Gino Baratta
Gino Baratta (Revere, 10 agosto 1932 – Mantova, 23 ottobre 1984) è stato un critico d'arte e critico letterario italiano.
Biografia
La fonte delle notizie biografiche è costituita dal libro di Luigi Lonato, Dedalo e il labirinto. Saggio su Gino Baratta, pubblicato dalla Casa del Mantegna di Mantova nel 1995. [1]
Gino Baratta nasce il 10 agosto a Revere, provincia di Mantova. Il padre e lo zio sono artigiani specializzati nella tornitura del legno.
Nel 1952 consegue la maturità classica al Liceo Virgilio di Mantova. È suo insegnante di lettere, il professor Emilio Faccioli, che lo indirizza a coltivare il gusto per la letteratura e per ogni altra forma d'arte.
Nella biblioteca dello zio materno, Pietro Pavesi, trova abbondanza di libri. Legge moltissimo e scopre scrittori come Carlo Emilio Gadda, Stendhal, Marcel Proust, i filosofi Freud e Nietzsche e nel campo della critica letteraria Gianfranco Contini, Giacomo Devoto.
L'incontro con il pittore Rino Luppi di Revere lo appassiona alla pittura e lo conduce ad approfondire le tematiche legate all'analisi dell'opera d'arte.
Frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia presso l'Università Cattolica del "Sacro Cuore" di Milano e si laurea, nel febbraio 1958, con una tesi intitolata La poesia cosmografica del '400, relatore il professor Mario Apollonio. Dopo la laurea si dedica all'insegnamento e nel 1963 ottiene la nomina di ruolo come insegnante di lettere nelle scuole secondarie.
Nel 1960 sposa Annarosa Enzi, professoressa di lettere negli istituti superiori e curatrice di mostre artistiche. [2] [3] Ha una figlia, Valeria.
La sua formazione culturale si approfondisce e si arricchisce attraverso la riflessione sugli scritti filosofici di Edmund Husserl, Luciano Anceschi, Antonio Banfi; sugli studi degli esponenti delle maggiori correnti della critica del Novecento: della critica stilistica, Ferdinand de Saussure, Leo Spitzer, Karl Vossler, del formalismo russo e dello strutturalismo, Viktor Sklovskij, Roman Jakobson, Tzvetan Todorov, della critica di matrice marxista, György Lukàcs, di quella psicanalitica, Charles Mauron, della nouvelle critique, Roland Barthes, della Scuola di Francoforte, Theodor Adorno. [4]
I suoi interessi spaziano in tutti i campi: poesia, teatro, pittura, architettura, opere cinematografiche; si ancorano profondamente nella contemporaneità e si rivolgono in particolare alle cosiddette "aree marginali", ai "territori di frontiera", dove fermenta e matura il futuro dell'arte. [5]
Scrive sul quotidiano locale Gazzetta di Mantova, su riviste letterarie come Che fare, Marcatre, Quindici, Il Verri, Anterem, Il Caffè, Il Cobold, Quinta Generazione, Spirali, Testuale.
Nel 1973 collabora con l'Università di Verona. Intenso è il suo impegno nella realtà sociale e locale; per la cittadinanza organizza eventi culturali e presenta mostre d'arte. [6]
Umberto Artioli lo descrive così:
Il dialogo, l'intervento, la militanza erano per Baratta una sorta di necessità: di qui i tratti inconfondibili del magistero, praticato con assoluto dispendio di sé in una difficile osmosi tra l'aristocratica raffinatezza dei presupposti culturali e la necessità di diffondere e divulgare.»
Muore il 23 ottobre 1984, a soli cinquantadue anni.
Nel 1998 il Comune di Mantova gli dedica la nuova biblioteca della città: la Biblioteca Mediateca Gino Baratta.[7]
Attività Culturale e Opere
Ci si interroga oggi sull'identità dell'uomo del passato, sulle sue ossessioni, così come domani qualcuno s'interrogherà sulla nostra identità. E probabilmente l'ossessione 'linguistica' risulterà il tratto saliente del volto novecentesco, lo stesso che oggi sembra abbia caratterizzato l'uomo come tale. [...]
