Stadio Olimpico Grande Torino
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| Stadio Olimpico | |
|---|---|
| Stadio Municipale "Benito Mussolini" Stadio Comunale "Vittorio Pozzo" | |
| Informazioni generali | |
| Stato | |
| Ubicazione | Via Filadelfia 96/B, I-10134 Torino |
| Inizio lavori | 1932 |
| Inaugurazione | 1933 |
| Costi di ricostr. | € 30 000 000 circa |
| Proprietario | Comune di Torino |
| Gestore | Torino FC |
| Progetto | Appalti vari |
| Prog. strutturale | Enrico Bianchini Dagoberto Ortensi |
| Intitolato a | Grande Torino |
| Informazioni tecniche | |
| Posti a sedere | 28 140[1] |
| Classificazione | categoria 4 UEFA |
| Copertura | Sì |
| Mat. del terreno | Erba |
| Dim. del terreno | 105 × 68 |
| Uso e beneficiari | |
| Calcio | Torino (1958-1990, 2006-) Juventus (1934-1990, 2006-2011) |
| Mappa di localizzazione | |
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| Sito web | |
Lo Stadio Olimpico, già Stadio Comunale "Vittorio Pozzo" fino al 2006 e, in precedenza, Stadio Municipale "Benito Mussolini",[2] è un impianto multifunzionale di Torino, sito in Piazzale Grande Torino, il cui uso prevalente è calcistico, anche se è in grado di ospitare riunioni di atletica leggera e incontri di rugby.
Sorto negli anni trenta, l'impianto si trova nel quartiere di Santa Rita, nella zona sud della città. Sotto il nome di Municipale prima e di Comunale poi, fino al 1990, anno della loro migrazione allo Stadio delle Alpi, fu la sede degli incontri interni di Juventus e Torino.
Ristrutturato e ribattezzato Stadio Olimpico in occasione dei XX Giochi olimpici invernali del 2006, al termine della manifestazione lo stadio tornò a essere utilizzato come impianto di calcio, suo uso originario, e riprese a ospitare le gare interne del Torino, che tuttora lo utilizza, e della Juventus fino al 2011, anno in cui la società è migrata verso lo Juventus Stadium. Attualmente è uno dei tre stadi italiani (assieme al citato Juventus Stadium e all'Olimpico di Roma) a rientrare nella Categoria 4 UEFA, quella con maggior livello tecnico.
Storia
Lo stadio Municipale "Benito Mussolini"
Originariamente intitolato a Benito Mussolini, lo stadio Municipale, classico esempio di razionalismo italiano, venne costruito per decisione del Duce stesso al fine di ospitare i Giochi Littoriali dell'anno XI, svoltisi nel 1933 e i Campionati Internazionali Studenteschi.[3] Venne inoltre edificato per sostituire i precedenti impianti sportivi presenti nella piazza d'armi del 1909-1910.[4] L'amministrazione civica, per abbreviare il più possibile i tempi di costruzione, bandì un appalto-concorso, dividendo poi i lavori fra tre imprese:[3][4] lo Stadio (tribune, gradinate e locali interni) fu affidato alla Ditta Saverio Parisi di Roma (su progetto dell'architetto Raffaello Fagnoni e degli ingegneri Bianchini e Ortensi); la pista di atletica leggera, la Torre Maratona e le biglietterie all'Impresa ing. Vannacci e Lucherini (progetto dell'arch. Del Giudice, del prof. Colonnetti e dell'ing. Vannacci); la piscina coperta alla Società AN. Imprese Edili Ing. E. Faletti (progetto dell'arch. Bonicelli e dell'ing. Villanova). L'Impresa ing. Guido De Bernardi si occupò infine della preparazione dei campi e delle piste.
Nel progetto originario lo stadio, con una capienza di 65 000 posti, era formato da un vasto anello ellissoidale, il cui maggior perimetro era di circa 640. La base era costituita da una banchina di granito bianco, sulla quale poggiava lo zoccolo in intonaco rosso; dello stesso materiale erano formati i piani a 45° che delimitavano tre strisce vetrate per l'illuminazione dei locali interni, coronate da un parapetto bianco. Sopra questo si affacciavano ampi finestroni limitati da pilastri in cemento che sorreggevano lo sbalzo terminale, sporgente per oltre tre metri con un'inclinazione di 45°.
