Per favore prima di scrivermi, leggete questo avviso

Carissimi mi sono trasferito su wikibooks. Grazie di tutto! Se mi dovete scrivere sono qui. Mentre la religione greca in lavorazione è qui --Xinstalker (心眼) (msg) 19:11, 13 set 2013 (CEST)Rispondi

Tebani

Faremo quello che decide la comunità, personalmente non ho nemmeno espresso un parere contrario, ho solo esaminato la situazione (e risposto a certe sparate) --Bultro (m) 12:28, 27 set 2013 (CEST)Rispondi

RE:Scusa Castagna

Risposta tecnica: no, il blocco su un progetto non ha alcuna conseguenza sugli altri progetti, tanto più se il blocco è richiesto dall'utente stesso (e quindi immediatamente revocabile a richiesta). Però.

Però c'è anche la risposta sostanziale. Sappiamo che ogni tanto t'infiammi, ma sappiamo anche che t'infiammi perché a Wikipedia ci tieni, e la vorresti migliore. Non vedi riconosciute quelle che a te sembrano ovvie buone ragioni per migliorare Wikipedia - capita. Capita che magari quelle che ci sembrano così buone sul momento, nel calor bianco della discussione, magari a un occhio distaccato così buone non sembrano, o magari buone sì, ma con delle controindicazioni che emergerebbero altrove. Capita che anche a te, magari dopo un po', il coinvolgimento in una discussione possa sembrare eccessivo, o che in fondo anche chi non concordava con te non avesse tutti i torti, o che comunque tutti stavate cercando di arrivare allo stesso risultato: solo, per vie diverse.

Noi che all'enciclopedia ci teniamo possiamo anche farci prendere dal nervoso, può sembrarci che sbattiamo solo il naso, che non riusciremo mai a renderla davvero migliore. Ma basta un salutare periodo di distacco per rimettere in quadro la prospettiva, e vedere che in fondo, e anche grazie al nostro contributo, è davvero diventata migliore. E ci torna voglia di mettere il nostro mattoncino.

Parola di esperto. A presto, --CastaÑa 23:59, 27 set 2013 (CEST)Rispondi

Il tuo ragionamento sulle fonti è perfettamente condivisibile, e per parte mia non posso che controfirmarlo. Però sappiamo anche che Wikipedia non è il mondo ideale, sebbene forse sia tra le cose che ci si avvicinano di più. Le fonti parlano, e dicono tutto quel che c'è da dire, e chiudono tra la generale soddisfazione ogni discussione solo se tutti sono a) in buona fede e b) dotati di un orizzonte culturale personale, complessivo, adeguato a riconoscerne la validità. Sia a sia b sono assunti per convenzione, su Wikipedia: ma di fatto sappiamo che spesso non è così. Per a è relativamente facile controbattere: ma per b, magari accompagnato a una perfetta buona fede, no. Ci sono contributori, magari ottimi sotto altri punti di vista (sia chiaro che faccio un discorso generalissimo), che semplicemente non possiedono quel bagaglio di cultura generale necessario per capire quale fonte ha più rilievo e quale meno, quale sia più opportuno seguire e quale no, quale valore dare a una conta quantitativa, come gestire eventuali (apparenti) difformità. Per questo l'impalcatura di Wikipedia, che è su base spontanea e volontaria, ha bisogno di alcune, sia pur blande gabbie per instradare la contribuzione. Capisco che per chi ha un certo tema in punta di dita, queste gabbie possano risultare a volte anguste. Ma sono necessarie per l'equilibrio complessivo del sistema.
È per questo che può essere salutare, ogni tanto, prendersi un po' di pausa, fare qualcos'altro, guardare a Wikipedia come se si fosse all'esterno. Aiuta a rimettere a fuoco l'insieme, che da troppo vicino può qualche volta sfuggire. Ciao, --CastaÑa 00:06, 29 set 2013 (CEST)Rispondi
Si può andare avanti così, invece. Anzi: si deve. Nel senso che la nostra enciclopedia è sempre un'impalcatura in equilibrio precario, in costante divenire, in eterno aggiustamento. Per dire, io sono tra quelli che le voci le scrivono (diciamo le scrivevano: ormai da anni non ho più tempo per fare lavori di vasta portata...) con tre, quattro, dieci libri aperti. Eppure al tempo stesso ritengo che le "deleghe" ai progetti vadano limitate il più possibile. E che introdurre la nazionalità "tebano" nel Bio sarebbe un errore... Ma non togliermi il saluto... A presto, --CastaÑa 00:23, 29 set 2013 (CEST)Rispondi

Avviso

Ma perché fai fare sempre a me la parte del cattivo? Uff... Allora, per questo, poiché ti avevo già esplicitamente chiesto di smetterla di irridere i tuoi interlocutori, adesso mi tocca formalizzare:


 
Gentile Xinstalker,

al prossimo contributo contrario alle linee guida di Wikipedia scatterà un blocco in scrittura sulla tua utenza, pertanto questo è l'ultimo invito a collaborare in modo costruttivo.

