Marebbe

comune dell'Alto Adige, Italia
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Marebbe (Enneberg in tedesco[5], Marèo in ladino[5]) è un comune italiano di 2.911 abitanti della provincia autonoma di Bolzano. È uno dei 18 comuni che formano la Ladinia. Si trova nelle Dolomiti ed ai piedi della zona sciistica di Plan de Corones, al confine occidentale del Parco naturale Fanes - Sennes e Braies.

Marebbe
comune
Marebbe/Enneberg/Marèo
Marebbe – Stemma
Marebbe – Veduta
Marebbe – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoAlberto Palfrader (lista civica) dal 16-5-2010
Territorio
Coordinate46°42′00″N 11°56′00″E
Altitudine1 201 m s.l.m.
Superficie161 km²
Abitanti2 912[2] (31-12-2010)
Densità18,09 ab./km²
FrazioniPieve di Marebbe (Enneberg-Pfarre, La Pli de Mareo), Rina (Welschellen, Rina), San Vigilio (St. Vigil, Al Plan de Mareo)[1]
Comuni confinantiBadia, Braies, Brunico, Cortina d'Ampezzo (BL), La Valle, Luson, San Lorenzo di Sebato, San Martino in Badia, Valdaora
Altre informazioni
Cod. postale39030
Prefisso0474
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021047
Cod. catastaleE938
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 4 411 GG[4]
Nome abitantimarebbani o maroi
Patronosan Vigilio
Giorno festivo26 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Marebbe
Marebbe
Marebbe – Mappa
Marebbe – Mappa
Il territorio comunale
Sito istituzionale

D’inverno, grazie ad una fitta rete di impianti sciistici, vi si possono praticare sci e snowboard. D'estate si possono compiere numerose passeggiate ed escursioni nel parco Fanes, Sennes, Braies.

Storia

La valle di Marebbe vide fin da tempi antichissimi insediamenti di popolazioni retiche, che intorno all'anno 15 a.C. furono assoggettate dai Romani, assumendo da allora la lingua latina che nel tempo divenne l’attuale lingua ladina, tuttora parlata in diverse valli dolomitiche. Le più importanti iniziative medievali di colonizzazione della valle furono portate avanti dai vescovi di Bressanone e dal convento benedettino di Castel Badia (noto anche come Sonnenburg), posto all'imbocco settentrionale della valle. Verso la fine del XIV secolo la valle entrò a far parte della Contea del Tirolo, poi divenuta parte dell'Impero d'Austria, seguendone le vicende storiche fino al 1918. In quel periodo San Vigilio divenne la sede giurisdizionale delle valli di Marebbe e Badia.[6]

Dopo la prima guerra mondiale, nel 1919, in base al trattato di pace la valle fu annessa all'Italia insieme a tutto il Tirolo cisalpino (poi Trentino-Alto Adige).

Dagli anni venti ebbe inizio le sviluppo turistico che ancora oggi costituisce la principale risorsa del paese, che divenne prima centro di villeggiatura estiva e pochi anni più tardi, con il progressivo sviluppo della pratica dello sci, anche una stazione di sport invernali. Fu in questo periodo che furono costruiti i primi rifugi sui monti intorno al paese (il primo di questi fu il rifugio Fanes, aperto dai fratelli Mutschlechner nel 1928).[7]

Toponimo

Il toponimo ladino è attestato come Marubium nel 1214 e nel 1293 e deriva da un termine preromano marra ("mucchio di pietre") con il suffisso (sempre prelatino) -ebe. Il nome è attestato nel 1022 come Ennepergs, nel 1177 come Eneberg e nel 1322 come Enberges e significa "al di là (ennen) del monte" (berg).[8][9]

Stemma

Lo stemma è inquartato: il primo rappresenta l'aquila tirolese su sfondo argento ed il secondo le insegne dell’Austria. Il terzo mostra la testa di un cane, di colore argento con collare d’oro su sfondo rosso, rappresentante l’insegna dei Signori di Ros che nel XIII secolo avevano un castello nel paese. Il quarto raffigura un bracco nero, con un osso rosso nelle fauci, su sfondo argento; è l’insegna della famiglia Pracken, una delle più vecchie famiglie del Tirolo, che aveva delle proprietà nella zona. Lo stemma è stato adottato nel 1969.[10]

Società

Ripartizione linguistica

La sua popolazione è in maggioranza di madrelingua ladina:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[11]
2,89% madrelingua tedesca
5,02% madrelingua italiana
92,09% madrelingua ladina

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[12]

Geografia antropica - Frazioni

San Vigilio di Marebbe

  Lo stesso argomento in dettaglio: San Vigilio di Marebbe.

