Storicità della Bibbia

branca di storia delle religioni

Molti campi di studio comparano la Bibbia e la storia, andando dall'archeologia e astronomia alla linguistica e letteratura comparata. Lo studio della Bibbia può condurre ad una più approfondita comprensione di cultura, mitologia e morale antiche e moderne. Gli studiosi esaminano anche il contesto storico dei passaggi biblici, l'importanza ascritta agli eventi dagli autori, ed il contrasto tra le descrizioni di questi eventi e le prove storiche. L'analisi storica della Bibbia comprende la storicità della Bibbia, e la discussione sul tema se e fino a che punto la Bibbia rappresenti una precisa storia di Israele antico e di Giuda.

Materiali e metodi

Manoscritti e canoni

La Bibbia consiste di molteplici manoscritti, nessuno dei quali autografo, e molteplici canoni, in reciproco disaccordo su quali libri abbiano sufficiente autorità per essere inclusi o sul loro ordine.

Per determinare l'accuratezza di una copia manoscritta, la ecdotica esamina il modo in cui le trascrizioni sono passate nel tempo fino alla loro forma presente. Quanto più è alto il volume dei testi più antichi (e le loro vicendevoli analogie), tanto maggiore sarà la loro affidabilità e minore la probabilità che il contenuto delle trascrizioni sia cambiato negli anni. Le copie multiple possono essere raggruppate per tipi di testo, di cui alcuni tipi sono giudicati più vicini di altri all'ipotetico originale. Le differenze spesso vanno oltre le piccole variazioni e possono comprendere, per esempio, l'interpolazione di materiale considerato centrale per le questioni di storicità e dottrina, come nel caso del finale del capitolo 16 del Vangelo secondo Marco.

I libri che compongono la Bibbia ebraica e l'Antico Testamento (si tratta approssimativamente degli stessi libri, ma con alcune differenze) furono scritti ampiamente in ebraico, con alcune eccezioni in aramaico. Oggi questo complesso di scritti esiste in parecchie tradizioni, tra cui il testo masoretico, i 47 libri dei Septuaginta (una traduzione greca ampiamente usata dal terzo secolo a.C. fino al quinto secolo d.C: circa, ed ancora considerata autorevole dalle Chiese cristiane ortodosse), il Pentateuco samaritano, la Westminster[1] contenente i 39 libri modernamente intesi, ed altre. Le variazioni tra queste tradizioni sono utili per ricostruire il testo originale più probabile, e per tracciare le storie intellettuali di varie comunità ebraiche e cristiane. Il più antico frammento in assoluto scoperto fino ad oggi che richiami parte del testo della Bibbia ebraica è un piccolo amuleto d'argento, risalente al 600 a.C. circa, e contenente una versione della benedizione sacerdotale ("Possa Dio far risplendere il suo volto su di te…").[2]

Secondo la teoria dominante del primato greco, il Nuovo Testamento fu scritto originariamente in greco, di cui sono sopravvissute 5 650 copie manoscritte in greco, e più di 10 000 in latino. Considerando altre lingue, il numero di copie antiche si approssima a 25 000. Il testo antico che rivaleggia più da vicino con tali cifre è l'Iliade di Omero, che si pensa essere arrivata a noi in 643 copie antiche.[3] Partendo da questa constatazione, l'orientalista Francis Edwards Peters osservò che "sulla base della sola tradizione manoscritta, le opere che compongono i testi del Nuovo Testamento dei cristiani furono i libri dell'antichità [giunti fino a noi] più frequentemente copiati e di maggior diffusione."[senza fonte] (Ciò può dipendere dalla loro conservazione, popolarità e distribuzione sostenute dalle condizioni favorevoli ai viaggi per mare e dalle molte strade costruite durante l'Impero romano.) Confrontando le sette principali edizioni critiche del Nuovo Testamento in greco versetto per versetto — per l'esattezza, Tischendorf, Westcott-Hort, Von Soden, Vogels, Merk, Bover, e Nestle-Aland — solo il 62,9% dei versetti sono privi di varianti.[4]