Gli accessi all'interno erano praticati attraverso 27 aperture, la principale delle quali conduceva alla tribuna d'onore, dotata di copertura dalle intemperie. Il parterre era in parte coperto dalle gradinate che vi aggettano a sbalzo, ed era leggermente rialzato nella parte più distante dal campo.
Il terreno di gioco misurava Errore in {{M}}: parametro 1 non è un numero valido.. Attorno vi erano la pista di atletica a sei corsie, le fosse per il getto del peso e il lancio del disco, le piste per il salto in lungo e quello in alto. Inizialmente le curve della pista di atletica erano state progettate a tre centri, ma dopo le proteste del dirigente nazionale Massimo Cartasegna (che aveva partecipato da atleta ai Giochi olimpici del 1908) vennero riprogettate a un solo centro: come risultato finale, però, la pista ebbe una lunghezza anomala di 446,38 metri.
L'11 maggio 1947 il Comunale di Torino fu teatro di un'amichevole dell'Italia tuttora negli annali sportivi, per aver visto in campo tra gli azzurri il maggior numero di giocatori provenienti dallo stesso club.[5]
Nella sfida interna contro l'Ungheria, per la prima ed unica volta nella storia della selezione italiana, 10 giocatori su 11 appartenevano ad una sola squadra, il Grande Torino. I granata che il CT Pozzo schierò in campo in maglia azzurra furono: Ballarin, Maroso, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti III, Loik, Gabetto, Mazzola e Ferraris II (capitano azzurro); solo Sentimenti IV, in porta, veniva da un altro club, la Juventus (tutti i calciatori italiani, quindi, giocavano praticamente in casa).[6]
Un'ulteriore particolarità di questo match è data dal fatto che anche i magiari, da parte loro, schierarono una formazione basata sul blocco dell'Újpest, con 9 di loro in campo (uno dei due "estranei" era un giovane e promettente ragazzo dell'Honvéd, Ferenc Puskás), trasformando de facto l'incontro in una sfida Torino-Újpest.[7]
L'incontro terminò 3-2 per gli azzurri. Andati in vantaggio nel primo tempo con una rete di Gabetto, nella ripresa l'ungherese Szusza pareggiò i conti, ma ancora Gabetto riportò subito avanti l'Italia. I magiari trovarono nuovamente il pareggio grazie ad un rigore realizzato da Puskás, ma in Zona Cesarini Loik firmò il gol della vittoria azzurra.[6]
I lavori iniziarono negli ultimi giorni del settembre 1932 e l'opera venne inaugurata il 14 maggio 1933 dal segretario del Partito Nazionale Fascista Achille Starace in occasione dell'inizio dei Littoriali.[4] La prima partita disputata nel nuovo scenario è stato un incontro tra la Juventus e gli ungheresi dell'Újpest (6-2), ritorno dei quarti di finale di Coppa Europa Centrale, il 29 giugno 1933.[8]
Dopo gli eventi inaugurali, nel 1934 l'impianto ospitò alcuni incontri della Coppa del mondo Jules Rimet svoltasi in Italia.[3]
| Data | Incontro | Risultato | Note |
|---|---|---|---|
| Coppa del mondo Jules Rimet 1934 | |||
| 27 maggio 1934 | Austria - Francia | 3-2 (d.t.s.) | Ottavi di finale, 16 000 spettatori |
| 31 maggio 1934 | Cecoslovacchia - Svizzera | 3-2 | Quarti di finale, 12 000 spettatori |
Dalla stagione 1934-1935 iniziò ad ospitare le partite del campionato italiano di calcio: per i primi anni, soltanto quelle della Juventus[3] (in quanto l'altra squadra cittadina, il Torino, giocava all'epoca nello Stadio Filadelfia di sua proprietà).
Al fianco di Via Filadelfia, a ridosso dell'Istituto di Riposo della Vecchiaia e dei terreni del Circolo ricreativo del giornale La Stampa, sorse un campo di allenamento per la squadra bianconera, poi battezzato nel 1956 col nome del noto calciatore Gianpiero Combi; tale area di allenamento fu però abbattuta nel 2006 per far spazio ad una struttura in vetro con piscina per il nuoto.
