L'arco dei Peruzzi si trova a Firenze, tra via de' Benci e piazza Peruzzi.

Arco dei Peruzzi, lato piazza Peruzzi
Lato via de' Benci

Storia e descrizione

La piazza era anticamente detta "corte dei Peruzzi", perché tutti gli edifici che vi si affacciavano appartenevano alla ricca famiglia di banchieri (la torre dei Peruzzi, il palazzo e un loggia distrutta nel 1772). Per quanto concerne la volta ne è ricordata la costruzione in un lodo del 1414 che coinvolge più membri di varie linee del casato.

L'arco era sia una sorta di accesso monumentale, che un ponte aereo che collegava due palazzi. Secondo Giorgio Vasari, Paolo Uccello aveva affrescato il lato interno di questo arco con triangoli posti in prospettiva e quattro animali agli angoli, ciascuno simboleggiante un elemento naturale: una talpa per la terra, un pesce per l'acqua, una salamandra per il fuoco e un camaleonte per l'aria, data la su capacità di assumere qualsiasi colore. Però Paolo Uccello non aveva mai visto tale animale e nel dipingerlo si risolse a fare un cammello a bocca aperta che si riempie i polmoni d'"aria". Resti erano visibili ancora all'epoca di Filippo Baldinucci. Attualmente sull'arco della volta, dal lato dell'edificio in questione, esiste un tassello risparmiato dalla tinteggiatura con la scritta "M. B.oni 1857".

Delle pitture oggi non esiste più traccia. L'arco è leggermente ribassato, con blocchi in soldio bugnato rustico, con uno stemma sulla chiave di volta. I piedritti sono assorbiti nella muratura dei due palazzi ai lati.

Quello su via de' Benci 17, in particolare, con affaccio anche sulla piazza e su via delle Brache 6, è legato alla volta dei Peruzzi. Mostra quattro piani per cinque assi, ed è stato radicalmente ridisegnato sul fronte nella prima metà dell'Ottocento e soprelevato di due piani (1832-1849) ma, al terreno, mostra ampie tracce del paramento in pietra forte rustica tre quattrocentesco, sul quale, in corrispondenza del canto con la volta de' Peruzzi, è un grande scudo con l'arme di questa famiglia (d'azzurro, a sei pere d'oro, picciolate e fogliate di due pezzi di verde), con sotto un ferro da cavallo a "M". Un altro scudo in tutto simile e altri ferri da cavallo sono sotto la volta e verso la piazza interna.

Attorno al 1930 l'intera proprietà passò alla famiglia Lotti. Certo è che le origini della grande fabbrica sono da far risalire al tardo Duecento: è infatti del 1286 la notizia che informa di come Pacino d'Arnolfo Peruzzi e i suoi fratelli avessero acquistato per sé e per lo zio Filippo un tratto delle mura vecchie (1172-1175) che dalla chiesa di San Jacopo tra i Fossi andavano verso piazza Santa Croce, e sulle quali negli anni successivi avevano eretto il grande edificio. Il fronte su via de Benci si alzava a livello dell'arco adiacente: lo stato attorno alla fine del Settecento, precedente alla soprelevazione ottocentesca, è in parte documentato dall'incisione di Antonio Terreni con la Veduta dell'Arco de' Peruzzi (si veda Francesco Fontani, Viaggio pittorico della Toscana, Firenze, Giuseppe Tofani, vol. I, 1801, p. 77).

Le facciate sono state restaurate nel 1995-1996. Nel decreto ministeriale che ha confermato l'edificio (già sottoposto a vincolo dal 1933) come di "interesse particolarmente importante", si precisa che "nell'interno sono conservati ambienti originali, alcuni con soffitti in legno, altri con dipinti del XIX secolo".

Dall'altro lato, l'arco è collegato al cosiddetto palazzo Caccia Peruzzi.

Bibliografia

 
Setmma Peruzzi nel sott'arco

Filippo Baldinucci, Notizie dei professori del disegno da Cimabue in qua, con nuove annotazioni e supplementi per cura di Ferdinando Ranalli, 5 voll., Firenze, V. Batelli e Compagni, 1845-1847, I, 1845, pp. 450-451; Emilio Burci, Guida artistica della città di Firenze, riveduta e annotata da Pietro Fanfani, Firenze, Tipografia Cenniniana, 1875, p. 108; Enrico Barfucci, Giornate fiorentine. La città, la collina, i pellegrini stranieri, Firenze, Vallecchi, 1958, p. 132; Schedatura dell’attività edilizia pubblica e privata a Firenze nel periodo 1814-1864, in Storia dell’Urbanistica (Toscana, II), Roma, Edizioni Kappa, 1989,, p. 149, n. 68;

  • Francesca Carrara, Palazzo Peruzzi. Note storiche sulla sede della Camera del Lavoro (secoli II-XIX), Firenze, Tipografia Giuntina, 1995.

Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, p. 69, n. 78; Claudio Paolini, Lungo le mura del secondo cerchio. Case e palazzi di via de’ Benci, Quaderni del Servizio Educativo della Soprintendenza BAPSAE per le province di Firenze Pistoia e Prato n. 25, Firenze, Polistampa, 2008, pp. 62-64, n. 12; Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, pp. 89-90, n. 92.

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