Appariremo come coloro che hanno interrogato il linguaggio come si interroga il quid che appassiona ed affligge con il suo mostrarsi e scomparire, con il suo svelarsi e ri-velarsi?
Coloro che hanno avuto due vocazioni: una a cercare il contenuto di verità, l'altra a commentarne il contenuto reale.
Critica e commento sono i due poli di rapporto con il linguaggio; solo permane il dubbio che il contenuto di verità rimanga latente.
Per questo il critico del linguaggio è insoddisfatto, come l'alchimista consapevole che il linguaggio non rivela mai del tutto il proprio segreto, mentre il commentatore è convinto che il contenuto di verità diventi tutt'uno con il contenuto reale: egli è il chimico che del rogo del linguaggio analizza solo legno e cenere.
Linguaggio, in Enciclopedia Sistematica Einaudi, Vol. XV, Torino 1982, pp. 331-340.
Bisognerà decidersi ad ammettere che esiste sotto la biblioteca consacrata e visibile, una biblioteca sconsacrata e nascosta, sotterranea.
Come dire che c'è un tempo storico, cronometrico, cronologico che è il tempo sacro che governa la biblioteca visibile, il topos-biblioteca che si differenzia da ogni altra costruzione, così come avviene per il tempio. E c'è un tempo profano, misto, non lineare che rovista, confonde, mescola le carte degli archivi, i volumi della biblioteca sotterranea.
Un rito si celebra nel tempo sacro della biblioteca visibile; una sorta di messa nera si consuma nell'ipogeo. In alto si consacra, sotto si dissacra; sopra si celebra un luogo e un tempo; sotto si profana il perimetro del tempio, si sgretolano le fondamenta, si rodono e scavano i muri, come se un vento vi imperversasse a dissestare scaffali, a disseminare inventari e schedari.
Frequentare le biblioteche: forse significa l'avventura che comporta il disorientarsi dentro l'ipogeo della biblioteca
Da Il tempo, la biblioteca, la scrittura globulare, in Miraggi della biblioteca, p. 261.
Il poeta, la poesia, si dice, sono lontanissimi dal reale, dalla terra.
In vena di metaforica astrofisica, posso supporre che la poesia sia uno di quei quasar lontanissimi di cui, tuttavia, si registrano la presenza, i messaggi.
Poesia lontana dall'orizzonte terreno dodici miliardi di anni luce?
Ma uno di quei quasar che emettono più energia di cento miliardi di stelle.
Discorso pronunciato il 7 novembre 1982 a Malo (Vicenza) al convegno Il poeta, in Lo specchio di carta, p. 181.
Specola e Microscopio
Nel corso degli studi universitari, collabora alla rivista d'arte e di attualità Specola e Microscopio, edita a Milano. Pubblica articoli su Baudelaire [8], su Nicola Berdjaev [9], su Parsifal [10]
Gruppo di Cultura Moderna
Nel 1956, insieme ad altri intellettuali mantovani, Francesco Bartoli, Emilio Faccioli, Gianna Bigi, Giancarlo D'Adamo, Renato Giusti, Agostino Pirella, Francesco Ruberti, Alessandro Badiali e lo storico Rinaldo Salvadori, anima il Gruppo di Cultura Moderna, interessato alle realtà artistiche e letterarie contemporanee.
Il Portico
Nel 1964 nasce a Mantova [11] la rivista d'avanguardia Il Portico, di analisi della letteratura, dell'arte e della filosofia del Novecento. Escono quindici numeri. L'esperienza si chiude nel 1970.
Gino Baratta pubblica articoli riguardanti Herbert Read [12] [13] Umberto Bellintani [14] [15] [16] il Gruppo '63 [17] [18] Rocco Scotellaro [19] [20] Elio Pagliarani [21] [22] Roberto Di Marco [23] Edoardo Sanguineti. [24].
