Guy de Maupassant

scrittore e drammaturgo francese

Henri-René-Albert-Guy de Maupassant (Tourville-sur-Arques, 5 agosto 1850Parigi, 6 luglio 1893) è stato uno scrittore, drammaturgo, reporter di viaggio, saggista e poeta francese, nonché uno dei padri del racconto moderno.

Henri-René-Albert-Guy de Maupassant

Biografia

 
Hippolyte Bellangé
Ritratto di Gustave de Maupassant
 
Una fotografia di Laure le Poittevin, madre di Maupassant

Nacque presso il castello di Miromesnil[1], vicino a Dieppe, in Francia. La famiglia Maupassant era originaria della Lorena ed era stata nobilitata da Francesco I con il titolo marchionale nel 1752.[2] Fu proprio attorno alla metà del XVIII secolo che gli ascendenti paterni del futuro scrittore si trasferirono in Normandia. Gustave Albert Maupassant (1821-1899) sposò Laure le Poittevin (1821-1903) il 9 novembre 1846. Laure, appartenente all'alta borghesia normanna, era sorella di Alfred - che sposò a sua volta Louise, la sorella di Gustave Albert -, grande amico di Gustave Flaubert, ed era stata compagna di giochi dell'autore di Madame Bovary, destinato ad esercitare una forte influenza nella vita di Maupassant. Fu una donna dalle non comuni doti letterarie, appassionata dei classici, in particolare di Shakespeare. Ben diversa era la sensibilità del marito, poco interessato alla letteratura e piuttosto incline alla bella vita. I suoi frequenti tradimenti e i continui litigi portarono presto i coniugi alla separazione. Gustave Albert si stabilì a Parigi, impegnandosi a versare alla donna 1600 franchi annui, mentre Laure si prese cura dei due figli, Guy ed il fratello più giovane Hervé (n. 1856).[3]

I rapporti con il padre erano pressoché inesistenti, anche a causa della lontananza geografica. Lo stesso Gustave Albert ricorderà come il figlio si recasse a fargli visita nella grande città non più di una volta all'anno.[4] Maupassant sviluppò invece sin dall'infanzia un amore profondissimo per la madre, cui confidava ogni moto del proprio animo. Con Laure le Poittevin, che fu anche la prima persona ad avvedersi delle sue capacità letterarie, intrecciò un legame destinato a mantenere fino alla fine la medesima intensità.

Fino a tredici anni Guy visse con lei e con il fratello a Étretat, nella Villa dei Verguies, dove crebbe tra il mare e un entroterra lussureggiante. La passione per la natura e per una vita "selvaggia" era in lui già delineata. Il ragazzo amava passeggiare con la madre in mezzo ai campi e in riva al mare, compiere lunghe escursioni con i coetanei e parlare patois con i contadini. A Étretat ricevette un'educazione privata, seguito dalla madre e dall'abate Aubourg - che ispirò il personaggio dell'abate Picot in Una vita -, che gli impartì lezioni di francese e di latino.[5]

In seguito fu iscritto al seminario di Yvetot, da dove deliberatamente fece di tutto per farsi espellere, mal sopportando la scuola e gli ambienti civilizzati. La lettera che alla fine dell'anno scolastico inviò alla madre, il 22 maggio 1864, rivela molto della sua personalità e conferma il suo amore per la natura. Invece del ballo promessogli, Guy vorrebbe un altro regalo, «una barca come quelle che si vedono in chiesa».[6] Esaudito il desiderio, passò l'estate remando e nuotando nelle acque della Senna, celebrando nelle prime poesie le virtù di una vita lontana dalla folla e dagli «onesti borghesi».

A causa dell'educazione forzata di stampo religioso, sviluppò una forte ostilità nei confronti della religione. In seguito fu iscritto al Lycée di Rouen, ove si dimostrò uno studente molto dotato: si dedicò alla poesia e prese parte ad alcune rappresentazioni filodrammatiche.

