Russia
| Russia | |
|---|---|
| Dati amministrativi | |
| Nome completo | Federazione Russa |
| Nome ufficiale | Российская Федерация |
| Lingue ufficiali | russo |
| Capitale | Mosca |
| Politica | |
| Forma di governo | Repubblica presidenziale federale |
| Presidente | Vladimir Putin |
| Primo ministro | Dmitrij Anatol'evič Medvedev |
| Indipendenza | Dall'URSS, 12 novembre 1991 |
| Ingresso nell'ONU | 24 ottobre 19451 Membro permanente del CdS |
| Superficie | |
| Totale | 17 075 400 km² (1º) |
| % delle acque | 0,5% |
| Popolazione | |
| Totale | 143 300 000 ab. (2012) (8º) |
| Densità | 8,3 ab./km² |
| Tasso di crescita | -0,01% (2012)[1] |
| Nome degli abitanti | russi |
| Geografia | |
| Continente | Europa e Asia |
| Confini | Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Bielorussia, Ucraina, Georgia, Azerbaigian, Kazakistan, Cina, Corea del Nord e Mongolia |
| Fuso orario | da UTC+3 a UTC+12, tranne UTC+5 (ora legale permanente) |
| Economia | |
| Valuta | Rublo russo |
| PIL (nominale) | 2 260 907 milioni di $ (2008) (6º) |
| PIL pro capite (nominale) | 16,736 $ (2011) (55º) |
| ISU (2013) | 0,788(alto) (55º) |
| Fecondità | 1,5 (2010)[2] |
| Consumo energetico | ? kWh/ab. anno |
| Varie | |
| Codici ISO 3166 | RU, RUS, 643 |
| TLD | .ru |
| Prefisso tel. | +7 |
| Sigla autom. | RUS |
| Lato di guida | Destra (↓↑) |
| Inno nazionale | Inno della Federazione Russa |
| Festa nazionale | 12 giugno |
| 1L'URSS era uno dei 51 Stati membri che nel 1945 diedero vita all’ONU. Il 24 dicembre 1991 il seggio dell’URSS viene occupato dalla neonata Federazione Russa | |
| Evoluzione storica | |
| Stato precedente | |
La Federazione Russa (in russo Российская Федерация?, Rossijskaja Federacija, ) chiamata comunemente anche Russia, è un paese transcontinentale che si estende tra l’Europa e l’Asia.
Con una superficie di 17 075 400 chilometri quadrati la Russia è il Paese più vasto del pianeta. Confina con Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Bielorussia, Ucraina, Georgia, Azerbaigian, Kazakistan, Cina, Corea del Nord e Mongolia; insieme alla Cina è lo stato al mondo con il maggior numero di stati limitrofi (14). Inoltre possiede dei confini marittimi con il Giappone (attraverso il mare di Ochotsk) e gli Stati Uniti (attraverso lo stretto di Bering). È bagnata a nord ovest dal mar Baltico nel Golfo di Finlandia, a nord dal Mar Glaciale Artico, a est dall’oceano Pacifico e a sud dal mar Nero e dal mar Caspio. Comprende anche l’exclave dell’Oblast' di Kaliningrad, compresa tra mar Baltico, Polonia e Lituania. Nel 2012 contava circa 143 milioni di abitanti, ha come capitale Mosca ed è tradizionalmente suddivisa tra Russia europea e asiatica dalla catena montuosa degli Urali.
Come principale successore dell’Unione Sovietica, la Russia è ancora uno stato con una forte influenza politica, specialmente all’interno della CSI, che comprende tutte le ex repubbliche dell'Unione Sovietica tranne le tre repubbliche baltiche, Lettonia, Estonia e Lituania, e la Georgia uscita nel 2008, l’Armenia, l’Azerbaigian, la Bielorussia, il Kazakistan, il Kirghizistan, la Moldova, il Tagikistan, il Turkmenistan, l’Ucraina (paese membro non partecipante) e l’Uzbekistan.