Per favore, rispetta il lavoro altrui: segui le regole e usa il buon senso.

Per favore... facciamo che finisce qui? Grazie, --CastaÑa 00:10, 30 set 2013 (CEST)Rispondi

Lavoriamo sulla retorica, allora! Ciao, --CastaÑa 01:33, 1 ott 2013 (CEST)Rispondi
Se mi farai la cortesia di segnalarmi mie eventuali uscite inopportune, te ne sarò grato. In varie occasioni me ne sono state genericamente imputate, ma alle mie richieste di indicazioni puntuali solo raramente ho ricevuto indicazioni precise... Ti ringrazio fin d'ora dell'aiuto che mi darai. Ciao, --CastaÑa 15:23, 1 ott 2013 (CEST)Rispondi
Apprezzo, ma ribadisco: se mi cogli in castagna, non esitare a farmelo notare. Ciao, --CastaÑa 18:39, 2 ott 2013 (CEST)Rispondi

conflit, non ti ho aspettato

Ho visto soltanto dopo aver confermato la mia modifica che avevi messo un "continua" nel tuo intervento. Ma i tuoi esempi calzano troppo a pennello con il ragionamento che stavo conducendo! --Helichrysum Italicum (msg) 12:05, 30 set 2013 (CEST)Rispondi

Amministratori è fuorviante

ciao Xin... a parte che sono, nel merito, d'accordo con te, è errato affermare che si fa decidere un preciso ristretto gruppo di utenti (gli amministratori) (parole tue)... il tmpl bio è solamente protetto per stato di necessità (una modifica vandalica comporterebbe danni rilevanti in centinaia di migliaia di voci) a livello sysop, ma questo non vuol dire che è "di proprietà di questi ultimi"... basta segnalare nella pagina di discussione del tmpl e l'admin di turno (non io che trovo quel tmpl troppo complicato) può fare le modifiche richieste... l'affermazione che tu fai insomma oltre che fuorviante e lasciamelo dire anche ingiusta, visto che punta il dito "contro" (non sarà tua intenzione, ma è quello che si legge) 100 e passa utenti, di cui immagino la maggior parte manco abbia mai modificato una virgola nel Bio... --torsolo 14:07, 30 set 2013 (CEST)Rispondi

Re:

Ciao Xinstalker, ti ho risposto di là, e mi hai anche conflittato :-) Ciao! --Eumolpa (msg) 14:21, 30 set 2013 (CEST)Rispondi

Invio

Non ho ricevuto nulla :( --Phantomas (msg) 15:44, 30 set 2013 (CEST)Rispondi

Ora si, grazie :) --Phantomas (msg) 16:09, 30 set 2013 (CEST)Rispondi
Tutti arrivati! Vorrà dire che tornerò a studiare... Grazie di tutto. --Phantomas (msg) 16:26, 30 set 2013 (CEST)Rispondi

Voce Dio

Ciao Xinstalker, in questi giorni ho fatto un po' d'ordine nella mia testa e nei miei appunti riguardo alla voce Dio. Più ci lavoro, più però mi rendo conto di essere un po' una capra sull'argomento, quindi prima ancora di proporre in discussione una nuova versione dell'incipit della voce, desidero condividerla con te qui. Per costruirla mi sono basato moltissimo sulle tante ricerche bibliografiche e citazioni che avevi proposto nella discussione della voce.