Dal 1938 alla fine degli anni cinquanta lo stadio ospitò anche la sede provvisoria del Museo dell'automobile (inaugurato nel 1939), fino al trasferimento in corso Unità d'Italia.
Il secondo dopoguerra: Stadio Comunale
Con la fine della seconda guerra mondiale e l'avvenuta caduta del regime fascista, l'impianto perse la denominazione a Mussolini, e venne rinominato Stadio Comunale.
La Juventus continuò ad essere l'unica titolare del campo fino all'inizio della stagione 1963-1964, quando il Torino abbandonò definitivamente il Filadelfia e si trasferì anch'esso in pianta stabile al Comunale.[3] Il club granata si era inizialmente spostato al Comunale già nel 1958, ma dato che l'annata terminò con la prima retrocessione assoluta della squadra, dalla stagione successiva il Torino scelse scaramanticamente di ritornare a giocare nel suo vecchio stadio; in seguito, dal 1961 al 1963 i granata si riaffacciarono saltuariamente sul manto del Comunale, ma solo per disputarvi le loro partite di cartello. In questo impianto la Juventus ha festeggiato tra il 1934 e il 1986 16 titoli di campione d'Italia (compresi i due ultimi del Quinquennio d'Oro), 8 Coppe Italia e 6 titoli a livello internazionale. Da parte sua, il Torino vi ha conquistato lo scudetto del 1975-1976 e due Coppe Italia.
Nel 1959 e nel 1970 il Comunale ospitò rispettivamente la I e VI Universiade, mentre nel 1986 è stato intitolato a Vittorio Pozzo, allenatore due volte campione del mondo con la nazionale italiana nel 1934 e 1938.[2]
Nel 1980 l'impianto torinese ha ospitato alcuni incontri dell'Europeo di calcio italiano.
| Data | Incontro | Risultato | Note |
|---|---|---|---|
| UEFA Europa 80 | |||
| 17 giugno 1980 | Grecia - Germania Ovest | 0-0 | Gruppo A, 13 901 spettatori |
| 12 giugno 1980 | Belgio - Inghilterra | 1-1 | Gruppo B, 15 186 spettatori |
| 15 giugno 1980 | Italia - Inghilterra | 1-0 | Gruppo B, 59 649 spettatori |
Lo stadio è stato inoltre teatro nel 1985 della prima finale in gara unica di Supercoppa UEFA, disputata tra la Juventus e il Liverpool.
| Data | Incontro | Risultato | Note |
|---|---|---|---|
| Supercoppa UEFA 1984 | |||
| 16 gennaio 1985 | Juventus - Liverpool | 2-0 | Finale, 55 384 spettatori |
Nel 1984, quando la FIFA assegnò all'Italia l'organizzazione del campionato mondiale di calcio 1990, si incominciò a parlare di un nuovo stadio per la città, vista l'ormai inadeguatezza del Comunale. Nel 1986 venne dato il via libera alle costruzione di quello che sarebbe diventato lo Stadio delle Alpi.
Il Comunale ha quindi ospitato le gare interne di entrambe le squadre torinesi fino al campionato 1989-90, quando l'impianto, ormai vecchio e desueto, venne abbandonato per il nuovo Delle Alpi, terminato per Italia '90.[3][4] Dopo la costruzione del Delle Alpi, il Comunale venne utilizzato sempre di meno, sino ad essere destinato unicamente ad ospitare gli allenamenti della Juventus (fino al 2003) e, brevemente, del Torino. Fu usato anche (esclusa la tribuna coperta, inagibile) per alcune partite della squadra di football americano dei Giaguari Torino.
Attività extracalcistiche
Lo Stadio Comunale è stato anche la sede di manifestazioni extra sportive, come i concerti: tra gli altri, quelli di Bob Marley, un anno prima della sua morte, dei Rolling Stones, dove Mick Jagger si esibì con una maglietta della Nazionale di calcio la sera prima della finale dei campionati mondiali, e di Michael Jackson nel Bad World Tour. Madonna, con il Who's That Girl Tour, per la prima volta in Italia, ha totalizzato un pubblico record di 63 127 spettatori incassando 2 204 096 000 lire.[9] Tale concerto venne trasmesso in diretta su Rai 1, seguito da oltre 14 milioni di spettatori, e diventò uno degli svariati DVD che Madonna ha prodotto nella sua carriera (Ciao, Italia! - Live from Italy).