Nel 1967 esce il volume Pretesti critici (Ricerche sulla letteratura contemporanea), che raccoglie gli articoli pubblicati dal 1964 al 1966 su Il Portico e uno studio del 1966, Il manierismo: una categoria discussa. [25] [26].
Circolo Ottobre
Nel 1972 è fra i fondatori di un nuovo gruppo culturale Il Circolo Ottobre.
Il gruppo organizza mostre d'arte, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche d'avanguardia, conferenze e dibattiti, fino al 1980, data del suo scioglimento. [27]
Gino Baratta con i propri articoli, sul quotidiano locale, presenta e commenta le esibizioni dei gruppi artistici invitati in città: Memé Perlini e il Carrozzone, [28] [29] [30], il Bread and Puppet Theater, [31] l'Odin Teatret [32] La Gaia Scienza, Francesco Dal Bosco e Fabrizio Varesco. [33]
Cataloghi di mostre d'arte
Negli anni settanta e nei primi anni ottanta, collabora, come critico d'arte, all'allestimento di numerose mostre.
Scrive prefazioni per Gastone Novelli [34], Virgilio Guidi [35], Eustachy Kossakowski [36], Marcello Morandini [37], Gino Gorza [38], Rodolfo Aricò [39], Leonardo Mosso [40], Elio Marchegiani [41], Gianfranco Baruchello [42], Enrico Cattaneo [43], Vasco Bendini [44].
Voci Enciclopediche
Nel 1976, con la casa editrice Feltrinelli, per il volume "Letteratura 1", scrive la voce Avanguardia letteraria [45][46] e, nel 1980, per "Enciclopedia del teatro del '900" la Voce Teatro del Gruppo 63. [47] [48]
Con la casa editrice Einaudi, negli anni 1981-1982, per l' Enciclopedia Sistematica, scrive: per il volume XII, Ritmo [49]; per il volume XV, Argomentazione; per il volume XV, Linguaggio. [50]
Collana per la "Libreria Einaudi" di Mantova
Nel 1983, insieme a Francesco Bartoli, Alberto Bernardelli e Frediano Sessi, collabora alla creazione di una collana della “Libreria Einaudi” di Mantova, il cui intento è dare ampio spazio ad artisti giovani e poco conosciuti (Danilo Guidetti, Giuseppe Tonna, Riccardo Cassini, Fausto De Marinis, Sergio Piccoli, Giuseppe Lucchini, Gabriella Pauletti, Sonia Costantini ecc.) e suggerire un nuovo metodo di analisi dell'opera d'arte:
"... quadri e sculture vengono accostati a pezzi letterari" [51] e al lettore è affidato il ruolo attivo di ordinare e interpretare materiali "...fuori posto [...], fuori museo, fuori compendio, fuori archivio". [52]
Opere postume
Alla sua morte lascia scritti inediti, studi realizzati tra il 1979 e il 1984 sulla poesia e sul linguaggio, saggi su autori come Gérard de Nerval [53][54], Andrea Zanzotto [55] [56], Giorgio Manganelli [57] [58]
Tutto questo materiale, insieme ad articoli, prefazioni di libri, introduzioni a cataloghi di mostre già pubblicati, sarà ordinato nei volumi postumi:
- 1985 Lo specchio di carta. Scritti sulla poesia contemporanea, a cura di Frediano Sessi e Alberto Cappi, Forum/Quinta generazione, Forlì 1985.
- 1986 Miraggi della Biblioteca, a cura di Umberto Artioli, Francesco Bartoli, Zeno Birolli e Fernando Trebbi, Shakespeare & Company, Brescia 1986.
- 1993 Il voltafaccia del linguaggio, a cura di Zeno Birolli, Milano, Claudio Lombardi Editore 1993.
- 1996 Taccuini di Birolli , Corraini, Mantova 1996.
Note
- ^ Luigi Lonato, Dedalo e il labirinto. Saggio su Gino Baratta, pp. 25-47.
- ^ Cataloghi di mostre - Casa del Mantegna di Mantova
- ^ Umberto Bellintani, Disegni, (biografia dell'autore di Annarosa Baratta), Editore Sometti, Mantova 2001.
