Teatro Regio (Parma)
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Teatro Regio di Parma | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Parma |
Indirizzo | Via Garibaldi 16/a 43100 Parma |
Dati tecnici | |
Tipo | Sala a ferro di cavallo con 4 ordini di palchi e 1 galleria |
Capienza | 1200 posti |
Realizzazione | |
Costruzione | 1821 - 1829 |
Inaugurazione | 1829 |
Architetto | Nicola Bettoli |
Proprietario | Fondazione Teatro Regio di Parma |
Sito ufficiale | |
Il Teatro Regio di Parma (già "Nuovo Ducale Teatro") è il teatro lirico della città di Parma e considerato uno tra i più importanti teatri "di tradizione" in Italia grazie alla qualità dei suoi allestimenti, la notorietà dei cantanti e direttori d'orchestra che si sono susseguiti nel corso degli anni.[1] Situato nel cuore del centro storico è sede di numerose rappresentazioni operistiche, concerti e balletti che si susseguono durante l'arco dell'anno.
La storia
La duchessa Maria Luigia, sostenitrice della grande tradizione musicale, decise che il teatro Farnese era inadeguato alle esigenze della città. Nacque così, sul terreno già appartenuto al monastero di S. Alessandro e su progetto dell'architetto di corte Nicola Bettoli, il teatro ducale la cui costruzione, che costò 1.190.664 lire, iniziò nel 1821 e si concluse dopo otto anni, nel 1829. Fu inaugurato il 16 maggio 1829, con l’opera lirica Zaira, appositamente composta da Vincenzo Bellini, in presenza della Duchessa.
Nel 1853 vennero attuate da Carlo III di Parma delle opere di rifacimento, affidate a Girolamo Magnani. Nello stesso periodo, con la presentazione del rinnovamento del teatro, venne inaugurato il lampadario che è tuttora in uso ed insieme ad esso anche il sistema di illuminazione a gas che sostituì il sistema con candele e lampade ad olio (l'elettricità arrivò solo nel 1890). Nell'Ottocento la sala grande del teatro presentava delle sostanziali differenze rispetto alla struttura attuale: il palcoscenico si spingeva per qualche metro all'interno della sala nel luogo che è indicato come 'proscenio' che oggi è riservato all'orchestra, che a quel tempo occupava la zona designata per le prime file della platea. Nel 1847, con la morte di Maria Luigia e con il passaggio sotto il ducato dei Borboni, il teatro cambia nome, nel 1849 Teatro Reale e poi dal 1860 Teatro Regio.
Fin dal Seicento i teatri erano stati per le città italiane motivo di onore e prestigio, oltre che strumenti culturali per il bene della società, ma dalla seconda metà dell’Ottocento vennero considerati un lusso non accettabile economicamente dalla comunità, perciò nel 1868 il Teatro Regio, fino ad allora proprietà dello Stato Nazionale (dal 1860), fu ceduto al Comune di Parma. Insieme ad esso vennero temporaneamente chiusi altri teatri molto importanti tra i quali la Scala di Milano (nelle stagioni dal 1892 al 1894), infatti era molto difficoltoso per i comuni il sostenimento di spese che neppure lo Stato era stato in grado di mantenere. Ma i cittadini parmigiani riuscirono grazie ad un referendum a far riaprire il Teatro Regio per la stagione del 1894-1895.
Architettura
La facciata del teatro è neoclassica ed è divisa orizzontalmente in quattro parti: partendo dal basso la prima è formata da un portico architravato sorretto da dieci colonne ioniche; la seconda presenta cinque finestre con timpani triangolari mentre al centro della terza parte è situato un finestrone "termale" affiancato da due "Fame" a bassorilievo, opera di Tommaso Bandini. La quarta ed ultima parte è occupata da un timpano con al centro una lira e due antiche maschere.
Il foyer, di forma quadrata, è scandito da due file di quattro colonne ioniche che sostengono un soffitto a lacunari. Da una scalinata posta a sinistra della sala si accede al ridotto del teatro posto proprio nel piano superiore al foyer.Questo è attualmente sede di piccoli concerti e rappresentazioni soliste e decorato con affreschi di Giovan Battista Azzi (l’Armonia e le Baccanti della volta) ed Alessandro Cocchi per la volta, nonché i fregi sulle pareti di Stanislao Campana che descrive Apollo contornato dalle Muse e Teseo in atto di rapire una vergine, ed una festa a Delo.
