distanza,soprattutto considerando i percorsi da porta a porta. Tali tempi sono spesso minori che in auto o altri mezzi. [3]

Tale raggio si eleva fortemente a distanze più lunghe ove si realizzano infrastrutture apposite, le cosiddette superstrade ciclabili, diffuse ad es. in Olanda e Danimarca e in sviluppo in Svizzera e Germania, oppure nell'utilizzo combinato di bicicletta e trasporto pubblico (intermodalità).

Costi per il cittadino

La ciclabilità ha costi molto bassi. Un chilometro percorso in bicicletta risparmia già per il consumo di carburante circa 10 centesimi al chilometro (consumo medio 7 litri ogni 100 km, prezzo della benzina 1,43 € al litro). I costi fissi (acquisto, manutenzione, imposte ed assicurazioni) vengono poi quasi azzerati dall'uso della bicicletta al posto di una auto in famiglia, o comunque fortemente ridotti. [4].

 
Bologna, giovani in bici

Salute

La ciclabilità è sana, chi usa la bicicletta si ammala di meno. Il moderato esercizio fisico ha evidenti effetti positivi sulla salute. Al contrario delle apparenze l'uso della bicletta comporta anche un minore assorbimento di inquinanti per vie respiratorie, come dimostrato da nuemrosi studi specialistici. L'esposizione maggiore avviene proprio all'interno delle automobili, ed in modo simile invece negli spostamenti a piedi.

Aspetti sociali e comunicativi

La ciclabilità è mobilità sociale. La ridotta velocità e la visibilità reciproca, faccia a faccia, facilitano una maggiore comunicazione rispetto al traffico auto. Città molto ciclabili hanno generalmente maggiore qualità della vita.

Commercio

La ciclabilità rafforza il piccolo commercio locale e i centri storici. In bicicletta la capcità di trasporto è minore che in auto e questo facilita acquisti frequenti, spontanei e di piccole quantità, ad esempio sulle vie di ritorno dal lavoro, prevalentemente nei quartieri e non in grandi centri commerciali posti al di fuori o sulle cinture delle città. Inoltre chi usa la bici è generalmente più sensibili ai temi ambientali. Anche i costi molto minori per la mobilità quotidiana rendono disponibili maggiori somme per il consumo di vario genere. Si riscontra anche che gli utenti della bicicletta sono maggiormente allocati in fasce di popolazione con livelli di istruzione e di reddito medio-alto.

Consumo di suolo

La ciclabilità risparmia spazio. La viabilità destinata alle bicicletta e gli spazi di sosta richiedono molto meno spazio che per le automobili, con rapporti variabili fra 1:8 e 1:16.

Congestione

La ciclabilità decongestiona le strade. La sua ridotta esigenza di spazio ogni utente dell'auto che passa al bicicletta alleggerisce sia il traffico motorizzato che la sosta. Ne risulta che il maggior peso dedicato alle infrastrutture ciclabili va a vantaggio anche degli automobilisti.

Costi/benefici per le infrastrutture

La ciclabilità richiede infrastrutture con un ottimo rapporto costi/benefici, anche per dimensioni e numeri di utenti raffrontabili, rispetto a quell per il traffico motorizzato individuale.

 
vivibilità ad Amsterdam

Aspetti urbanistici

La ciclabilità riduce la delocalizzazione abitativa fuori delle città e la crescita dei sobborghi. L'uso della bicicletta è competitivo soprattutto nel raggio di circa 10 km. Residenti che ne hanno riconosciuto il vantaggio tenderanno molto meno a trasferirsi in luoghi distanti, come invece faranno gli utenti abituali dell'auto. Il fattore economico, cioè il minor costo abitativo di località decentrate o sobborghi, risulta spesso illusorio anche per la necessità di usare l'auto per raggiungere i posti di lavoro, le scuole etc.

Inquinamento

La ciclabilità è ad emissioni zero e genera pochissimo rumore, problematica assai rilevante in zone densamente popolate.