Concerti
I Giochi invernali: Stadio Olimpico
Ristrutturazione
Il 19 giugno 1999 la città di Torino batte Sion e si aggiudica l'organizzazione dei XX Giochi olimpici invernali del 2006.
Con l'occasione il vecchio Comunale, da tempo abbandonato, viene scelto tra le infrastrutture cittadine da utilizzare durante i Giochi, assieme ai già esistenti Palavela e Torino Esposizioni, e ai nuovi Palaolimpico ed Oval Lingotto. Lo stadio viene ristrutturato e consegnato nella sua nuova veste alla fine del 2005.
Il rinnovato Comunale, ora ribattezzato Olimpico, ospita le cerimonie di apertura e di chiusura dei Giochi, ed è il palcoscenico dell'ultima premiazione, quella della 50km di sci di fondo, che vede vincitore Giorgio Di Centa.[10]
In seguito ad accordi con il Comune, che affidavano lo Stadio delle Alpi alla Juventus, lo Stadio Comunale venne assegnato al Torino, in cambio dell'impegno a ristrutturarlo e a renderlo operativo in tempo per ospitare le cerimonie di apertura e chiusura dei XX Giochi olimpici invernali.[11] Tuttavia, in seguito al fallimento della società granata (sancito definitivamente il 9 agosto 2005), il Comune di Torino è tornato proprietario dell'impianto, e ha dovuto provvedere in proprio alla sua ristrutturazione.
Il progetto di ristrutturazione, affidato agli studi di architettura veronesi Giovanni Cenna Architetto e Arteco,[12] ha conservato le strutture esistenti,[3] sottoposte al vincolo della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici; ha quindi aggiunto nuove strutture verticali per reggere la copertura di tutto l'impianto, e un terzo anello di gradinate, continuo e strutturalmente collaborante alla copertura, dotato nella parte corrispondente alla precedente copertura di una parte chiusa ospitante 44 palchi. Circa un terzo del rivestimento della copertura è in materiale plastico semitrasparente, in maniera da evitare il più possibile che l'ombra proiettata dalla stessa possa danneggiare il tappeto erboso a causa della minore insolazione. La capienza complessiva è stata portata a 27 168 posti, tutti al coperto e a sedere, ridotta rispetto a quella originaria (l'impianto poteva ospitare 65 000 persone in piedi) per rispettare le moderne norme di sicurezza.[4][12]
Per le cerimonie olimpiche sono stati effettuati anche numerosi interventi ad hoc: l'ampliamento a 35 000 posti mediante strutture temporanee, la realizzazione di un imponente allestimento sceno-tecnico, e la predisposizione del braciere olimpico.
Anche all'interno sono stati fatti molti cambiamenti: la novità principale è la costruzione al piano terra di un'area commerciale di 1163, nel settore nord-ovest, sono inoltre stati ristrutturati e collocati diversamente il centro di medicina sportiva, tutti i servizi e gli uffici. All'esterno, invece, sono stati costruiti i nuovi Parcolimpico e Palasport Olimpico, quest'ultimo progettato dall'architetto giapponese Arata Isozaki.
La ristrutturazione dello stadio è costata circa 30 milioni di euro.
Inaugurazione
Il nuovo Stadio Olimpico è stato presentato ufficialmente il 29 novembre 2005, con una cerimonia a cui hanno partecipato rappresentanti degli enti locali, del governo, del Comitato Olimpico Internazionale e del TOROC.
Nel 2006 è stato la sede delle cerimonie di apertura e di chiusura dei XX Giochi olimpici invernali, svoltesi rispettivamente il 10 e il 26 febbraio 2006, e della cerimonia d'apertura dei IX Giochi Paralimpici invernali, svoltasi il 10 marzo 2006.