Nei primi anni del XXI secolo l’economia ha presentato tassi di crescita tra i più elevati a livello globale, tanto che la Russia è considerata uno dei cinque paesi a cui ci si riferisce con l’acronimo BRICS.[3] La crisi finanziaria internazionale si è fatta però sentire duramente a partire dall’autunno 2008, mettendo in dubbio molte delle certezze acquisite in un decennio di espansione.[4]
Suddivisioni della Russia
La Russia è divisa in 83 soggetti federali, raggruppati in 8 distretti federali. I soggetti federali possono essere repubbliche, Kraj, oblast, città federali o circondari autonomi (okrug).
Geografia
La Federazione Russa si estende su gran parte dell’area settentrionale del supercontinente eurasiatico e per questo motivo conosce una grande varietà di paesaggi e climi. Il territorio, diviso solitamente in Russia europea e Russia asiatica, appartiene alla Regione biogeografica boreale.
Territorio
Il territorio russo è generalmente monotono, essendo costituito per la quasi totalità da vastissime pianure e da rilievi molto deboli; zone montuose accidentate si estendono, in pratica, solo ai confini dello spazio russo, presso i confini meridionali (catena del Caucaso, monti dell'Altaj) e nell'estremo oriente, che è anzi una zona molto accidentata dal punto di vista geologico. Ovunque, escluse le estreme zone meridionali, sono ben visibili i segni del glacialismo, che è stato uno dei più potenti fattori di costruzione del territorio russo attuale. La massima elevazione è raggiunta nella catena del Caucaso dal monte Elbrus (5642).
La quasi totalità della parte europea, così come la Siberia occidentale, è costituita da pianure; sono separate, a mo’ di asse di simmetria, dalla catena montuosa degli Urali. Mentre la parte europea (chiamata Bassopiano Sarmatico) è spesso interrotta da modestissimi rilievi (Rialto Centrale Russo, Alture di Mosca, Alture del Volga fra i maggiori), la pianura della Siberia occidentale è una zona piatta in modo formidabile, fatto questo che origina enormi problemi di drenaggio delle acque (che pure, per le caratteristiche climatiche, non sono abbondanti).
La Siberia centrale coincide praticamente con lo sterminato altopiano omonimo, che, pur con quote modeste (culmina a 1.700 metri al suo estremo nord) si estende su quasi quattro milioni di chilometri quadrati. La Siberia orientale e l’estremo Oriente russo sono zone invece prevalentemente montuose, generalmente molto accidentate, che possono raggiungere quote notevoli (si sfiorano i 5000 nelle massime cime della Kamčatka). L’estremo oriente, in particolare, si trova sul confine fra la placca eurasiatica e quella nordamericana (nella zona dei monti Čerskij e dei monti di Verchojansk) e fra quella eurasiatica e quella pacifica, che va in subduzione al di sotto della prima originando catene montuose (Catena Centrale e Orientale della Kamčatka, monti dei Coriacchi) e archi insulari (isole Curili).
Le coste si estendono per varie decine di migliaia di chilometri e sono prevalentemente basse tranne che in alcune zone rivolte all’oceano Pacifico. Numerosi sono i bacini marini che bagnano le coste: ad ovest la Russia si affaccia per un breve tratto sul mar Baltico, mentre ad est il Pacifico forma i vasti bacini del mare di Ochotsk e del mare di Bering; la lunga fascia costiera artica si articola in grosse penisole piuttosto tozze (fra le maggiori quella del Tajmyr, di Gyda e di Jamal) che formano i bacini del mar Bianco, mare di Kara, mare di Laptev, mare della Siberia Orientale.
Le principali isole sono la Novaja Zemlja, la Terra di Francesco Giuseppe, le Isole della Nuova Siberia, l’Isola di Wrangel e, sul lato pacifico, le Isole Curili e Sachalin.
Idrografia
Le rilevanti dimensioni territoriali russe e la ridotta frammentazione degli spazi si riflettono nella presenza di fiumi fra i maggiori del mondo, come lunghezza, portata d’acqua e vastità del bacino idrografico.