Non appena conseguita la laurea presso il collège nel 1870, scoppiò la guerra franco-prussiana; si arruolò come volontario e combatté con onore. Dopo la guerra, nel 1871, lasciò la Normandia e giunse a Parigi dove trascorse dieci anni come impiegato presso il Dipartimento Navale. Durante questi anni di tediosa occupazione, i soli momenti di svago li trascorreva andando in canoa sulla Senna di domenica e durante le vacanze. Il treno lo portava sino ad Argenteuil, dove un oste gli aveva affittato una stanza. Giunto nella località, remava fino a notte fonda, raggiungendo Bezons, Epinay, Saint-Ouen o Bougival. Al ritorno, sistemava la canoa e ripartiva per Parigi in piena notte.

 
Ritratto di Guy de Maupassant

Queste esperienze, vissute in piena solitudine, costituivano tuttavia solo un aspetto della vita "selvaggia" di Maupassant, che non disdegnava certo la compagnia. Alla Grenouillère si ritrovava frequentemente con un chiassoso gruppo di amici letterati, assieme ai quali organizzava feste e scherzi cui partecipavano anche giovani donne. Gli amici si davano nomi di fantasia: tra di loro vi erano Léon Fontaine, Henry Céard - che licenzierà come Maupassant una novella per il volume collettaneo Les Soirées de Médan - e Robert Pinchon, compagno di studi al liceo di Rouen.[7]

Gustave Flaubert lo prese sotto la sua protezione, accompagnandolo al suo debutto nel giornalismo e in letteratura[8]. A casa di Flaubert incontrò il romanziere russo Ivan Turgenev e il francese Émile Zola, e molti dei protagonisti della scuola realista e naturalista. Scrisse versi interessanti e brevi operette teatrali.

 
Jean Béraud: Les Grands Boulevards: Le Théâtre des Variétés, 1875 - 1890

Nel 1878 fu trasferito al Ministero della Pubblica Istruzione, e divenne un importante curatore di giornali di successo come "Le Figaro", "Gil Blas", "Le Gaulois" e "L'Écho de Paris". Dedicò il tempo libero alla stesura di romanzi e racconti. Nel 1880 pubblicò Boule de Suif, racconto che ebbe un immediato e straordinario successo. Flaubert lo definì «un capolavoro destinato a durare nel tempo». Gli anni tra il 1880 e il 1891 furono di intenso lavoro. Pur divenuto famoso grazie al suo primo racconto, continuò a lavorare in modo metodico, arrivando a scrivere dai due ai quattro volumi all'anno. Combinò talento e senso pratico per gli affari, doti che gli garantirono una meritata ricchezza.

Nel 1881 pubblicò il suo primo volume di racconti, La Maison Tellier, che arrivò in due anni alla dodicesima edizione. Nel 1883 terminò il romanzo Une vie, vendendone 25.000 copie in meno di un anno. Il suo secondo romanzo Bel Ami, apparso nel 1885, raggiunse le 37 ristampe in quattro mesi. Harvard, il suo editore, gli commissionò nuovi romanzi. Maupassant, senza grossi sforzi, scrisse testi sempre interessanti dal punto di vista stilistico ed estremamente profondi. Fu a quest'epoca che scrisse quello che molti critici considerano il suo vero capolavoro Pierre et Jean. Di due anni dopo è Mont Oriol, romanzo da cui la RAI trasse nel 1958 uno dei suoi primi teleromanzi, intitolato anch'esso Mont Oriol.

Provava una sorta di naturale avversione nei confronti della società; amava la solitudine e la meditazione. Viaggiò tantissimo in Algeria, Italia (in particolare in Sicilia), Gran Bretagna, Auvergne e da ciascuno dei suoi viaggi tornò con un nuovo volume. Navigò moltissimo sul suo yacht privato "Bel Ami", così chiamato in onore del suo romanzo. Dopo il 1889 lo scrittore viaggiò moltissimo, tornando di rado a Parigi. In una lettera ad un amico confidò che ciò era dovuto al fastidio che egli provava nel vedere la Tour Eiffel, da poco inaugurata: era stato, assieme a molte altre personalità della cultura francese dell'epoca, uno dei firmatari della petizione con la quale si chiedeva di sospenderne la costruzione.

