Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Caneva (disambigua).

Caneva è un comune italiano di 6.559 abitanti della provincia di Pordenone in Friuli-Venezia Giulia.

Caneva
comune
Caneva – Stemma
Caneva – Veduta
Caneva – Veduta
Piazza Martiri Garibaldini
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Pordenone
Amministrazione
SindacoAndrea Gava (centrodestra) dal 18-5-2010
Territorio
Coordinate45°58′00″N 12°27′00″E
Altitudine57 m s.l.m.
Superficie41,95 km²
Abitanti6 541[1] (31-12-2010)
Densità155,92 ab./km²
FrazioniFiaschetti, Fratta, Sarone, Stevenà
Comuni confinantiCordignano (TV), Fontanafredda, Fregona (TV), Polcenigo, Sacile, Sarmede (TV), Tambre (BL)
Altre informazioni
Cod. postale33070
Prefisso0434
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT093009
Cod. catastaleB598
TargaPN
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 451 GG[3]
Nome abitanticanevesi
Giorno festivo3 luglio (S.Tommaso Apostolo)
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Caneva
Caneva
Caneva – Mappa
Caneva – Mappa
Posizione del comune di Caneva nella provincia di Pordenone
Sito istituzionale

Geografia

Frazioni

  • Fiaschetti, Fratta, Sarone, Stevenà

Località

  • Crosetta, Gaiardìn, Lama de Carpen, Lama de Som, Pradego, Tambruz, Prà della scala, Fontanàz, Canevòn, Col de fèr

Storia

Resti litici di un accampamento di cacciatori, ritrovati nei pressi del “Bus Della Lum” al limitare della Foresta del Cansiglio e risalenti a circa 11.000 anni a.C., costituiscono la prima testimonianza della presenza dell'uomo sul territorio comunale. Questi furono preludio all'insediamento palafitticolo del "Palù del Livenza" (Paleolitico Superiore) in cui a partire dal 5.720 sino al 4.880 BP (datazioni al carbonio quattordici) si ebbe un insediamento umano su palafitte. In seguito in zona, sui due principali colli sporgenti dalla dorsale prealpina (col de Fer e col San Martino) si ebbero ben due castellieri di cui uno si evolse in "castrum" romano quando qui venne costruita una torre d'avvistamento. Lo sviluppo -inteso in senso di comunità - si ebbe in epoca medievale quando, data la sua posizione strategicamente rilevante sulla via che univa Aquileia-Concordia all'Alpago e quindi al Norico, divenne territorio Patriarcale, documentato fin dall'anno 1034 quale possesso della Chiesa d'Aquileia. Caneva fu teatro di numerosi scontri tra le truppe della "Patria del Friuli" e quelle trevisane passando ora sotto il controllo dei Patriarchi ora sotto il controllo dei da Camino. Per molti secoli fu un feudo in possesso a vari esponenti dell'aristocrazia friulana. Nel 1385 il maniero venne occupato dalle truppe dei Carraresi, signori di Padova. Ritornato in possesso della Chiesa d'Aquileia, Caneva venne preso dalle truppe veneziane nell'anno 1420. I resti dell'antico maniero, sito sulla vetta d'un pendio roccioso, sono oggi costituiti dalle basi di alcuni muraglioni di difesa e dai resti di qualche torre. All'interno della cinta castellana si trova ancora la chiesetta di Santa Lucia costruita alla fine del secolo XVI e la torre campanaria ricavata da un'antica torre. In epoca più recente Caneva divenne terra di emigrazione soprattutto verso l'America del Nord e del Sud, la Svizzera ed il Belgio. Il fenomeno, che durò per tutto l'Ottocento e quasi tutto il Novecento, si arrestò solamente negli anni sessanta. Caneva è un paese di cave e di cavatori e come tale fa della pietra un elemento caratterizzante della sua storia e della sua architettura. L'impiego della pietra è stato importante sin dai secoli antichi per la costruzione di abitazioni, per l'edificazione di recinzioni, per la realizzazione di vie di comunicazione e per la realizzazione di ogni sorta di manufatti. Importante è cogliere come l'attribuzione di ben due medaglie d'oro al Valor Militare e 17 d'argento, (ricevute durante i due conflitti mondiali) siano a testimonianza dei valori civili e morali dei suoi cittadini, ma ancor più dell'innato senso di libertà che alberga in ogni persona, quale assodato storico e morale.