Ireneo di Lione sostenne per la prima volta un canone di quattro vangeli (il tetramorfo) verso il 180.[5] I molti altri vangeli che esistevano a quel tempo finirono per essere giudicati non canonici (si veda la voce canone biblico) ed eliminati. Nella sua lettera pasquale del 367, Atanasio, vescovo di Alessandria, enunciò una lista di libri esattamente corrispondente a quelli che avrebbero composto il canone del Nuovo Testamento,[6] e usò in proposito la locuzione "che sono canonizzati" (kanonizomena).[7] Il Concilio di Roma (382) presieduto da papa Damaso I proclamò un canone identico,[6] e la sua decisione di ordinare la Vulgata (traduzione in latino della Bibbia), verso il 383, ebbe un'importanza fondamentale nel radicarsi del canone in Occidente.[8] Maggiori dettagli si possono trovare nella sezione che tratta la formazione del canone neotestamentario.

Testi

Bibbia ebraica

La Bibbia ebraica non è un libro singolo ma piuttosto una raccolta di testi, per lo più anonimi e risultanti da un processo di revisioni più o meno vaste, prima di raggiungere la loro forma moderna. Questi testi appartengono a generi disparati, ma possono essere ravvisati tre blocchi distinti assimilabili alla narrativa storica moderna.

Torah: dalla Genesi al Deuteronomio

Dio crea il mondo; il mondo che Dio crea è buono, ma si corrompe interamente per la decisione dell'uomo di peccare. Dio distrugge tutto tranne le otto persone rimaste giuste nel diluvio universale e abbrevia significativamente la durata della vita umana. Dio sceglie Abramo per ereditare la terra di Canaan. Il figlio di Israele, nipote di Abramo, va in Egitto, dove i loro discendenti sono ridotti in schiavitù. Gli israeliti sono guidati fuori dall'Egitto da Mosè (Esodo) e ricevono la legge di Dio, che rinnova la promessa della terra di Canaan.

Storia deuteronomica: da Giosuè ai Re

Gli israeliti conquistano la terra di Canaan guidati da Giosuè, successore di Mosè. Sotto i Giudici vivono in uno stato di conflitto e precarietà costanti, finché Samuele consacra Saul quale loro re. Saul si dimostra non all'altezza, e Dio sceglie Davide a succedergli. Sotto Davide gli israeliti sono uniti e conquistano i loro nemici, e sotto suo figlio Salomone vivono in pace e prosperità. Ma con i successori di Salomone il regno è diviso, Israele al nord e Giuda al sud, ed i re di Israele si allontanano da Dio e il popolo del nord finisce soggiogato da invasori. Giuda, a differenza di Israele, ha alcuni re che seguono Dio, mentre molti altri non lo fanno, e dopo un certo periodo perde la libertà a sua volta, ed il Tempio di Dio eretto da Salomone è distrutto.

Storia del cronista: Cronache ed Esdra/Neemia

(Cronache inizia riprendendo la storia della Torah e quella deuteronomica, con alcune differenze nei dettagli. Presenta nuovo materiale seguendo il suo racconto della caduta di Gerusalemme, l'evento che conclude la storia deuteronomica.) I babilonesi, che avevano distrutto il Tempio e ridotto in schiavitù il popolo ebraico, vengono a loro volta sconfitti dai persiani guidati dal loro re Ciro. Ciro permette agli esuli di tornare a Gerusalemme. Il Tempio viene ricostruito, e le leggi di Mosè sono lette al popolo.

Altro

(Molti altri libri della Bibbia ebraica sono posti in un contesto storico o forniscono altrimenti notizie che possono considerarsi storiche, benché detti libri non si propongano come storie.)

I profeti Amos e Osea scrivono di eventi occorsi nel regno d'Israele dell'ottavo secolo; il profeta Geremia descrive fatti precedenti la caduta di Giuda; Ezechiele scrive di eventi anteriori o concomitanti all'esilio di Babilonia, ed altri profeti analogamente toccano altri periodi, di solito quelli in cui essi stessi vivono.