 
Tomba di Maupassant

I numerosi viaggi e la febbrile attività non gli impedirono tuttavia di farsi parecchi amici tra le celebrità letterarie del tempo: Alexandre Dumas figlio; a Aix-les-Bains incontrò Hippolyte Taine, che lo affascinò profondamente. Flaubert continuò a comportarsi con lui come una sorte di guida letteraria. La sua amicizia con i fratelli Edmond e Jules de Goncourt fu però di breve durata; il carattere schietto mal si adattava alle esigenze dell' ambiente pettegolo, attratto dagli scandali e pieno di invidie, che i due fratelli avevano creato attorno al loro gruppo.

Negli ultimi anni di vita la sua salute si deteriorò, nonostante una costituzione apparentemente robusta, e il suo equilibrio mentale entrò in crisi, a causa, quasi sicuramente, della sifilide, ereditata dal padre o contratta attraverso i frequenti rapporti con prostitute[9]. Allucinazioni e paura della morte lo accompagnarono sempre nei suoi ultimi mesi. In seguito a un ennesimo tentativo di suicidio venne internato nella clinica del dottor Blanche, a Passy. Morì a 43 anni, dopo diciotto mesi di incoscienza, e venne sepolto nel cimitero di Montparnasse a Parigi.

Note stilistiche

Maupassant fu profondamente influenzato da Zola e Flaubert, nonché dalla filosofia di Schopenhauer. I suoi racconti ed i suoi romanzi presentano spesso una satira, ora feroce, ora bonaria, della piccola borghesia, guardata con senso di superiorità. La stupidità, la cupidigia, la crudeltà e soprattutto la meschinità sono nella sua opera un dato onnipresente, trasversale ad ogni ceto sociale, e spesso l'amore fisico, a volte bestiale, è rappresentato come l'unica vera "consolazione".

Le sue novelle si contraddistinguono per lo stile breve e sintetico, e per l'ingegnosità con cui i singoli temi sono sviluppati. Eccelse nell'arte della costruzione dell'intreccio, ma la sua narrazione non ha il carattere di indagine scientifica tipico del Naturalismo, dal quale Maupassant prese le distanze.

Opere

Romanzi

 
Firma di Maupassant

Racconti e novelle

Maupassant ne scrisse oltre 300, per lo più su «Le Gaulois», «Gil Blas», «Le Figaro» e altri giornali e riviste (solo qualcuno direttamente per una raccolta). I più celebri sono:

