Razze asinine
Alle razze ufficialmente riconosciute e il cui allevamento negli ultimi decenni ha avuto un incremento nel mondo occidentale, si affiancano molte altre razze i cui caratteri sono definiti ma che non hanno ancora trovato un'associazione che se ne occupi[1]. Altre razze, invece, sono andate irrimediabilmente perdute. Segue la lista di razze di asino:




Razze domestiche
Razze italiane
In Italia il Decreto Ministeriale 9742 del 7 maggio 2012 stabilisce che le razze asinine autoctone italiane riconosciute ed ammesse al disciplinare del registro anagrafico delle razze asinine sono otto.[2][3][4][5] Secondo la Coldiretti, l'allevamento di razze asinine è in crescita: tra il 2004 e il 2009 si è avuto un incremento nell'allevamento del 30%.[6]
Elenco delle otto razze asinine italiane riconosciute per legge:
- Asino dell'Amiata
- Asino dell'Asinara
- Asino di Martina Franca
- Asino Ragusano
- Asino Romagnolo
- Asino Pantesco
- Asino Sardo
- Asino Viterbese (di Allumiere)
Razze asinine italiane minori non riconosciute ed estinte
- Sant'Alberto (sinonimo di Romagnolo), della Provincia di Forlì-Cesena
- Emiliano
- Argentato di Sologno
- Cariovilli, Provincia de L'Aquila (estinto)
- Castelmorone, Provincia Caserta (estinto)
- Grigio Siciliano
- Asino dell'Irpinia, Provincia di Benevento, provincia di Avellino
- Asino delle Marche (sottorazza del Pugliese)
- Asino Pugliese
- Asino della Basilicata (sottorazza del Pugliese)
- Asino della Calabria (sottorazza del Pugliese)
- Asino Leccese (sottorazza del Pugliese, forse identificabile con il Martina Franca)
- Asino di San Domenico
- Asino di Sant'Andrea
- Asino di San Francesco
Razze estere
- Asino andaluso (Cordovese-andaluso) (Spagna)
- Asino bianco d'Egitto (Egitto)
- Asino di Biscaglia
- Asino di Bourbonnais (Francia)
- Asino catalano (Spagna)
- Asino di Cotentin (Francia)
- Asino d'Irlanda o Pie d'Irlanda (Irlanda)
- Asino di Maiorca
- Asino Miranda
- Asino indiano
- Asino normanno (Francia)
- Asino dei Pirenei (Francia)
- Asino di Poitou (Francia)
- Asino di Teamster (Australia)
- Asino della Provenza (Francia)
- Asino spagnolo bianco
- Baudet du Poitou (Francia)
- Grande nero di Berry (Francia)
- Mammoth Jackstock (Stati Uniti)
- Miranda (Portogallo)
- Zamorano-Leones (Spagna)
Razze selvatiche
Note
- ^ Serge Farissier, p. 82
- ^ Decreto Ministeriale 9742 del 7 maggio 2012 indicante le otto razze asinine autoctone italiane (PDF), su aia.it, Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 30/11/2013.
- ^ Elenco degli standard di razza delle otto razze asinine italiane riconosciute emanati con Decreto Ministeriale (PDF), su aia.it, Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 30/11/2013.
- ^ Anagrafe nazionale degli equidi indicante la consistenza numerica degli iscritti nel proprio registro di razza per ciascuna delle otto razze asinine italiane ricosciute, su anagrafeequidi.it, Anagrafe nazionale degli Equidi, 30/11/2013.
- ^ Elenco degli asini stalloni abilitati a coprire fattrici asinine suddivisi per ciascuna delle otto razze italiane riconosciute per legge (PDF), su aia.it, A.I.A. (Associazione Italiana Allevatori, 30/11/2013.
- ^ Ambiente, Coldiretti: in Italia è boom di asini, su newsfood.com, COLDIRETTI.it, 29/06/2009.
Bibliografia
- (FR) Serge Farissier, L'âne, Artemis, 2004, ISBN 2844162487.
- (IT) Raffaele Baroncini, L'asino, il mulo e il bardotto, Bologna, Edagricole, 1987, ISBN 88-206-2547-4.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su razze asinine