Al termine di esse lo stadio è tornato ad ospitare le partite di calcio delle due squadre cittadine, il Torino e la Juventus.
Pur essendo stata fisicamente eliminata la pista di atletica leggera (al suo posto vi è un tappeto in erba sintetica), la distanza tra gli spalti e il terreno di gioco non è cambiata: rimane uno stadio poco adatto al calcio, dove il campo resta lontano, e che si porta appresso infrastrutture inesistenti o desuete.[11] Tuttavia in sede di ristrutturazione è stato costruito un nuovo parterre, che avvicina di qualche metro gli spettatori delle prime file. I posti riservati agli spettatori disabili in carrozzina sono 80, di cui 64 dislocati in due tribunette poste nel parterre del primo anello dei distinti centrali, 12 nella tribuna centrale e 4 nei palchi.
Lo stadio Olimpico è stato il primo stadio in Italia a rispettare interamente i dettami della "Legge Pisanu" in merito alla sicurezza negli stadi. Sono state installate oltre 80 telecamere di videosorveglianza, consentendo alle forze dell'ordine di individuare e identificare i colpevoli degli atti di violenza. La recinzione vetrata, che separa il campo dalla zona spettatori, è mobile; è alta 2,2 metri, ma nelle partite che non destano rischi di ordine pubblico può essere abbassata a 1,1 metro. Inoltre il ricorso alla tecnologia è stato elevato: sotto al terreno di gioco sono state poste delle serpentine per il riscaldamento del campo in caso di temperature rigide e, in caso di pioggia, un sistema automatico provvede a tendere dei teloni a copertura del terreno.
Nei suoi primi due anni di utilizzo, dal 2006 al 2008, essendo state inserite due distinte fasce di sicurezza per separare le tifoserie ospiti, la capienza effettiva è risultata limitata a 25 500 posti. Durante l'estate del 2008 si sono svolti lavori di ampliamento dei posti disponibili, in vista del ritorno della Juventus in Champions League. Sono stati installati circa 1350 nuovi posti, su quattro file, a ridosso della prima fila di distinti e tribuna, creando un nuovo anello sullo spazio dove era posizionata la vecchia pista, e per favorire la visibilità di queste nuove file di spettatori, nei settori Ovest ed Est le barriere sono state abbassate a Errore in {{M}}: parametro 2 non è un numero valido., rispetto ai 220 cm della conformazione precedente. Infine, sono stati recuperati 650 posti con il ridimensionamento del settore ospiti. La capienza è così diventata di circa 27 500 posti.
Durante l'estate 2009 sono stati effettuati nuovi lavori, il parapetto di separazione è stato abbassato a 1,10 in tutti i settori e 444 nuovi posti sono stati aggiunti nella zona parterre, portando la capienza complessiva dello stadio a 27 994 posti.[1]
A partire dall'estate 2011 lo Stadio Olimpico ospita soltanto le partite dei granata, in quanto la Juventus si è trasferita nel suo nuovo impianto di proprietà, lo Juventus Stadium, sorto sulle ceneri del Delle Alpi; l'Olimpico è così diventato di utilizzo esclusivo da parte del Torino. Visto questo nuovo scenario, la società ed i tifosi hanno chiesto «un nome nuovo per lo Stadio Olimpico, rivendicando un richiamo identitario maggiore» alla squadra granata.[13] In quest'ottica, il 29 novembre 2012 il Comune ha ribattezzato l'ex Corso Sebastopoli (l'area compresa tra l'Olimpico, il PalaIsozaki e la Torre Maratona) in Piazzale Grande Torino, dedicandola così ai giocatori granata scomparsi nella tragedia di Superga.[14] Inoltre, per lo stesso motivo di cui sopra, già nell'estate precedente erano state eliminate le barriere che dividevano la Curva Maratona con la Maratona Laterale (già settore ospiti nelle partite casalinghe della Juventus), permettendo così un ulteriore innalzamento di capienza, dai 27 994 posti del 2009, ai 28 140 attuali.
Eventi e record
- Prima partita ufficiale - 10 settembre 2006 - Torino - Parma 1-1 (1ª giornata Serie A 2006-07)
- Prima partita della Juventus - 16 settembre 2006 - Juventus - Vicenza 2-1 (2ª giornata Serie B 2006-07)
- Trofeo Centenario Torino - 19 agosto 2007 - Torino - Peñarol 0-0 4-3 d.c.r.