  • La mano dello scorticato (La Main d'écorché, 1875)
  • Il dottor Héraclius Gloss (Le Docteur Héraclius Gloss, 1875)
  • Il porgitore di acqua benedetta (Le Donneur d'eau bénite, 1877)
  • Il matrimonio del tenente Laré (Le Mariage du lieutenant Laré, 1878)
  • Il papà di Simon (Le éapa de Simon, 1879)
  • Palla di sego o Pallina (Boule de Suif, 1880)
  • Le domeniche di un borghese a Parigi (Les Dimanches d'un bourgeois de Paris, 1880)
  • Storia di una ragazza di campagna (Histoire d'une fille de ferme, 1881)
  • Una scampagnata (Une partie de campagne, 1881)
  • L'amica di Paul (La Femme de Paul, 1881)
  • Storia corsa (Histoire corse, 1881)
  • La casa Tellier (La Maison Tellier, 1881)
  • Il ceppo (La Bûche, 1882)
  • Magnetismo (Magnétisme, 1882)
  • Lo zio Sosthène (Mon oncle Sosthène, 1882)
  • Burla normanna (Farce normande, 1882)
  • Il paletto (Le Verrou, 1882)
  • La signorina Fifì (Mademoiselle Fifi, 1882)
  • Quel porco di Morin (Ce cochon de Morin, 1882)
  • La rimpagliatrice (La Rempailleuse, 1882)
  • Nei campi (Aux champs, 1882)
  • Viaggio di nozze (Voyage de noce, 1882)
  • La beccaccia (La Bécasse, 1882)
  • Plenilunio (racconto) (Clair de Lune, 1882)
  • Il lupo (Le Loup, 1882)
  • La regina Ortensia (La Reine Hortense, 1883)
  • Due amici (racconto) (Deux amis, 1883)
  • La serra (La serre, 1883)
  • Miss Harriet (Miss Harriet, 1883)
  • Il caso di madame Luneau (Le Cas de Madame Luneau, 1883)
  • Il fusticino (Le Petit fût, 1884)
  • La collana (racconto) (La Parure, 1884)
  • Idillio (Idylle, 1884)
  • La felicità (Le Bonheur, 1884)
  • Tribunali di campagna (Tribunaux rustique, 1884)
  • La rivincita (La Revanche, 1884)
  • Il delitto di compare Boniface (Le Crime au père Boniface, 1884)
  • Le sorelle Rondoli (Les Soeurs Rondoli, 1884)
  • L'eredità (L'Héritage, 1884)
  • Il ritorno (Le Retour, 1884)
  • Yvette (racconto) (Yvette, 1884)
  • Toine (Toine, 1885)
  • La piccola Roque (La Petite Roque, 1885)
  • Compare Amable (Le Père Amable, 1886)
  • L'Horla (Le Horla, 1887)
  • Il viaggio dell'Horla (Le Voyage du Horla, 1887)
  • Sull'acqua (Sur l'eau, 1888)
  • Mosca (Mouche, 1890)
  • L'oliveto (Le Champ d’oliviers, 1890)
  • L'inutile bellezza (L'Inutile beauté, 1890)
  • Il testamento (Le Testament, 1890)
  • Il venditore ambulante (Le Colporteur, 1900)

Di questi, raccolti in molte edizioni, in ordine tematico o cronologico, le seguenti raccolte furono fatte durante la sua vita:

  • Les Soirées de Médan, 1880 (che contiene L'Attaque du moulin, di Émile Zola; Boule de suif di Maupassant; Sac au dos, di Joris-Karl Huysmans, La Saignée, di Henry Céard, L'Affaire du Grand 7, di Léon Hennique e Après la bataille, di Paul Alexis)
  • La casa Tellier, aprile 1881 (8 storie; aumentate a 9 nel 1891)
  • Mlle Fifi: nouveaux contes, 1882 e n. ed. 1891 (18 storie)
  • Contes de la bécasse, 1883 (17 storie)
  • Clair de lune, 1884 (12 storie)
  • Miss Harriet, 1884 (12 storie)
  • Les sœurs Rondoli, 1884 (15 storie)
  • Yvette, 1885 (8 storie)
  • Contes du jour et de la nuit, 1885 (21 storie)
  • Monsieur Parent, 1886 (17 storie)
  • Toine, 1886 (16 storie)
  • La Petite Roque, 1886 (10 storie)
  • Le Horla, 1887 (14 storie)
  • Le Rosier de Mme Husson, 1888 (14 storie)
  • La Main gauche, 1889 (11 storie)
  • L'Inutile Beauté, 1890 (11 storie)

Altre raccolte d'epoca:

  • Le père Milon, 1899 (18 storie)
  • Le Colporteur, 1900 (20 storie)
  • Le docteur Héraclius Gloss et autres contes, 1921 (17 storie)

