Helena Velena

cantante e produttore discografico italiana
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Helena Velena, conosciuta negli anni '80 come Jumpy Velena e corrispondente al nome di battesimo di Giampaolo Giorgetti, (Bologna, ...), è una cantante, produttrice discografica e attivista italiana. Svolge inoltre l'attività di scrittrice e teorica delle controculture, definendosi una "guerrigliera semiotico-psichedalica".

Attiva nel movimento punk fin dalla fine degli anni '70, fonda prima i RAF Punk ed in seguito la Attack Punk Records, con la quale pubblica alcuni dei gruppi fondamentali della scena punk ed hardcore punk italiana, fra i quali vi sono anche i primi dischi dei CCCP Fedeli alla linea. Sul finire degli anni '80 la sua ricerca si radicalizza su tematiche cyberpunk e transgender[1].

Biografia

Giampaolo Giorgetti nasce a Bologna negli anni '60.

Durante il periodo universitario alla facoltà di Scienze politiche, sul finire degli anni '70, prese parte al fermento del movimento del '77, frequentando attivamente le nascenti realtà controculturali allora attive nella città, e più in particolare la nascente scena punk rock e New wave nazionale, che ivi in quegli anni vedeva i primi albori con la Harpo's Bazaar (poi Italian Records) di Oderso Rubini o presso la Traumfabrik di Filippo Scòzzari e Giampiero Huber (The Stupid Set)[2]. In questo periodo lavora anche come Dj alla Radio libera e voce del movimento bolognese Radio Alice, iniziando ad usare lo pseudonimo Jumpy Velena.

Jumpy Velena: RAF Punk ed Attack Punk Records

Nel 1979 Jumpy Velena, fonda i RAF Punk (dove RAF stava per Rebel Anarchist Fraction) che vedeva Laura Carroli alla batteria (allora compagna e complice delle iniziative di Jumpy), Stefano Cimato detto Steno al basso (che successivamente uscirà dal gruppo per formare i Nabat, lasciando il posto a Barbato), Carlo Chiapparini e Massimo Poggi detto Mammo alle chitarre. Il gruppo, che trovò sede presso il Cassero di Bologna, oltre ad una intensa attività concertistica in tutta Europa, diede vita alla fanzine autoprodotta Attack punkzine ed alla etichetta discografica Attack Punk Records, che diventerà ben presto uno dei punti di riferimento della scena anarcopunk italiana[3].

Nel 1980, in occasione del concerto dei Clash organizzato dal comune di Bologna a Piazza Maggiore, i RAF Punk organizzarono una azione di protesta, in quello che fu una delle loro prime apparizioni, diffondendo volantini contro il comune e contro il gruppo, giudicato politicamente inconsistente e colpevole di aver firmato poco prima per la CBS[2]. Il comunicato scritto da Jumpy Velena e così distribuito fece clamore e venne pubblicato integralmente da Ciao 2001. Diego Nozza nel suo libro Hardcore. Introdizione al punk italiano degli anni ottanta, sottolinea l'importanza di questo gesto nella scena nazionale, prendendolo come punto d'affermazione, anche in Italia, della scena Anarcho punk dalle tendenze più radicalmente politicizzata ed anarco-pacifista e distinta dalla precedente, che era meno politicizzata oppure più legata al movimento del '77[3].

Nel 1981 la Attack Punk Records pubblica il suo primo EP, una compilazione curata da Jumpy Velena dal titolo Schiavi nella città più libera del mondo[4]. Il titolo dell'EP, che vedeva la partecipazione oltre che dei RAF Punk, degli Anna FalkSS, dei Bacteria e degli Stalag 17, era una polemica nei confronti dell'ex sindaco di Bologna Renato Zangheri, che, prima dei Fatti di Bologna dell'11 marzo 1977, amava sostenere che "Bologna è la città più libera del mondo" perché "la meglio amministrata"[2]. Nel 1982 esce la seconda compilazione dal titolo Papi, Queens, Reichkanzlers & Presidenti, che vedeva anche gruppi europei come gli inglesi Total Chaos ed i finlandesi Kaaos.

