Uno strano tipo
Uno strano tipo è un film del 1963 diretto da Lucio Fulci.
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Paese di produzione | Italia |
Durata | 90 min |
Genere | commedia |
Regia | Lucio Fulci |
Soggetto | Vittorio Metz |
Sceneggiatura | Lucio Fulci, Vittorio Metz |
Fotografia | Guglielmo Mancori |
Montaggio | Ornella Micheli |
Musiche | Mariano Detto |
Scenografia | Gastone Carsetti |
Interpreti e personaggi | |
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Trama
Adriano Celentano, accompagnato dall'impresario Giovanni e dalla banda de I Ribelli, va a trascorrere una vacanza ad Amalfi assieme alla fidanzata Emanuela per convincere il padre di lei, il commendatore Mazzolani, a prenderla in sposa. Appena giunto a destinazione, però, la popolazione locale incomincia a trattarlo in malo modo e ad insultarlo. Ciò è dovuto ad un singolare equivoco: infatti Peppino, un ragazzo ingenuo e balbuziente, sfruttato dal bieco truffatore Cannarulo come sosia di Celentano (che sembra proprio lui), ha inconsapevolmente messo incinta ed abbandonato una popolana, Carmelina, da cui ha avuto un figlio, Pasqualino. La ragazza pensa allora di affidare Pasqualino a Celentano, credendolo essere Peppino; il cantante, non appena si ritrova il bambino nella sua stanza d'albergo, cerca di nasconderlo per evitare grossi scandali. Gli equivoci continuano finché Peppino, dietro consiglio di un frate, si ravvede e decide di sposare Carmelina. Una curiosità: alla batteria, durante l'esecuzione della canzone 24000 baci, vediamo il fantasista Jack La Cayenne che, solo per l'occasione, sostituisce il batterista de I Ribelli.Jack La Cayenne ha condiviso tante avventure artistiche con Adriano Celentano: dal film ad episodi Di che segno sei? a Yuppi du (La Cayenne interpreta l'irripetibile ruolo del Fotografo). Attrazione internazionale (ha partecipato anche al programma TV americano Ed Sullivan Show) è famoso al grande pubblico italiano come il "mangia tazzine" per la sigla televisiva di Non Stop. La sua breve apparizione in questo film lo impreziosisce per alcune trovate comiche come ad esempio le bacchette per suonare la batteria poste all'altezza della testa: una trovata caratteristica tipica del fantasista.