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Patti
comune
Patti – Stemma
Patti – Veduta
Patti – Veduta
Veduta della costa siciliana da Tindari, in territorio pattese
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Messina
Amministrazione
SindacoGiuseppe Mauro Aquino (Centrodestra) dal 13-6-2011
Territorio
Coordinate38°08′00″N 14°58′00″E
Altitudine157 m s.l.m.
Superficie50,18 km²
Abitanti13 741[1] (31-03-2012)
Densità273,83 ab./km²
FrazioniCamera, Case Nuove Malluzzo, Case Nuove Russo, Gallo, Madoro, Marinello, Mongiove, Moreri, Provenzani, San Cosimo, Scala, Scarpiglia, Sorrentini, Tindari
Comuni confinantiGioiosa Marea, Librizzi, Montagnareale, Montalbano Elicona, Oliveri, San Piero Patti
Altre informazioni
Cod. postale98066
Prefisso0941
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT083066
Cod. catastaleG377
TargaME
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Nome abitantiPattesi
Patronosanta Febronia
Giorno festivo5 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Patti
Patti
Patti – Mappa
Patti – Mappa
Posizione del comune di Patti all'interno della provincia di Messina
Sito istituzionale
(latino)
«Tyndarium et Pactarum urbs nobilissima et magnanima»
(italiano)
«Tindari e Patti città nobilissima e magnanima»
«In fronte ai sette gelidi Trioni / sorge in gemin colle / città vetusta al bel Timeto appresso, / Tyndari detta un tempo e Patti adesso.»

Patti è un comune italiano di 13.741 abitanti della provincia di Messina in Sicilia.

Ė, per posizione geografica, storia, popolazione e indotto economico-turistico uno dei maggiori centri della fascia tirrenica messinese. Situato su una doppia collina a ridosso del mar Tirreno, Patti si trova al centro dell'omonimo golfo che va da capo Milazzo a capo Tindari. È il quarto comune più importante e popoloso della provincia di Messina, dopo il capoluogo e i centri di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo ed è il principale polo urbano dell'intero comprensorio dei Nebrodi, seguito da Sant'Agata di Militello e Capo d'Orlando. La città, oltre a essere sede storica di numerose istituzioni, uffici amministrativi e servizi e d'interesse pubblico, è anche sede vescovile della diocesi di Patti, una delle più antiche di Sicilia, che comprende i 41 comuni dell'area nebroidea da Oliveri a Tusa. Il comune di Patti fa parte del Consorzio Intercomunale Tindari-Nebrodi.

L'origine e la storia di Patti è strettamente legata alla crisi e decadenza dell'antica città greco-romana di Tindari, oggi sua frazione e uno dei più importanti siti archeologici e devozionali della Sicilia. La fisionomia del centro abitato si presenta molto sviluppata con un grande centro storico arroccato sulla collina intorno alla Cattedrale, al palazzo vescovile, al seminario e agli altri palazzi storici, che digrada verso la costa fino al suo borgo marinaro detto Marina di Patti o Patti Marina (oggi completamente integrato nel tessuto urbano).

Origine del nome

La denominazione della città deriverebbe dal greco Ἐπακτήν (presso le acque- fra le acque- sulla sponda). Alla luce dei recenti scavi e degli studi conseguenti, l'origine della città si può far risalire all'VIII secolo a.C.[3].

Storia

Le prime notizie storiche che testimoniano l'esistenza della città di Patti risalgono al 1094, quando il gran conte Ruggero I di Sicilia fondava in Patti il monastero benedettino del SS. Salvatore. È probabile, tuttavia, vista la presenza di varie necropoli e della villa di Patti Marina, di epoca romana, che le origini del centro siano più remote; molti studiosi sono concordi nel ritenere che Patti sia stata fondata o comunque ampliata e popolata, dagli abitanti di Tindari, che abbandonarono la loro città a seguito di frane ed altri eventi calamitosi. Nel 1131 fu eretta la diocesi di Patti e Lipari; solo nel 1399 le due sedi si separeranno dando origine a due diocesi distinte. Il centro si sviluppò ed assunse sempre una maggiore importanza economica ed amministrativa in tutto il territorio dei Nebrodi, altrimenti non si giustificherebbe la sosta che la salma di Federico II di Svevia, morto in Puglia, fece nella cattedrale di Patti prima di essere seppellito a Palermo. Nella prima metà del XIV secolo. venne fondato il convento di S. Francesco (la tradizione vuole che fu S. Antonio da Padova a posare la prima pietra). Fu una delle 42 città demaniali siciliane, dipendente direttamente dalla corona e non da signori locali, e dei giurati curavano i rapporti tra i cittadini ed il Re; ciò portò all'ottenimento di numerosi privilegi fiscali ed amministrativi. Nel 1544 Patti fu attaccata e saccheggiata dal pirata algerino Ariadeno Barbarossa; gli abitanti, che riuscirono a fuggire nelle campagne circostanti, al loro ritorno trovarono una città incendiata e depredata. Ricostruita con mura più possenti, tornò a ripopolarsi e a crescere rapidamente, anche a seguito dell'istituzione e costruzione del Seminario, voluto dal Concilio di Trento, che rappresentò l'unico centro di formazione culturale superiore per la parte occidentale della Val Demone (attuale provincia di Messina) sino alla fine del XIX secolo. Patti divenne centro di distretto durante il Regno delle Due Sicilie e con la nascita del Regno d'Italia assurse a centro di circondario e vennero istituiti il Tribunale, il carcere, la compagnia Carabinieri, il regio Ginnasio e altre scuole ed uffici governativi comprensoriali; vennero costruiti un teatro, un nuovo ospedale e la villa comunale Umberto I. L'economia, molto florida fino alla seconda guerra mondiale, era basata sul settore agricolo, commerciale, sulla pesca e soprattutto sull'industria delle ceramiche, esportate via mare in tutto il mondo occidentale.

