La città di Roma, dalle origini a oggi, è sempre stata scenario di numerosi interventi urbanistici ed architettonici. Negli anni centinaia di edifici teatrali, alcuni ancora operanti altri no, alcuni distrutti ed altri che hanno subito un cambio di destinazione d'uso sono stati costruiti e frequentati, regalando alla capitale una vasta scelta per quanto riguarda l'offerta teatrale.

Roma antica

In Roma antica la costruzione dei teatri poteva avvenire solo per motivi legati alla religione e al culto degli dei. Allo stesso modo anche i ludi teatrali, anfiteatrali (nella fattispecie le lotte tra i gladiatori, le nauromachie, gli spettacoli con fiere e belve) e circensi (detti anche ludi plebei: corse di cavalli, parate e processioni) coincidevano con le festività religiose. Per lungo tempo non si eressero teatri stabili per il timore che ciò portasse a comportamenti devianti rispetto alla morale cittadina. Grazie ai resoconti di alcuni storici come Livio, Tacito e Plinio si hanno notizie, seppur frammentarie, di alcuni stabili costruiti in legno in Campo Marzio o nei pressi del tempio di Apollo (Teatro ad Apollonis) o ancora nei pressi del Palatino (Teatro di Longino e Messala). Di alcuni anfiteatri lignei non si conosce invece bene l'ubicazione.

Teatri

Anfiteatri

Circhi

  • Circo di Massenzio, probabilmente mai utilizzato ma giuntoci in ottime condizioni, situato ni pressi del parco della Caffarella;
  • Circo di Nerone, la cui costruzione iniziò però sotto l'imperatore Caligola, era situato nell'area dove oggi sorge la basilica di San Pietro;
  • Circo Massimo, databile all'incirca al II secolo a.C. in un'area dove già da tempo si svolgevano corse con i carri; solo nella seconda metà del novecento questa venne sgomberata dalle strutture che l'avevano ricoperta, permettendoci oggi la visione del perimetro del circo con i suoi resti.
  • Circo Agonale, che sorgeva nell'area attualmente occupata da piazza Navona, che ne ha conservato forma e destinazione d'uso fino a metà '800.

Nei pressi di Roma

 
Il teatro romano di Ostia Antica
  • Teatro di Ostia Antica, costruito da Agrippa nel 27 d.C., tuttora funzionante nelle sole stagioni estive, è l'unico teatro antico a possedere un cartellone completo;
  • Anfiteatro Severiano di Albano, risalente al III secolo d.C., di cui si possono vedere i resti ma non che non è più sede di spettacoli teatrali;
  • Teatro romano di Tuscolo o teatro di Cicerone, nei pressi dell'antica città di Tuscolo, in passato utilizzato per spettacoli di fiere, gladiatori e ginnasti, oggi saltuariamente utilizzato per spettacoli di prosa;
  • Teatro del santuario di Ercole Vincitore nei pressi di Tivoli, utilizzato a partire dal 2001 come sede di sporadiche rappresentazioni teatrali;
  • Teatro antico di Nemi, situato nei pressi del lago omonimo nella selva Aricina, di cui rimangono alcune vestigia; probabilmente in passato vi si svolgevano duelli e lotte.

Durante il Medioevo

Il teatro medievale non lascia tracce, a livello architettonico, nella capitale. L'evoluzione della storia del teatro e dello spettacolo in genere nel medioevo non ha permesso, infatti, la costruzione di stabili successivamente giunti a noi.

In epoca moderna

E' consuetudine concordare che la nascita del teatro moderno avvenne, nell'Urbe, nel 1513, anno in cui fu eretto, sulla piazza del Campidoglio, un teatro ligneo ad opera di Pietro Rosselli. Non esistono, tuttavia, resti di strutture su cui ricostruire una storia del teatro cinquecentesco a Roma. Sappiamo però che, nonostante la stragrande maggioranza dei teatri fosse privata, ci fu qualche tentativo di teatro pubblico.

