Pedrengo (Pedrèngh in dialetto bergamasco[3]) è un comune di 5.163 abitanti della provincia di Bergamo. Situato alla sinistra orografica del fiume Serio, dista circa 6 km dal capoluogo orobico.

Pedrengo
comune
Pedrengo – Stemma
Pedrengo – Bandiera
Pedrengo – Veduta
Pedrengo – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Bergamo
Amministrazione
SindacoGabriele Gabbiadini (Il Popolo della Libertà-Lega Nord) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate45°41′54″N 9°44′02″E
Altitudine262 m s.l.m.
Superficie3,55 km²
Abitanti5 777[1] (31-12-2010)
Densità1 627,32 ab./km²
Comuni confinantiAlbano Sant'Alessandro, Gorle, Scanzorosciate, Seriate, Torre de' Roveri
Altre informazioni
Cod. postale24066
Prefisso035
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT016160
Cod. catastaleG412
TargaBG
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Nome abitantipedrenghesi
Patronosant'Evasio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pedrengo
Pedrengo
Pedrengo – Mappa
Pedrengo – Mappa
Posizione del comune di Pedrengo nella provincia di Bergamo
Sito istituzionale

Cenni storici

I primi documenti che attestano l'esistenza del paese risalgono all'anno 1051, anche se studi approfonditi hanno certificato l'esistenza di una strada militare, risalente all'epoca dell'impero romano, che collegava il paese al limitrofo comune di Gorle, passando tramite il Ponte Marzio (in territorio di Scanzorosciate) sul fiume Serio.

Sono presenti anche segni del passaggio dei Longobardi, come si evince dal significato del toponimo: Pedrengo, difatti sta a significare proprietà di Pedrus (Pietro), con la caratteristica desinenza longobarda -engo.

Il successivo periodo medievale vide il paese al centro di numerose dispute tra le opposte fazioni guelfe e ghibelline, che spesso degeneravano in cruenti scontri.

Dopo la pace di Cremona, che nel 1440 sanciva la fine di queste battaglie, il paese vide un periodo di tranquillità, anche grazie alla nuova dominazione della Serenissima. I veneziani effettuarono opere volte all'irrigazione del territorio, al fine di favorire le attività agricole presenti. Tra queste meritano menzione le rogge Borgogna e Pedrenga, tuttora funzionanti.

Da quel momento non si verificarono più eventi particolari nel paese, che seguì le vicende politiche del resto dalla provincia bergamasca.

Luoghi d'interesse

Il monumento di maggiore interesse è indubbiamente la villa dei conti Sottocasa. Edificata nel 1705 dall'architetto Calepio, è circondata da un grande giardino con un porticato, ed è dotata di numerosi affreschi presenti nei propri saloni.

Altri edifici degni di nota sono Villa Berizzi e Villa Frizzoni, ora sede del polo scolastico, nel cui parco crescono quattro Cedri dell'Himalaya denominati i Giganti di Pedrengo; il più maestoso è alto 35 metri e allarga la sua chioma per 25 metri.[4]

La chiesa parrocchiale, intitolata a Sant'Evasio, è stata edificata all'inizio del XX secolo su progetto di Antonio Piccinelli. Portata a termine da Elia Fornoni, possiede dipinti del Procaccino e di L. Giordano.

Stemma e gonfalone

Il Comune ha, come segno distintivo della propria personalità giuridica, lo Stemma. Lo Stemma ed il Gonfalone del Comune sono stati realizzati dallo Studio Araldico di Genova, adottati con delibera di Consiglio Comunale n. 30 del 25 maggio 1961 e riconosciuti con provvedimento del Presidente della Repubblica in data 18 giugno 1962.

Stemma

Lo stemma adottato è uno scudo di foggia sannitica sormontato dalla corona regolamentare di Comune e circondato da due rami, uno di alloro e l’altro di quercia, avendo il primo il significato di sapienza e gloria e il secondo di forza, di resistenza e di lealtà, legati da un nastro.

È diviso in tre parti:

  • nella prima, in alto, a sfondo blu sono ricamate tre api, simbolo della laboriosità e dell’operosità della popolazione;
  • la striscia centrale, ondulata color argento con sei onde azzurre, rappresenta il fiume Serio che scorre ad ovest del Comune, delimitandone il confine;
  • nella terza, in basso, su sfondo rosso, è rappresenta la chiesetta dei Morti, denominata Madonna del Buon Consiglio, sorta per ricordare i morti della peste del Seicento.

Gonfalone

Il Gonfalone è un drappo rettangolare, terminante al ventame con tre bandoni, il centrale più lungo, frangiati d’argento. È diviso in due campi: il primo, in alto, di colore rosso con l’iscrizione in argento centrata e convessa verso l’alto, recante la denominazione Comune di Pedrengo; il secondo, in basso, è di colore blu. Al centro del drappo è incastonato lo Stemma comunale. Il Gonfalone è supportato da un’asta terminante con una punta a forma di freccia. Sull’asta, prima della freccia, è collocato un fiocco tricolore, rappresentante la bandiera italiana.[5]

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[6]

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario di Carmelo Francia, Emanuele Gambarini (a cura di), Dizionario italiano-bergamasco, Torre Boldone, Grafital, 2001, ISBN 88-87353-12-3.
  4. ^ Gabriele Rinaldi, Schede di grandi alberi (PDF), su provincia.bergamo.it. URL consultato il 05-11-2008.
  5. ^ Comune di Pedrengo, Regolamento per l'uso dello stemma comunale, del gonfalone, della fascia tricolore e delle bandiere (DOC), su comune.pedrengo.bg.it. URL consultato il 13-05-2008.
  6. ^ Dati tratti da:

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Collegamenti esterni

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