Vaccino anti-vaiolo
Il vaccino del vaiolo, il primo vaccino efficace mai sviluppato, è stato introdotto da Edward Jenner nel 1798. Jenner aveva notato che le mungitrici, che si erano precedentemente infettate con il vaiolo bovino, successivamente non sviluppavano più il vaiolo, mostrando che l'inoculazione di vaiolo bovino proteggeva contro il vaiolo. Il termine vaccino deriva dalla parola variolae vaccinae (cioè vaiolo della mucca), il termine ideato da Jenner per indicare vaiolo bovino. Il termine vaccinazione, sostituì presto la dizione inoculazione da vaiolo della mucca, e fu usata per la prima volta in un documento che fu dato alle stampe da un amico di Jenner, Richard Dunning nel 1800. Inizialmente, il termine vaccino/vaccinazione fu riservato al solo vaiolo, ma nel 1881 Louis Pasteur propose di onorare la scoperta di Jenner utilizzando il termine anche per le nuove e future vaccinazioni.
Storia
Prima dell'introduzione di un vaccino, la mortalità della forma grave di vaiolo è stata molto elevata, raggiungendo il 35 % in alcuni focolai. Documenti storici provano che un metodo per indurre l'immunità era già noto agli antichi. Un processo, chiamato inoculazione sembra sia stato praticato in India fin dal 1000 aC. Non tutti i ricercatori però concordano con questa interpretazione, molti sostengono che gli antichi testi medici sanscriti dell'India in realtà non descrivono queste tecniche. Il primo chiaro riferimento alla inoculazione del vaiolo risale all'autore cinese Wan Quan (1499-1582) nel suo Xinfa Douzhen (痘疹 心法), pubblicato nel 1549.
Il vaccino del vaiolo è una preparazione liofilizzata contenente un adeguato ceppo di virus vaccinico attenuato ottenuto dalle lesioni cutanee prodotte dall'infezione indotta in vitelli sani. Il vaccino liofilizzato si presenta come un agglomerato giallo o grigiastro che si frammenta per agitazione. In USA, allo scopo di eliminare la contaminazione batterica durante il processo di preparazione, possono essere aggiunti antibiotici che risultano poi presenti in tracce nel vaccino ricostituito.
Quando viene inoculato nella pelle scarificata di coniglio o sulla membrana corioallantoidea di embrioni di pollo o su colture cellulari, il vaccino provoca la comparsa di lesioni caratteristiche, che non compaiono se il virus viene inattivato con antisiero ad elevata specificità.
Il vaccino liofilizzato del vaiolo si conserva a una temperatura inferiore a 5 °C, evitandone il congelamento. Esso ha una validità di 4 anni. Il vaccino ricostituito, conservato a una temperatura compresa tra 2° e 8 °C, ha una validità di 7 giorni.
Il vaccino del vaiolo contiene il virus vaccinia che dal punto di vista antigenico è simile al virus variola, agente responsabile del vaiolo. La somministrazione del vaccino evoca la replicazione locale del virus vaccinia, che si può verificare anche a livello dei linfonodi periferici. La protezione conferita risulta probabilmente dal coinvolgimento delle cellule T e B del sistema immunitario con produzione di specifici anticorpi. In seguito all'immunizzazione primaria con il vaccino, gli anticorpi compaiono nel siero già entro 4-5 giorni e raggiungono entro 4 settimane picchi di concentrazione che persistono per qualche anno. Dopo la vaccinazione di richiamo l'immunità è più lunga e persistente. In generale la comparsa di anticorpi nel siero è accompagnata da una risposta a livello cutaneo. Infatti, dopo immunizzazione primaria, raramente si verifica la comparsa di anticorpi nel siero senza una risposta cutanea e comunque l'assenza di risposta cutanea indica una inadeguata immunizzazione. La risposta cutanea all'immunizzazione compare entro 3-5 giorni, è più evidente entro le 4 settimane successive e può modificarsi fino a 20 anni dopo l'immunizzazione. L'immunità conferita dal vaccino presenta un elevato grado di protezione nei confronti della malattia e circa il 100% degli individui che ricevono una singola dose di vaccino risultano protetti per almeno 5 anni. Negli anni '80 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato la completa eradicazione del vaiolo a livello mondiale e dal 1986 ha raccomandato la distruzione delle riserve globali di vaccino entro il 1993, dal momento che l'ultimo caso endemico si era verificato 10 anni prima. Il vaccino del vaiolo viene attualmente usato per evocare l'immunità attiva in persone che sono a rischio di esposizione all'infezione o al virus, come ricercatori e personale di laboratorio a contatto con animali o colture cellulari contaminate o infettate dal virus vaccinia, con virus vaccinia ricombinante o con altri Orthopoxvirus che infettano l'uomo. Attualmente il virus vaccinia ricombinante è allo studio come vettore di antigeni esterni, per esempio in un ipotetico vaccino contro l'AIDS.
Usi clinici
Il vaccino del vaiolo veniva somministrato entro il secondo anno di vita con un richiamo in età scolare (6-8 anni). Una successiva vaccinazione avveniva nei militari di leva.
Dosi terapeutiche
Il vaccino può essere somministrato per via sottocutanea in scarificazioni cutanee nella regione superiore del braccio sinistro sopra l'inserzione del deltoide, mediante la tecnica delle pressioni multiple oppure con un adatto iniettore che inocula il vaccino a pressione (jet injection). Per inoculare il vaccino nelle scarificazioni cutanee si usa una dose da 0,1 ml sia per la prima sia per la seconda vaccinazione, mentre usando la tecnica della pressione multipla sono sufficienti 10 microiniezioni da 0,01 ml sia per la prima vaccinazione che per il richiamo.
Effetti collaterali e indesiderati
Nel punto in cui è avvenuta la somministrazione del vaccino compare entro 3-5 giorni una vescicola, che si trasforma in pustola e poi in una crosta che cade dopo 2-3 settimane. Circa 8-10 giorni dopo la vaccinazione si può talvolta verificare linfoadenopatia locale e specialmente ascellare, accompagnata da febbre. Molto raramente (1 caso su 200.000 vaccinati) si può verificare encefalite vaccinica, che compare solitamente dopo 10-14 giorni; essa è poco frequente nei bambini e più frequente negli adulti vaccinati per la prima volta e può raggiungere una letalità del 40%.