Nel Cinquecento

Edifici scomparsi

  • Teatro sul Campidoglio, costruito per celebrare il conferimento della cittadinanza romana a Giuliano de' Medici. Aveva forma rettangolare con sette ordini di gradinate su tre lati, per una capienza di 3000 persone. Era riccamente decorato e curato nei dettagli;
  • Teatro Anguillara, costruito forse nel 1561 dal poeta Giovanni Andrea Anguillara in una sala del suo palazzo signorile in piazza Santi Apostoli nel rione Trevi;
  • Teatro in via Giulia, nel rione Regola, attivo dal 1560 circa al 1575 e destinato alle rappresentazione delle commedie. Probabilmente fu un teatro pubblico.

Nel Seicento

Il diciassettesimo secolo vide la nascita del teatro all'italiana, ideato per le esigenze di un mutato gusto nel campo dello spettacolo. La diffusione del gusto barocco e la nascita del melodramma modificarono profondamente l'architettura teatrale, destinata a sottolineare fortemente la divisione delle classi nel secolo in cui l'apertura dei teatri avvenne anche definitivamente in favore del pubblico. I teatri di quest'epoca sono:

  • Teatro Capranica, aperto nel 1679 come teatro privato della famiglia Capranica nel palazzo in Santa Maria in Acquiro, nel rione Colonna, oggi divenuto sala cinematografica;
  • Teatro Altemps o teatro di Palazzo Altemps, poi teatro Goldoni: dotato di una lunga sala rettangolare, fu inaugurato come teatro privato nei primissimi anni del 1600, ricavato da un seminterrato del palazzo omonimo nel rione Ponte per volere del cardinale Girolamo Riario.

Edifici scomparsi

  • Teatro Tordinona inauguato nel 1671, divenuto poi Teatro Apollo dal 1795. Voluto da Giacomo d'Alibert che ottenne i locali in affitto da un'arciconfraternita per merito dell'intercessione di Cristina di Svezia presso il papa Clemente IX, si trovava sulla sponda opposta al Castel Sant'Angelo. Primo teatro romano ad adottare la sala a ferro di cavallo, aveva uno dei lati corti che dava direttamente sulle acque del Tevere. Per molti anni il teatro ospitò drammi, commedie e vari generi teatrali, subendo nel tempo anche numerosi lavori di manutenzione e rinnovamento che modificarono sensibilmente l'assetto interno della sala. Venne distrutto nel 1888 per permettere la costruzione degli argini del fiume;
  • Teatro Barberini, allestito nel 1633 dall'omonima famiglia in un edificio attiguo al loro palazzo alle Quattro Fontane, dietro il Quirinale e curato nella facciata da Pietro da Cortona. Oggi scomparso;
  • Teatro Bernini: si trovava in via del Corso in un palazzo di proprietà di Gian Lorenzo Bernini;
  • Teatro di Cristina di Svezia. La monarca amante delle arti si fece costruire nel 1666 un teatro nel palazzo Riario alla Lungara, in Trastevere, dedito alle commedie licenziose e alle cantate: morta nel 1686, i successivi proprietari del palazzo, i Corsini, distrussero il teatro con i lavori di ammodernamento;
  • Teatro Pace, eretto in legno nel 1691 nel rione Parione. Dedito alla commedia e agli intermezzi, venne chiuso per inagibilità nel 1853. Al suo nome è dedicata una via vicina, via del teatro Pace;
  • Numerosi altri teatri, principalmente privati e di dimensione modeste, operarono a Roma nel diciassettesimo secolo. Tra questi vi erano il teatro del Collegio Romano, il Colonna, il teatro del Collegio Clementino, l'Ameyden, il Rospigliosi ed il teatro Orsini.