I maggiori fiumi russi sono il Volga (3531 km), che drena una grossa fetta della parte europea del territorio, e i tre grandi fiumi siberiani: l’Ob’ (4070 km), lo Enisej o Jenisej (4750km) e la Lena, ai quali si aggiungono, seppure con dimensioni lievemente minori, l’Amur e la Kolyma. Al di fuori di questi fiumi, di rilevanza mondiale, esistono altre decine di fiumi di lunghezza superiori ai Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido.: in Europa si estendono i bacini del Dnepr, del Don, della Pečora, della Dvina Settentrionale e Occidentale e, fra gli affluenti del Volga, la Oka e la Kama; nella parte asiatica fra i maggiori sono la Tunguska Pietrosa e Inferiore, l’Angara, il Vitim, la Indigirka, l’Olenëk, il Taz.
Riguardo ai laghi, eccettuati i due maggiori, situati ai confini meridionali (mar Caspio e Bajkal), i maggiori sono situati nella parte europea; sono mediamente poco profondi, vista la debole ondulazione del territorio (Ladoga, Onega, Il’men’, lago dei Ciudi). Nelle vaste pianure siberiane sono invece molto estese le zone paludose. Molto importanti, nel panorama russo, sono i bacini artificiali, alcuni dei quali di rilevanza mondiale, originati dallo sbarramento dei maggiori fiumi a scopi energetici.
Clima
Il clima appartiene alla fascia continentale fredda e a quella sub polare
- il clima Artico sulle coste settentrionali, coperte dalla tundra;
- il clima subpolare, in gran parte della Siberia e nel nord della Russia europea, coperte dalla taiga,la foresta che domina il paesaggio russo;
- il clima continentale vero e proprio,con scarse precipitazioni, tipico della parte meridionale, dominata dalla steppa;
- il clima mediterraneo, nel breve tratto costiero sul mar Nero.
Storia
Prima della Russia di Kiev
Nei secoli precedenti l’era volgare, le vaste terre della Russia meridionale erano abitate da popoli indoeuropei (dei quali era probabilmente la terra d’origine) come gli Sciti, a cui si avvicendarono i Sarmati e, nell’alto Medioevo, gli slavi; nell’area che poi divenne il centro del futuro Stato russo, vale a dire il bacino di Mosca, per lungo tempo prima del X secolo dimorarono genti di ceppo finnico o lituano.[5]
Tra il III e il VI secolo dell’era volgare le steppe subirono, a ondate successive, le invasioni di popoli nomadi guidate da tribù bellicose che si dirigevano verso l’Europa occidentale. Fu il caso, ad esempio, degli unni e degli avari. Un popolo turco, i cazari, governò la Russia meridionale durante l’VIII secolo; furono preziosi alleati dell’impero bizantino e condussero diverse guerre contro i califfati arabi.
La Russia di Kiev
Dal VII secolo, gli Slavi costituirono la maggioranza della popolazione nella Russia occidentale e pian piano assimilarono le preesistenti tribù ugro-finniche, come i Merja, i Muromi e i Mesceri. A metà del IX secolo un gruppo originario dalla Scandinavia, i Variaghi, assunse il ruolo di élite dominante nella capitale slava di Novgorod. Anche se l’elemento etnico dei Variaghi si confuse abbastanza presto nella maggioritaria popolazione slava, la dinastia da loro espressa rimase al potere diversi secoli, durante i quali si affiliò alla Chiesa ortodossa di Bisanzio. La capitale venne trasferita a Kiev nell’882.
In questo periodo, il termine “Rhos” o “Rus’” iniziò ad essere riferito ai variaghi e, in seguito, anche agli slavi che popolavano la regione. Tra il X e l'XI secolo la Rus' di Kiev divenne lo stato più grande d’Europa e uno dei più prosperi, grazie alla sua posizione commerciale tra Europa e Asia. L’apertura di nuove vie commerciali con l’Oriente al tempo delle Crociate contribuì al declino e alla frammentazione dello stato di Kiev nel corso del XII secolo, aggravatasi dopo la morte, nel 1132, del figlio di Vladimiro II Monomaco.
Le invasioni dei popoli asiatici
Nei secoli XI e XII, le sempre più frequenti incursioni di popolazioni turche, come i Kipciak e i Peceneghi, portarono le popolazioni slave del sud a spostarsi verso le regioni del nord, note come Zales'e. Gli stati di Novgorod e Vladimir-Suzdal emersero come eredi della Rus' di Kiev nei territori settentrionali, mentre il medio corso del Volga finì sotto il controllo dello stato islamico della Bulgaria del Volga.