File:Cattedrale-Vescovado-1-.jpg
La cittadina di Patti attorno al complesso monumentale della cattedrale, del seminario e del palazzo vescovile

La cittadina è rimasta arroccata sino alla fine dell'Ottocento sulla collina circondata dalle antiche mura; solo allora ha avuto inizio una prima e timida espansione urbana verso le attuali piazza Marconi (anche a seguito dell'apertura della via XX Settembre) e piazza Mario Sciacca, dove vennero realizzati i nuovi cine/teatro e tribunale. Ma solo nel secondo dopoguerra si è avuto uno sviluppo edilizio incessante con la nascita del quartiere di S. Antonino e di nuovi quartieri, spesso disordinati, nei giardini limitrofi il torrente Montagnareale (corso Matteotti, via Orti), giungendo alla fine degli anni settanta alla fusione tra la parte alta e storica di Patti e la borgata di Marina. Nell'ultimo decennio stanno sorgendo numerosi complessi residenziali a monte della ferrovia in direzione Messina che porteranno all'unione del centro e della stazione ferroviaria con la frazione di Case Nuove Russo (Palasport e stadio); nella stessa zona è in costruzione un centro commerciale di notevoli dimensioni.

Monumenti e luoghi d'interesse

Importante e ricco di monumenti il centro storico, che mantiene intatto il tessuto viario medievale. Sono ancora visibili i resti della terza cinta muraria (XIV secolo), una delle sei porte dello stesso periodo ed una porta della seconda cinta (XI secolo). Numerosi i musei, le chiese e i palazzi, che racchiudono opere d'arte del Serpotta, del Gagini, del Catalno, del Novelli etc. Nel territorio di Patti si trovano i resti dell'antica Tyndaris (IV secolo a.C.) con il famoso teatro greco; nel centro cittadino quelli della villa romana (III secolo d.C.), con pregevoli mosaici; di una vasta necropoli con tombe a grotticelle in contrada Monte (X-VIII secolo a.C.). In contrada San Cosimo sono stati rinvenuti reperti risalenti al XXII/XX secolo a.C. e due necropoli una del IX secolo con tombe a grotticelle ed un'altra con tombe a cappuccino sul limitrofo monte della vigna. Inoltre è interessata da presenze archeologiche tutta la zona a valle del nuovo ospedale (Acquafico).

Sui monti Russo e Perrera sono stati rinvenuti reperti archeologici scavati nella roccia, manufatti e pavimenti in coccio pesto, riconducibili all'esistenza di una complessa struttura a guardia di un porto. Le indagini geologiche e le ricostruzioni storiche fanno supporre che in quel sito potrebbe essere localizzato il Nauloco, porto costruito dagli esuli di Troia ed utilizzato fino al XVI secolo, presso il quale, nel 36 a.C. Ottaviano sconfisse definitivamente Pompeo.

I recenti restauri nella chiesa di Sant'Ippolito e nella cattedrale hanno permesso di portare al luce resti di chiese forse antecedenti al periodo bizantino.

Cattedrale di Patti

 
Prospetto della basilica cattedrale

Nella basilica cattedrale (secolo XI), nella cappella barocca in marmo policromo di santa Febronia, è il sarcofago rinascimentale della regina Adelasia del Monferrato, moglie del gran conte Ruggero I d'Altavilla e madre di Ruggero II primo re di Sicilia. La regina, dopo il disastroso matrimonio con Baldovino I di Gerusalemme, volle ritirarsi a Patti dove visse gli ultimi anni della sua vita e morì nel 1118. Pregevoli i capitelli normanni del portale principale.