Pianificazione della ciclabilità

La ciclabilità è un sistema complesso che deve essere integrato in molti aspetti della vita quotidiana. Nelle scelte di pianificazione a favore della ciclabilità vanno considerati anche gli altri flussi di traffico (auto, trasporto pubblico su gomma e su ferro etc), gli aspetti di comunicazione e marketing territoriale e quelli delle risorse finanziarie ed umane, soprattutto in relazione alla loro qualificazione specifica, non coincidente con la progettazione stradale. E' inoltre necessario un quadro legislativo e normativo nazionale e locale adeguato.

Uno dei temi di maggiore attualità è il grado di separazione dal traffico motorizzato, per es. per mezzo di piste ciclabili in sede propria, corsie ciclabili ecc oppure di condivisione tramite interventi di moderazione del traffico. Un recente sviluppo è dato dalle superstrade ciclabili nei paesi all'avanguardia (es Olanda e Danimarca) e appena accennato in Italia.

Altri punti di rilievo:

  • eliminazione di restrizioni che ostacolano la ciclabilità, per facilitarla invece: sensi unici eccetto bici, sbocco ciclabile nei vicoli ciechi, svolta a destra anche con semaforo rosso, tempi di attesa più brevi ai semafori etc
  • eliminazione di barriere architettoniche tramite rampe affiancate alle scalinate, pavimentazione stradale, scivoli alle intersezioni, etc
  • manutenzione, pulizia e sgombero neve o foglie dalle piste ciclabili
  • parcheggi e possibilità di sosta bici sicure dai furti ed eventuali coperture alle orgini e alle destinazioni del traffico biciclette
  • disponibilità aggiuntiva di biciclette, anche per uso occasionale o non quotidiano, per es. tramite sistemi di noleggio o di bike sharing (automatizzati)

In tutte le modalità di trasporto é dimostrato che il miglioramento delle infrastrutture ne aumenta la quota sul totale. Il traffico automobilistico gode di condizioni favorevoli, ritenute ovvie, a partire dagli anni 50: viabilità destinata alle auto, grandi arterie ed autostrade, garage e parcheggi custoditi, normative sulla disponibilità di posti auto, indicazioni stradali, stazioni di servizio etc. Non è ancora così per la ciclabilità, e quello che esiste, nei casi migliori, si basa su iniziative prettamente locali.

Separazione dei flussi e condivisione degli spazi

Fino ad alcuni anni fa lo strumento principale della ciclabilità era la separazione dei flussi, tramite la realizzazione di piste ciclabili. Il crescente uso della bicicletta nelle città europee ha portato ad un ulteriore sviluppo: la condivisione di spazi urbani sempre più vasti da parte di pedoni, ciclisti e mezzi motorizzati, tramite interventi di moderazione del traffico (es. zone 30, ZTL, etc.). Le biciclette, come anche i pedoni, in certi contesti, non vengono più protetti dal traffico motorizzato destinando ad essi spazi propri, più o meno inaccessibili ad altri mezzi. Sono questi ultimi che invece vengono limitati e forzati a velocità e comportamenti meno conflittuali con gli altri utenti della strada, andando in un certo senso a ridurne gli spazi e gli effetti, riconosciuti come dannosi, sull'intera città.

 
bici su metrò

Anche considerazioni sulla sicurezza degli utenti deboli, ciclisti e pedoni, hanno contribuito a questi sviluppi non più basati sulla semplice separazione di flussi. [5] Nei paesi più avanzati si è per es. fortemente ridotto a certi contesti viabilistici l'obbligo di utilizzo delle piste ciclabili. [6]

Il complesso di misure ed interventi sopra descritti è andato a definire la mobilità ciclabile come segmento della mobilitá sostenibile e complessiva, articolata in vari tipi di interventi.

Intermodalità, interscambio con i trasporti pubblici

Nella pianificazione della ciclabilità rientra anche l'accessibilità agli snodi del trasporto pubblico e il trasporto delle biciclette su treni, metropolitane, tramvie ed in alcuni casi sui bus. L'accesso ribassato (a livello marciapiede o banchina) di molti di questi mezzi di trasporto facilita il carico ormai diffuso delle biciclette, così come l'individuazione di scompartimenti appositi o multifunzionali (es. con disabili e passeggini per bambini) a seconda delle necessità e dei tempi di trasporto. Il termine anglofono di "bike-and-ride" è ampiamente diffuso per indicare questo tipo di intermodalità.

