Piazza Montanara

piazza scomparsa di Roma

Piazza Montanara era una antica piazza di Roma posta ai piedi della Rupe Tarpea nelle immediate vicinanze del Campidoglio, delimitata in parte dal Teatro di Marcello, ora interamente scomparsa a seguito delle demolizioni degli anni Trenta del XX secolo, per dar luogo al passaggio del tratto iniziale della via del Mare ora nota come via del Teatro Marcello; il suo ricordo è ora testimoniato dal brevissimo tratto denominato via Montanara che introduce alla Piazza di Campitelli. Per mezzo della altrettanto scomparsa via dei Sugherari che seguiva per un tratto l'andamento curvilineo del Teatro per congiungersi alla Catena di Pescheria (attuale via del Foro Piscario), dalla piazza si accedeva alla vicina piazza di Pescheria presso il Portico di Ottavia, mentre per mezzo della prosecuzione dell'antica via Montanara e di via Tor de' Specchi si giungeva ai piedi della Cordonata del Campidoglio e della chiesa di Santa Rita che venne smontata e ricostruita su un lato della attuale via Montanara.

Il Teatro Marcello visto da Piazza Montanara – sec. XIX

La piazza, posta lungo la via omonima, data la sua centralità era molto frequentata in passato per essere un luogo di raccolta di persone provenienti dalle campagne e colline circostanti (da cui forse prendeva il nome) e anche da fuori dello Stato Pontificio, che sin dalle primissime ore del mattino vi si affollavano per offrire la loro manodopera per lavori di bracciantato, e stante la scarsa alfabetizzazione dei lavoratori era anche un luogo molto frequentato da scrivani che prestavano la loro opera per la scritture di lettere ed altri atti di varia natura.

La fontana dell’Acqua Vergine, realizzata nel 1589 da Giacomo della Porta che vi era posta al centro, contornata da numerose osterie oltre che da palchetti per saltimbanchi e burattinai, a seguito dei lavori di demolizione dopo essere stata collocata per un quarantennio nel Giardino degli Aranci all’Aventino, la si può vedere ora nella sua attuale collocazione (dal 1973) in piazza di San Simeone lungo Via dei Coronari di fronte al palazzo Lancellotti.

Veduta di parte del teatro Marcello dalla piazza, in un'illustrazione del 1810

La piazza godeva di particolare fascino per il numero di botteghe (carbonai, macellai e altro) prospicienti sulla piazza e collocate, come testimoniato da numerose stampe e fotografie dell’epoca, all’interno degli archi del basamento del Teatro di Marcello, in parte murati e riportati poi alle forme originali dopo i grandi lavori di demolizione dell’area. Il suolo di calpestìo della piazza, riconoscibile anche dalla linea che congiunge i pilastri del primo ordine del Teatro nel punto di maggior consunzione, corrispondeva al medesimo dell’attuale livello stradale che ne occupa una parte marginale, risultando l’area archeologica ora ai piedi dell’edificio, che occupa lo spazio di buona parte della piazza, posta ad un livello sensibilmente più in basso, derivante dai medesimi lavori che interessarono anche lo sterro di tutta l'area contigua alla struttura del teatro, liberandola interamente dalle occlusioni realizzate nei secoli precedenti.

Il Teatro Marcello e l'area antistante corrispondente a parte della piazza Montanara





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