- ^ Luigi Lonato, Dedalo e il labirinto. Saggio su Gino Baratta, pp. 33-39.
- ^ Luigi Lonato, Dedalo e il labirinto. Saggio su Gino Baratta, pp. 97-102.
- ^ Luigi Lonato, Dedalo e il labirinto. Saggio su Gino Baratta, pp. 123-139.
- ^ www.bibliotecabaratta.it
- ^ Baudelaire o il sadismo dell'impossibile, Specola e Microscopio, anno II, n. 2, marzo-aprile 1953, pp. 3-4.
- ^ La statura umana in Nicola Berdjaev, Specola e Microscopio, anno IV, n.3, maggio-giugno 1955, pp. 9-11.
- ^ La genesi di Parsifal, Specola e Microscopio, anno IV, n.5, settembre-ottobre 1955, pp. 9-12.
- ^ Mantovani nel mondo: La rivista Il Portico di Vladimiro Bertazzoni
- ^ Motivi dell'estetica di Herbert Read, Il Portico, n. 1, giugno 1964, pp. 3-12.
- ^ Pretesti critici (Ricerche sulla letteratura contemporanea), pp. 11-37.
- ^ Nota sulla poesia di Umberto Bellintani, Il Portico, n. 2, settembre 1964, pp. 3-7.
- ^ Pretesti critici (Ricerche sulla letteratura contemporanea), pp. 95-106.
- ^ Il voltafaccia del linguaggio, pp. 159-171.
- ^ Una letteratura senza pubblico? A proposito del Gruppo 63, Il Portico, n. 2, settembre 1964, pp. 21-24.
- ^ Il voltafaccia del linguaggio, pp. 133-45.
- ^ Nota sulla poesia di Rocco Scotellaro, Il Portico, n. 6, dicembre 1965, pp. 6-13.
- ^ Pretesti critici (Ricerche sulla letteratura contemporanea), pp. 109-129.
- ^ Linea di lettura per Elio Pagliarani, Il Portico, nn. 8-9, 1967, pp. 20-23.
- ^ Pretesti critici (Ricerche sulla letteratura contemporanea), pp. 133-160.
- ^ Struttura e tecnica di Roberto Di Marco, Il Portico, n. 14, giugno 1969, pp. 17-30.
- ^ Tempo, spazio e corporeità nel teatro di Edoardo Sanguineti, Il Portico, n.15, agosto 1970, pp. 45-57.
- ^ Annuario dell'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Alberto Pitentino" di Mantova, 1966, pp. 31-45.
- ^ Pretesti critici (Ricerche sulla letteratura contemporanea), pp. 41-66.
- ^ Luigi Lonato, Dedalo e il labirinto. Saggio su Gino Baratta, pp. 25-47.
- ^ La scelta del teatro. Il Circolo Ottobre propone Memé Perlini e il Carrozzone per il 4 e l'11 aprile, Gazzetta di Mantova, 25 marzo 1976, p. 10.
- ^ Il Viaggio, il Mito, lo Spreco, nello spettacolo del Carrozzone, Gazzetta di Mantova, 10 aprile 1976, p. 15.
- ^ L'allestimento del Carrozzone di Firenze, Gazzetta di Mantova, 13 ottobre 1979, p. 9.
- ^ L'ottobre, il Bread and Puppet e il Codice Penale, Gazzetta di Mantova, 17 maggio 1977, p. 19.
- ^ Il cerchio e la maschera dell'Odin Teatret, Gazzetta di Mantova, 18 ottobre 1977, p. 11.
- ^ Rassegna di post-avanguardia teatrale a Mantova. Il Carrozzone, la Gaia Scienza e Dal Bosco-Varesco, Gazzetta di Mantova, 28 gennaio 1978, p.12.
- ^ Gastone Novelli, Segni per il futuro, Galleria Civica d'Arte Moderna di Torino, 24 febbraio-25 aprile 1972, pp. 25-33.