Come molte altre regioni dell’Eurasia, questi territori vennero invasi dai Mongoli, che nel 1240 distrussero Kiev. Conosciuti più tardi con il nome di Tartari, i Mongoli avrebbero governato le zone meridionali e centrali dell’odierna Russia per circa tre secoli, tempo durante il quale i vari potentati locali sarebbero stati dipendenti del loro Khanato dell'Orda d'Oro. I territori delle odierne Ucraina e Bielorussia furono inclusi nel Granducato di Lituania e nella Polonia, fattore che differenziò ucraini e bielorussi dalle altre popolazioni russe.
Come nei Balcani e in Asia Minore, il lungo governo dei nomadi avrebbe ritardato lo sviluppo economico e sociale del paese. Peraltro, Novgorod e Pskov riuscirono a ritagliarsi un certo grado di autonomia, che li preservò da molti problemi e molte atrocità del periodo. Nel XIII secolo, il signore di Novgorod Aleksandr Nevskij respinse gli svedesi e i cavalieri teutonici che cercavano di colonizzare la regione.
La Moscovia
Con Ivan I (1332 - 1341) il Granducato di Mosca si avviò a divenire il più importante principato russo. Lo stato russo incentrato su Mosca, contrariamente all’Impero Bizantino, sua fonte d’ispirazione politica e religiosa, fu in grado di sopravvivere e di organizzare una propria riscossa, riuscendo infine a sottomettere i suoi nemici e ad occupare i loro territori. Dopo la Caduta di Costantinopoli nel 1453, la Russia moscovita rimase l’unico stato cristiano sulla frontiera orientale dell’Europa, tanto che rivendicò, in qualità di Terza Roma, l’eredità dell’Impero Romano d'Oriente.
Ancora sotto il dominio dei mongoli e con il loro assenso, il Ducato di Mosca iniziò ad affermare la sua influenza sulla Russia occidentale all’inizio del XIV secolo. Assistita dalla Chiesa ortodossa russa e dalla rinascita spirituale portata da San Sergio di Radonež, nel 1380 la Moscovia sconfisse i tartari nella Battaglia di Kulikovo.
All’inizio del XVI secolo, lo stato moscovita riuscì a riprendere tutti i territori russi persi a seguito delle invasioni dei Tartari. Nel contempo, si riuscì pure a proteggere le regioni ai confini meridionali dagli attacchi portati dai Tartari della Crimea e dalle altre popolazioni turche. I nobili, a cui era concessa una tenuta dai sovrani, furono obbligati a servire nell’esercito. Il sistema delle concessioni diventò una delle basi dell’esercito nobiliare a cavallo.
La Russia degli zar
Nel 1547 Ivan IV (detto il Terribile, 1533-1584) venne incoronato primo Zar di Russia. La parola zar deriva dal latino Caesar, cognomen di Gaio Giulio Cesare che aveva finito per indicare il “capo” per antonomasia. Durante il proprio lungo regno, Ivan occupò Kazan' ed Astrachan' lungo il Volga e trasformò la Russia in uno stato multietnico. Ridusse il potere dei boiari, ossia i signori feudali, dando inizio ad uno stato autocratico. Alla sua morte seguì un periodo di turbolenze dovute ai tentativi dei boiari di recuperare il potere perduto ed anche all’ingerenza polacca.
Prima della fine del secolo, i cosacchi russi avevano stabilito i primi insediamenti nella Siberia occidentale. A metà del XVII secolo esistevano insediamenti russi nella Siberia orientale, nella Čukotka, lungo il fiume Amur, sulla costa del Pacifico. Lo stretto tra il Nord America e l’Asia fu scoperto nel 1728 da Vitus Bering, un esploratore danese al servizio degli zar.
Dopo il Periodo dei Torbidi salì al trono la dinastia dei Romanov, il cui primo membro a divenire zar fu Michele Romanov nel 1613.
Pietro il Grande, sul trono dal 1682 al 1725, sconfisse la Svezia nella Grande guerra del nord, costringendola a cedere Ingria, Estonia e Livonia; proprio in Ingria venne fondata una nuova capitale, San Pietroburgo. Pietro riuscì ad importare cultura e nuove idee dall’Europa occidentale, riuscendo a modernizzare un paese seriamente arretrato, in cui l’istituto feudale della servitù della gleba era ancora vivo e vitale.