Nel 1984 Jumpy Velena produce Ortodossia (EP), il primo EP dei CCCP Fedeli alla linea, al quale seguiranno gli EP Ortodossia II (1985) e Compagni, cittadini, fratelli, partigiani (1985) e l'LP Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi - Del conseguimento della maggiore età (1986). Negli anni in cui la Attack Punk Records e le sottoetichette ad essa collegate (Totò alle prese coi dischi, Extrema! e Multimedia Attack) furono attive, Jumpy Velena produsse fra gli altri, gruppi come Irha, Rivolta dell'Odio, Cracked Hirn, Tampax, Disciplinatha, Contropotere, I Refuse It!, Youth Brigade, Look Mummy Clowns, Truzzi Broders, A.C.T.H., Raw Power, Underage[5].

Sempre nel 1984 i RAF Punk vengono invitati dalla statunitense R Radical Records di Dave Dictor dei MDC, a partecipare al doppio album compilazione International P.E.A.C.E. Benefit Compilation, che vedeva fra gli altri band come Crass, D.O.A., Dirty Rotten Imbeciles, Septic Death, Conflict, Reagan Youth, White Lies, Subhumans, Dead Kennedys, Butthole Surfers, ma anche altri gruppi della scena italiana come Negazione, Peggio Punx, Declino, Contrazione, Impact, Cheetah Chrome Motherfuckers e Wretched. La compilazione uscì in collaborazione con la fanzine di San Francisco a distribuzione internazionale Maximumrocknroll, che mensilmente teneva una rubrica sulla scena hardcore punk italiana.

Nel 1986 i RAF Punk si sciolgone e per un breve periodo Jumpy Velena forma i Trans XXX. Il gruppo basava fu il primo tentativo italiano di unire le pratiche della ricerca identitaria tramite il sesso estremo ed l'harcore punk[1].

Helena Velena: Dal Cybersex al Transgender

Alla fine degli anni '80, Helena Velena fonda la Cybercore, un'azienda che realizza banche dati e messaggerie per il neonato Videotel rivolte al target delle "minoranze sessuali", iniziando così a costruire la teoria del Cybersex, prendendo parte attiva nel movimento cyberpunk italiano e contemporaneamente spingendo più avanti il proprio percorso transgender. È del 1993 la definitiva trasformazione nella nuova identità di Helena Velena[1].

Dopo anni di ricerche e conferenze in questi campi, nel 1995 pubblica per Castelvecchi il suo Dal Cybersex al Transgrender, importando di fatto in Italia le discussioni più aggiornate che sull'argomento venivano ormai dibattute da tempo in altri paesi[1]. Sul finire degli anni '90 collabora inoltre come consulente su questi temi con MediaMente, trasmissione televisiva dedicata al mondo delle nuove tecnologie, prodotta da RAI Educational e condotta da Carlo Massarini.[6]

Curiosità

  • Un graffito che Jumpy Velena realizzò all'ingresso della Traumfabrik di via Clavature, raffigurante la A cerchiata ed una siringa rotta con la scritta "No Eroina", fu poi ripreso da Andrea Pazienza ed inserito in uno degli episodi di Zanardi[2].
  • Dopo la pubblicazione di Schiavi nella città più libera del mondo, Helena Velena e Laura Carroli, in uno dei loro viaggi a Londra portarono il disco agli Scritti Politti, che poco prima avevano prodotto il loro 7" dal titolo Skunk Block Bologna, esaltando la città per il suo valore di città di sinistra.

Pubblicazioni

  • 1993 - Annihilate this week, Synergon, Bologna
  • 1995 - Dal Cybersex al Transgrender, Castelvecchi, Roma
  • 1999 - Dal Cybersex al Transgender, terza edizione, Castelvecchi, Roma
  • 2001 - Il popolo di Seattle, Malatempora, Roma
  • 2001 - Culture contro, Malatempora, Roma

Note

  1. ^ a b c d Elena Velena su EduEDA
  2. ^ a b c d [ Oderso Rubini, Andrea Tinti (a cura di), Non disperdetevi. 1977-1982 San Francisco, New York, Bologna. Le città libere del mondo, Shake edizioni, 2009, ISBN 978-88-88865-89-8.
  3. ^ a b Diego Nozza, Hardcore. Introdizione al punk italiano degli anni ottanta, Edizioni crac, 2011, ISBN 978-88-97389-02-6.
  4. ^ "Schiavi nella città più libera del mondo" su Discogs
  5. ^ Attack Punk Records su Discogs
  6. ^ Intervista ad Helena Velena su Mediamente

Bibliografia

Collegamenti esterni