Opere teatrali

  • Al Petalo di Rosa, casa turca (À la feuille de rose, maison turque 1875, in collaborazione con Robert Pinchon)
  • La domanda (La Demande, 1876, incompiuta)
  • Il tradimento della contessa de Rhune (La Trahison de la comtesse de Rhune, 1877)
  • Histoire du vieux temps (1879, ma scritta nel 1874)
  • Una ripetizione (Une répétition, 1880)
  • Sul bordo del letto (Au bord du lit, 1883)
  • Yvette (1889, incompiuta, dall'omonimo racconto)
  • Musotte (1891, in collaborazione con Jacques Normand)
  • La Paix du ménage (1893, rifacimento della precedente)

Altre opere

  • Gustave Flaubert (1876), saggio
  • Balzac d'après ses lettres (1876), saggio
  • Gustave Flaubert d'après ses lettres (1880), saggio
  • La Sicilia (1885), diario di viaggio
  • La vita errante (2002) (Titolo originale: La vie errante, 1890), ed. Ibis, a cura di Graziella Martina, racconto della sua crociera nel Mediterraneo
  • Des vers (1880), poesie e canzoni
  • Œuvres complètes (1971, 20 voll., a cura di Pascal Pia)
  • Correspondance (1973, 3 voll., a cura di J. Suffel)
  • Chroniques (1980, 3 voll., a cura di H. Juin)
  • Pagine sull’Italia (1988, a cura di G. Delaisement)
  • Correspondance avec Flaubert (1993, a cura di Y. Leclerc)

Antologie che contengono suoi racconti

Antologie in lingua italiana

Se non indicato diversamente, le raccolte contengono solo racconti di Guy de Maupassant.