Sotto il regno degli Zar della dinastia Romanov, la Russia divenne una delle maggiori potenze europee, conosciuta come Russia Imperiale, ammodernata e sempre più espansa verso est, a partire dal XVIII secolo.
L’inizio del XX secolo vide però una diminuzione dell’importanza della Russia; montava lo scontento nella popolazione, a causa delle dure condizioni di vita in uno Stato che conservava ancora aspetti totalitari e che era pesantemente impegnato nelle vicende della prima guerra mondiale.
La rivoluzione russa e l’Unione Sovietica
Tutti questi eventi precipitarono drammaticamente nel 1917 quando la rivoluzione di febbraio, d’ispirazione borghese, spazzò via il regime zarista di Nicola II e la seguente Rivoluzione d'ottobre portò al potere il partito bolscevico sotto la guida di Vladimir Il'ič Ul'janov detto Lenin.
Gli anni che seguirono, fino al 1922, videro lo scontro tra l’esercito sovietico, la cosiddetta Armata Rossa, organizzato e comandato da Lev Trockij ed i vari eserciti che si rifacevano al potere zarista, le Armate Bianche.
Nel 1922 venne fondata l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (abbreviata in URSS), di cui entrò a far parte anche la Repubblica Russa.
Lenin soffrì per una serie di infarti, che lo portarono alla morte nel 1924. Dopo una breve lotta per il potere, la guida dell'Unione Sovietica venne consolidata nelle mani del dittatore Iosif Džugašvili, detto Stalin. Il regno brutale di Stalin costò milioni di vittime, tra le quali oppositori politici, noti o sospettati, e ufficiali militari che vennero giustiziati o esiliati in Siberia durante le Grandi Purghe Staliniane degli anni trenta.
A seguito della vittoria Sovietica sulla Germania Nazista, durante la seconda guerra mondiale, l’Unione Sovietica si sarebbe sviluppata in una delle due potenze dominanti della guerra fredda, fungendo da principale avversario ideologico degli Stati Uniti. Le due nazioni ingaggiarono una lunga lotta geopolitica per il controllo dei cuori e delle menti del Terzo Mondo a partire dalla Crisi di Suez del 1956. I sovietici crearono il Patto di Varsavia per opporsi alla NATO, e le due parti si imbarcarono in una lunga e costosa corsa per accumulare il maggior numero possibile di armi nucleari.
Nel 1962 con la crisi dei missili di Cuba, il leader sovietico Nikita Khruščёv e il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy raggiunsero l’acme della crisi fra i blocchi sovietico e americano, con il posizionamento di basi missilistiche a Cuba in seguito all’embargo inferto alla stessa da parte degli Stati Uniti, e in un più ampio ambito di conflitto ideologico ed economico fra i due schieramenti. I sovietici diedero anche il via alla corsa allo spazio lanciando lo Sputnik 1, il primo satellite a orbitare attorno alla Terra, e rendendo il colonnello Jurij Gagarin il primo uomo a viaggiare nello spazio.
Crollo del comunismo e nascita della Federazione Russa
Alla fine degli anni ottanta il leader sovietico Michail Gorbačëv introdusse alcune riforme, tra cui la glasnost e la perestroika, che non furono sufficienti per impedire il crollo dell’economia e prepararono la via al collasso dell'Unione Sovietica, dopo un fallito colpo di stato militare nel 1991.
La RSFS Russa dichiarò la sua indipendenza il 13 novembre dello stesso anno, come Federazione Nazionale Russa. Tale indipendenza fu riconosciuta ufficialmente il 26 dicembre 1991, insieme a quella delle altre delle ex repubbliche sovietiche, dopo che il Soviet Supremo aveva decretato lo scioglimento dell’URSS. In quanto principale erede dell’Unione Sovietica, la Russia ha da allora cercato di mantenere la sua influenza globale, ma è stata ostacolata da difficoltà economiche.
