Dieci piccoli indiani

romanzo scritto da Agatha Christie
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Dieci piccoli indiani (And Then There Were None) è un romanzo giallo scritto da Agatha Christie. È considerato il suo capolavoro.

Dieci piccoli indiani
Titolo originaleAnd Then There Were None
Altri titoli...E poi non rimase nessuno[1]
10 piccoli indiani[1]
AutoreAgatha Christie
1ª ed. originale1939
1ª ed. italiana1946[1]
GenereRomanzo
Sottogeneregiallo
Lingua originaleinglese

Fu pubblicato in Gran Bretagna nel 1939; in Italia uscì per la prima volta nell'agosto 1946 con il titolo ... E poi non rimase nessuno, romanzo numero 10 della collana Il Giallo Mondadori, edita da Arnoldo Mondadori Editore.[1] Con il suo sensazionale record di 110 milioni di copie, è il libro giallo più venduto in assoluto, e si è pertanto piazzato all'undicesimo posto nella classifica dei best-seller con più incassi della storia (terzo posto se consideriamo solo i romanzi). Il luogo dove è ambientata la storia è ispirato a un'isola tidale posta di fronte a Devon.

Trama

Otto persone sono invitate per una breve vacanza a Nigger Island, isola la cui forma assomiglia a una testa di negro. Ad aspettarli c'è il maggiordomo Thomas Rogers e la moglie Ethel. I dieci non si conoscono e sanno soltanto che il loro ospite è un certo Urlick Norman Owen che vive nell'isola con la moglie Nancy Owen. I due coniugi non si fanno vivi, finché durante la cena una voce accusa tutti i presenti di essere degli assassini. La signora Rogers sviene e il playboy Anthony Marston muore avvelenato poco dopo e una delle dieci statuine del centrotavola viene ritrovata rotta. Il giorno dopo la signora Rogers spira nel sonno (le statuine rotte ora sono due) e Vera capisce che Owen vuole ucciderli seguendo la poesia Dieci Piccoli Indiani (che si trova in ogni stanza della casa), e che ad ogni persona uccisa lui rompe una statuetta. Il generale McArthur viene ucciso con un oggetto pesante mentre era sulla spiaggia, Thomas Rogers viene colpito con un'accetta mentre spaccava la legna di mattino e la signorina Emily Brent viene ammazzata con del veleno iniettato con la siringa del dottor Armstrong contenente del cianuro di potassio. La sera Vera va in camera per dormire ma viene toccata da un'alga bagnata e si mette a urlare spaventata, nel caos Philip e Blore salgono veloci le scale e vanno nella stanza di Vera. Tornati in salotto vedono il giudice Wargrave seduto su una sedia, ucciso da un colpo di arma da fuoco. Vera, Philip e Blore credono che Owen sia Armstrong perché scomparso nel nulla. Blore viene ammazzato, travolto da una pesante statua di un orso. I due rimasti trovano il cadavere di Armstrong nel mare e quindi Vera, credendo che Philip sia Owen, gli sottrae la pistola che l'uomo possedeva e gli spara. Rimasta l'unica persona viva sull'isola, ritorna in casa e prende l'unica statuetta intatta. Quando Vera va nella sua stanza vede un cappio appeso al muro e, sconvolta dagli eventi e in preda alla follia, si uccide impiccandosi e lascia cadere la statuetta (rompendosi). Alla fine si scopre che Owen è Wargrave, che volendo uccidere le persone che non furono mai condannate per i loro delitti comprò Nigger Island e invitò i defunti. Dopo aver finito il suo compito, Wargrave si spara veramente (senza lasciare indizi che possano portare al suo sucidio, al fine di lasciare il caso irrisolto).

Versione teatrale

La stessa autrice del romanzo si è occupata di adattarlo per una trasposizione teatrale decidendo di modificare il finale: in questa versione i personaggi di Vera Claythorne e Philip Lombard si salvano in quanto sono innocenti dei crimini di cui sono stati accusati. Questo finale è stato ripreso in quasi tutte le versioni cinematografiche del romanzo.

Critica

Dieci piccoli indiani è un giallo sviluppato seguendo i canoni dell'enigma della camera chiusa doppia: i delitti si svolgono in un contesto circoscritto; l'assassino quindi deve essere per forza uno del gruppo per quanto insospettabile. Il colpo di scena principale, qui, consiste nel fatto che i personaggi muoiono tutti.

Secondo Alex Falzon, questo romanzo è particolarmente riuscito per un insieme di fattori: da un lato perché l'autrice ha dato il meglio della sua vena narrativa proprio nei romanzi e nei racconti che aderiscono a questo tema (Assassinio sull'Orient-Express, Poirot sul Nilo, Tre topolini ciechi e così via) ma anche perché, nel caso specifico, l'assenza del detective dalla scena del crimine fa emergere con una forza narrativa ancora maggiore il Leitmotiv, che è poi il rapporto fra il male e il bene, tra la falsità e la colpevolezza degli invitati e l'implacabile giustizia che toglie loro la vita uno per volta.

Falzon sostiene che, in Christie, il detective è una figura salvifica, invulnerabile, un deus ex machina che ripristina l'originario stato di grazia smascherando il colpevole e consegnandolo alla giustizia; a questo modello aderiscono sia Hercule Poirot, sia Miss Marple. Mancando, in questo romanzo, tale figura, i meccanismi del potere e della giustizia emergono con una forza ancora maggiore, al punto che essi paiono reificarsi in qualche entità che sta snocciolando la catena di delitti; fino alla soluzione finale.[2]

Opere ispirate al romanzo

Film

Il romanzo è stato trasposto in vari film:

TV

La serie televisiva Harper's Island del 2009 prende ispirazione da "Dieci Piccoli Indiani" e ne riprende anche l'ambientazione.

Cartoni animati

Videogiochi

Sound Novel

La Sound Novel Umineko no Naku Koro ni della 07th Expansion e l'anime e il manga da essa tratti sono ispirati a "Dieci Piccoli Indiani" e si accomunano anche per l'ambientazione, un'isola.

Voci correlate

Edizioni

Note

  1. ^ a b c d Catalogo SBN, su sbn.it. URL consultato il 22-12-2011.
  2. ^ Alex R. Falzon, prefazione e postfazione, in 10 piccoli indiani, I edizione Oscar Mondadori, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, maggio 1982.

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