Dollaro continentale

valuta storica

Il nome di dollaro continentale è usato per indicare le emissioni in carta moneta stampate dal 1775 nelle allora colonie britanniche

Banconota da un terzo di dollaro continentale (recto)
Banconota da 55 dollari continentali emessa nel 1779.

Storia

Dopo l'inizio, nel 1775, della guerra di indipendenza americana, il congresso continentale iniziò a emettere carta moneta che prese il nome di Continental currency, o Continentals. La valuta era denominata in dollari, nei tagli da 1/6 di dollaro fino a $80, con molte denominazioni strane tra loro. Durante la rivoluzione, il congresso emise $241 552 780 in valuta continentale.[1]

Il dollaro continentale si deprezzò duramente durante la guerra, dando luogo alla frase "not worth a continental" (non vale un continentale).[2] Un problema primario fu che la politica monetaria non era coordinata tra il Congresso ed i singoli stati, che continuarono a emettere biglietti di credito.[3] Il congresso e gli stati non ebbero sufficiente volontà o i mezzi per ritirare i biglietti dalla circolazione con delle tasse o con la vendita di buoni del tesoro.[4]

Un ulteriore problema che il governo britannico praticò con successo una guerra economica stampando Continentali falsi in larga scala. Benjamin Franklin in seguito scrisse:

«The artists they employed performed so well that immense quantities of these counterfeits which issued from the British government in New York, were circulated among the inhabitants of all the states, before the fraud was detected. This operated significantly in depreciating the whole mass....[5]»

Note

  1. ^ Newman, p. 16.
  2. ^ Newman, p. 17.
  3. ^ Wright, p. 50.
  4. ^ Wright, p. 52
  5. ^ Kenneth Scot, Counterfeiting in Colonial America (Philadelphia: University of Pennsylvania Press, 2000), 259–60.

Bibliografia

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