Politica
Residenza del Presidente russo
La Federazione Russa è una democrazia federativa con un presidente, eletto direttamente per un mandato di sei anni, che detiene un notevole potere esecutivo. Il presidente, che risiede al Cremlino, nomina le più alte cariche ufficiali dello Stato, compreso il Primo ministro, che deve essere approvato dalla Duma, la camera bassa del parlamento. Se la Duma respinge per tre volte la candidatura proposta, il presidente può decretarne lo scioglimento. La Duma può approvare una mozione di sfiducia al governo a maggioranza assoluta, ma il presidente può manifestare il suo dissenso; se la Duma approva entro tre mesi un’altra mozione di sfiducia, il presidente può optare tra l’accettazione delle dimissioni del governo e lo scioglimento dell’assemblea. Il presidente può far passare dei decreti, senza il consenso del parlamento; è il capo delle forze armate e del consiglio nazionale di sicurezza. I forti poteri di cui è titolare hanno determinato una definizione della forma di governo russa come “presidenzialistica”.
La Russia ha un parlamento bicamerale. L’Assemblea Federativa o Federalnoe Sobranie consiste in una camera alta conosciuta come Consiglio Federativo (Sovet Federacii), composta da 166 delegati che prestano un servizio quadriennale (ognuna delle 83 suddivisioni amministrative ne nomina due), e in una camera bassa conosciuta, appunto, come Duma di Stato (Gosudarstvennaja Duma) che comprende 450 deputati, in carica per cinque (dal 2011) anni. La nuova legge elettorale prevede la distribuzione dei seggi tra le liste che hanno superato su scala nazionale lo sbarramento del 7%.
Ordinamento giudiziario
Economia
Seriamente danneggiata nelle proprie infrastrutture dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1992, la Russia sta ora tentando di sviluppare un'economia di mercato e di conseguire una ripresa economica consistente. Dopo il 1992, l'economia russa, in precedenza pianificata e controllata dalle autorità centrali, subì una severa contrazione per cinque anni, mentre governo e parlamento insistevano nel sottoporre il paese a numerose riforme di stampo neoliberista (attenzione quasi ossessiva al rigore di bilancio, applicazione del principio di indipendenza della banca centrale russa) e la struttura industriale del paese affrontava un serio declino. In 6 anni il PIL russo diminuì di oltre il 40% e anche la vita media della popolazione russa si abbassò.[senza fonte] A partire dal 1999 l'economia russa comincia a riprendersi e nei primi anni del XXI secolo l’economia russa ha presentato tassi di crescita tra i più elevati a livello globale, tanto che la Russia è considerata uno dei cinque paesi a cui ci si riferisce con l’acronimo BRICS. La crisi finanziaria internazionale si è fatta però sentire duramente a partire dall’autunno 2008, mettendo in dubbio molte delle certezze acquisite in un decennio di espansione. FMI e Banca Mondiale considerano nel 2012 la Russia ancora un paese da classificare come in via di sviluppo. Il salario medio lordo mensile pro capite 2012 e' 26690 rubli (654€) mentre il reddito medio pro capite mensile netto è di soli 22821 rubli (554€).
Settore primario
Nel settore primario ogni attività è molto sviluppata. Tra queste primeggiano l’agricoltura (la Russia è tra i maggiori produttori mondiali di cereali); l'allevamento (principalmente di bovini) e la pesca (di cui la Russia è primo produttore mondiale). Anche la produzione di legname è fiorente, grazie alle numerose e ampie foreste sparse su tutto il territorio.
Settore secondario
Il paese è ricco di risorse minerarie ed energetiche, che costituiscono una delle voci principali delle esportazioni. La Russia è il primo produttore di gas naturale, secondo per il petrolio, il quarto per l’uranio e il quinto per il carbone. L’industria pesante è la più sviluppata (metallurgia, siderurgia, estrattiva, meccanica, alimentare e tessile) seguita da quella energetica. Nei primi anni del XXI secolo stanno nascendo le industrie manifatturiere. Mancano quasi completamente le piccole e medie imprese. L’impegno nell’industria aerospaziale prosegue con cospicui investimenti (venne sviluppata soprattutto in precedenza dall’URSS).