Parecchi libri sono compresi in alcuni canoni, ma non in altri. Fra questi, Maccabei è un'opera puramente storica su fatti del secondo secolo a.C. Altri sono di orientamento non storico ma sono posti in contesti storici o riprendono storie più antiche, come Enoch, un'opera apocalittica del secondo secolo a.C.

Nuovo Testamento

Benché non ci sia quasi più discussione sulla paternità di molte lettere di Paolo, non c'è consenso accademico sugli autori degli altri libri del Nuovo Testamento, che la maggior parte degli studiosi considera autografi sotto pseudonimo[9][10] scritti più di una generazione dopo gli eventi che descrivono.

Vangeli/Atti

Gesù nasce da Giuseppe e Maria; è battezzato da Giovanni il Battista ed inizia la sua missione di predicazione e salvezza in Galilea; giunge in Gerusalemme per celebrarvi la Pasqua ebraica, è arrestato, processato, condannato e crocefisso. Dio lo resuscita da morte, appare ai suoi seguaci, enunciando loro la grande missione finale, e ascende al cielo per sedere alla destra del Padre, con la promessa di ritornare. I discepoli, che erano stati spaventati dalla crocifissione, sono incoraggiati dalla resurrezione di Gesù e continuano a praticare e predicare i suoi insegnamenti. Paolo di Tarso predica lungo tutto il Mediterraneo orientale, è arrestato e si appella alla giustizia romana. È mandato a Roma per il processo, ed il racconto s'interrompe.

Epistole/Apocalisse

Le Epistole (letteralmente "lettere") hanno soprattutto un contenuto teologico, ma presentando tali argomenti espongono anche una "storia della teologia". L'Apocalisse tratta principalmente il giudizio universale e la fine del mondo.

Fonti extra-bibliche

Prima del diciannovesimo secolo, l'analisi testuale della Bibbia stessa era l'unico strumento disponibile per estrarre e valutare qualsivoglia dato storico essa contenesse. Gli ultimi duecento anni, invece, hanno visto una proliferazione di nuove fonti di dati e strumenti analitici, tra cui:

  • Altri testi, documenti ed iscrizioni mediorientali[11]

Note

  1. ^ Westminster Version - The Internet Bible Catalog
  2. ^ Collegamenti esterni in punto:
  3. ^ Komoszewski, J. Ed; Wallace, Daniel J., Reinventing Jesus: What the Da Vinci Code and Other Novel Speculations Don't Tell You, Grand Rapids, Mich, Kregel Publications, 2006, p. 70, ISBN 0-8254-2982-X.
  4. ^ Aland, Barbara; Aland, Kurt, The text of the New Testament: an introduction to the critical editions and to the theory and practice of modern textual criticism, Grand Rapids, Mich, W.B. Eerdmans, 1995, p. 29, ISBN 0-8028-4098-1.
  5. ^ Ferguson, Everett, Factors leading to the Selection and Closure of the New Testament Canon, in The Canon Debate, Peabody, Mass, Hendrickson Publishers, 2002, p. 301, ISBN 1-56563-517-5.
  6. ^ a b Carter Lindberg, A Brief History of Christianity, Blackwell Publishing, 2006, p. 15, ISBN 1-4051-1078-3.
  7. ^ Brakke, David, Canon Formation and Social Conflict in Fourth Century Egypt: Athanasius of Alexandria's Thirty Ninth Festal Letter, in Harvard Theological Review, vol. 87, 1994, pp. 395–419.
  8. ^ Bruce, F. F., The canon of scripture, Leicester, Inter-Varsity Press, 1988, p. 225, ISBN 0-8308-1258-X.
  9. ^ Ehrman, Bart (2011). "Forged: Writing in the Name of God - Why the Bible's Authors Are Not Who We Think They Are", Harper One, ISBN 0062012614
  10. ^ Mack, Burton (1996), "Who Wrote the New Testament?: The Making of the Christian Myth", Harper One, ISBN 0060655186
  11. ^ La più recente e più completa antologia di testi mediorientali, tutti tradotti in inglese, è The Context of Scripture (3 vols.; ed. William W. Hallo. assoc. ed. K. Lawson Younger, Jr.; Leiden: Brill, 1997-2002).

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Collegamenti esterni

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