Postumo (Lucio Battisti)
Il postumo, come viene chiamato dagli appassionati, è un fantomatico album di Lucio Battisti, che sarebbe stato registrato (o quantomeno composto) nel periodo compreso tra il 1994, anno della pubblicazione del suo ultimo album ufficiale – Hegel, e il 1998, anno della morte del musicista. Il disco non è mai stato pubblicato, né sono trapelate in altro modo informazioni o contenuti; anche le voci riguardanti la sua stessa esistenza non hanno finora trovato alcuna conferma.

Storia
Dall'inizio della collaborazione con Pasquale Panella, a partire da Don Giovanni del 1986, Battisti aveva pubblicato i propri album con una notevole regolarità (uno ogni due anni, solitamente in autunno). Per questo motivo, dopo la pubblicazione di Hegel nel settembre del 1994 (ufficialmente l'ultimo disco del musicista), molti aspettavano la pubblicazione di un nuovo album per il 1996. Dato che ciò non avvenne, iniziarono a circolare delle voci che spiegavano la mancata pubblicazione con delle difficoltà da parte di Battisti a trovare un accordo con le case discografiche, che (anche a causa del costante calo di vendite degli ultimi album) ritenevano ormai troppo alte le richieste di Battisti per il proprio "ingaggio".
La circolazione di questi rumor venne sfruttata all'inizio di aprile del 1998 dal giornalista Franco Zanetti per la realizzazione di un pesce d'aprile. Il 30 marzo, infatti, pubblicò sul sito rockol.it una clamorosa notizia secondo la quale Lucio Battisti, a causa di problemi nel trovare una casa discografica, avrebbe pubblicato a breve il suo nuovo album (chiamato L'asola) su Internet[1], nel neonato sito luciobattisti.com[2]. Numerosissimi giornali riportarono la notizia (come il Corriere della Sera[3], la Repubblica[4] e altre importanti testate nazionali). Il giorno successivo un altro articolo sullo stesso sito dichiarava che si era trattato solo di un pesce d'aprile[5] (togliendo l'apostrofo e spostando l'accento sul nome del disco si ottiene "La sola", termine romanesco equivalente a "bufala"), messo in scena dalla stessa redazione, che aveva appositamente realizzato anche il sito luciobattisti.com. A causa dell'enorme diffusione della notizia, ancora nei mesi successivi alcuni giornalisti indicarono erroneamente L'asola come ultimo album di Battisti[6].
L'improvvisa morte di Battisti, avvenuta il 9 settembre 1998, accese notevolmente l'interesse nei confronti del disco, che si ritrovò ad acquisire il ruolo di testamento artistico del musicista reatino. Vincenzo Mollica, al termine dello speciale televisivo di Rai Uno andato in onda in prima serata il giorno della sua scomparsa (Lucio, quante emozioni), diede per certa l'esistenza del postumo augurandosi di poterlo ascoltare presto[7]. Le case discografiche RTI Music e BMG Ariola, però, affermarono di non sapere nulla del disco[8].
Un altro passaggio importante nella vicenda si ebbe nel dicembre del 1998, quando venne pubblicato il cofanetto a tiratura limitata LB - Lucio Battisti: oltre ai 21 box per i dischi che compongono la discografia (19 album più 2 singoli), il cofanetto conteneva un ventiduesimo box vuoto. Il misterioso spazio vuoto fu interpretato da molti come l'alloggiamento per il postumo, la cui pubblicazione sembrava imminente a tal punto che Mario Luzzatto Fegiz, sul Corriere della Sera, la diede per certa entro il 2000[9].
Ipotesi
L'ipotesi più ottimistica sul disco è quella secondo cui l'album sarebbe stato scritto, registrato e ultimato da Battisti, con la sola pubblicazione a rimanere in sospeso perché nessuna casa discografica accettò le sue richieste economiche (secondo il Corriere della Sera 400 000 - 500 000 copie di guadagno garantito[10]).
Secondo altre supposizioni, le canzoni sarebbero state scritte ma non registrate.
Non mancano le teorie del complotto che vedono come protagonista la vedova Grazia Letizia Veronese, che avrebbe vietato la pubblicazione dell'album o addirittura lo avrebbe distrutto fisicamente.