Settore terziario
Le attività terziarie sono ancora poco sviluppate. Nell’ultimo decennio, tuttavia, sono sorti numerosi negozi e locali pubblici. Il turismo estero riguarda per lo più le grandi città della parte europea, Mosca, San Pietroburgo e l’Anello d'Oro e non dispone di attrezzature adeguate. Nel commercio con l’estero prevalgono le esportazioni, costituite soprattutto da materie prime minerarie.
Demografia
Sebbene la Russia sia stata segnata da vere e proprie catastrofi demografiche (nel 1917-1922 in seguito alla rivoluzione, nel 1931-1932 per la carestia provocata dalla collettivizzazione forzata delle terre, nel 1941-1944 a causa della seconda guerra mondiale), la crescita della popolazione nel periodo sovietico è proceduta a ritmo sostenuto, soprattutto per l’immigrazione forzata dalle altre repubbliche sovietiche. Gli abitanti passarono dai 91 milioni del 1914 ai 102 del 1950 ai 147 del 1989. Ma dall’inizio degli anni novanta la popolazione è diminuita fino a sfiorare i 143 milioni di abitanti nel 2005, per poi scendere ulteriormente a 142 milioni (stima 2008). La causa della diminuzione della popolazione è l’incremento demografico divenuto fortemente negativo (-0,61% nel 2003); i consistenti flussi migratori in uscita (tedeschi verso la Germania, ebrei verso Israele, russi in cerca di lavoro verso l’Europa occidentale) sono stati parzialmente compensati negli ultimi anni dal ritorno di russi o russofoni dalle altre ex-repubbliche sovietiche.
La Russia è scarsamente popolata in rapporto alla sua enorme estensione; la densità della popolazione è di 8 ab/km2, maggiore nella parte europea della Russia, nella zona delle montagne degli Urali, e nella parte sud-orientale della Siberia. La Federazione Russa ospita molti differenti gruppi etnici e popolazioni indigene. Più dell’80% della popolazione è composta da Russi etnici, il resto comprende Baschiri, Ceceni, Ciuvasci, Cosacchi, Evenki, Tedeschi, Ingusci, Yupik, Calmucchi, Careliani, Coreani, Mordvini, Osseti, Taimyri, Tatari, Tuvani, Jakuti e molti altri.
La mortalità infantile (1,65%) è ancora molto alta rispetto all’Occidente; la speranza di vita degli uomini (64 anni) è molto bassa e risulta di ben 13 anni inferiore a quella femminile.
La lingua russa è l’unica lingua ufficiale di stato, alcune delle singole repubbliche federate riconoscono ufficialmente anche la lingua locale.
Sicurezza
Forze di polizia
La Russia può contare sulle seguenti forze di polizia:
- Politsya: corpo di polizia civile nata nel 2011, sostituisce la Militia
- Truppe interne: corpo di gendarmeria, coadiuva l'attività della polizia e in tempo di guerra è sottoposto al ministero della difesa
- Servizio penitenziario federale: si occupa delle carceri e dell'esecuzione penale
- Servizio federale per l'immigrazione
Servizi di sicurezza
- Federal'naja služba bezopasnosti (FSB): servizio segreto civile, si occupa dell'intelligence interna, è l'erede principale del KGB
- Služba Vnešnej Razvedki (SVR): servizio segreto civile, si occupa dell'intelligence estera
Forze armate
Le forze armate della Federazione Russa sono nate il 7 maggio 1992 con un decreto del presidente di allora Boris Yeltsin, sostituendo le forze armate dell'URSS, ormai sciolta. Dal 1992 ad oggi hanno partecipato a diversi conflitti: la guerra in Transnistria, la prima guerra cecena, la seconda guerra cecena e la guerra in Georgia; venendo spesso accusate di aver compiuto crimini di guerra e crimini contro l'umanità[senza fonte].
Le forze armate russe sono composte da 3 branche più 3 servizi indipendenti:
Le forze armate russe contano 1.040.000 di truppe attive e 2.035.000 riservisti, attestandosi al 5º posto mondiale come numero di truppe e 2° nella produzione mondiale di armi[senza fonte].