Nel Settecento

E' in questo secolo che avviene la definitiva apertura al pubblico dei teatri, frequentatissimi perchè le rappresentazioni potevano essere fatte solo in limitati periodi dell'anno, complici le severe leggi della Chiesa Romana. I teatri privati cessano di essere la maggioranza sopravvivedo nei collegi e, complici anche i cambiamenti epocali dettati dalla Repubblica Romana al volgere del secolo, mutano anche i gusti dello spettacolo teatrale stesso: le donne calcano le assi dei palcoscenici, le tragedie iniziano il loro declino come genere lasciando spazio futuro all'intimità del dramma boghese, le classi sociali iniziano a mescolarsi all'interno dei teatri stessi, ormai divenuti salotti dove discutere, incontrarsi, mangiare, ballare.

Edifici scomparsi

  • Teatro Alibert, costruito tra il 1716 ed il 1718 per volere di Antonio d'Alibert, figlio del Giacomo d'Alibert che aveva già costruito il teatro Tordinona. Non possedeva una vera e propria facciata ma tre ingressi, uno dei quali su via Margutta. Il teatro non fu molto frequenatto, al punto che la gestone passò nel 1726 in mano all'Ordine di Malta che impose il nome teatro delle Dame. Vi si rappresentarono spettacoli circensi, melodrammi, tragedie e commedie. Nel 1863 fu distruto da un incendio e mai ricostruito;
  • Teatro Pallacorda (poi Teatro Metastasio), ricavato nel 1714 da Nicola Minchetti in un cortile nei pressi di Piazza Firenze, in Campo Marzio. Nel 1841 prese il nome Metastasio e fu definitivamente demolito nel 1926;
  • Tra i piccoli teatri scomparsi degni di menzione sono il teatro dell'Arco dei Saponari (o teatro di Monte Caprino o teatro di Piazza Montanara) nella via omonima che si dedicava allo spettacolo marionettistico; il teatro dell'Ambasciata di Spagna nel palazzo di Spagna, dove Vittorio Alfieri fece rappresentare la sua Antigone; il teatro di Pallacorda al Fico, nel vicolo del Fico e dedicato a burattini e marionette; il teatro Ornani a piazza Navona, chiamato poi teatro Nuovo o Agonale, esclusivamente dedicato agli spettacoli di marionette.

Nell'Ottocento

Gli inizi del secolo non furono caratterizzati da una intensa attività edilizia in capo teatrale. I grandi teatri settecenteschi erano tutti ancora operanti, esaurendo così l'offerta proponibile ai cittadini. Prima di Roma capitale i nuovi stabili furono pochi e provvisori: erano infatti destinati ad essere soppiantati dalle nuove opere edilizie private di cui lo stato necessitava una volta formatosi.

Edifici scomparsi

  • Teatro del Pavone, attivo dal 1823 per volere degli Sforza Cesarini in un palazzo presso la Chiesa Nuova, alla fine di Corso Vittorio Emanuele II che al tempo non esisteva ancora. Aveva una sala ellittica finemente decorata ma il tempo lo deteriorò in fretta, costringendo l'Accademia Filodrammatica Romana (poi Società Filodrammatica Romana) che vi si era stabilita dal 1881 ad abbandonarlo. Proprio la costruzione del corso impose la distruzione del teatro nel 1885 circa;
  • Teatro Fiano, ospitato negli scantinati di Palazzo Fiano in via del Corso, nel rione Colonna. Fu essenzialmente teatro di marionette ma chiuse a metà '800;
  • Teatro all'Ospizio di San Michele, teatro pubblico dove si rappresentavano opere a carattere essenzialmente religioso dai primi anni del 1800. Oggi l'Ospizio di San Michele è diventata la sede del Ministero dei Beni Culturali;
  • Tra i piccoli teatri vi erano il teatro La Fenice per burattini in via di Monte Giordano 20, di cui si ignora la data di chiusura; il teatro San Carlo al rione Regola, attivo fino al 1850; il teatro Valletto, che doveva il nome ad un lato dello stabile che confinava con il teatro Valle: inaugurato nel 1855, chiuse i battenti nel 1890.

Da Roma capitale in poi

Edifici scomparsi