Ecco qui quel che mi è venuto fuori. A me sembra buono, ma sentiti libero di sparare a zero, non mi offendo, anzi ritengo che in questa fase sia utile :-)

Il termine Dio, che assume significati diversi a seconda delle culture, indica un'entità superiore dotata di potenza straordinaria[1].
Nelle religioni monoteistiche il termine si riferisce all'Essere supremo, generalmente concepito come eterno e creatore dell’universo. Nelle religioni politeistiche l'uso riguarda invece gli esseri venerati, in genere immortali, dotati di personalità e di poteri straordinari[2]. Nell'ambito della storia della religione sono possibili anche altri usi del termine [3]: la parola “Dio” può avere infatti una pluralità di significati ed è, per questo, di problematica definizione[4][5]
La credenza in un Essere divino, pur nella pluralità delle sue forme, è trasversale alle diverse culture, tanto da assumere carattere quasi universale[6][7]: un elemento comune può essere rintracciato nella sensazione di meraviglia, o stupore, provati di fronte a una potenza percepita come straordinariamente diversa, che rimanda al sacro[8][9].
Lo studio delle differenti rappresentazioni di Dio e del loro procedere storico è oggetto della scienza delle religioni quindi, ad esempio, della storia e della fenomenologia della religione.
L'esistenza, la natura e l'esperienza di Dio sono oggetto di riflessione delle teologie e di alcuni ambiti filosofici come la metafisica, ma si riscontra anche in altri ambiti culturali, come la letteratura o l'arte, non necessariamente collegati con la pratica religiosa.
Note
  1. ^ « Dio: termine ( dal latino omissis) designante con significati diversi a seconda delle culture, un'entità superiore dotata di potenza sovrumana. » (Mario Bendiscioli. Dio in Enciclopedia di filosofia. Milano, Garzanti, 2007, p.288). Cfr. anche ad es. Mario Bendiscioli. Dio in Enciclopedia di filosofia. Milano, Garzanti, 2007, pag.266
  2. ^ Cfr. Treccani.it: “Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo. Nelle religioni politeistiche, ciascuno degli esseri venerati come superiori all’uomo, dotati di personalità e immortali”.
  3. ^ « Nell'ambito della storia delle religioni, sono stati acriticamente intesi con tale categoria vari esseri extraumani o sovrumani concepiti dalle diverse culture religiose, mentre l'uso scientifico del termine copre due sole concezioni: la divinità dei politeismi e il D. unico dei monoteismi. Si tratta di due concezioni diverse, e l'uso comune del nome D. è giustificato dalla loro connessione storica: tutte le formazioni monoteistiche note si sono realizzate contrapponendo un D. unico alla molteplicità degli dèi politeistici, e dunque assumendo per il proprio D. le loro caratteristiche strutturali » (Dario Sabbatucci. Dio in l'Enciclopedia, vol.6. Torino, Utet/La Repubblica, 2003, p.411)
  4. ^ Una riflessione sul tema è proposta da P. Owen « The term god is very vague; its common uses include reference to an extremely wide range of sorts of thing, including living human beings (for example, the Egyptian pharaohs and the Roman emperors), humanlike beings with superhuman powers (for example, the Greek pantheon), and impersonal or even abstract concepts (for example, the Hindu Brahman). The aim of this article is to distinguish between some of the most important of these notions and to introduce some of the main ways in which different cultures have thought about and behaved toward their gods. It’s perhaps worth pointing out at the beginning that the notion of gods is, while not independent of that of religion, certainly not coextensive with it. It’s even more difficult to give a single, universally accepted definition of religion than to do so for gods, but few would deny that it’s possible for a religion to do without gods (as, for example, do many forms of Buddhism) and for someone to believe in the existence of gods while engaging in no religious practices or committing herself or himself to any particular set of religious doctrines. » « It is very difficult—perhaps impossible—to give a definition of “God” that will cover all usages of the word and of equivalent words in other languages. Even to define God generally as “a superhuman or supernatural being that controls the world” is inadequate. “Superhuman” is contradicted by the worship of divinized Roman emperors, “supernatural” by Benedict Spinoza’s equation of God with Nature, and “control” by the Epicurean denial that the gods influence the lives of men. Therefore, while the above definition satisfies a wide range of usages, it is not universally applicable. This entry will deal with five problems: the transcendence and immanence of God, his relation to the world, his chief attributes, the extent to which he is “personal,” and the ways by which he can be known. In discussing these problems it will be necessary to consult the data provided by both religion and philosophy. But purely religious data (in contrast with theological speculations based on them) will be mentioned only when they are relevant to philosophical understanding. » (H. P. Owen (1967) ma riproposta nell'edizione del 2006 vol.4 p.107)