Società e cultura
Arte
Quando, verso la fine del V secolo, gli antichi popoli nomadi degli Sciti e dei Sarmati che originariamente popolavano le zone lungo il Volga e il Dnepr, iniziano a insediarsi stabilmente sul territorio, comincia un certo sviluppo dell’artigianato, legato alla produzione di armi, pellicce e oggetti di metallo lavorati a sbalzo. I rapporti commerciali con le terre vicine si fanno sempre più intensi e soprattutto con l’Impero bizantino. Affascinati dalla cultura e dallo splendore della loro capitale Costantinopoli, iniziarono gradualmente ad assumerne le caratteristiche. Se fin ad allora gli oggetti presentavano una decorazione a motivi esclusivamente geometrici e dai forti colori, ma man mano si va assottigliando con l’introduzione di figure zoomorfe che poi si fonderanno con motivi vegetali.
Tuttavia l’arte russa propriamente detta, sviluppatasi direttamente dall’arte bizantina, si fa partire dalla conversione del principe di Kiev, Vladimir I al Cristianesimo, bizantino-ortodosso, nel 988. Infatti le arti applicate si sviluppano in funzione dell’adozione del Cristianesimo: dalle necessità di costruire nuovi luoghi di culto (architettura russa), secondo gli stilemi importati da Costantinopoli; dall’introduzione di testi scritti, per le liturgie e l’insegnamento della nuova religione (letteratura russa), tradotti dal greco e dal bulgaro antico, di cui l’adozione dell’Alfabeto cirillico; dalla figurazione dei Santi cristiani, riportando le effigi dei mosaici bizantini poi gradualmente sostituiti con affreschi e preziose immagini votive (Icone).
Da questo momento in poi l’arte, fusa con il gusto e le tradizioni popolari, svilupperanno quello stile tradizionale russo che caratterizzerà il Paese fino alla fine del XVII secolo, quando con lo zar Pietro il Grande l'Impero russo si apre verso l'occidente adottandone gli stilemi europei dell’architettura barocca, rococò e neoclassica.
Religioni
Nonostante l’ateismo di stato del passato regime comunista sovietico una percentuale oscillante tra il 16 ed il 30% della popolazione si dichiara atea o agnostica.[senza fonte]
Il cristianesimo ortodosso, rappresentato dalla Chiesa ortodossa russa, è la religione tradizionale del popolo russo e quella attualmente più diffusa. La seconda religione per diffusione è l’Islam, presente soprattutto tra i gruppi etnici turchi. Sono presenti anche significative minoranze di protestanti, cattolici, buddhisti, ebrei, induisti. La componente neopagana è di difficile quantificazione.
Note
- ^ (EN) Population growth rate, in CIA World Factbook. URL consultato il 28-2-2013.
- ^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
- ^ Relazione della banca di investimenti Goldman Sachs del 2003: Dreaming with BRICs: The Path to 2050, su www2.goldmansachs.com.
- ^ Russia. Crollo Pil nel 2009. Crisi strutturale. in EuropaRussia 2 febbraio 2010.
- ^ R. Pipes. La Russia, pag. 9.
Bibliografia
- Richard Pipes. La Russia. Potere e società dal Medioevo alla dissoluzione dell'ancien régime. Leonardo editore, Milano, 1992. ISBN 88-355-0136-9.
- Nicholas V. Riasanovsky. Storia della Russia. Bompiani, Milano, 1992. Con capitolo sulla Russia contemporanea di Sergio Romano, pp. 595–628. ISBN 88-452-1848-1.
- Giuseppe D’Amato. Il Diario del Cambiamento. Urss 1990 – Russia 1993. Greco&Greco editori, Milano, 1998. ISBN 88-7980-187-2
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- Limes. La Russia in gioco. 6-2004.
- Sergio Salvi. Tutte le Russie. Ponte alle Grazie. Firenze. 1994. ISBN 88-7928-249-2.
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- Istituto Geografico De Agostini. Enciclopedia geografica, edizione speciale per il Corriere della Sera, vol. 6. RCS Quotidiani s.p.a., Milano, 2005. ISSN 1824-9280.
- Istituto Geografico De Agostini. Enciclopedia geografica, edizione speciale per il Corriere della Sera, vol. 7. RCS Quotidiani s.p.a., Milano, 2005. ISSN 1824-9280.
Voci correlate
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Collegamenti esterni
- Russia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (RU) Portale dei siti governativi ufficiali
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