Ippocrate di Sparta

ammiraglio spartano
Versione del 15 ago 2013 alle 16:23 di Epìdosis (discussione | contributi) (Creo voce)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)

Ippocrate (in greco antico: Ἱπποκράτης?, Hippokrátes, in latino Hippocrătes; Sparta, V secolo a.C.Calcedonia, 408 a.C.) è stato un ammiraglio spartano.

Biografia

Ippocrate è menzionato per la prima volta quando fu inviato in Eubea con Epicle per portar via di lì la flotta di Egesandrida, che non vi era più al sicuro dopo che Mindaro era stato sconfitto a Cinossema (411 a.C.).[1] Ritornò poi con Egesandrida nell'Ellesponto, dove fu nominato vice di Mindaro per le operazioni successive.

Dopo la disastrosa sconfitta di Cizico, Ippocrate, che divenne comandante a causa della morte di Mindaro, mandò a Sparta questo famoso messaggio: "Le navi sono perse. Mindaro è morto. Gli uomini hanno fame. Non sappiamo cosa fare."[2]

Dopo l'arrivo di Cratesippida, che prese il comando delle truppe dell'Ellesponto, pare che Ippocrate sia stato nominato governatore di Calcedonia; quando, nel 408 a.C., la città fu attaccata da Alcibiade e Trasillo, Ippocrate guidò le sue truppe nella difesa della città, ma fu sconfitto e morì in combattimento.[3]

Note

  1. ^ Tucidide, Guerra del Peloponneso, VIII, 107.
  2. ^ Senofonte, Elleniche I, 1, 23.
  3. ^ Senofonte, Elleniche, I, 3, 5-6. Diodoro Siculo, Bibliotheca historica, XIII, 66. Plutarco, Alcibiade, 30.

Bibliografia

Fonti primarie
Fonti secondarie