Pandosia Bruzia

antica città del Bruzio
Versione del 26 dic 2006 alle 19:49 di Explorer (discussione | contributi) (ha spostato Età del Bronzo Finale a Pandosia Bruzia antica capitale ,tra mito e realtà.: nuovo titolo più attinente al contenuto del testo.)
                    (Pandosia bruzia tra mito e realtà)

Non tutti sanno che, esistevano due Pandosia una lucana ed una Bruzia , infatti anche lo storico e geografo Strabone ne fa chiaro riferimento distinguendo le due città omonime , lo stesso dicasi dello storico tito Livio quando narra le vicende delle ultime fasi della guerre puniche (204-203) av. Cristo forse duplicando l'episodio ,per aumentarne l'importanza della vittoria a favore dell'esercito romano, racconta che l'esercito romano conquisto con la forza Clampetia e a seguito di cio si arresero a discrezione Cosenza e Pandosia ed altri (ignobiles aliae civitates) cioè ed altre città di scarsa importanza, e che l'anno succesivo si consegnarono al console Gneo Servilio : Cosenza Aufugum(aufugo)cioè(Montalto-Uffugo), Berge, Ocriculum (Ocricolo),anche se alcuni storici dicono si tratti di (Acriculum)Acri?,Besidie (Bisignano),Linfeo=Liuthi-Liutti(luzzi),Clampetia=Lampeteia-(L)Amantea),naturalmente questi accostamenti sono solo molto somiglianti a quelli di alcuni comuni presenti, nel territorio del Cosentino , anche se obbietivamente da alcune recenti campagne di scavo, in alcune di queste città i reperti archeologici rivenvenuti sono molto promettenti, perchè pertinenti proprio al quel preciso periodo storico. Sulla mitica città Pandosia Bruzia molto si è scritto, fiumi d'inchiostro ed eminenti storici nonche archeologici si sono cimentati per trovarne il sito ed i resti, eppure la metropoli dei bruzi secondo Strabone era Cosenza,ma della città antica non resta nulla, pochi frammenti, ma di Pandosia cosa sappiamo? Era la città più antica del popolo Osco-Bruzio forse la città più antica dell'Italia allora conosciuta, finanche dai greci invasori,dove avevano residenza regale i re dell'antica Italia, molto tempo prima che la città di Roma venisse fondata, il loro re mitico era re Italo che trasformò il popolo semi-nomade in popolo residente e trasformò i pastori in contadini, istitui banchetti comuni e reciproche leggi, questo popolo gli Italici dapprima furono cacciati dalle loro terre dai greci, sopratutto da quelle più fertili, poi quando più forti , più determinati e organizzati sopratutto nel guerreggiare ,iniziarono una guerra senza quartiere contro i greci delle polis quali Sibari, Crotone, Lamezia,Reggio, Terina,Squillace,e tante altre città minori, con la ferma decisione di distruggere l'elemento greco ,loro odiato nemico, quando i greci si resero conto, che ormai non potevano più contrastare la forza militare bruzia ,chiesero aiuto alla madre patria che inviò svariati contingenti militari che per brevi periodi riuscirono a riconquistare solo parte delle conquiste fatte dai bruzii, questo solo sino a quando arrivarono i romani con il loro esercito e che dopo una lunga battaglia durata diversi anni, che purtroppo degenerò nell'ultima fase più a guerriglia vera e propria ,nei confronti delle popolazioni ormai decimate dei Bruzi, comportò la deportazione,di intere popoloziani e la ditruzione di alcune città simbolo della ribellione fra queste Pandosia e Clampetia simbolo per antonomasia della storia dei Bruzi.Pandosia era considerata città fortezza dalla maggioranza degli storici dell'epoca compreso Strabone e Tito Livio, Appiano. Di questa citta,numerosa di popolo estesa su tre colli,alquanto distanti tra loro, e ricca di acque ne fanno motto una imfinità di storici, una città ricca ,più di ogni altra città dei Bruzii, definita (Basileum)città regale da Strabone, gli storici ne raccontano la sua conquista e la sua distruzione quasi totale ad opera da Lucio Silla,(la polazione fu decimata el restanti abitanti deportati come schiavi) per la verità questo trattamento molto spesso avveniva solo nei riguardi delle classi più importanti!. Ma finalmente si potrà togliere il mistero di questa mitica città da cui l'attuale Italia ne prese il nome perchè vi abitò la famiglia regale di re Italo, da circa sette anni ,anche se in fasi alterne, si sono intraprese delle campagne di scavo nella città di Acri vicino a Cosenza, questa vicinanza è essenziale perchè Strabone scrisse che la città si trovava nelle prossimità di Cosenza (posta un po più sopra), ma ritorniamo alla campagna scavo i reperti fin ora rinvenuti sono veramente molto antichi dell'Eneolitico, fino al Bronzo iniziale -medio e finale per dirla in parole semplici dal XXIX secolo av.Cristo e cioè ben 5000 anni or sono fino in età cuprolitica(eta del rame),la quantità rinvenuta e tale da ormai richiedere la realizzazione di un Antiquarium. I siti indagati (per il momento due) mostrano che vi abitava una popolazione autoctona ,con uno stile del tutto unico ,simile a quello di (Palma di Campana) o di (Cellerino SanMarco) o alla grotta di (Cassano Ionio(I -II), ma con delle differenze che la rendono unica nel suo stile, fin ora sono stati indagati alcuni pianori in prossimità della città vecchia di Acri in provincia di Cs, posti questi pianori a mezza costa sul fiume Mucone ed il Chalamo, che sfociano nel Crati, e su di una pianura posta a sud della città vecchia dove sono stati rinvenuti una grandissima quantità di oggetti, di origine bruzia comprese delle fornaci per la lavorazione della ceramica , per ultima dei frammenti di ceramica greca arcaica (Ilix) a vernice nera, e per ora solo parte di frammenti di una (villa rustica romana del II secolo dopo cristo)tra cui non pochi mattoni! Gli scavi sono supervisionati dalla Soprintendenza Archeologica della Sibaritide e guidati dal famoso Archeologo (Renato Peroni) direttore a Cattedra all'Università La Sapienza di Roma e docente di Protostoria Europea presso la Sapienza in Roma e una folta equipe di archeologhi di Roma tra cui il prof. archeologo A.Vanzetti di Roma e la archeologa professoressa M.A.Castagna esperta in archeologia dell'antica Roma. I reperti fin ora rivenuti fanno ben sperare considerando che gli scavi sono solo all'inizio , basti pensare che sono stati indagati solo poche decine di metri soltanto mentre il sito e di diversi ettari,gli esperti non si sbilanciano, ma nell'aria cè un discreto ottimismo, per il semplice motivo che Acri era da sempre una delle maggiori candidate, come erede della mitica città di Pandosia, ma fin ora non aveva nulla per avvalorare le sue tesi storiche per altro molto frammentarie, nella prossima estate, con il patrocinio della amministrazinone della Provinciale di Cosenza e del comune di Acri e la Soprintendenza Archeologica della Calabria e del Lazio apriranno varie campagne di scavo , che con molto probabiltà finalmente metteranno definitivamente in luce alla scoperta di questa città Pandosia Bruzia.

