S-Boot
Contrariamente agli italiani e inglesi, i tedeschi partirono dal concetto di siluranti veloci ideando, già nel 1930, una grande unità navale da 26 mt, di lunghezza, con sacfo a carena rotonda per sostenere velocità maggiori in caso di mare agitato. Esse avevano una struttura particolare, in metallo rivestito di legno. La lunghezza passò ai 32m. da quella del prototipo originario, per il passaggio ai motori diesel, ma siccome anche i 35 nodi raggiungibili sembrarono pochi si richiese maggiore potenza, ovvero motori da 11 cilindri anzhichè 7, ma questo comportò l'aumento di lunghezza e di peso, con 34,7 metri e quasi 100 t. Dall'S26 lo scafo ebbe un'opportuno rialzo per inglobare i 2 lanciasiluri anteriori e in mezzo venne installato un'impianto antiaereo da 20mm. Dopo altri sviluppi si ottenne anche una plancia corazzata tipo 'Kalotte'. L'unico problema di queste eccellenti unità, con 2 siluri di riserva oltre a quelli pronti al lancio, fu la mancanza di radar di bordo. Oltre 200 prodotte, impiegate molto intensamente specie di notte, la metà sopravvisse alla guerra. Inspirarono praticamente tutta la produzione di motosiluranti successive, incluse quelle MS italiane, e ne ldopoguerra la Lursseen tornò a far fruttare l'esperienza con tali mezzi veloci, prima con motosiluranti e poi con motocannoniere missilistiche esportate in mezzo mondo.