Per altri il postumo nell'accezione iniziale del termine non esiste, e chi mise in circolazione tali voci faceva riferimento non ad un disco realizzato da Battisti, ma alla possibilità di realizzare una raccolta con i numerosi brani inediti da lui lasciati (della cui esistenza esistono invece prove certe).
Il paroliere
Dato che per la quasi totalità della sua carriera Battisti si è affidato ad un paroliere per la composizione dei testi delle sue canzoni, i mass media si sono più volte interrogati su chi eventualmente fosse l'autore dei testi dell'ipotetico album[11].
- L'ipotesi di un'ulteriore collaborazione con Pasquale Panella, autore dei testi dei 5 album precedenti, è stata esclusa dal paroliere stesso, il quale già nel 1994 aveva dichiarato che non avrebbe collaborato più con Battisti[12] e ha ribadito che dopo l'uscita dell'album Hegel non ha avuto più rapporti con Battisti e, ammesso che il postumo esista, i testi non sono i suoi.[13][14]
- L'ipotesi di un ritorno a Mogol, avvalorata dal fatto che tra il 1992 e il 1998 si era parlato di un possibile riavvicinamento con Battisti[15], è stata anche in questo caso scartata dal paroliere, che ha dichiarato di non aver più collaborato con Battisti dopo Una giornata uggiosa (1980).
- Un'altra ipotesi è quella di una produzione "casalinga" con i testi di Velezia, nome d'arte della moglie del musicista, sulla falsariga di E già; tuttavia la vedova Battisti non ha mai rilasciato dichiarazioni di nessun tipo al riguardo.
- Un'ultima ipotesi vede lo stesso Battisti autore dei testi, come era già accaduto per alcune canzoni scritte all'inizio della sua carriera.
Note
- ^ Lucio Battisti, come Prince, vende il suo nuovo disco su Internet?, in www.rockol.it, 1º aprile 1998. URL consultato il 29 agosto 2009.
- ^ Versione del sito luciobattisti.com del 25 febbraio 1999 su Internet Archive
- ^ Mario Luzzatto Fegiz, "Nuovo disco di Battisti". Ma è un pesce d'aprile, in Corriere della Sera, 1º aprile 1998. URL consultato il 1º luglio 2009.
- ^ Che spasso quel disco di Luc(c)io Battisti, in Repubblica, 2 aprile 1998. URL consultato il 1º luglio 2009.
- ^ Un pesce di nome Lucio, in www.rockol.it, 1º aprile 1998. URL consultato il 29 maggio 2011.
- ^ Paura per Lucio Battisti: operato, in la Repubblica, 29 agosto 1998. URL consultato il 29 maggio 2011.
- ^ Lucio, quante emozioni, Rai Uno, 9 settembre 1998, a 1 h 44 min 21 s.
- ^ Tra album e diritti d'autore reddito di 4 miliardi l'anno, in Corriere della Sera, 10 settembre 1998. URL consultato il 29 maggio 2011.
- ^ Mario Luzzatto Fegiz, Battisti, è giallo sull'ultimo disco, in Corriere della sera, 5 dicembre 1998. URL consultato il 29 maggio 2011.
- ^ Un fan: vendo autografo. Pioggia d'insulti, in Corriere della Sera, 11 settembre 1998. URL consultato il 29 maggio 2011.
- ^ Il disco postumo di Lucio: vedrà mai la luce?, in Quotidiano Nazionale, 3 dicembre 2001. URL consultato il 18 settembre 2012.
- ^ Laura Putti, Io con Lucio Battisti per Hegel il terzino, 25 agosto 1994. URL consultato il 29 maggio 2011.
- ^ Marco Sicco, Interviste a Panella, in www.traccefresche.info. URL consultato il 29 maggio 2011. «Del disco postumo di cui si vocifera non so niente. Ammesso che esista davvero, i testi non sono miei.»
- ^ Mario Luzzatto Fegiz, Il paroliere: "Non l'ho mai visto abbiamo composto per telefono", in Corriere della Sera, 1º novembre 1998. URL consultato il 20 aprile 2009.
- ^ Mario Luzzatto Fegiz, Mogol Battisti, torna l'intesa?, in Corriere della Sera, 14 settembre 1995. URL consultato il 20 aprile 2009.
Voci correlate