Henri de Tonti
Enrico de Tonti (Henri de Tonti) (Gaeta, 1649 o 1650 – Mobile, settembre 1704) è stato un esploratore italiano, figlio di Lorenzo de Tonti, finanziere ed ex governatore di Gaeta. Alphonse de Tonty, uno dei fondatori di Detroit, era suo fratello.

Biografia
Il padre Lorenzo fu coinvolto nella rivolta capeggiata da Masaniello contro il viceré di Napoli Rodrigo Ponce de León e fu costretto a riparare in Francia attorno al periodo in cui nacque Henri.[1]
Nel 1668, Henri si unì all'esercito francese, servendo nella marina, ma durante le guerre siciliane perse una mano, che sostituì con un uncino (da qui il soprannome "Mano di ferro"). Da quel momento si dedicò all'espansione coloniale dei domini francesi nordamericani, collaborando con René Robert Cavelier de La Salle. Percorse il Mississippi fino al Golfo del Messico.
Contribuì alla scoperta di molti dei territori che oggi compongono gli Stati Uniti d'America, tanto da essere considerato tra i padri fondatori di vari stati, tra i quali l'Illinois, l'Arkansas e l'Alabama.
Nel 1687, Tonti combatté contro gli inglesi e i loro alleati irochesi. Nel 1702 fu inviato come ambasciatore presso le tribù dei Choctaw e dei Chickasaw, conducendo sia trattative sia spedizioni punitive nel 1704.
Nell'agosto del 1704 contrasse la febbre gialla e morì a Mobile (Alabama).
Nell'Arkansas esiste una città, Tontitown, a lui dedicata nel 1899 da un gruppo di immigrati italiani guidati da padre Pietro Bandini.