Villa romana di Patti

La villa romana di Patti, è una residenza extraurbana di epoca romana, che si trova a Patti, in provincia di Messina. Nel corso degli anni settanta due importanti scoperte hanno gettato nuova luce sulla realtà del latifondo tardo romano, consentendo di collocare in una più chiara prospettiva storica anche la grande villa del Casale di Piazza Armerina. La villa romana di Patti è stata scoperta nel 1973, durante i lavori di costruzione di un tratto d'autostrada, quando due piloni hanno distrutto parte del lato nord della villa a 6 km di distanza da Tindari. Anche se le operazioni di scavo sono tuttora in corso e molti vani attendono di essere scavati fino al livello del pavimento, la configurazione generale della villa è piuttosto chiara. La parte esplorata corrisponde al nucleo centrale della villa, con al centro una corte a peristilio intorno alla quale ruota la zona residenziale della villa. I vani maggiormente rappresentativi, tipici dell'edilizia privata tardoantica, sono costituiti dall'aula absidata, che si apre al centro dell'ala ovest e dal triconco, vero punto focale dell'ala sud, che dal peristilio guarda verso il mare. Il mosaico dell'aula absidata è andato distrutto, ma le pavimentazioni del peristilio e quelli del triconco sono in eccellente stato di conservazione.

 
Villa di Patti

Tindari

E' uno dei siti archeologici e devozionali più visitati e celebri della Sicilia. La città di Tindari venne fondata da Dionisio di Siracusa nel 396 a.C. come colonia di mercenari siracusani che avevano partecipato alla guerra contro Cartagine, nel territorio della città sicula di Abacaenum (Tripi), e prese il nome di Tyndaris, in onore di Tindaro, re di Sparta e sposo di Leda, padre putativo di Elena e dei Dioscuri, Castore e Polluce. Durante la prima guerra punica, sotto il controllo di Gerone II di Siracusa, fu base navale cartaginese, e nelle sue acque si combatté nel 257 a.C. la battaglia di Tindari, nella quale la flotta romana, guidata dal console Aulo Atilio Calatino, mise in fuga quella cartaginese. Con Siracusa passò in seguito nell'orbita romana e fu base navale di Sesto Pompeo. Presa da Augusto nel 36 a.C., che vi dedusse la colonia romana di Colonia Augusta Tyndaritanorum, una delle cinque della Sicilia, Cicerone la citò come nobilissima civitas. Nel I secolo d.C. subì le conseguenze di una grande frana, mentre nel IV secolo fu soggetta a due distruttivi terremoti Sede vescovile, venne conquistata dai Bizantini nel 535 e cadde nel 836, nelle mani degli Arabi dai quali venne distrutta. I resti della città antica si trovano nella zona archeologica, in discreto stato di conservazione, per lo scarso interesse di un reimpiego dei blocchi di pietra arenaria di cui erano costituiti. I primi scavi si datano al 1838-1839 e furono ripresi tra il 1960 e il 1964 dalla Soprintendenza archeologica di Siracusa e ancora nel 1993, 1996 e 1998 dalla Soprintendenza di Messina, sezione dei beni archeologici. Sono stati rinvenuti mosaici, sculture e ceramiche, conservati in parte presso il museo locale e in parte presso il Museo archeologico regionale di Palermo. L'impianto urbanistico, risalente probabilmente all'epoca della fondazione della città, presentava un tracciato regolare a scacchiera. Si articolava su tre decumani, strade principali (larghezza di 8 m), correvano in direzione sud-est - nord-ovest, ciascuno ad una quota diversa, e si incrociavano ad angolo retto e a distanze regolari con i cardini, strade secondarie e in pendenza (larghezza 3 m). Uno dei decumani rinvenuti nello scavo, quello superiore doveva essere la strada principale della città: costeggia ad una estremità il teatro, situato più a monte e scavato nelle pendici dell'altura, e all'altra estremità sfocia nell'agorà, oltre la quale, nella zona più elevata, occupata oggi dal Santuario della Madonna Nera, doveva trovarsi l'acropoli.

Oggi Tindari è anche luogo di devozione e pellegrinaggi per via del culto dell'antica Madonna nera che si tramanda da secoli. Il Santuario di Tindari si trova all'estremità orientale del promontorio, a strapiombo sul mare, in corrispondenza dell'antica acropoli, dove una piccola chiesa era stata costruita sui resti della città abbandonata. La statua della Madonna Nera, scolpita in legno di cedro, vi venne collocata in epoca imprecisata, forse giunta qui dall'Oriente in seguito al fenomeno dell'iconoclastia, nell'VIII-IX secolo. La chiesa, distrutta nel 1544 dai pirati algerini, venne ricostruita tra il 1552 e il 1598 e il santuario venne ampliato dal vescovo Giuseppe Pullano con la costruzione di una nuova chiesa più grande che fu consacrata nel 1979. La festa del santuario si svolge ogni anno tra il 7 e l'8 settembre.

