Giovanni Ameglio
Giovanni Battista Ameglio (Palermo, 29 ottobre 1854 – Roma, 29 dicembre 1921) è stato un generale italiano.
Giovanni Ameglio | |
---|---|
![]() | |
Comandante delle isole occupate dell'Egeo | |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Ferruccio Trombi (provvisorio) |
Governatore della Cirenaica | |
Predecessore | Ottavio Briccolo |
Successore | Vincenzo Garioni |
Governatore della Tripolitania | |
Predecessore | Giulio Cesare Tassoni |
Successore | Vincenzo Garioni |
Dati generali | |
Professione | militare |
Giovanni Ameglio | |
---|---|
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | ![]() |
Arma | Esercito |
Corpo | Fanteria |
Anni di servizio | 1872 - 1921 |
Grado | ![]() |
Guerre | Guerra d'Abissinia Guerra italo-turca Rivolta dei Boxer Prima guerra mondiale |
Studi militari | Scuola militare di fanteria e cavalleria di Modena |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Biografia
Nato a Palermo da una famiglia aristocratica, Giovanni Ameglio entrò giovanissimo nell'esercito italiano uscendo dalle scuole di perfezionamento militare nel 1875 col grado di tenente.
Promosso al rango di capitano, partecipò alla campagna africana dal 1885 al 1897 e comandò il distaccamento italiano in Estremo Oriente (Tientsin) dal 1902 al 1905.
La guerra per la Libia
Maggior generale nel 1910, sebbene non più giovane e con alle spalle, nel complesso, una modesta carriera si distinse nella Guerra italo-turca dove diede prova di particolare acume tattico e strategico dimostrandosi un eccellente e, soprattutto, risoluto comandante coloniale. Fu il più capace collaboratore del Generale Ottavio Briccola coadiuvandolo egregiamente nella conquista e pacificazione di Bengasi e della Cirenaica.
L'occupazione di Rodi
Nel corso della stessa guerra guidò l'occupazione dell'isola di Rodi nel maggio 1912. Le consistenti truppe italiane[1] sbarcarono in forze a Kalitea il 4 maggio per concludere le operazioni di conquista il 17 quando, con un'imponente azione combinata terrestre e anfibia su tre direttrici convergenti (da Rodi, Kalavarda e Malona), il generale Ameglio ebbe ragione dell'ultima resistenza delle deboli forze turche[2] a Psithos[3]. Rivestì quindi la carica di Comandante delle isole occupate dell'Egeo fino al 14 ottobre 1913.
Governatore della Cirenaica e della Tripolitania
Promosso Tenente generale per merito di guerra nel 1912 fu poi governatore della Cirenaica dall'ottobre 1913 al 5 agosto 1918 e governatore della Tripolitania dal 1915 al 5 agosto 1918 . Fu nominato senatore nel 1920 e comandò la Guardia regia dal luglio 1920 all'ottobre 1921. Ritiratosi dopo quest'ultimo atto a vita privata, morì nel dicembre di quello stesso anno. Fu membro della loggia massonica italiana.
Onorificenze
Note
- ^ Inizialmente un'avanguardia di 8.000 uomini, parte di un Corpo di spedizione forte complessivamente di 15.000 uomini su due reggimenti di fanteria (34° e 57º reggimento fanteria), un reggimento bersaglieri (4º reggimento bersaglieri), un battaglione alpini, batterie da montagna, reparti del genio, cavalleria e servizi. La spedizione era partita da Tobruch, in Libia, con un convoglio scortato da una squadra navale comandata dall'Ammiraglio Leone Viale.
- ^ Sull'isola non vi erano più di 1.500 regolari turchi dipendenti dalla guarnigione di Salonicco. L'ultima resistenza fu opposta da un contingente di poco superiore ai mille uomini.
- ^ Alcuni osservatori, tra cui il re d'Italia Vittorio Emanuele III, criticarono la condotta operativa adottata dall'Ameglio come un inutile esercizio di virtuosismo militare. Va altresì notato che essa rispondeva però allo scopo di raggiungere il più completo successo con il minimo dei rischi e delle perdite servendo nello stesso tempo come un'esercitazione su grande scala in condizioni realistiche per l'addestramento delle truppe e dei comandi italiani.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Bibliografia
- Sergio Romano, La quarta sponda. La guerra di Libia, 1911/1912, Casa Editrice Bompiani, 1977, pag. 270