Ferrovia Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto

linea ferroviaria italiana

Template:Infobox Linea ferroviaria La ferrovia Ascoli–San Benedetto è una linea ferroviaria italiana di interesse regionale che collega la città Ascoli Piceno con il proprio porto e con la ferrovia Adriatica. Tale infrastruttura avrebbe dovuto far parte, secondo i progetti iniziali, di un collegamento molto più esteso denominato "Ferrovia Salaria" il quale non venne mai realizzato.

Storia

Inserita tra le linee di seconda categoria dalle Legge 29 luglio 1879, n. 5002[1], la linea fu aperta all'esercizio il 1º maggio 1886[2].

Nelle intenzioni originarie, la linea avrebbe dovuto rappresentare il primo tronco della cosiddetta Ferrovia Salaria che, percorrendo le valli del Tronto e Velino e servendo gli abitati di Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Amatrice e Antrodoco avrebbe dovuto raggiungere Roma[3].

La ferrovia apparteneva alla Rete Adriatica e venne esercita dalla Società Italiana per le strade ferrate meridionali, fino alla statalizzazione delle ferrovie italiane avvenuta nel 1905, data dalla quale l'esercizio passò alle Ferrovie dello Stato (FS).

Nel 1907, per far fronte alle necessità di economia imposte dallo scarso traffico registrato fin dall'inizio, fu sperimentato l'utilizzo di automotrici a vapore, pur con risultati deludenti. In seguito, nel 1936, la trazione a vapore fu sostituita grazie all'immissione in servizio di automotrici termiche[3]; in quel periodo venne inaugurata anche la nuova fermata di Maltignano[4].

A partire dal 1938 l'esercizio ferroviario fu affiancato e in parte sostituito da autoservizi paralleli, inizialmente gestiti dall'Istituto Nazionale Trasporti[3].

Danneggiata dalla seconda guerra mondiale in modo non grave, la linea fu riattivata per gradi fra il 1945 ed il 1948, anno nel quale l'orario prevedeva 6 coppie di omnibus di sola terza classe[3].

Inizialmente inserita in un elenco di "rami secchi"[5] redatto dal Ministero dei Trasporti italiano nel 1985, l'anno successivo fu attuata una parziale modifica d'orario e il servizio ferroviario venne mantenuto[6]. Di lì a poco, nel 1989, fu inaugurata una nuova fermata a San Filippo[4].

Nel 2000, con la costituzione di Rete Ferroviaria Italiana, quest'ultima società divenne il gestore della linea.

Nel novembre 2008 il Consiglio regionale delle Marche assegnò alla Provincia di Ascoli i fondi destinati ad elettrificare la linea[7]; i relativi lavori iniziarono nel 2011 per un costo di circa 11 milioni di euro[8].

Il 14 dicembre 2010 fu inaugurata una nuova fermata in località Villa San Pio X, a Spinetoli [9].

L'esercizio a trazione elettrica, attivato formalmente il 9 aprile 2013 e presentato alla stampa il 16 Maggio, ebbe inizio il successivo 9 Giugno 2013 con l'entrata in vigore del nuovo orario nazionale di Trenitalia[10].

Caratteristiche

La linea è una ferrovia a binario semplice e elettrificato in corrente continua a 3000 volt[11]. Il tronco San Benedetto del Tronto–Porto d'Ascoli che è in comune alla ferrovia Adriatica ed è a doppio binario banalizzato. La gestione di entrambe le infrastrutture è affidata a Rete Ferroviaria Italiana (RFI)

La linea tra Porto d'Ascoli e San Benedetto del Tronto è munita di Comando Centralizzato del Traffico (CTC) e di Sistema di Comando e Controllo (SCC) ed è esercita dal Dirigente Centrale Operativo (DCO) con sede a Bari Lamasinata. Allo stesso DCO è affidato il tronco Ascoli Piceno–Porto d'Ascoli[12].