La platea del teatro, di forma ellittica, fu decorata nel 1853 da Girolamo Magnani nei colori bianco e oro. A questa è possibile accedervi centralmente partendo dal foyer del teatro mentre lateralmente è possibile raggiungere i centododici palchi disposti su quattro ordini con al centro il palco dei duchi. La capienza dei palchi posti centralmente è di sei persone mentre di sole quattro persone per quanto riguarda i palchi laterali.
La galleria rappresenta il quinto ordine del teatro ed ha un accesso indipendente rispetto a alla platea ed ai palchi.
Il soffitto del teatro fu decorato da Giovan Battista Borghesi con figure dei più grandi drammaturghi, quali Seneca, Goldoni, Alfieri, Euripide, Plauto, Aristofane e Metastasio. Lo stesso artista dipinse sul sipario l'allegoria "Trionfo della Sapienza", rappresentazione del governo di Maria Luigia, la cui figura appare nell'immagine centrale di Minerva.
L'illuminazione è assicurata da un enorme lampadario del peso di 1.100 kg, che fu fabbricato a Parigi e poi portato a Parma nella seconda metà dell’Ottocento. Oltre a questo sono presenti piccoli lampadari attaccati alle pareti in corrispondenza di ogni palco e replicati in disposizione per ogni ordine. La luminosità di questi è crescente verso la platea e regolabile linearmente in intensità così da attribuire suggestivi effetti scenografici e di illuminazione durante le rappresentazioni.
Rappresentazioni
Subito dopo La Zaira di Bellini, la prima stagione continuò con le opere "Mosè e Faraone", "La morte di Semiramide" e "Il barbiere di Siviglia", di Gioachino Rossini.
Attualmente il teatro offre numerose rappresentazioni come la stagione operistica e concertistica tra gennaio e maggio, i balletti di Parma Danza ed il Festival Verdi nel mese di ottobre. L'attività del teatro interessa anche concerti di musica classica e sinfonica all'interno del ridotto del teatro ma anche di musica contemporanea di cantanti italiani ed internazionali che durante la stagione estiva avvengono nel cortile interno della Pilotta con una programmazione ricca di eventi, mentre durante la stagione invernale all'interno del teatro.
Nel corso dei decenni, il pubblico del Regio di Parma è stato riconosciuto tra i più competenti ma anche tra i più appassionati ed esigenti,tanto che ogni anno, per garantirsi l'acquisto dei pochi abbonamenti disponibili, i melomani parmigiani sfidano il freddo e i disagi, sostando ininterrottamente per quasi una settimana davanti alla biglietteria del Regio, sotto il portico sostenuto dalle dieci possenti colonne ioniche della facciata.
L'acquisto dei biglietti per le singole rappresentazioni è possibile dalla biglietteria e dal sito internet del teatro.
Il teatro nella cinematografia
Il Teatro Regio di Parma è stato sede delle riprese nonché dell'ambientazione del film horror-thriller Opera diretto da Dario Argento.[2]
Direttori d'orchestra illustri che hanno lavorato al Regio di Parma
- Giulio Ferrarini, direttore musicale dal 1841 al 1843, e anche primo violino dell'orchestra
- Georges Prêtre
- Riccardo Muti
- David Garforth
- Angelo Campori (direttore musicale negli anni '80)
- Zubin Mehta
- Bruno Bartoletti (direttore musicale, dal 2001 al 2009)
- Jurij Chatuevič Temirkanov (attuale direttore musicale, dal 01.01.2009)
Cantanti lirici illustri che hanno lavorato al Regio di Parma
- Maria Callas
- Michele Pertusi
- Renata Tebaldi
- Mario Del Monaco
- Katia Ricciarelli
- Leo Nucci
- Franco Federici
- Josè Carreras
- Renato Bruson
- Clorinda Corradi
- Renata Scotto
- Carlo Bergonzi
- Flaviano Labò
- Richard Tucker
- Franco Corelli
- Alfredo Kraus
- Sesto Bruscantini
- Margherita Rinaldi
- Piero Cappuccilli
- Cesare Siepi
- Boris Christoff
- Nicolai Ghiaurov
- Piero Sardelli
Ballerini illustri che hanno lavorato al Regio di Parma
- Organico orchestrale
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su teatro Regio
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- (EN) 0093677, su IMDb, IMDb.com.