 
La laguna di Tindari
 
La Madonna nera che si venera a Tindari
 
Un tratto delle mura di cinta

Patti oggi

 
Il seminario

Rinomata località turistica, ha 12 km di costa interamente balneabili formati da sabbie, faraglioni e grotte. Il lungomare di Marina, lungo circa due chilometri, è una piacevole passegiata all'ombra di palme e pini a ridosso dell'ampia spiaggia, dotata, nel periodo estivo, di numerosi lidi balneari.

Patti è famosa anche per le ceramiche sia d'arte, sia d'uso; oltre ad un grande stabilimento esistono numerosi laboratori in cui è possibile acquistare oggetti realizzati da artigiani locali. Nel territorio comunale è situata la riserva naturale orientata di Marinello, un paradiso per gli amanti delle escursioni tra la macchia mediterranea e i famosi laghetti salmastri. Dal centro storico, ricco di ottocenteschi palazzi signorili, chiese e caratteristici vicoli medioevali, si gode l'armonioso panorama della riviera di ponente del golfo di Patti, mentre dalla frazione Sorrentini (500 s.m.) lo sguardo spazia su tutto il golfo e sui monti fino all'Etna.

Patti è sede vescovile con giurisdizione su 41 comuni (da Oliveri a Tusa). Ospita il Tribunale ordinario civile e penale e la Procura della Repubblica entrambi a servizio di tutto il comprensorio dei Nebrodi da Falcone a Tusa; una sede staccata dell'università di Messinadelle facoltà di Giurisprudenza e Scienze della formazione), l'Istituto di formazione teologica per i laici, sezione della Pontificia Università della Santa Croce e il Seminario vescovile; il commissariato di P.S., il comando di compagnia dei carabinieri, l'Agenzia delle entrate; la Delegazione dell'ispettorato regionale dell'agricoltura; la sede distaccata della Capitaneria di porto, un distaccamento dei Vigili del Fuoco; l'INPS; l'INPDAP; il Genio civile; il Servizio turistico regionale (ex Azienda soggiorno e turismo di Patti e Tindari); vari istituti scolastici medi superiori e numerosi altri uffici pubblici. Patti è sede dell'omonimo distretto sanitario e dell'ospedale "Barone Ignazio Romeo", attrezzato nosocomio generale con reparti di alta specializzazione.

Personalità legate a Patti

Personaggi importanti legati a Patti sono:

Curiosità

Il famoso presentatore televisivo Mike Bongiorno, in una trasmissione televisiva andata in onda su Raiuno nel 2007, ha dichiarato di avere lontane origini pattesi.

Sport

Dopo le recenti affermazioni che avevano consentito alla società Sport & Territorio di raggiungere la serie A dilettanti di Basket, la medesima per sopravvenute difficoltà di carattere economico è sparita dal panorama cestistico di rilievo, salvo continuare un'attività a carattere giovanile. Nel calcio, il Patti è scomparso lasciando, come unica squadra cittadina, la Nuova Rinascita Patti militante in Seconda Categoria.

Di Patti è il pluri-campione del mondo di motocross Antonio (Tony) Cairoli.

In passato Patti è stata sede anche di due emittenti televisive di genere commerciale, Rete 6 e TelePatti.

Clima

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Patti Tindari.

Gastronomia tipica

Specialità culinarie pattesi sono le acciughe a beccafico; il Cardinale (pasticciotto a base di pasta di mandorla); il pasticciotto di carne della Badessa (pasticciotto a base di pasta di mandorla e carne di vitellina); le granite (limone, fragola e panna, caffè, nocciola, mandorla, kiwi ecc.) da gustare con brioches calde a colazione; la rosticceria (soprattutto gli arancini con sugo, al burro e alla norma); la pignolata; u piscistoccu a ghiotta (ovvero il pescestocco alla messinese). A Tindari, oltre alla tipica calia, che si prepara tostando dei ceci, e simenza, che invece, si ricava dai semi di zucca secchi, che subiscono la stessa preparazione della calia, vengono prodotte le cosiddette "collane" di nocciole.

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1988 1992 Vincenzo Musmeci Democrazia Cristiana Sindaco
1992 2000 Salvatore Olivo P.D.S. Sindaco
2001 2011 Giuseppe Venuto Nuova sicilia / M.P.A. Sindaco
2011 in corso Mauro Aquino P.D.L. Sindaco

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[4]

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2012.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Sul sito Nauloco è ampiamente documentata la tesi sull'origine del centro tirrenico.
  4. ^ Dati tratti da:

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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