  5. ^ Sulla problematicità della nozione si sofferma anche P. J. King: « The concept of god with which most readers will be familiar is probably that associated with the standard monotheistic religions: an infinite being described as the omnipotent, omniscient, transcendent creator of the world. This notion is extremely variable, though, even leaving aside pantheism and panentheism. For example, the one god is sometimes thought of as a person and sometimes as an abstract existence; sometimes as eternal (that is, outside time) and sometimes as sempiternal (that is, in time but without beginning or end); sometimes as involved with the world and sometimes as detached from it. » (Peter J. King p.1095)
  6. ^ « Quel che non ammette alcun dubbio è la quasi-universalità della credenza in un Essere divino celeste, creatore dell'Universo e garante della fecondità della terra (grazie alle piogge che versa). Questi Esseri sono dotati di prescienza e sapienza infinite, hanno instaurato le leggi morali, spesso anche rituali del clan, durante la loro breve dimora sulla terra; sovrintendono all'osservanza delle leggi, e fulminano con la folgore chi le viola. » (Mircea Eliade. Traité di historie des religions (1948). In italiano:Trattato di storia delle religioni. Torino, Boringhieri, 1984, pag.42)
  7. ^ « Una delle maggiori conquiste dell'attuale ricerca storico-religiosa va senz'altro considerata la dimostrazione che quasi tutti i popoli, quelli senza scrittura e quelli civilizzati, hanno una fede in Dio. La fede in Dio rappresenta dunque il punto centrale della religione. Questa fede presenta, com'è ovvio, i caratteri più disparati da una religione all'altra; ma si possono osservare delle tipiche varianti che ricorrono con sorprendente regolarità nel corso della storia delle religioni. Grosso modo avviene questo: le specie principali di fede in Dio a noi note si distribuiscono attraverso l'intero spettro delle varie religioni storiche, cosicché non è in base a una diversa forma di fede nella divinità che l'una religione si distingue dall'altra. È dato invece di rilevare che spesso in una stessa religione coesistono diverse immagini e concezioni della stessa divinità. » (Geo Widengren. Religionsphänomenologie (1969). In italiano: Fenomenologia della religione. Brescia. EDB, 1984, pag.121)
  8. ^ « Quando diciamo che Dio è l'oggetto dell'esperienza religiosa vissuta, dobbiamo tener presente che Dio è spesso una nozione assai poco precisa; molte volte questa nozione non si identifica affatto con quel che abitualmente intendiamo per Dio. L'esperienza religiosa vissuta si riferisce a qualche cosa: in molti casi è impossibile dire più di questo, e perché l'uomo possa a attribuire a questo qualche cosa un qualsiasi predicato, è necessario che venga costretto a rappresentarselo come qualche cosa di diverso. Sull'oggetto della religione quindi si potrà dire anzitutto questo: è qualche cosa di diverso, che sorprende. Con Söderblom, è il caso di trovare la meraviglia all'inizio non solo della filosofia, ma anche della religione. Finora non parla affatto di soprannaturale o di trascendente, anzi si può parlare di Dio soltanto in modo improprio; abbiamo soltanto un'esperienza vissuta, collegata al diverso che stupisce. Lungi dal prospettare la minima teoria e neppure la più elementare generalizzazione, ci contentiamo della constatazione empirica: quest'oggetto esce dall'ordinario. E ciò risulta dalla potenza che l'oggetto sprigiona. » (Gerardus van der Leeuw. Phanomenologie der Religion (1933). In italiano: Gerardus van der Leeuw. Fenomenologia della religione. Torino, Boringhieri, 2002, pag.8-9)
  9. ^ « Infine, la relazione degli uomini con questa potenza è caratterizzata dallo stupore, dal timore, in casi estremi dallo spavento (Marett usa qui la bella parola inglese awe). Questo perché la potenza è considerata non soprannaturale ma straordinaria diversa. Gli oggetti e le persone investiti di potenza hanno una natura specifica, quella che noi chiamiamo sacra. » (Gerardus van der Leeuw. Phanomenologie der Religion (1933). In italiano: Gerardus van der Leeuw. Fenomenologia della religione. Torino, Boringhieri, 2002, pag.11-12)

