Politica del grosso bastone
Coi termini anglosassoni Big Stick ideology, Big Stick diplomacy o Big Stick policy, resi in letteratura italiana come Politica del grosso bastone[1], ci si riferisce alla politica estera perpetrata dal presidente statunitense Theodore Roosevelt. Tale politica era caratterizzata da negoziati pacifici, a cui era affiancata la minaccia del "grosso bastone", cioè dell'intervento militare statunitense. Strettamente legata alla Realpolitik, implicava una ricerca del potere tipica del Machiavellismo.[2]
Origine del termine
L'origine del termine deriva dalla frase: "Speak softly and carry a big stick; you will go far." ("Parla piano e portati un grosso bastone; andrai lontano") che Roosevelt sosteneva essere un proverbio dell'Africa occidentale. Tale origine è però disputata.[3] La prima traccia dell'utilizzo di tale frase da parte di Roosevelt è riscontrabile in una lettera datata 26 gennaio 1900, quando egli era ancora vicepresidente, indirizzata a Henry W. Sprague dell'Unione League Club. Nella lettera Roosevelt esprimeva la propria gioia per essere riuscito ad obbligare i Repubblicani di New York a togliere l'appoggio ad un funzionario corrotto. Nella stessa lettera Roosevelt affermava che tale frase era un proverbio dell'Africa occidentale, ed in un primo momento ciò fu portato come prova del fatto che Roosevelt fosse un accanito lettore.[4] Il primo utilizzo pubblico risale invece ad un discorso tenuto alla Minnesota State Fair il 2 settembre 1901, due giorni dopo l'attentato al presidente in carica William McKinley. McKinley morì otto giorni dopo e Roosevelt, in quel momento vicepresidente, divenne così il 26° presidente degli Stati Uniti. In realtà sembra che Roosevel possa aver usate tale frase anche in precedenza[3], e che lui stesso avrebbe spiegato che si trattava di proverbio africano solo in senso metaforico.[3]
Applicazione
Nel corso dei suoi due mandati come presidente, più vole Roosevelt applico interamente la sua politica, facendo seguire a primi, infruttuosi negoziati l'intervento militare statunitense.
Stati Uniti e Canada
Nel 1902, 140.000 minatori iniziarono uno sciopero reclamando una retribuzione più elevata, di turni giornalieri ridotti a 8 ore ed alloggi migliori.[4] Erano guidati da John Mitchell, un minatore fondatore della United Mine Workers (UMW). Le società minerarie rifiutarono di rispondere alle esigenze del UMW e contattarono il governo federale per avere supporto.[4] Prima di Roosevelt, il governo avrebbe autorizzato un intervento militare per far cessare forzatamente lo sciopero. Tale strategia non fu però utilizzata durante il governo Roosevelt. Temendo le ripercussioni sull'economia dello sciopero, decise di organizzare una riunione alla Casa Bianca con rappresentanti o delegati di entrambe le parti.[4] Tornato dalla riunione, Mitchell incontrò i minatori e alla fine fu deciso di continuare lo sciopero. Roosevelt optò allora per l'intervento militare, che non fu però impiegato per fermare lo sciopero e restituire il "potere" alle aziende minerarie, i militari infatti si limitarono a far funzionare le miniere di "interesse pubblico".[4] Le società minerarie, sconvolte dal fatto che così non ottenevano più alcun profitto, accettarono le richieste del UMW. Questa politica fu in seguito denominata Square Deal
America Latina
Crisi Venezuelana e Corollario Roosevelt
Progetto del Canale del Nicaragua
Costruzione del Canale di Panama
Cuba
Note
- ^ America, in Treccani. URL consultato il 29 novembre 2013.
- ^ (EN) Big Stick and Dollar Diplomacy, su encyclopedia.com. URL consultato il 18 giugno 2013.
- ^ a b c Speak softly and carry a big stick, su phrases.org.uk. URL consultato il 18 giugno 2013.
- ^ a b c d e (EN) Kenneth C. Davis, Don't Know Much About History, Avon Books, 1990, p. 229, ISBN 0-380-71252-0.