Campionato mondiale Superbike
Il Campionato mondiale Superbike, spesso abbreviato con la sigla SBK, è il campionato mondiale della classe Superbike e si disputa dal 1988.
Campionato mondiale Superbike | |
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Categoria | Motociclismo |
Nazione | Internazionale |
Prima edizione | 1988 |
Motori | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Pneumatici | ![]() |
Pilota campione (2012) | ![]() |
Squadra campione (2012) | ![]() |
Sito web ufficiale | www.worldsbk.com |
Stagione dell'anno corrente | |
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Conosciuto anche come World Superbike Championship (WSBK) è il più importante campionato per moto derivate dalla produzione di serie, ovvero dalle moto normalmente realizzate per la circolazione stradale.
Origini
«Dire la parola Superbike fu come l'accendersi di una luce. Sebbene fosse di origine australiana, aveva un suono tipicamente americano. Descriveva perfettamente le nuove e potenti motociclette che venivano lanciate sul mercato in quel periodo e infine si dimostrò essere facile da tradurre in tutte le lingue del mondo.»
Nei primi anni settanta il pilota statunitense Steve McLaughlin, rappresentante dei piloti AMA, propose la creazione di una nuova categoria di moto, detta Superbike Production, da usare in gare di supporto agli AMA roadrace nationals e promosse la sua idea presso vari organizzatori ed editori, finché nel 1973 si tenne una competizione di Superbike Production a supporto della gara "Laguna Seca AMA National" a Monterey, in California: l'idea prese piede e negli anni a seguire la categoria si espanse e nel 1976 ottenne il riconoscimento nazionale grazie all'interessamento di Jim France del Daytona International Speedway e di Ed Youngblood, dirigente dell'AMA[2].
Negli anni successivi McLaughlin fu uno dei piloti più rappresentativi della categoria e divenne poi team manager e promotore e in questa veste si occupò di ingaggiare i migliori piloti europei per disputare la 200 miglia di Daytona, che dal 1985 si corse con le Superbike, e questi suoi sforzi lo convinsero della fattibilità di un campionato mondiale riservato a questi mezzi[2], ottenendo l'avallo della FIM per l'organizzazione della serie iridata[3].
Il nuovo campionato del mondo, con una stagione di debutto incentrata su gare corse in Europa, si dimostrò essere estremamente attraente verso i Team e le Case costruttrici (obbligate a produrre a e mettere in vendita dai concessionari almeno 1000 esemplari della moto di serie da cui derivare quella da corsa da iscrivere al campionato), che potevano mantenere un'elevata competitività a costi più ridotti rispetto al preesistente Campionato mondiale Formula TT, riservato a costosissimi prototipi spinti da motori derivati dalla serie, garantendo agli spettatori lo stesso livello di spettacolo[4].
Considerato una volta come il cugino povero del Motomondiale, il Superbike World Championship è cresciuto di anno in anno grazie anche alla relativa stabilità dei regolamenti, con poche ma azzeccate modifiche introdotte nel corso degli anni.
Diffusione e generalità
Molti paesi, come il Regno Unito (British Superbike Championship), gli Stati Uniti (AMA Superbike Championship), il Giappone, il Canada, l'Italia (Campionato Italiano Velocità) e la Germania, hanno anche un proprio campionato nazionale.
Le gare di Superbike hanno attirato l'attenzione dei grandi produttori mondiali di moto (Ducati, Honda, Aprilia, Kawasaki, Suzuki, Yamaha, BMW) perché permettono di promuovere i loro prodotti, per questo nei paesi anglosassoni usano dire "Win on Sunday, Sell on Monday" ("Domenica vinci, Lunedì vendi").
Quello che viene considerato il "re" della categoria è l'inglese Carl Fogarty (non a caso soprannominato "The King"), vincitore del titolo mondiale per ben 4 volte (1994-'95-'98-'99) sempre in sella a una Ducati (916 i primi 2 titoli e 996 gli altri 2). Altri piloti che hanno fatto la storia di questo campionato e che meritano di essere menzionati per i loro successi sono: Doug Polen, Troy Corser, Scott Russell, Aaron Slight, John Kocinski, Troy Bayliss, Noriyuki Haga, Colin Edwards e Max Biaggi, primo italiano a laurearsi campione del mondo SBK nel 2010. Fra questi solo due piloti hanno vinto un mondiale anche nel Motomondiale: John Kocinski e Max Biaggi.
Per quanto riguarda il campionato costruttori è l'italiana Ducati a primeggiare con ben 17 allori. La Honda ha vinto 4 volte, Aprilia 2, mentre Suzuki e Yamaha una sola volta.