Sosta e contrasto del furto

Il rischio del furto rappresenta uno degli ostacoli maggiori per lo sviluppo della ciclabilità. "Rastrelliere" o "portabiciclette" a forma di U rovesciata sono uno dei modi più semplici per ridurre i furti: esse consentono infatti di allucchettare almeno una ruota ed il telaio della bicicletta alla struttura fissa. Altre possibilità sono date dalla marchiatura registrata delle biciclette, aree e postazioni custodite etc

Immagini di "ciclo-stazioni" e spazi di sosta

Note

  1. ^ [1] Kopenhagen legt los: Intervista con Claus Björn Billehöj (Municipalità di Copenhagen), effettuata al Global Energy Basel 2011 (in tedesco).
  2. ^ [2] Wegelängenabhängiger Modal Split in Deutschland. In: Radverkehr in Zahlen. Ministero federale austriaco dei Trasporti (in tedesco), pag. 39
  3. ^ [3] Geschwindigkeit des Radfahrens im urbanen Raum im Vergleich zu anderen Verkehrsmitteln. In: Radverkehr in Zahlen. Ministero federale austriaco dei Trasporti (in tedesco), pag. 42
  4. ^ (calcolo su consumo medio 7 l/100km; prezzo benzina 1,43 €/l)
  5. ^ Wolfgang Rauh: Radverkehrsanlagen in Österreich - Hoffnungsschimmer oder Frustration? In: Velo Secur '90. Salzburg. Tagungsband, S. 75-90.
  6. ^ Allgemeine Verwaltungsvorschrift zur Straßenverkehrsordnung, zu § 2 Randnummern 9 ff.

Bibliografia

in lingua italiana

in lingua inglese

in lingua tedesca

  • Bundesanstalt für Straßenwesen (Hrsg.): Verkehrssichere Anlage und Gestaltung von Radwegen. Berichte der Bundesanstalt für Straßenwesen Heft V 9. Bremerhaven : Verlag für Neue Wissenschaften, 1994. ISBN 3-89429-384-5
  • Bundesministerium für Verkehr, Bau und Wohnungswesen (Hrsg.): Radverkehr in der Praxis. Erfahrungen und Beispiele aus dem In- und Ausland. Bremerhaven : Verlag für Neue Wissenschaften, 2004. ISBN 3-86509-205-5
  • Forschungsgesellschaft für Straßen- und Verkehrswesen: Empfehlungen für Radverkehrsanlagen (ERA). Ausgabe 2010. Köln, 2010.
  • Forschungsgesellschaft für Straßen- und Verkehrswesen: Hinweise zum Radverkehr außerhalb städtischer Gebiete (H RaS 02). Ausgabe 2002
  • Bundesministerium für Verkehr, Innovation und Technologie Österreich (Hrsg.): Radverkehr in Zahlen - Daten, Fakten und Stimmungen. Wien, 2010.
  • Möller, Thomas ; Hansestadt Rostock (Hrsg.): Fahr Rad! Wege zur Fahrradstadt. Inspirationsbuch Radverkehr. Rostock, 2007.[1]


Voci correlate

Collegamenti esterni




 
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IMMAGINI

 
MdT Brema
 
Bonn, studenti in bici
 
Göttingen
 
musicista
 
giovani a Bologna
 
cestino bici
 
descriz signora con cartella
 
Amsterdam
 
Ragazza in bici a Colonia
 
casa avanzata
File:Xxxxxxxxx
non allineato (=a destra)

[[Immagine:xxxxxxxxx|thumb|left|allineato a sinistra]

File:Xxxxxxxxx
non allineato (=a destra)
File:Xxxxxxxxx
allineato a sinistra


[[Categoria:Piste ciclabili| ]] [[Categoria:Mobilità sostenibile]]


 
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