- Primo Derby della Mole - 30 settembre 2007 - Torino - Juventus 0-1 (6ª giornata Serie A 2007-08)
- Prima partita internazionale - 13 agosto 2008 - Juventus - Artmedia Bratislava 4-0 (3º turno preliminare UEFA Champions League)
- Prima partita della Nazionale - 9 settembre 2009 - Italia - Bulgaria 2-0 (qualificazioni ai Mondiali 2010)
- Record reti - 23 febbraio 2008 - Torino-Parma 4-4 (24ª giornata Serie A 2007-08) e 30 marzo 2013 - Torino-Napoli 3-5 (30ª giornata Serie A 2012-13)
- Record pubblico - 6 agosto 2010 - U2 360° Tour 45 000 persone
- Record pubblico partite - 17 ottobre 2009 - Juventus-Fiorentina (1-1) 25 779 persone (8ª giornata Serie A 2009-10)
- Ultima partita casalinga della Juventus - 22 maggio 2011 - Juventus-Napoli 2-2 (38ª giornata Serie A 2010-11)
Museo dello Sport
Il 13 novembre del 2012 l'Olimpico si è arricchito con l'inaugurazione del Museo dello Sport (il primo del genere in Italia), un'esposizione permanente che raccoglie nei locali dello stadio una collezione di cimeli e memorabilia dei campioni di ogni sport.[15][16]
Attività extracalcistiche
Oltre ad essere teatro, come il vecchio Comunale, di vari concerti, il 15 novembre 2008 l'Olimpico ha ospitato un test match della Nazionale italiana di rugby contro l'Argentina.
Concerti
| Data | Artista | Tour |
|---|---|---|
| 21 luglio 2009 | Bruce Springsteen | Working on a Dream Tour |
| 6 agosto 2010 | U2 | 360° Tour |
| 22 giugno 2011 | Giuseppe Verdi | Nabucco |
| 24 maggio 2012 | Coldplay | Mylo Xyloto Tour |
| 9-10-14 e 15 giugno 2013 | Vasco Rossi | Vasco Live Kom '013 |
| 28 e 29 giugno 2013 | Muse | The 2nd Law Summer Stadium Tour |
| 16 luglio 2013 | Jovanotti | Backup Tour - Lorenzo negli stadi 2013 |
| 6 luglio 2014 | One Direction | Where We Are Tour 2014 |
Settori dello stadio
Torino (1958-1990 - 2006-)
Curva Maratona (curva Nord)
Con il nome di Curva Maratona si conosce il settore dello stadio occupato tradizionalmente durante le gare casalinghe dai nuclei più accesi della tifoseria organizzata del Torino. Tale nome è stato attribuito per la presenza, già dai tempi dello Stadio Comunale, nell'area retrostante la curva stessa, di una alta torre denominata appunto "Torre Maratona", nei pressi della quale si apriva l'ingresso riservato agli atleti partecipanti all'omonima gara atletica.
Curva Primavera (curva Sud)
A partire dalla riapertura al calcio dell'impianto dopo i XX Giochi olimpici invernali nel 2006, la curva Sud viene ribattezzata Curva Primavera in onore delle squadre giovanili granata.
Distinti Granata (Est)
I Distinti Granata sono il punto di incontro delle famiglie all'interno dello Stadio Olimpico. Distribuito su tre livelli, il settore affianca la zona riservata ai tifosi delle squadre ospiti.
Tribuna Granata (Ovest)
Le Tribune Granata sono il settore più esclusivo dello Stadio Olimpico. Vi sono posizionate, tra le altre, la tribuna d'Onore e la tribuna stampa. Inoltre vi è presente la zona dei palchi, ambienti e sale con vista sul campo dotati di vari comfort che possono ospitare al loro interno fino a 10 posti.
Juventus (1933-1990 - 2006-2011)
Curva Filadelfia (curva Sud fino al 1989)
Curva Filadelfia era il nome con il quale era tradizionalmente conosciuto il settore dell'impianto occupato durante le gare casalinghe dai nuclei più accesi della tifoseria organizzata della Juventus. Tale nome è originato dal nome della via verso la quale si affaccia.
