Luna zero due

film del 1969 diretto da Roy Ward Baker
Versione del 17 ago 2013 alle 17:08 di Marcok (discussione | contributi) (Collegamenti esterni: +link FantaFilm; fix imdb)

Luna zero due (Moon Zero Two) è un film di fantascienza del 1969 diretto da Roy Ward Baker e prodotto dalla Hammer Films. È stato definito uno "space western". Il film ebbe ricavi molto scarsi al botteghino, ma è divenuto un piccolo cult essendo stato presentato in uno dei primi episodi della serie tv Mystery Science Theater 3000 nel 1990.[1]

{{{titolo}}}
Paese di produzioneGran Bretagna
Durata100 min.
Generefantascienza
RegiaRoy Ward Baker
SoggettoMartin Davison, Frank Hardman, Gavin Lyall
SceneggiaturaMichael Carreras
FotografiaPaul Beeson
MontaggioSpencer Reeve
MusicheDon Ellis
Interpreti e personaggi

Trama

Nell'anno 2021 la Luna è in procinto di essere colonizzata e questa nuova frontiera sta attirando un gruppo eterogeneo di persone di insediamenti come Luna City, Farside 5 e altri.

Due degli abitanti di questa rozza e tumultuosa società lunare sono il famigerato milionario J.J. Hubbard e l'ex astronauta Bill Kemp, divenuto un ricuperatore di satelliti. Primo uomo a mettere piede su Marte, Kemp ha abbandonato l'azienda spaziale perché vuole darsi all'esplorazione dello spazio, mentre al suo ex datore di lavoro interessa solo fare voli commerciali con passeggeri verso Marte e Venere (la prima missione umana su Mercurio non è ancora stato condotta poiché non vi è alcun interesse finanziario convincente). Quando Hubbard sente di un piccolo asteroide di 6000 tonnellate in puro zaffiro orbitante vicino alla Luna, assolda Kemp per catturarlo utilizzando il vecchio traghetto spaziale Luna 02 di Kemp e portarlo verso il lato oscuro della Luna, anche se sarebbe contro la legge. Kemp, ad ogni modo, ha poca scelta da quando ha appreso che la sua licenza di volo presto verrà revocata a causa di proteste da parte dell'azienda spaziale. Hubbard rivela anche che ha intenzione di utilizzare lo zaffiro come isolante termico per un motore di razzo; in tal modo potrebbe costruire razzi più potenti in grado di colonizzare finalmente anche Mercurio e le lune di Giove, a scopo di lucro.

Intanto una giovane donna arriva in cerca di suo fratello, un minatore che lavora in un lontano angolo di paesaggio lunare nel cratere Spectacle nel lato oscuro. Tuttavia il viaggio da Luna City al lato vicino richiederebbe sei giorni di veicolo lunare. Dal momento che Kemp potrebbe andare lì in 20 minuti col Luna 02, lei lo convince a cercare di capire se il fratello è ancora vivo. In tal modo Kemp apprende più di quanto vorrebbe su alcuni piani di Hubbard.

Produzione

Luna zero due è stato girato agli Elstree Studios nell'Hertfordshire in Inghilterra. La sceneggiatura fu scritta dal produttore del film Michael Carreras da un soggetto originale di Gavin Lyall, Frank Hardman e Martin Davison.

Il budget della produzione fu di 500 000 sterline.[2][3]

Effetti speciali

Gli effetti visivi speciali del film sono stati ideati da un team guidato dall'artista veterano degli effetti visivi Les Bowie, che lavorò a numerose produzioni della Hammer e a diverse produzioni britanniche di fantascienza notevoli.

La navicella Luna 02 è descritta nel film come "abbastanza vecchia", ed è chiaramente ispirata ai modelli Apollo della NASA in chiave "vintage". Tutta la tecnologia più "moderna" sulla Luna possiede un'ispirazione molto più libera e 'mod' nel design, presentandosi più come un diorama di un'Esposizione universale che come qualcosa mai discusso dalla NASA; tra le decorazioni del set vi sono alcune delle famose sedia Palla (o Globo) ideate nel 1966 dal designer finlandese Eero Aarnio. Nell'ultima fase della produzione venne inserito un riferimento nei dialoghi a Neil Armstrong divenuto il primo uomo sulla Luna e venne mostrato un monumento sul sito. Il film fu distribuito tre mesi dopo l'allunaggio.

Critica

Note

  1. ^ Episode guide: 111- Moon Zero Two, su mst3kinfo.com. URL consultato il 17 agosto 2013.
  2. ^ Bruce G. Hallenbeck, British Cult Cinema: Hammer Fantasy and Sci-Fi, Hemlock Books 2011 p216
  3. ^ Marcus Hearn, The Hammer Vault, Titan Books, 2011, p.114

Voci correlate

Collegamenti esterni

Mystery Science Theater 3000