Kenelm Digby
Kenelm Digby (Gayhurst, 1603 – Londra, 1655) è stato un filosofo inglese, cortigiano e diplomatico.

Biografia
Appartenente alla piccola nobiltà dello Buckinghamshire era figlio di sir Everard Digby giustiziato nel 1606 per la sua partecipazione alla Congiura delle polveri. Allevato al cattolicesimo nel 1618 frequentò senza laurearsi l'università di Oxford dove ebbe come maestro il matematico, astronomo ed occultista Thomas Allen (1542–1632) che stimò tanto il giovane allievo da chiamarlo il Pico della Mirandola del suo tempo e che ne divenne amico lasciandogli in eredità alla sua morte la sua biblioteca [1] Tra il 1620 e il 1623 si recò in Europa e soggiornò in Italia dove frequentò la corte dei Medici e dove nel 1621 fu colpito dal vaiolo. [2]
Nel 1623 Digby si recò a Madrid dove seppe guadagnarsi il favore del principe di Galles, il futuro Carlo I d'Inghilterra che si trovava colà per negoziare le sue nozze con l'infanta. Tornato in Inghilterra nell'ottobre dello stesso anno fu insignito del titolo di baronetto da Giacomo I per ricompensarlo del suo servizio al figlio.
Verso il 1625 sposò con un matrimonio tenuto segreto per qualche anno Venetia Stanley, una donna dal passato burrascoso, da tempo amata: una figura resa ancora più enigmatica e dai contorni confusi che egli idealizzandola ne fece nelle sue memorie. [3]
Nel 1628 Gigby offrì il suo servizio come corsaro gentiluomo all'Inghilterra in guerra con la Spagna e la Francia. Con una flottiglia composta dall'Eagle e da George and Elisabeth Digby perlustrò il Mediterraneo rimanendo poi alla fonda ad Algeri per un'epidemia che aveva colpito il suo equipaggio. Intanto «la voce della mia presenza negli Stretti si sparse per tutti quei mari e io persi la migliore stagione» non potendo più contare sulla sorpresa.[4]
Dopo aver suscitato l'ostilità dei veneziani vendendo le merci ricavate dagli abbordaggi nei porti da quelli controllati si scontrò con successo con le galere veneziane schierate a difesa di navigli spagnoli nella baia di Alessandretta. Tornò in Inghilterra nel 1629 dove la sua fama di pirata gentiluomo gli valse un'ampia notorietà di patriottismo e devozione alla Corona anche per la sua conversione al protestantesimo nel 1630.
La morte della moglie nel 1633 colpì profondamente Digby anche per le voci che circolavano sulla sua morte che si diceva dovuta ad avvelenamento procurato dallo stesso Digby per gelosia [5]. Digby si ritirò dalla vita pubblica e tornò nel 1635 alla religione cattolica che difese in diverse opere (A conference with a lady about choice of a religion, 1638, ecc.)
In esilio volontario a Parigi per aver sostenuto Carlo I nella sua lotta per stabilire episcopato in Scozia fu costretto a tornare in Francia quando i puritani nel 1641 lo avevano fatto dichiarare apostata dal Parlamento.
Durante la Guerra civile fu incaricato e sia dalla regina consorte d'Inghilterra, Scozia e Irlanda moglie del re Carlo I Stuart sia dalo stesso Cromwell di missioni diplomatiche che egli condusse con scarsi risultati.[6]
Con la Restaurazione tornò nel 1660 in Inghilterra dove fu uno dei fondatori della Royal Society (1663).
Pensiero e opere
Estimatore di Galileo, Cartesio e Gassendi,
Note
- ^ Vittorio Gabrieli, Sir Kenelm Digby: un inglese italianato nell'età della controriforma, Ed. di Storia e Letteratura, 1957 p.18
- ^ V.Gabrieli, op.cit, p.26 e sgg.
- ^ «I trascorsi giovanili della Stanley comunque che sir Kenelm cavallerescamente giustifica e condona sia nelle Memorie che nelle nuove lettere, sembra fossero pienamente riscattati dalle virtù coniugali di Lady Digby» (In V.Gabrieli, op,cit., p.103
- ^ V. Gabrieli, op.cit., p.46
- ^ V. Gabrieli, op.cit, p.101
- ^ In Enciclopedia Treccani alla voce corrispondente