--F.giusto (msg) 23:22, 30 set 2013 (CEST)Rispondi

Ciao, grazie per il messaggio. Anch'io mi sono fatto desiderare prima di riuscire a buttare giù le righe che trovi qua sopra: quindi, tranquillo, non c'è fretta :-) --F.giusto (msg) 22:21, 2 ott 2013 (CEST)Rispondi

Son cotto!

 
godiamoci questa tazza di té

Quando ci vuole ci vuole! Un bel respiro e...inspira a pieni polmoni! --Helichrysum Italicum (msg) 17:47, 1 ott 2013 (CEST)Rispondi

Manco morto...

Guarda, la tentazione malsana di mettermi a discutere con te, Pequod e Ignis ce l'avrei (anche perché, come sempre, imparerei un sacco di cose): ma a costo di staccare la rete WiFi per impedirmelo, devo fare altro (quello per cui mi paga la collettvità, e quello che si aspetta la mia famiglia). Per come è partita la discussione, aspetto come minimo che vi siate sfiancati prima voi... ;-) --Guido (msg) 11:15, 2 ott 2013 (CEST)Rispondi

Ciao

Nei limiti del tempo a disposizione proverò a collaborare! ;-) --Emanzamp (msg) 11:33, 2 ott 2013 (CEST)Rispondi

Re:ciao!

Ciao Xinstalker, grazie per avermi scritto. Ho letto la bozza e la trovo in linea con quello che penso. Rileggo con calma più tardi, per vedere se si può limare qualcosa o se eventualmente ci fosse qualcosa di fraintendibile da sistemare. Giacché siamo alla "resa dei conti" con il bio, riterrei utile esplicitare nella policy anche un'altra cosa: che non è obbligo indicare professione e nazionalità quando queste non siano identificabili con certezza né abbiano senso in quel contesto, per esempio nel caso di personaggi noti per un unico fatto di cronaca, che è il caso più comune. Grazie per l'attenzione, buona giornata. --Ribbeck 13:11, 2 ott 2013 (CEST)Rispondi

Bozza

Ho provato a scrivere al volo una bozza; se vuoi darmi il tuo parere, scrivimi pure. --Epìdosis 14:03, 2 ott 2013 (CEST)Rispondi

risposta

ciao Xin, ormai da mò ho poco tempo da verticalizzare sulle cose però se posso interverrò --ignis scrivimi qui 19:19, 2 ott 2013 (CEST)Rispondi

Ossia e' una congettura che i tebani fossero greci?

Per qualunque luogo troverai testi e affermazioni che ne indicano la loro alterità, unicità e tutto quello che vuoi e desideri. Il punto è: vogliamo guardare le dita della mano che indicano la luna oppure la luna?

In biologia vi fu il periodo in cui ad ogni minima differenza anatomica veniva istituita una sottospecie o una nuova specie, dopo un secolo si sono accorti finalmente che ha più senso occuparsi delle suddivisioni ad alto livello e che molti nuova taxa erano inesistenti o inutili. Speriamo, nell'attesa che trascorremmo tra le risate extrawikipediane per i filosofi con le casacche delle diverse polis, che le future generazioni di wikipediani arrivino alle medesime conclusioni della comunità dei biologi, nel frattempo dato che i ritrovamenti archeologici proseguono e essendo stati trovati scarabei egizi tra i nuraghi sardi sicuramente sarà il caso di rivedere altri bio.

Spero di riuscire a smettere di occuparmi di queste minuzie, non fosse altro che per sfuggire alla legge di Murphy. Del resto per le biografie di non italiani (come li intendo io) di default ho sempre prima cercato nella wiki inglese (solitamente sono più complete e senza errori di traduzione), ove come ho scritto, senza essere smentito, il localismo pov, salvo casi particolari, viene sommerso dal mainstream, mentre per le biografie degli italiani sono sgammato abbastanza per fiutare il pov. Mi spiace per gli studenti: prima avevano la Gelmini, e ora che se ne sono liberati ... .

Ciao, a domani. --Bramfab Discorriamo 00:00, 3 ott 2013 (CEST)Rispondi

I mali di Giuliano Bertuccioli

Ovviamente non ha fatto nulla di male ma, credo di aver inserito quella nota tra le prime (quindi circa 3 anni fa) e si riferiva solo all' istituzionalizzatasi come tale..... L'incipit, che forse è veramente scalcinato (anche perchè forse tenta di definire ciò che non può esere definito per definizione) è comunque posto sotto cite needed. Comunque è evidente l'ambiguità e la pochezza dei contenuti. Thanks--Gianreali (msg) 22:27, 10 ott 2013 (CEST)Rispondi