  • 1898 - Racconti della beccaccia, Milano: Sonzogno (trad. Onorato Roux)
  • 1906 - Racconti e novelle, Milano: Fratelli Treves (trad. Pier Emilio Francesconi)
  • 1907 - Racconto della campagna.
  • 1914 - Casa Tellier ed altre novelle, Milano: Cervieri
  • 1923 - Racconti amorosi, «L'ideale» 6, Milano: Facchi (trad. Decio Cinti)
  • 1933 - Trenta novelle, «I grandi scrittori stranieri» 32, Torino: Utet (trad. Francesco Picco)
  • 1935 - Le novelle, Milano: Bietti (trad. Alfredo Fabietti e Bruno Dell'Amore)
  • 1936 - Novelle comiche, «I grandi narratori», Milano: Rizzoli (trad. Francesco Cazzamini Mussi)
  • 1944 - Venti racconti: racconti bianchi, racconti neri, racconti della pazzia, «Il viaggiatore e la sua ombra» 1, Roma: Documento (trad. Alberto Savinio e Anna Maria Sacchetti)
  • 1945 - Il porto e altri racconti, a cura di Camillo Sbarbaro, «Centonovelle» 6, Milano: Bompiani
  • 1946 - Le infedeli, «Orchidea» 2, Milano: Barlon (trad. Luigi Ermete Zalapy)
  • 1950 - La casa di madama Tellier e altri racconti, a cura di Egidio Bianchetti, «Biblioteca moderna» 121, Milano: Mondadori
  • 1951 - Boule de suif e altri racconti, a cura di Alberto Moravia, «UE» 87, Milano: Cooperativa libro popolare (trad. Renato Fabietti)
  • 1953 - Racconti della beccaccia, Milano: Rizzoli Editore
  • 1955 - Le novelle, «Millepagine» in 3 volumi, Milano: Istituto editoriale italiano (trad. Egidio Bianchetti)
  • 1956 - Tutte le novelle, «I grandi maestri illustrati» 5, Roma: Casini (trad. Mario Picchi)
  • 1962 - Racconti del giorno e della notte, Milano: Rizzoli (trad. Oreste del Buono)
  • 1964 - Racconti, a cura di Matilde Agnoletti Cestelli, Roma: Curci
  • 1967 - L' inutile bellezza e altre novelle, introduzione di Arnaldo Bressan, «I capolavori» 55, Firenze: Sansoni
  • 1967 - Novelle, a cura di Antonio Desideri, «L'oblio», Messina: D'Anna
  • 1968 - Racconti e novelle, «I millenni» in 3 volumi, Torino: Einaudi editore (trad. Gioia Angiolillo Zannino, Viviana Cento, Ornella Galdenzi e Clara Lusignoli)
  • 1971 - Quindici novelle, «Caleidoscopio» 59, Milano: Club degli editori (trad. Vera Gizzi)
  • 1972 - I randagi del male (antologia di vari autori), Arnoldo Mondadori Editore.
  • 1981 - Gli eroi dell’ombra. Antologia della letteratura di spionaggio (antologia di vari autori), Arnoldo Mondadori Editore contenente il racconto Due pescatori.
  • 1982 - Racconti, a cura di Maria Teresa Nessi Somaini, «Grandi libri» 94, Milano: Garzanti (trad. Fausto Marcone e Pier Emilio Francesconi)
  • 1983 - Racconti fantastici, a cura di Giuseppe Lippi, «Oscar Classici» 83, Milano: Arnoldo Mondatori Editore (trad. Egidio Bianchetti)
  • 1984 - Racconti, «Capolavori della narrativa» in 2 volumi, Novara: De Agostini (trad. Sara Di Gioacchino-Corcos e Rosanna Pelà)
  • 1985 - Racconti, Alberto Peruzzo Editore.
  • 1988 - Racconti e novelle, «Grandi libri» 370, Garzanti Editore (trad. Mario Picchi)
  • 1992 - Racconti fantastici, a cura di Margherita Colucci, «Il segnalibro», Napoli: Morano
  • 1992 - Boule de suif - La maison Tellier, «Scrittori tradotti da scrittori» 43, Torino: Einaudi (trad. Mario Fortunato)
  • 1993 - Racconti dell'incubo, a cura di Guido Davico Bonino, con un saggio di Henry James, «Tascabili» 148, Torino: Einaudi
  • 1993 - Tutte le novelle, a cura di Maria Giulia Longhi, «Meridiani», Mondadori (trad. Mario Picchi)
  • 1994 - Tutti i racconti neri, fantastici e crudeli, Roma: Grandi tascabili economici Newton (trad. Lucio Chiavarelli)
  • 1994 - Il delitto di compare Boniface, Pordenone: Edizioni Studio Tesi (trad. Manuela Raccanello)
  • 1995 - Racconti, a cura di Maria Teresa Cassini e Alessandro Castellari, Milano: Principato (trad. Mario Picchi e Maria Teresa Cassini)
  • 1996 - Racconti di vita parigina, a cura di Guido Davico Bonino, «Tascabili» 388, Torino: Einaudi
  • 1996 - Tutti i romanzi, introduzione di Carlo Bo, nota di Lucio Chiavarelli, «Mammut» 48, Roma: Newton Compton (trad. Catherine McGilvray, Maria Pia Tosti Croce, Luca Premi, Pietro Paolo Trompeo, Attilio Scarpellini, Lucio Chiavarelli e Maurizio Grasso)
  • 1996 - Racconti del crimine, postfazione di Corrado Augias, «Tascabili» 198, Torino: Einaudi
  • 1997 - Romanzi, a cura di Arnaldo Colasanti, «Grandi classici» 44, Milano: Mondadori
  • 1999 - Passione fatale. Venticinque racconti d'amore dell'Ottocento (antologia di vari autori), a cura di Guido Davico Bonino, Torino: Einaudi, contenente il racconto La felicità
  • 2001 - Racconti, a cura di Lidia Pescarmona, «Gli anemoni», Milano: Principato
  • 2004 - Racconti, a cura di Marco Romanelli, Torino: Agorà (trad. Luciano Tamburini)
  • 2005 - Tutte le novelle e i racconti, «Mammut», Newton Compton Editori
  • 2006 - Casa di piacere e altri racconti, «Classici per tutti», Milano: Baldini Castoldi Dalai (trad. e introduzione Giancarlo Buzzi)
  • 2007 - Racconti d'amore, a cura di Giacomo Magrini, «ET» 347, Torino: Einaudi (trad. Natalia Ginzburg)

