Destinazione... Terra!
Destinazione... Terra! (It Came from Outer Space) è un film del 1953 diretto dal regista Jack Arnold. Fu il primo film della Universal ad essere girato in 3-D. È considerato uno dei classici del cinema di fantascienza.
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Paese di produzione | Stati Uniti |
Durata | 81 min |
Genere | horror, fantascienza |
Regia | Jack Arnold |
Soggetto | Ray Bradbury |
Sceneggiatura | Ray Bradbury, Harry Essex |
Fotografia | Clifford Stine |
Montaggio | Paul Weatherwax |
Musiche | Joseph Gershenson (supervisore), Herman Stein |
Interpreti e personaggi | |
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Trama
Un meteorite infuocato illumina il cielo e cade sulla Terra nei pressi della cittadina di Sand Rock, in Arizona, interrompendo un bacio di due amanti. John Putman, astronomo dilettante e la sua fidanzata, Ellen Fields, accorrono sul luogo dove è avvenuto l'impatto, una vecchia miniera e scoprono che l'oggetto caduto in realtà è una navicella spaziale, di forma esagonale e simile ad un grosso cristallo luminescente. Una frana nasconde la navicella e quando Putnam racconta in paese quello che ha visto nessuno gli crede. Nei giorni successivi, diverse persone del luogo scompaiono. Ricompaiono in pochi e mostrano un comportamento bizzarro meccanico, sembrano distratti e non appaiono normali. Lo sceriffo si convince che qualcosa non va e organizza una battuta di caccia contro gli alieni. Solo Putnam cerca una soluzione pacifica e va da solo alla miniera a parlare con gli extraterrestri. Gli alieni gli spiegano che hanno avuto un guasto e sono precipitati involontariamente sulla Terra, perciò hanno replicato alcuni individui terrestri per riparare la navetta senza destare sospetti. Putnam riesce in estremis ad evitare un conflitto, che per i terrestri sarebbe stato perdente.
Critica
In questo film per la prima volta gli alieni sono presentati con un buon carattere, senza alcuna mira invasiva, si impossessano degli esseri umani, solo per clonarne qualcuno a scopo utilitario. Arnold produce atmosfere delicate e cariche di molteplici significati e simbolismi, tratteggiando l'uomo di fronte all'Universo e all'ignoto: nel deserto si vede un uomo comune che fatica per conquistare la propria migliore immagine. In questo film gli invisibili alieni, rappresentano la parte migliore dell'animo umano, quella parte che John Putnam non ha ancora potuto realizzare e solo quando il protagonista si viene a trovare in modo drammatico e traumatico, di fronte all'altro se stesso, riesce, in modo catartico, a realizzare la propria natura umana.