Panzer VI Tiger II
Template:Carro armato Il Panzerkampfwagen VI Ausf. B fu carro armato tedesco della seconda guerra mondiale. Fu conosciuto anche come Sonderkraftfahrzeug 182 (Sd. Kfz. 182), o informalmente come Tiger II o Königstiger (tedesco: Tigre del Bengala, spesso tradotto letteralmente nell'inglese King Tiger) e dalle forze britanniche come Royal Tiger.
Nel gennaio 1943, pochi mesi dopo l'entrata in servizio del Tiger I, l'ufficio armamenti dell'esercito tedesco emanò la richiesta per un nuovo carro armato pesante con una torretta in grado di ospitare il potente cannone da 88 mm lungo 71,2 calibri.
L'appalto di progettazione venne affidato alle due migliori divisioni di ricerca allora disponibili: la Porsche e la Henschel, e, come per il Tiger I, fu il modello della Henschel a risultare vincente date le caratteristiche di maggiore affidabilità e di facilità di produzione: da questo progetto nacque il Tiger II.
Caratteristiche
Nonostante il legame dato dal nome, la struttura del Tiger II era completamente diversa da quella del Tiger I e si richiamava a quella del Panther con l'inclinazione dello scafo anteriore ripresa dal T-34 russo, che era in grado di ridure notevolemte la potenza delle granate perforanti usate dai carri pesanti.
Vennero aggiunte le opportune modifiche come l'aumento della corazzatura in generale, quella anterione sfiorava i 150 mm e inclinata a 50°, e da piastre laterali spesse 80 mm e inclinate a 25°. La parte posteriore era composta da un'unica piastra spessa 40 mm, mentre la torretta aveva una piastra frontale spessa 180 mm e inclinata di 9°, con una scudatura del cannone sagomata a "testa di maiale" (tedesco: Saukopfblende) spessa 100 mm.
Ovviamente la notevole corazzatura comporatava un peso notevole, e con le sue 68,7 tonnellate, il Tiger II fu uno dei carri armati più pesanti impiegati durante la seconda guerra mondiale. Come motore il Tiger II peccava in fatto di velocita e maneggevolezza, come propulsore fu scelto lo stesso del Panther ma molto potenziato, un Maybach HL 230 P30, un diesel che sviluppava 750 cavalli, e che era in grado di muovere le 70 tonnellate del carro ad una velocita di 38 km/h su strada e di 20 km/h su altri fondi; mentre l'elevato consumo di carburante comportava che gli 860 litri di gasolio contenuti nel suo serbatoio assicurassero una autonomia massima di 170 chilometri.
Come armamento principale era utilizzato il temutissimo cannone 88 L71 Kwk 43 ad alta velocita inerziale (con una dotazione di 72 granate) in grado di sparare proiettili controcarro alla velocità di 1.020 metri al secondo e con una gittata di 2.200 metri di distanza, con i quali era facilmente possibile penetrare qualsiasi corazzatura a disposizione degli Alleati.
In guerra
I primi Tiger II furono distribuiti ai reparti d'addestramento tra il gennaio e il maggio 1944, e solamente a giugno i primi esemplari furono consegnati ai reparti operativi: tra questi vi fu lo Schwere-Panzer-Abteilung 503, che fu il primo reparto a utilizzare il nuovo carro contro gli Alleati in Normandia. Nel dicembre 1944 lo Schwere SS-Panzer-Abteilung 101, che contava almeno 20 Tiger II, venne posto alle dipendenze del Kampfgruppe Peiper durante l'Offensiva delle Ardenne. Alcuni di essi furono usati nella disperata difesa di Budapest nel 1945 e nell'offensiva del Lago Balaton in Ungheria per riconquistare i pozzi petroliferi nel febbraio del 1945. Mentre essi diedero un valido apporto in imboscate sul fronte occidentale, contro i Russi furono praticamente inutili dato che la disfatta nell'europa dell'est era ormai totale e che i sovietici possedevano il terribile IS-2, probabilmente il carro più potente dell'epoca.