San Vigilio di Marebbe (in lad. Al Plan de Marèo, ted. St. Vigil in Enneberg), frazione capoluogo del comune di Marebbe, è una località turistica nella "Valle di Mareo", laterale della Val Badia, popolata prevalentemente da ladini. È località turistica sia estiva (escursionismo, alpinismo), sia invernale (sci alpino).

Pieve di Marebbe

Pieve di Marebbe (in lad. La Plì de Marèo, ted. Enneberg-Pfarre, 1281 m s.l.m.) è un piccolo centro a 4 km da San Vigilio, alle pendici del Plan de Corones. La chiesa che dà il nome al paese, citata per la prima volta in un documento del 1018, è considerata la più antica della Val Badia.[13]

Longega

Longega è un piccolo centro a 1015 m s.l.m. al bivio tra la strada di fondovalle della Val Badia e quella per San Vigilio.

Rina

Rina (toponimo immutato in ladino, Welschellen in tedesco) sorge in posizione panoramica a 1392 m s.l.m., sulle pendici del Col dla Vedla a 3 km da Longega.

Le “Viles”

Oltre alle varie frazioni, nel comune sorgono diversi agglomerati rurali, detti “Viles”. Di origine medievale, questi piccoli centri sono costituiti da case costruite in legno e muratura disposte a schiera o a cerchio, con infrastrutture comuni nella piazza centrale (fontana, forno per il pane, abbeveratoio per il bestiame).[13]

Amministrazione

Amministrazioni precedenti

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2005 2010 Fortunato Ferdigg lista civica Sindaco
2010 in carica Alberto Palfrader lista civica Sindaco

Note

  1. ^ Comune di Marebbe - Statuto.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 377.
  6. ^ Plan de Corones, l’area vacanze più nota dell’Alto Adige, hotel Plan De Corones
  7. ^ RIFUGIO FANES - Parco Naturale Fanes Senes Braies - Ucia de Fanes - Rifugio alpino Fanes Senes Braies - rifugi, baita, San Vigilio di Marebbe, S. Vigilio di Marebbe, Al Plan d...
  8. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. I, Bolzano: Athesia, 1995, p. 236. ISBN 88-7014-634-0
  9. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004
  10. ^ (EN) Heraldry of the World: Marebbe
  11. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  12. ^ Dati tratti da:
  13. ^ a b Residence Plazores

Bibliografia

  • (DE) Alois Vittur, Enneberg in Geschichte und Sage, Lana, Riedmann, 1912. (prima monografia esaustiva)
  • (DE) Maria M. Gordon Ogilvie, Das Grödener-, Fassa- und Enneberggebiet in den Südtiroler Dolomiten - geologische Beschreibung mit besonderer Berücksichtigung der Überschiebungserscheinungen, 2 voll. (Abhandlungen der geologischen Bundesanstalt, XXIV,1-2), Vienna, Geologische Bundesanstalt, 1927.
  • Dolomiti, itinerari turistici, Milano, TCI, 1969.
  • Guida rapida d'Italia, volume 2, Milano, TCI, 1993. ISBN 88-365-0571-6
  • (DE) Rainer Loose, Grundzüge der Siedlungs- und Kulturlandschaftsentwicklung Ennebergs und des Gadertales, in "Der Schlern", 70, 1996, pp. 707–723.
  • (DE) Günther Obwegs, Das Standschützenbataillon Enneberg: eine Bildchronik aus Ladiniens schwerer Zeit, S. Vigilio in Marebbe, 2005. ISBN 88-8300-028-5 (con ricca iconografia)
  • (DELLDIT) Lois Ellecosta, Enneberg - Mareo - Marebbe, S. Vigilio in Marebbe, Comune, 2010.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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