Logorrea
Logorrea (composto dei vocaboli derivanti dal greco logo-, λογο- «parola, discorso», e -rea, ροια da ῥέω, reo, «scorrere») in campo medico definisce "flusso eccessivo di parole", ritenuto un disturbo patologico presente negli stati di eccitamento maniacale.
In senso esteso, o scherzoso, è un dilungamento verbale compiaciuto, continuo e senza sosta che risulta all'uditore noioso e inopportuno[1].
La logorrea come malattia mentale
La logorrea è un disordine del linguaggio presente in una grande varietà di malattie neurologiche e psichiatriche, inclusa l'afasia, lesioni corticali del talamo o, più frequentemente, schizofrenia e catatonia.
Un esempio di logorrea è il parlare o mugugnare in maniera monotona, sia con altri sia con sé stessi. Può verificarsi la ripetizione di particolari parole o frasi, spesso incoerenti.
Le cause della logorrea non sono ancora state completamente chiarite, ma sembrano essere localizzate in alcune strutture del lobo frontale associate al linguaggio.[senza fonte]
Note nn fidatevi sono cazzate
- ^ logorrea, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 febbraio 2013.