- ^ Virgilio Guidi, Giudizi, tumulti, architetture umane e cosmiche, tondi, occhi nello spazio, grandi volti, Mantova, Loggia di Giulio Romano, 9-29 giugno 1973. Testi di Francesco Bartoli, Fernando Trebbi, Gino Baratta.
- ^ Eustachy Kossakowski, Per una lettura culturologica dell'immagine - 6 mètres avant Paris, Casa del Mantegna di Mantova, 23 novembre-14 dicembre 1975, pp. 11-14
- ^ Marcello Morandini, Harmonicum : linea come analisi, linea come oggetto, linea come struttura, linea come architettura, Casa del Mantegna di Mantova, 20 aprile-30 giugno 1977. Testi critici di Gino Baratta e Francesco Bartoli
- ^ Gino Gorza, Questo mio presupporre, Galleria civica d'arte moderna di Palazzo Te di Mantova, marzo-aprile 1978. Testi di Albino Galvano, Vittorio Fagone, Gino Baratta.
- ^ Rodolfo Aricò, Mito e architettura, Mantova, maggio-giugno 1980. Testi di Gino Baratta, Francesco Bartoli, Gianni Contessi.
- ^ Leonardo Mosso, Il progetto fra icona e simbolo, Casa del Mantegna di Mantova, aprile-maggio 1981, pp. 5-8.
- ^ Elio Marchegiani, Ailleurs et autrefois - Mens agitat molem, Casa del Mantegna di Mantova, giugno-agosto 1981, pp. 7-8.
- ^ Gianfranco Baruchello, Collage per Baruchello, Mantova, 10 luglio-15 agosto 1982, 27 giugno-19 settembre 1982. Presentazione di Gino Baratta, pp.11-13.
- ^ Cattaneo Enrico, La rivolta degli oggetti, Comune di Suzzara, Galleria d'Arte Contemporanea, 19 maggio-31 luglio 1983. Catalogo a cura di Gino Baratta.
- ^ Vasco Bendini, Il volto, l'altro e la morte - Sette stanze - un giardino, Casa del Mantegna di Mantova, 8 luglio-30 settembre 1984, pp. 7-16.
- ^ Avanguardia letteraria in "Letteratura 1", Feltrinelli-Fischer, Milano 1976, pp. 31-52.
- ^ Il Voltafaccia del Linguaggio, pp. 89-92
- ^ Teatro del Gruppo 63, in "Enciclopedia del teatro del '900", Feltrinelli, Milano 1980, pp. 222-224.
- ^ Miraggi della Biblioteca, pp. 202-206.
- ^ Miraggi della Biblioteca, pp. 225-254.
- ^ Il Voltafaccia del Linguaggio, pp. 75-83
- ^ Luigi Lonato, Dedalo e il labirinto. Saggio su Gino Baratta, p. 41.
- ^ Ammessi, annessi, connessi, in Sonia Costantini, Materiali 2, Libreria Einaudi, giugno 1983.
- ^ Il Cobold, n. 11, Genova 1984.
- ^ Gérard de Nerval: l'impossibile unione, in Miraggi della biblioteca, pp.9-19.
- ^ Il tempo, l'io e il linguaggio nella poesia di Zanzotto, in Miraggi della biblioteca, pp. 106-154.
- ^ Bollettino della Società Letteraria di Verona, nn. 5-6, Verona 1983.
- ^ Falsificazioni e finzioni del soggetto, in Miraggi della biblioteca, pp.77-105.
- ^ Quaderni del Verri, n.3, settembre 1982.
Bibliografia
- Luigi Lonato, Dedalo e il labirinto. Saggio su Gino Baratta, Casa del Mantegna, Mantova 1995.
- Umberto Artioli, Da Lukacs a Barthes - L'iter de Il Portico attraverso una raccolta di Gino Baratta, Gazzetta di Mantova, 11 novembre 1967, p.3.
- Umberto Artioli - Francesco Bartoli, Il viaggio nelle parole e nella memoria, in Mantova Provincia, trimestrale della Amministrazione della Provincia di Mantova, Nuova Serie, Anno II, n.4, dicembre 1984, pp. 28-29.