Probabilmente non sono veramente all'altezza..
Comunque:la famosa nota di Bertuccioli faceva riferimento solo alla parte finale della frase: "Il Taoismo o Daoismo, (道教 pinyin: Dàojiào, "insegnamento del Dao") è una filosofia religiosa panteistica, monistica con forti valenze naturalistiche,[senza fonte] originaria della Cina, istituzionalizzatasi come tale all'incirca nel I secolo d.C.[1]" (quindi al solo istituzionalizzatasi... e visto che l'ho ricontrollata non mi pare sussistano dubbi. Obiettivamente potrebbe essere fonte di ambiguità visto che è forse troppo fontare solo una cosa del genere e perchè poi confondo le acque (tra il taoismo religioso e quello filosofico. amen)
Ancora ricordo chi ha tolto una cite needed giustamente postato da te, togliendo la insulsa citazione precedente e facendo sembrare che la bibliografia di Bertuccioli si riferisse alla frase intera. Evidente errore di distrazione o tecnico (di digitazione) tuo, non corretto per analoghi motivi da me. Tu dirai sei quello che se ne occupa di più... ti ga rasun guarda
2) Bokenkamp. Non ho il testo cartaceo ma ho sfruttato una digitalizzazione della University of California. E continuo a non trovare quanto hai aggiunto. Se hai acceso al testo originale (e che io sappia l'unica edizione è del 1997), si è fugato qualsiasi dubbio. E' perlatro possibile che una digitalizzazione con ocr (non fotografica) di ottima qualità comunque, sia anche involontariamente o volutamente manipolata... mi spiace, più che comprali o trovarli con difficoltà in qualche biblioteca, non ho altri modi. Comunque niente da dire....--Gianreali (msg) 00:20, 12 ott 2013 (CEST)Rispondi
Per quanto riguarda il futuro... a parte rivedere quanto oscenamente scritto da me nella sezione Taoismo#Alcuni aspetti sociologici generali della religiosità cinese scritto in un italiano brutto e con concetti confusi e cambiare qualcosa sulla voce taoismo religioso (francamente oscena e peraltro da me creata in quanto ho spostato lì parti della voce taoismo che là erano non centrati), penso che i miei interventi sulla voce Taoismo terminino qui. Con buona pace di tutti.--Gianreali (msg) 00:30, 12 ott 2013 (CEST)Rispondi
O.K.--Gianreali (msg) 23:02, 13 ott 2013 (CEST)-Rispondi

Re: Riconoscimento

Grazie mille Xin: ricevere questo riconoscimento da te, poi, è come ricevere il premio "anti-vandalismo" da Phantomas o da Vito, o il premio "anti-copyviol" da Eumolpa o da Shivanarayana, quindi... sono veramente onorato! --Nungalpiriggal (msg) 14:30, 15 ott 2013 (CEST)Rispondi

Grazie! E ringrazio te, che con la tua passione e il tuo metodo mi hai indicato la strada giusta. Adesso però spero che quella sfera non mi schiacci troppo... Ciao.
--DonatoD (msg) 15:14, 15 ott 2013 (CEST)Rispondi
Grazie davvero; è sempre un piacere collaborare con te e sentire i tuoi pareri, così come è molto appagante anche sentirsi stimati da qualcuno, specie da chi è più esperto. Sperando di continuare ad esser degno della fiducia della quale mi sento investito, --Epìdosis 22:43, 15 ott 2013 (CEST)Rispondi
Inglese?... not fluently; ecco: lo leggo. Le mie fonti, come avrai avuto modo di constatare, sono quelle che compaiono nelle bibliografie delle voci che sto curando, per lo più in ambito tantrico shivaita, che è l'argomento che ora mi interessa e che vorrei completare in maniera decente; terminato il quale vorrei riprendere con le divinità femminili, per poi tornare alle upanishad. (Poi mi resta solo di fare un viaggio a Varanasi e cercare una devidasa...)
--DonatoD (msg) 21:58, 16 ott 2013 (CEST)Rispondi

Mail fonti

Arrivata. Sperando di riuscire a sfruttare al meglio questa grande possibilità che mi dai, --Epìdosis 21:42, 16 ott 2013 (CEST)Rispondi

Re: Ciao!

Storia: con cognizione di causa dalle Primavere e autunni fino alla fine della dinastia Han. Su tutte le dinastie successive ho fior di bibliografia ma ad eccezione dei Song le conosco solo in prima approssimazione. Saltando da lì alla fine dei Qing, ricomincio in dettaglio con la Cina repubblicana, con particolare focus dagli anni della guerra civile fino ai giorni nostri, in particolare post 1949. Storia del pensiero: fino alla fine della dinastia Han, e un po' di bibliografia sulla diffusione del Buddhismo in Cina. Inglese no problem. ...ora mi hai incuriosito.... PS: mi sono limitato alla Cina nel risponderti, come da tua richiesta! --Helichrysum Italicum (msg) 22:28, 16 ott 2013 (CEST)Rispondi