Per quanto concerne invece il campionato piloti è sempre la Ducati in cima alla classifica con ben 14 titoli, davanti alla Honda con 6 titoli, poi la Aprilia con 2 titoli e infine Kawasaki, Suzuki e Yamaha con 1 titolo a testa.
Regolamenti
A differenza della Formula TT, che ammetteva moto con cilindrata massima di 750 cm³ a prescindere dal frazionamento del motore, fin dall'anno di esordio il mondiale era caratterizzato dal fatto di ammettere moto diverse tra loro per le scelte tecniche, ma che grazie a una sapiente differenziazione delle cilindrate massime ammesse avevano prestazioni paragonabili, allo scopo di coinvolgere il maggior numero di team e case costruttrici. Infatti erano ammesse le moto quadricilindriche fino a 750 cm³ (soluzione tipica delle moto giapponesi), le tricilindriche fino a 900 cm³ (scelta che è stata portata in gara solo in pochi casi) e le bicilindriche fino a 1000 cm³ (come le italiane Ducati e Aprilia, imitate in seguito anche dalla Honda) con diversi pesi minimi volti a minimizzare il vantaggio di potenza delle plurifrazionate.
Dal 2003 in poi il regolamento ha permesso anche l'impiego di moto di 1000 cm³ con motore a 4 cilindri, che ha permesso alle case nipponiche di schierare i modelli di punta della loro produzione di serie, che oramai aveva lasciato in una nicchia di mercato le supersportive da 750 cm³[5][6].
Dal 2008 il peso minimo è di 162 kg, mentre per i bicilindrici da 1200 cm³ il peso sale a 168 kg, inoltre è stato previsto un complesso sistema di correttivi sul peso minimo delle moto e sull'aspirazione del motore per i 1200 bicilindrici (gli air restrictors) allo scopo di evitare che una tipologia di moto sia troppo avvantaggiata rispetto all'altra.[7]
Per ovviare alla marcata disparità di trattamento riservata dai diversi fornitori di pneumatici ai piloti privati rispetto agli "ufficiali", dal 2004 è stato introdotto il monogomma Pirelli. Tutti i team dispongono di un'identica dotazione di pneumatici e questa scelta ha di fatto livellato le prestazioni delle varie moto rendendo le gare estremamente combattute e spettacolari.
Limiti delle modifiche
Trattandosi di modelli derivati dalla produzione di serie, alcune parti della moto non possono essere modificate. In particolare, il telaio deve rimanere quello omologato, e l'aspetto della moto di fronte, retro e di profilo deve essere conforme alla sagoma della moto stradale. Sono modificabili scarichi, forcellone, sospensioni, freni, manubrio e pedaliere, serbatoio, radiatore, air box, albero motore, diametro e sezione delle ruote. Le superbike montano pneumatici slick.
In un'ottica di contenimento dei costi, a partire dal 2013 il diametro dei cerchioni ritorna alla misura di 17 pollici, quasi universalmente usata nelle moto sportive stradali[8] e precedentemente una delle opzioni possibili[9] finché dal 2010 si erano usate solo alcune misure per i cerchi, i quali dovevano essere tutti da 16,5" con canale all'anteriore da scegliere tra 3,50" o 3,75" e al posteriore solo 6,25"[10]. Inoltre se non presenti sul modello di serie, non si possono usare: Abs, Ride by Wire, Cambio Elettronico (ma sarà consentito il Gear Shift), l’ammortizzatore di sterzo elettronico, modifiche all’Airbox, qualsiasi tipo di sistema di assistenza idraulica alla frizione.
Dal 2011 è stato imposto l'uso degli iniettori, pompe della benzina e pressione d'iniezione del carburante identici al modello stradale[11], inoltre il canale anteriore dei cerchi viene vincolato alla sola misura 3,5".
L'omologazione della moto
Per poter partecipare alle gare di Superbike, un modello deve essere omologato per circolare su strade pubbliche ed esser prodotto in un determinato e non ristretto numero di esemplari, in modo da poter considerare la produzione di questo modello una produzione di serie e non una "special" (per esempio la Ducati Desmosedici RR), inoltre ogni nuovo modello deve essere sottoposto ad una omologazione specifica della FIM, che permette di poter gareggiare al campionato.
Trattandosi quindi di competizione caratterizzata da modelli derivati dalla serie, le case devono vendere un certo numero di esemplari del modello di riferimento (che, naturalmente, deve ottenere l'omologazione). Inizialmente bisogna produrre un numero minimo di 125 moto (250 per chi ha già partecipato o sta partecipando), il tutto per le ispezioni del modello, poi devono essere prodotte altre moto.
