Gravity Field and Steady-State Ocean Circulation Explorer
Il Gravity Field and Steady-State Ocean Circulation Explorer (GOCE) è un satellite sviluppato dall'Agenzia Spaziale Europea per analizzare la variazioni del campo gravitazionale terrestre. Il lancio del satellite è avvenuto il 17 marzo 2009 alle 14:21 UTC; lo strumento principale del satellite è l'Electrostatic Gravity Gradiometer (EGG).
GOCE | |
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Immagine del veicolo | |
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Dati della missione | |
Operatore | ![]() |
NSSDC ID | 2009-013A |
SCN | 34602 |
Satellite di | Terra |
Esito | Missione terminata con successo |
Vettore | Rockot-Briz-M |
Lancio | 17 marzo 2009, 14:21:00 UTC dal cosmodromo di Pleseck in Russia |
Luogo lancio | Plesetsk Cosmodrome Site 133 |
Rientro | 11 novembre 2013 |
Proprietà del veicolo spaziale | |
Massa | Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido. |
Costruttore | EADS Astrium |
Sito ufficiale | |
La misurazione del campo gravitazione terrestre permetterà di migliorare la comprensione della circolazione delle correnti oceaniche, oltre a molte altre applicazioni in geodesia e geofisica. L'andamento delle correnti oceaniche è fondamentale per comprendere l'andamento del clima terrestre.
Il satellite, a differenza dei precedenti satelliti ESA per l'osservazione della Terra come l'Envisat, è un satellite con una singola missione osservativa e quindi più compatto. Insieme ai satelliti SMOS e CryoSat e agli altri satelliti della serie Earth Explorer attualmente in sviluppo, GOCE è il capostipite della nuova politica ESA nel campo delle scienze della Terra, la quale preferisce puntare su satelliti specializzati di piccole dimensioni invece che su grandi satelliti tuttofare.
L'11 novembre 2013, intorno all'1:00 CET, il satellite GOCE, non più utile ai fini scientifici, è rientrato nell'atmosfera terrestre disintegrandosi. L'impatto con l'atmosfera non ha provocato danni per quanto l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) aveva comunicato che vi era una "remota possibilità" che alcuni frammenti del satellite potessero impattare sull'Italia. Le zone più probabili di diffusione dei frammenti sono l'oceano Pacifico, l'oceano Indiano e l'Asia.[1][2]
Voci correlate
Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale
Note
- ^ (EN) GOCE gives in to gravity, su esa.int. URL consultato l'11 novembre 2013.
- ^ Il satellite Goce rientrato nell’atmosfera, in Corriere della Sera, 11 novembre 2013.