Curva Scirea Sud (curva Sud dopo il 1990)
Dopo la tragica morte di Gaetano Scirea, avvenuta nel settembre 1989, i tifosi della Juventus chiesero ed ottennero che le due curve dei loro stadi fossero dedicate allo storico capitano bianconero. Nel 2006, al ritorno della Juventus nello Stadio Olimpico ristrutturato, anche la vecchia curva Filadelfia venne intitolata Curva Scirea Sud e diventò sede delle frange più accese del tifo bianconero.
Curva Scirea Nord (curva Nord)
Similmente con quanto accadde per la curva Sud, anche la curva Nord si chiamava Curva Scirea Nord, sempre in onore di Gaetano Scirea.
Tribuna Est
La Tribuna Est dello Stadio Olimpico di Torino era il punto di incontro delle famiglie all'interno dell'impianto. Nella parte destra, prima della Scirea Nord era presente un settore separato riservato ai tifosi delle squadre ospiti e la Curva Maratona è nota come Curva Scirea Nord.
Tribuna Ovest
La Tribuna Ovest era il più costoso stand dello Stadio Olimpico. Il suo secondo livello era riservato esclusivamente per la stampa, commentatori e personaggi importanti avendo escluso palchi d'onore.
Note
- ^ a b Francesco Cherchi, Stadio Olimpico, oltre 700 nuovi posti e barriere più basse, in tuttojuve.com, 12 agosto 2009. [collegamento interrotto]
- ^ a b «L’area oggetto del presente provvedimento comprende lo Stadio Comunale "Vittorio Pozzo", già "Benito Mussolini", edificio per lo sport di valore storico-artistico e documentario, tra i primi esempi di tipologie sportive riferite all’architettura razionalista in Italia; fu inaugurato nel 1933 su progetto di Raffaello Fagnoni, Enrico Bianchini e Dagoberto Ortensi. Comprende inoltre la Torre di Maratona con le biglietterie, la Piscina comunale e lo Stadio di Atletica, coevi dell’impianto principale, realizzati su progetto di altri professionisti», cfr., Delibera 2002 06007/009, su comune.torino.it, comune.torino.it, 18 novembre 2002..
- ^ a b c d e f g Lo Stadio Olimpico e la Torre Maratona, su comune.torino.it.
- ^ a b c d e Impianti sportivi comunali, su architetturadelmoderno.it.
- ^ Francesca Fanelli, 1947, in azzurro 10 giocatori del Toro, in corrieredellosport.it, 11 maggio 2011.
- ^ a b Gioia Bò, Italia-Ungheria 3-2: il Grande Torino si veste d’azzurro!, in calciopro.com, 23 aprile 2008.
- ^ Quel Toro tutto azzurro, in storiedicalcio.altervista.org.
- ^ A 80 anni dalla prima al Comunale, in juventus.com, 29 giugno 2013.
- ^ la Repubblica, 5 settembre 1987. p. 21
- ^ Addio a Torino 2006, Di Centa trionfa nel fondo, in repubblica.it, 26 febbraio 2006.
- ^ a b Alberto Manassero, Il Torino pretende Olimpico e Filadelfia, in tuttosport.com, 8 settembre 2011.
- ^ a b Stadio Olimpico di Torino, su arteco-architetti.it.
- ^ Emanuela Minucci, "Date allo stadio il nome del Grande Torino", in lastampa.it, 20 settembre 2011.
- ^ Sotto la Torre Maratona, sarà Piazza Grande Torino, in comune.torino.it, 27 novembre 2012.
- ^ Vietato calpestare i sogni: apre allo Stadio Olimpico il primo Museo dello Sport, in comune.torino.it, 12 novembre 2012.
- ^ Andrea Rossi, Tra cimeli e coppe a Torino si riscrive la storia dello sport, in lastampa.it, 13 novembre 2012.
Bibliografia
- Lo stadio a Torino, in L'Architettura Italiana - Periodico mensile di architettura tecnica, vol. 9, settembre 1933 - XI.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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