Fino al 2009 bisognava raggiungere i 1000 esemplari durante l'anno, il primo lotto da 500 moto doveva essere prodotto entro la fine di settembre ed il secondo lotto da 500 entro la fine di dicembre, mentre per coloro che hanno già un mezzo omologato si ha come unica data di scadenza la fine di giugno[12].
Dal 2010, pur con la presenza della crisi economica, si è aumentato il numero di moto da vendere, passando da 1000 esemplari a 2000, modificando anche le “scadenze” di produzione dei diversi lotti. Per chi non ha mai partecipato al campionato la prima scadenza è la fine di giugno per le prime 500 moto, mentre il secondo lotto da 500 entro 15 giorni prima la fine dell'ultima gara, mentre il terzo lotto da 500 moto deve essere prodotto entro la fine di giugno dell'anno successivo e il quarto ed ultimo lotto da 500 moto deve essere prodotto 15 giorni prima la fine dell'ultima gara dell'anno successivo.
Per le case costruttrici che competono con una moto omologata in passato vi sono diverse scadenze di presentazione dei modelli in produzione, infatti come prima scadenza si ha la fine di giugno per le prime 1000 moto, mentre il secondo lotto da 1000 entro i 15 giorni prima dell'ultima gara in calendario.[13].
Differenze tra Superbike e MotoGP
Le Superbike sono derivate da un modello di serie mentre le MotoGP sono prototipi in tutto e per tutto, nessuno dei componenti che formano la moto devono essere ripresi da una moto di serie. A livello prestazionale, le MotoGP dispongono approssimativamente di 240 cavalli e hanno una velocità massima di circa 340 km/h; le Superbike hanno circa 220 cavalli e raggiungono i 320–330 km/h. Per quanto riguarda i tempi sul giro, le migliori MotoGP girano circa 2 secondi più velocemente delle migliori Superbike[14][15].
Altre cose che differenziano le gare di Superbike da quelle del motomondiale sono: la presenza della Superpole per decidere la griglia di partenza, avvenimento programmato al sabato (un giorno prima della corsa) e al quale partecipano i 16 piloti più veloci durante le qualifiche. La ricerca della pole position attraverso la Superpole è una modalità di qualifica dove il pilota aveva a disposizione un solo giro, ed in quello soltanto deve dare il meglio per posizionarsi più avanti possibile nella griglia di partenza del giorno dopo. A partire dal 2009, la Superpole cambia formato traendo parzialmente spunto dalle qualifiche della Formula 1 nel 2008. Il nuovo formato consiste in tre sessioni di 12' ciascuna, intervallate da 7' di sosta, per una durata complessiva di 50'. Si parte con i migliori 20 piloti emersi dai due turni di qualifica. Dopo la prima sessione vengono eliminati i quattro peggiori tempi; dopo la seconda gli ulteriori otto. Nella terza viene assegnata la pole position e le posizioni delle due prime file della griglia di partenza.
La seconda differenza concerne la presenza di due gare per ogni Gran Premio, ogni corsa dà punteggi indipendenti ai piloti. Normalmente la prima gara viene svolta verso le 12:00 locali, mentre la seconda intorno alle 15:30 locali.
Le gare di Superbike sono del 20% circa più corte rispetto a quelle di MotoGp, in quanto la distanza minima di gara per SBK è di 100 km, mentre le MotoGp percorrono almeno 120 km. Infatti nella prima categoria, ad esempio, sui circuiti di Philip Island, Valencia, Misano, Donington, Brno si corre rispettivamente su una distanza di 22, 23, 24, 23 e 20 giri, mentre nella seconda categoria le distanze di gara sono rispettivamente 27, 30, 28, 30 e 22 giri.
