Discogs

sito e database di informazioni sulle incisioni discografiche
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Discogs, (abbreviazione del termine "dicographies") è un sito web e database contenente informazioni riguardanti le registrazioni audio commerciali, album promozionale, bootleg o appartenenti ad off-label. I server di Discogs, presentanti il nome di dominio Discogs.com, sono posseduti dalla Zink Media, Inc, (a Portland, nell'Oregon). Sebbene le liste presenti nel sito siano suddivise per categorie, Discogs è noto per essere uno dei più grandi database dedicati alla musica elettronica, nonché uno dei più forniti di musica pubblicata in formato vinile. Attualmente Discogs contiene all'incirca 4,25 milioni di titoli, oltre tre milioni di musicisti, oltre 510.000 etichette discografiche, e presenta 168,000 account degli user.[1][2]

Discogs
sito web
Logo
Logo
URLdiscogs.com
Tipo di sitoMusica
LinguaInglese
Registrazionefacoltativa
CommercialeParzialmente
ProprietarioZink Media, Inc.
Creato daKevin Lewandowski
Lancioottobre 2000
Stato attualeattivo

Storia

Originalmente concepito per essere un database dedicato alla musica elettronica, Discogs.com venne creato durante il mese di agosto del 2000 (ma reso pubblico nel settembre dello stesso anno) dal disc jockey Kevin Lewandowski.[3]

Nel 2003 il sito venne completamente rimaneggiato,[4] ed iniziò, a partire dal mese di gennaio del 2004, a dedicare sezioni ad altri generi, partendo dall'hip hop. Durante gli anni seguenti il sito iniziò ad incorporare un sempre maggiore numero di generi musicali fino ad includerli tutti.

Nel 2004 venne dichiarato dal sito stesso che ad esso erano associati 15,788 contributori e presentava 260,789 pubblicazioni.[5]

Durante il mese di agosto del 2007, divenne accessibile tramite un API (Application programming interface) basato su un sistema Representational state transfer, e venne emanata una circolare che non permetteva più a nessuno di "manipolare" le fonti del sito.[6][7][8] Prima che avvenissero questi cambiamenti, i dati di Discogs erano accessibili tramite un'interfaccia HTML, ed erano visibili soltanto adoperando dei browser.[9] The HTML interface remains the only authorized way to modify Discogs data.[7] Oggi l'interfaccia HTML rimane la sola via che permette di modificare i dati di Discogs.

Durante il 7 giugno del 2011 venne rilasciata una nuova versione dell'API del sito,[10] mentre durante il mese di dicembre dello stesso anno venne riaggiornata.[11]

Note

  1. ^ Explore on Discogs, su discogs.com, Discogs, 4 September 2013. URL consultato il 4 September 2013.
  2. ^ Discogs Contributors, su discogs.com, Discogs, 4 September 2013. URL consultato il 4 September 2013.
  3. ^ Richard Carnes, Discogs: Vinyl revolution, su residentadvisor.net, Resident Advisor, 26 March 2010. URL consultato il 15 October 2010.
  4. ^ What/Why v2.0?, su hiphop.discogs.com, discogs.com. URL consultato il 2 October 2008 (archiviato dall'url originale il 22 June 2004).
  5. ^ Discogs, su discogs.com, Web.archive.org. URL consultato il 27 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2004).
  6. ^ Kevin Lewandowski, Open Data + API (Discogs News forum post), su discogs.com, August 2007. URL consultato il 27 August 2007.
  7. ^ a b Kevin Lewandowski, Discogs Data License, su discogs.com, August 2007. URL consultato il 27 August 2007.
  8. ^ Kevin Lewandowski, Discogs API Documentation, su discogs.com, August 2007. URL consultato il 27 August 2007.
  9. ^ Terms of service changes (forum thread), su discogs.com, 15 June 2005. URL consultato il 27 August 2007.
  10. ^ API v2.0, su discogs.com, 7 June 2011. URL consultato il 15 March 2012.
  11. ^ API v2.0 Improvements, su discogs.com, Discogs, 1º November 2011. URL consultato il 15 March 2012.

Collegamenti esterni