Percorso

Stazioni e fermate
  32+582 Ascoli Piceno


  31+381 San Filippo


  28+460 Marino del Tronto-Folignano


  25+726 Maltignano


  fiume Tronto
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20+598 Offida-Castel di Lama - Tranvia di Offida


  16+990 Spinetoli-Colli


  14+345 Spinetoli Villa San Pio X * 2010


  13+430 Monsampolo


  9+383 Monteprandone
         
linea per Lecce


 
4+784
293+273
Porto d'Ascoli inizio doppio binario


  288+489 San Benedetto del Tronto
         
linea per Ancona

Fin dall'inizio, il chilometro 0 della progressiva della linea fu posto a San Benedetto del Tronto giacché la linea Adriatica, prima del raddoppio del binario, viaggiava verso sud in affiancamento rispetto a quella di Ascoli fino a Porto d'Ascoli.

Da tale località, la ferrovia piega verso l'interno imboccando la valle del fiume Tronto, di cui si mantiene sulla sponda orografica destra e servendo in successione le località di Monteprandone, Monsampolo del Tronto e Spinetoli, fino a raggiungere la stazione di Offida-Castel di Lama.

Quest'ultima località rappresentava il capolinea della tranvia elettrica di Offida, attiva dal 1926 al 1952 e realizzata per raggiungere l'omonima cittadina la stazione, risultando la località di Castel di Lama piuttosto decentrata[3].

Poco oltre la linea oltrepassa il fiume e, lambiti i paesi di Maltignano e Folignano, giunge infine al capolinea di Ascoli Piceno la cui stazione (altitudine 143 metri s.l.m.), sebbene di testa, possiede un fabbricato viaggiatori a lato del piazzale a testimonianza dell'originario progetto della Ferrovia Salaria.

In totale, se si eccettua il tratto di ferrovia Adriatica percorso dai treni, la linea risulta lunga 28,091 km, presenta una pendenza massima del 18, 65 per mille e raggi di curvatura di raggio superiore ai 400 metri, se si eccettua una sola curva di raggio 300 m.

Le principali opere d'arte, oltre al citato ponte sul fiume tronto, sono gli analoghi manufatti di scavalcamento dei torrenti Fiobbo, Lama, Chisenti e Marino.

Movimento

I treni regionali, svolti da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Marche, collegano la città di Ascoli Piceno a San Benedetto del Tronto e ad Ancona con corse effettuate circa ogni ora.

Le uniche stazioni di interscambio con altre linee sono quelle di San Benedetto del Tronto e Porto d'Ascoli.

Note

  1. ^ s:L. 29 luglio 1879, n. 5002, per la costruzione di nuove linee di completamento della rete ferroviaria del Regno. Tabella B. Punto 9.
  2. ^ Cfr. Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926, Roma, Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, 1927. Vedi Template:Cita web en
  3. ^ a b c d e Claudio Cerioli, Da Camerino al mondo, op. cit.
  4. ^ a b Attilio Di Iorio, Ascoli Piceno diventa elettrica, op. cit.
  5. ^ Notizia su I Treni n. 60, aprile 1986, p.4.
  6. ^ Notizia su I Treni n. 65, novembre 1986, p.6.
  7. ^ Provincia di Ascoli Piceno
  8. ^ Provincia di Ascoli Piceno
  9. ^ Piceno oggi. URL consultato nel luglio 2013
  10. ^ Notizia su I Treni n.360, giugno 2013, p.4.
  11. ^ RFI. Fascicolo linea 103. pp. 144-145 e pp. 155-157.
  12. ^ RFI. Fascicolo linea 103. p. 144 e p. 155.

Bibliografia

  • Attilio Di Iorio, Ascoli Piceno diventa elettrica, in I treni, n. 361, luglio 2013, ETR, Salò, pp. 16-19.
  • Claudio Cerioli, Ferrovia Ascoli-Porto d'Ascoli - Ferrovia Salaria, in Da Camerino al Mondo, ETR, Salò (BS), 1985, pp. 39-41. ISBN 88-85068-20-0
  • RFI, Fascicolo Linea 103. Aggiornato CC AN 07/2010.

Voci correlate

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