Derivati e produzione
Tra il gennaio 1944 e il marzo 1945 vennero prodotti 489 esemplari, ognuno dei quali con un numero di identificazione individuale stampato sulla torretta. Queste le produzioni:
- 1943: 3
- 1944: 377
- 1945: 107
L'unica variante derivata dal Tiger II fu il cacciacarri Jagdtiger, un carro pesante 70 tonnellate e armato con un pezzo da 128 mm e una corazza frontale da 240 mm e che fu prodotto in soli 77 esemplari tra il luglio 1944 e il marzo 1945. Essi furono divisi in due battaglioni, uno oppero in olanda nel dicembre del 1944 e l'altro operò nella disperata difesa di Budapest.
Problemi tecnici del Tiger II
Il Tiger II, nonostante l'apparenza impressionante, si rivelò operativamente una macchina fragile. I primi due tiger II catturati dai russi furono mandati a Kubinka, per prove di valutazione e comparative. Già durante il trasferimento, avvenuto, per quanto possibile, con i mezzi autonomi dei due carri, si evidenziarono numerosissime falle tecniche e progettuali. Una ruota motrice si ruppe dopo 86 km di marcia, il sistema di raffreddamento si dimostrò inadeguato con temperature ambientali superiori a 30°, causando continui blocchi del motore e del cambio per surriscaldamento, gli elementi dei cingoli si rompevano costantemente a causa del colossale peso del veicolo, soprattutto in fase di sterzata. Il sistema di pretensionamento dei cingoli non era perfettamente a punto, e la tensione andava riaggiustata ogni 10 – 15 km di marcia. Oltre alla scarsa affidabilità, la prova sul campo dimostrò anche che il motore era molto più assetato di quanto dichiarato dalle specifiche tecniche. Con 860 litri di carburante furono percorsi 90 km di strada bianca (il manuale tecnico del carro, nelle stesse condizioni, indicava un consumo di 700 litri). La velocità massima effettiva del carro risultò essere non superiore ai 30 km/h su strada in buone condizioni, o circa 14 su strada bianca. Su terreno aperto, il Tiger II evidenziò addirittura prestazioni da carro della prima guerra mondiale, con punte di velocità al massimo di 6-7 km/h. La velocità massima dichiarata dal manuale (41,5 km/h) non fu raggiunta in alcuna circostanza.
La qualità della corazzatura, poi, nonostante gli accresciuti spessori, era decisamente inferiore a quella del Tiger I, del Panther o dei semoventi Elefant. La causa era dovuta alla sostituzione nella lega d'acciaio usata del molibdeno col vanadio, a causa dell'esaurimento delle scorte tedesche del primo materiale. Ciò portò a creare corazze con una durezza superficiale superiore, ma molto meno malleabili e conseguentemente più prone a creparsi e al fenomeno dello spalling (il distacco e frammentazione degli strati interni della corazza a seguito di un esplosione, con conseguenti schegge che volano all'interno del carro investendo l'equipaggio). Anche le saldature erano molto più prone a spaccarsi rispetto ai carri precedenti.
Dalle prove di fuoco, risultò che sia i proiettili ad alto esplosivo che perforanti dei cannoni russi da 152, 122 e 100 mm erano in grado di causare crepe, spalling e distruggere le saldature della piastra frontale a distanze di 500 – 1000 m. I proiettili perforanti del cannone BS-3 da 100mm e dell' A-19 da 122 mm perforarono completamente la corazza frontale a distanze di 500 – 600 m, e la piastra forntale della torretta a 1000 – 1500 m. I lati della torre potevano essere perforati anche a più di 800 m sia dal calibro 85 mm che dai proiettili perforanti americani da 76 mm. In compenso, il pezzo da 88 mm KwK 43 montato dal carro si rivelò un arma anticarro eccezionale, con penetrazioni e precisione all'altezza del più grosso 122 mm D-25 russo. Un proiettile, sparato da 400 m contro uno dei Tiger catturati, lo passò da parte a parte.
Voci correlate
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