Note

  1. ^ Il luogo esatto di nascita di Maupassant è stato spesso al centro di dispute. I critici Lèon Luis Deffoux e Emile Zavie (Le Groupe de Médan, Crès, 1925) e Georges Normandy (Maupassant, Rasmussen, 1926), basandosi su testimonianze orali, affermarono che Maupassant sarebbe nato a Fécamp al n. 98 di via Sous-le-Bois (oggi quai Guy de Maupassant) presso la nonna materna. Tuttavia l'atto di nascita riporta chiaramente come luogo di nascita il castello di Miromesnil e, anche sulla base di ulteriori considerazioni, Louis Forestier, curatore della pubblicazione delle opere dell'autore nella Bibliothèque de la Pléiade, ritiene chiusa la questione a favore di Miromesnil. Una fonte di dubbio è però nell'atto di morte: "Acte de décès de Henri-René-Albert-Guy de Maupassant, âgé de quarante-trois ans, homme de lettres, né à Sotteville près Yvetot (Seine-Inférieure)", Yvetot (Sotteville è un nome molto comune in Normandia, nella sola Senna Marittima tre località hanno questo nome). Sembra tuttavia ormai chiaro che sia un errore di trascrizione: la Sotteville indicata sarebbe in realtà una corruzione di Sauqueville, e infatti il castello di Miromesnil è a metà strada tra Sauqueville e Tourville-sur-Arques.
  2. ^ Per una dettagliata descrizione della famiglia paterna di Guy cfr. R. Dumesnil, Guy de Maupassant, Paris 1933, p. 43
  3. ^ N. Addamiano, Guy de Maupassant, Roma 1949, pp. 3-5
  4. ^ «Guy venait à peine une fois par an chez moi, à Paris; moi j'allais lui serrer la main de temps en temps - telles étaient nos relations» (Guy veniva da me, a Parigi, a malapena una volta all'anno; io, di tanto in tanto, andavo a stringergli la mano - questi erano i nostri rapporti), cit. in A. Lumbroso, Souvenirs sur Maupassant - Sa dernière maladie - Sa mort, Rome 1905, pp. 466 e ss.
  5. ^ N. Addamiano, cit., p. 36
  6. ^ La lettera mostra come quello della barca fosse stato per tutto l'anno un pensiero fisso: «C'est l'unique pensée que j'ai depuis la rentrée, non seulement depuis la rentrée de Pâques, mais aussi depuis la rentrée des grandes vacances» (È il mio solo pensiero da quando sono tornato a scuola, non solo dopo le vacanze pasquali, ma anche dopo quelle estive). La missiva è riportata in N. Addamiano, cit., p. 11
  7. ^ Queste esperienze verranno rievocate in Mouche, celebre racconto autobiografico del febbraio 1890
  8. ^ Il diario dei Goncourt ovvero le avventure erotiche dei grandi scrittori
  9. ^ Henri Troyat, Vita di Guy de Maupassant, Liviana, Padova 1991.

Bibliografia

  • (FR) Albert Lumbroso, Souvenirs sur Maupassant - Sa dernière maladie - Sa mort, Rome, Bocca, 1905
  • (FR) René Dumesnil, Guy de Maupassant, Paris, Colin, 1933
  • Natale Addamiano, Guy de Maupassant. La vita e l'opera, Roma, Ausonia, 1949
  • Alberto Savinio, Maupassant e «L'altro», Milano, Adelphi, 1975
  • Maria Giulia Longhi, Introduzione a Maupassant, Bari, Laterza, 1994
  • (FR) Olivier Frébourg, Maupassant le clandestin, Paris, Gallimard, 2000

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