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture

  • Castello medievale
  • Chiesa di Santa Lucia (XI secolo) e torre campanaria
  • Santuario della "Madonna del Persego"
  • Chiesa arcipretale di San Tommaso Apostolo (con all'interno tre pale di Francesco da Milano)
  • Museo del ciclismo intitolato a Toni Pessot
  • Museo del minatore a Fratta (ove sono contenuti preziosi cimeli soprattutto dei minatori canevesi in Belgio)
  • Villa Frova, oltre alle Ville Carli, Luccheschi e Damiani di Stevenà, bell'esempio di dimore signorili di campagna (XIX secolo).

Aree naturali

  Lo stesso argomento in dettaglio: Cansiglio.
  • Bosco del Cansiglio con tutta la zona che arriva anche al "Pian Cansiglio" ed in particolar modo al Bus de la Lum che, con i resti di un accampamento di cacciatori, è prima testimonianza certa di presenza umana nell'ambito territoriale, datata 11.000 anni a.C. (scoperta dai ricercatori dell'Università di Ferrara).
  • Parco Archeologico del "Palù di Livenza" che è il maggior sito europeo con resti evidenti di un insediamento palafitticolo umano durato circa 1000 anni, tra i meglio conservati - databile dal 5.720BP al 4.880BP (fonte Minist Beni Cult Amb.) - ed il più ricco di materiale archeologico con numerosissimi rinvenimenti attribuibili al Paleolitico Superiore. Il costruendo Parco Archeologico concorre per la candidatura all'iscrizione nella lista degli antichi insediamenti sulle Alpi, patrimonio dell'Umanità tutelato dall'UNESCO.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Lingue e dialetti

Il territorio di Caneva rientra in quella stretta fascia del Friuli occidentale in cui si parla il veneto: il dialetto locale appartiene infatti al tipo trevigiano rustico orientale (detto anche liventino), affine quindi al bellunese. Termini tipicamente riconducibili di questo gruppo sono ardelìva "fieno di secondo taglio", varsór "aratro", calvéa o calvìa "misura per aridi".

Non mancano, tuttavia, infiltrazioni della lingua friulana, facendo ipotizzare che l'attuale idioma si sia imposto su un originario dialetto friulano. Voci che denotano questo aspetto sono madràs "serpente", batidór "correggiato", ratha e rathòt rispettivamente "anatra" e "maschio dell'anatra". Interessante, inoltre, la presenza di alcuni slavismi, tracce di una piccola colonizzazione di epoca patriarcale[5][6][7].

Cultura

Gastronomia

  • FigoMoro di Caneva
  • Formaggio di malga
  • Olio extravergine d'oliva
  • Vini rossi
  • VERDISO da Caneva, vino bianco da vitigno autoctono (da ricordare che anche il PICOLIT era autoctono da Caneva)
  • Itticultura nelle risorgive del Livenza

Personalità legate a Caneva

Eventi

  • Giornata Medievale in Castello (prima domenica di luglio)
  • Maggio Fiaschettano (mostra bovina) (1º maggio)
  • Festa del Rosario (ottobre)
  • Festa a Stevenà (25 aprile)
  • Ottobre Frattese (ultima domenica di ottobre fino alla 1ª di novembre)

Amministrazione

Caneva fa parte di:

  • Area Geografica: Bacino Idrografico del Fiume Livenza
  • Comunità Montana del Friuli occidentale
  • Rete di comuni "Alleanza nelle Alpi"

Gemellaggi

Galleria fotografica

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Dati tratti da:
  5. ^ Paolo Zolli, I dizionarii dialettali delle Tre Venezie (1976-1985), in Quaderni Veneti, Ravenna, Longo, 1986, pp. 171-172.
  6. ^ Giovanni Frau, I dialetti del Friuli, Udine, Società Filologica Friulana, 1984, p. 8.
  7. ^ Luciano Borin, Caneva. Un ponte fra la parlata friulana e quella veneta, in Manlio Cortelazzo (a cura di), Guida ai dialetti veneti, XIV, Padova, CLEUP, 1992, p. 92.

Voci correlate

Template:Provincia di Pordenone

  Portale Friuli-Venezia Giulia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Friuli-Venezia Giulia