Utente:Itaka1960/Sandbox
Il pogrom di Baku fu un pogrom condotto da azeri ed avente per obiettivo la popolazione armena della città. I fatti avvennero nel gennaio 1990 e sono strettamente collegati alla disputa sul Nagorno Karabakh. Il pogrom durò sette giorni durante i quali la violenza colpì gli armeni residenti che furono uccisi e torturati mentre i loro appartamenti e negozi saccheggiati e dati alle fiamme. Il bilancio ufficioso parla di novanta morti. Secondo il corrispondente di Human Rights Watch, Robert Kushen, "l'azione non fu completamente (o forse non del tutto) spontanea, ma gli assalitori avevano una lista degli armeni ed i loro indirizzi".[1] Il pogrom anti armeno va inquadrato nelle drammatiche vicende di quel periodo che viene definito il "gennaio nero". [2]
Antefatto
La reazione azera alla dichiarazione del Soviet Supremo del Nagorno Karabakh che il 20 febbraio 1988 aveva votato per la annessione della regione all'Armenia aveva scatenato il pogrom di Sumgait e in seguito quello di Kirovabad.[3] La mano pesante di Mosca contro l'irredentismo armeno del Nagorno Karabakh non si fece attendere[4]: affluirono migliaia di soldati in Armenia e vennero arrestati i più importanti leader del Comitato Karabakh. Tuttavia, nuove imponenti manifestazioni si svolsero a Yerevan con oltre mezzo milione di armeni in piazza e le proteste non si placarono nei mesi successivi. Sicché mentre gli organi centrali del partito comunista sovietico cercavano invano di normalizzare la situazione e si arrivava addirittura ad ipotizzare un intervento militare in Armenia, dall'Azerbaigian giungevano notizie di nuove violenze a danno della popolazione armena locale. Il primo dicembre 1989, il Consiglio del Soviet Supremo dell'Armenia e quello dell'Oblast del Nagorno Karabakh dichiararono l'unificazione delle due entità.
I fatti
Nel gennaio 1990 l'Azerbaigian era in fermento. Imponenti manifestazioni del Fronte Popolare Azerbaigiano ebbero luogo nella capitale Baku. Il 12 gennaio una adunata si svolse in piazza Lenin nel centro della città. Nel corso della manifestazione i nazionalisti del Fronte chiamarono il popolo a difendere la sovranità azera contro le richieste degli armeni che rivendicavano il Nagorno Karabakh.[5]
Contemporaneamente gruppi di giovani azeri si riversarono nelle strade minacciando gli armeni residenti ed intimando loro di lasciare la città. Con il passare delle ore la violenza aumentò e dopo una settimana di caccia si contarono decine di morti. Le autorità non risposero alle chiamate di aiuto e non intervennero.[6] Solo il 20 gennaio l'Armata Rossa entròin città e ristabilì l'ordine con un bilancio di alcune decine di morti fra i manifestanti azeri.[7]
Note
- ^ Conflict in the Soviet Union: Black January in Azerbaidzhan, by Robert Kushen, 1991, Human Rights Watch, ISBN 1-56432-027-8, p. 7
- ^ Thomas, De Waal (2003). Black Garden: Armenia and Azerbaijan through peace and war. New York and London: New York University Press. pp. 90–93. ISBN 0-275-97258-5.
- ^ Net Armenie (fr)
- ^ E.Aliprandi, Le ragioni del Karabakh, AndMyBook (2010), pagg. 39 e segg.
- ^ E.Aliprandi,ibidem, pag.54
- ^ La Repubblica, 14.01.90
- ^ E.Aliprandi, ibidem, pag.55
Voci correlate
Collegamenti esterni
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