Bibliografia

(Geografia L'Italia) Strabone, Rizzoli editore 1996; Giuseppe Goia Memorie Storiche e documenti su Lao,Laino,Sibari,Tebe-Lucana napoli 1883;Norman Douglas Vecchia Calabria Giunti editore 1992 ristampa 1998; Monete Romane -Monete Greche Francesco Gnecchi editore Urlico Hoepli 1935; Monete Greche S.Ambrosoli editore Urlico Hoepli Milano 1917;Ettore M. de Julliis Magna Grecia editore Puglia 1996;Pier Giovanni Guzzo (le città scomparse della Magna Grecia)editore Newton Compton 1996;Rosario Curia Bisignano nella storia del Mezzogiorno editore Pellegrini 1987; Museo Nazionale di Reggio Calabria di Elena Lattanzi editore Gangemi 1987;Magna Grecia di Emanuele greco (guide Archeologiche Laterza Bari 1993); Domenico Maringola Pistoia (Cose di Sibari ) editore Libreria Simoniana Napoli 1845;Associazione Culturale Abate Gioacchino onlus di Domenico Martire da (la Calabria Sacra) editore il Migliaccio 1878 riedizione Legenda Cosenza 2002;La civiltà della Magna_Grecia Bizantina o Basiliana e i suoi rapporti con il rinascimento ellenistico d'Italia di dott. Francasco Capalbo da tipografia giornalistica (il giornale di Calabria prima ediz. 1922 riedizione Brenner 1997; Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (atti della XXXVII riunione scientifica su la preistoria della Calabria 2002), Firenze 2004 pubblicazione della Fondazione Padula ,ricerche a cura della Cattedra di Protostoria europea dell'Università (La Sapienza di Roma) a cura di Maria Antonietta Castagna e di Andrea Schiappelli ,direzione tecnica dei lavori Soprintendenza Archeologica della Calabria; Cassetta I, Castagna M.A.,Vanzetti A., Ferranti F., Levi S.T., Luppino Silvana, Peroni Renato, Schiappelli A., (Broglio di Trebisacce, Città Vetere di Saracena, Colle Dogna Acri cs : campagne di scavi 1998,1999 edizione 2000 in( Magna grecia e oriente mediterraneo prima dell'eta ellenistica) ,Atti del XXXIX convegno di studi sulla Magna Grecia pp.749,Roma.