Albo d'oro
Albo d'oro piloti
Albo d'oro costruttori
Anno | Costruttore | Punti | Motocicletta |
---|---|---|---|
1988 | Honda | 142 | Honda RC30 |
1989 | Honda | 368 | Honda RC30 |
1990 | Honda | 399 | Honda RC30 |
1991 | Ducati | 477 | Ducati 888 |
1992 | Ducati | 502 | Ducati 888 |
1993 | Ducati | 480 | Ducati 926 |
1994 | Ducati | 403 | Ducati 916 |
1995 | Ducati | 580 | Ducati 916 |
1996 | Ducati | 521 | Ducati 916 |
1997 | Honda | 486 | Honda RC45 |
1998 | Ducati | 487,5 | Ducati 916 |
1999 | Ducati | 569 | Ducati 996 |
2000 | Ducati | 439 | Ducati 996 |
2001 | Ducati | 553 | Ducati 996 R |
2002 | Ducati | 575 | Ducati 998 F 02 |
2003 | Ducati | 600 | Ducati 999F03 |
2004 | Ducati | 530 | Ducati 999 F04 |
2005 | Suzuki | 468 | Suzuki GSXR1000 K5 |
2006 | Ducati | 450 | Ducati 999 F06 |
2007 | Yamaha | 467 | Yamaha YZF-R1 |
2008 | Ducati | 570 | Ducati 1098 F08 |
2009 | Ducati | 572 | Ducati 1098R |
2010 | Aprilia | 471 | Aprilia RSV4 Factory |
2011 | Ducati | 529 | Ducati 1098R |
2012 | Aprilia | 444,5 | Aprilia RSV4 Factory |
I circuiti utilizzati
I circuiti della stagione in corso sono in grassetto.
I videogiochi sul campionato
I giochi ufficiali del campionato mondiale superbike (sette fino ad ora) vengono realizzati presso gli studi milanesi dello sviluppatore italiano Milestone S.r.l., e distribuiti dalla Black Bean Games, accordo raggiunto nel 2006 tramite RTR Sports [16]. I primi titoli sono stati creati a partire dal 1999 con Superbike World Championship, Superbike 2000 e Superbike 2001 sviluppati solo per PC e distribuiti da EA Sports, mentre la versione 2007 (SBK-07) è uscita per PlayStation 2 e PlayStation Portable e la versione 2008 (SBK 08) insieme alla versione 2009 (SBK 09), 2010 (SBK X) e 2011 (SBK 2011) per PC, Xbox 360, PlayStation 2, PlayStation 3 e PlayStation Portable.
Televisione
Se si esclude la stagione 2003 trasmessa in maniera frammentaria dalla RAI, in Italia il mondiale SBK è stato trasmesso dal 1999 al 2012 su TMC/La7 nella sua integralità, insieme alla classe minore tra le categorie per moto derivate dalla serie, il mondiale Supersport. Dalla stagione 2013 Mediaset si è assicurata in esclusiva i diritti della competizione per tre stagioni, con opzione di rinnovo fino al 2018.
Note
- ^ AMA Motorcycle Hall of Fame, su motorcyclemuseum.org. URL consultato il 2 luglio 2012.
- ^ a b (EN) Scheda di Steve McLaughlin, su motorcyclemuseum.org, www.motorcyclemuseum.org. URL consultato il 2 luglio 2012.
- ^ Simone Valtieri, Superbike a tutta velocità con moto di serie, su instoria.it, www.instoria.it, Marzo 2009. URL consultato il 2 luglio 2012.
- ^ Honda VFR750R (RC30): la Superbike, su cesenabikers.blogspot.it, cesenabikers, 19 aprile 2012. URL consultato il 30 giugno 2012.
- ^ Regolamento tecnico 2001
- ^ SBK – MODIFICHE AL REGOLAMENTO 2003
- ^ (EN) Regolamento ufficiale della FIM sui campionati per derivate dalla serie
- ^ Pirelli fornirà le Diablo Superbike da 17" dal 2013, su worldsbk.com, www.worldsbk.com, 24 Ottobre 2011. URL consultato il 9 marzo 2013.
- ^ Al debutto il nuovo pneumatico Pirelli Diablo da 17" nel test di lunedì, su worldsbk.com, www.worldsbk.com, 29 Giugno 2012. URL consultato il 9 marzo 2013.
- ^ SBK: novità per il regolamento 2010, su omnimoto.it, www.worldsbk.com, 31 ottobre 2009. URL consultato il 9 marzo 2013.
- ^ La Superbike che verrà: variazioni regolamentari per il biennio 2010-2011
- ^ Regolamento 2009
- ^ Regolamento 2010
- ^ (EN) Cronometraggio dal sito ufficiale della MotoGP, su motogp.com. URL consultato il 04-08-2010.
- ^ (EN) Cronometraggio dal sito ufficiale del mondiale Superbike, su sbk.perugiatiming.com. URL consultato il 04-08-2010.
- ^ (IT) Dinamica accordo Licensing BlackBean - FGsport, dal sito rtrsports.com
Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su campionato mondiale Superbike
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su campionato mondiale Superbike
Collegamenti esterni
- (EN, IT) Sito web ufficiale
- (EN, IT, FR, DE, ES) Sito web del videogioco ufficiale
- (EN) SBK '90s - Unofficial World Superbike Archive
- (EN) Regolamento ufficiale della FIM sui campionati per derivate dalla serie